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Autore: Nisi    15/09/2007    19 recensioni
Lui, lei ed il volatile
Genere: Parodia, Demenziale, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Alla grande! Finalmente il gran giorno è arrivato! Voi non avete idea da quanto tempo lo stessi aspettando! Esattamente da quando io e Federica abbiamo cominciato ad uscire insieme, e cioè due mesi, dieci giorni, otto ore, ventisette minuti e quarantot… quarantanove secondi.

Sapete, i suoi sono meridionali, lei va in chiesa tutte le domeniche ed ha pure il padre spirituale; nonostante ciò, stasera ha detto che me la dà!

Bella, la mia Fede, con quelle chiappe piene che stanno da Dio nelle le mie mani, la sua voce bassa che mi fa schizzare gli ormoni verso l’alto e non solo quelli… basta, altrimenti le salto addosso adesso, qui, in mezzo a tutta la gente sulla Ripa di Porta Ticinese.

Bella pensata, portarla sui Navigli. Ci sono le luci, il canale, la gente, i localini intimi. Una cosa abbastanza smooth, non so se mi capite. A farla breve, stasera, dopo tanti tentativi ha accettato di passare la notte da me, per cui ho pensato ad un bel programmino per creare un po’ di atmosfera, capite? Scelta discreta, di classe, sobria e non eccessiva come quei provincialotti di Cernusco e dintorni che pensano di essere chissà chi e che portano la donna in giro all’Hollywood o a farsi fare le carte in Brera dal primo pirla che beccano in strada.

Abbiamo fatto l’happy hour ed io ho scelto il localino giusto dove servono l’ape (per gli oltre-Naviglio: i Milanesi che se la tirano chiamano Ape l’aperitivo NdA) senza aglio, cipolla, peperone, gorgonzola, acciughe.

Voi capite, l’alito. Ieri, però, per compensare, sono andato al ristorantino piemontese, quello proprio dietro al Duomo, e giù di bagna cauda alla grande, così stasera posso mangiare l’insalatina di riso, la bruschettina ed andare liscio. Mi sono pure comprato una camicia di Calvin che è una favola.

Ci ho lasciato centocinquanta gocce di sangue (coloro che indossano le camicie di Calvin mi facciano sapere l’esatta quotazione sul mercato, grazie. N.d.A.) sull’unghia. Una strisciata di Mastercard e sono uscito dal negozio col mio bel sacchettino con “CK” stampato sul davanti. Poi lo riutilizzo per quando porto la roba in tintoria, così tutti vedono che vesto firmato e di classe.

Ho fatto pulire da cima a fondo la casa alla filippina, ho fatto attenzione a non mettere i boxer che la mia mamy mi ha lavato con la sua maglia rosa fucsia (perché sono diventati dello stesso colore), quelli stinti e nemmeno quelli con l’apertura troppo larga sul davanti. Certo, voglio che mi veda nudo, ma non con la mazza che spunta fuori dalla mutanda, scusate.

Ho posteggiato davanti al passo carrabile della Tenconi. Tanto lei è una vecchia rincoglionita che non sa nemmeno se è viva o morta e se lo sa, non se n’è accorta.

Per tutto il viaggio di ritorno, ho massaggiato la coscia alla Fede. Doveva proprio mettere i jeans?

Benedetta ragazza, ma ti devo spiegare tutto! Una bella mini elasticizzata, così io ci posso infilar sotto la manina e darti un assaggino, no?

Oh, comunque, le cosciazze ce le ha belle sode.

Spero si sia depilata. A me, le donne con la foresta amazzonica là sotto, me lo ammosciano.

Siamo entrati nel palazzo, ora siamo sul pianerottolo e ci stiamo baciando alla grande.

Che belle tettone sode… senti che roba! Tutta naturale, niente silicone. Adesso quando siamo dentro, gliele ciuccio come un marmocchio.

Ha un profumo un po’ troppo forte, la Fede. Le devo dire di cambiarlo perché sa troppo… boh, mica me ne intendo io di profumi da femmina.

Siamo in casa, finalmente! Era tutta la sera che aspettavo. Lei mi bacia ed io comincio a sbottonarle la camicetta.

Lei ride e si stacca un attimo da me: “Andiamo in camera?”

“Ma certo, bambina”. E la prendo in braccio non prima però di essermi strusciato contro di lei per farle sentire con che uomo ha a che fare.

Camera? Dov’è la camera? Ah, di qua. Sono talmente su di giri che mi sono dimenticato che è casa mia.

Sì! La butto sul letto come faceva quell’idiota con la faccia da pesce lesso al cinema, ma che se ne trombava a mazzi, e pare che funzioni perché le è venuta la faccia da arrapata.

Fico!

Ora siamo nudi come mamma ci ha fatto e ci stiamo baciando tutti avvinghiati sul letto (meno male che ho cambiato le lenzuola: le altre erano macchiate di pizza).

Sono in Paradiso…

Per fortuna si è depilata, l’altra, quella prima della Fede, sembrava Godzilla.

Madonna quanto bacia bene, ‘sta qua…

“Amedeo?”

“Mmm?”

“Amy, questo posto è pieno di zanzare…”

In effetti, sento un ronzio continuato e persistente.

“Ma no, è il condizionatore del vicino. Baciami, va!” e le salto ancora addosso, abbrancandola come un giocatore di rugby con la palla ovale.

Touch Down! Ma non in senso sportivo…

Solo che dopo un momento mi fermo io.

“Cosa c’è?”

“Avevi ragione: è una zanzara e mi ha punto sulla chiappa!”

Fede ridacchia e fa per farmi sdraiare di nuovo. “Ecchissene, Amy.” Che spiritosa. Tanto la chiappa non è mica tua. “Ti do un bacino sulla bua?”

Ecco, questa mi sembra una buona idea…

Ancora baci, io che la tocco in posticini che la fanno sospirare, mentre ci sono almeno tre o quattro zanzare che ci ronzano nell’orecchio.

Le ignoro, ma dopo qualche secondo mi becco un’altra puntura salomonicamente sull’altra chiappa. “Ma porco di quel…”

“Dai, non mi sembra il caso di fare tante storie per una punturina di zanzara.”

“Lo dici tu! Mica hanno morso te, scusa."

“Si vede che hai il sangue dolce…” ipotizza Fede. Ma crede ancora a ‘ste fesserie? Vabbeh, ricominciamo.

Ahia!

“Ma accidenti di quella miseria lurida… Mi hanno punto di nuovo.”

“Ancora?”

“Ho capito, vado a spruzzarmi di Autan.”

“Eh, no! Io con uno che mi puzza di Autan mica ci vado a letto, ma che schifo! E poi mi fa starnutire.”

“E secondo te, dovrei farmi crivellare il didietro da quelle dannate bestiacce perché alla signorina non piace l’Autan?”

“Hai mai provato a baciare qualcuno che sa di Autan?”

“No, direi di no.”

“Ecco, provaci…”

“Ah, ma allora tu non sei vergine! Mi hai mentito!”

“Sono vergine sì, anche se ho baciato qualcun altro. Senti, non è che hai uno zampirone, o il Vape?”

“No, la mia mamy dice che non fanno bene.”

“Citronella?”

“Scherzi? Quella roba è da femmina. Accid…!”

“Cosa c’è adesso?”

“C’è che mi hanno punto di nuovo!”

Fede rotea gli occhi e sbuffa. “Ma non potevi chiudere le finestre prima di uscire?”

“Me ne sono dimenticato, va bene?” rispondo lugubre.

Accendo la lampada e vedo una bestiaccia svolazzante passarmi beffarda sotto il naso: “Zzzzzzz” ed io, con immensa soddisfazione, riesco a spiaccicarla tra le mani, che restano imbrattate dal sangue che mi è stato rubato senza permesso. Non lo do nemmeno all’Avis, figuriamoci a loro.

“Ti sei macchiato…” fa notare Fede con l’ombra di un sorriso.

“’azz, è vero. Vado a lavarmele, allora.” E sparisco nel bagno.

Guardo in basso e vedo che mi sa che dobbiamo ricominciare daccapo. Ma il guerriero è forte e non si dà per vinto.

Rientro in camera e vedo la Fede stravaccata sul letto in posa sexy che miagola: “Allora, sei pronto?”

Che domande!

Faccio per avvicinarmi a lei, ma l’ennesima zanzara mi prende di mira e questa volta sulla guancia e ci scommetto quello che volete che mi verrà un bozzo grosso quanto il mondo. La voglio ammazzare! Certo di spiaccicarla come ho fatto con la sua cugina di prima, ma quella vola in alto, per cui io salto nel tentativo di…

“Perché ridi?” quando noto che la Fede si sta scompisciando.

“Perché quando salti, il tuo coso balla.”

Ah-ah-ah!

“Invece di ridere, carina, vieni ad aiutarmi, che qui si fa giorno.”

Si alza, mi viene vicina, mi dà un bacio e mi accarezza il petto: “Su, non devi essere così teso…”

“Ho capito, ma come si fa a non incazzarsi quando questi esseri immondi non ci fanno star tranquilli?”

“Neanche uno zampirone? Neanche mezzo?” sussurra mentre mi mordicchia il lobo e penso che dovrebbe parlare di preservativi e non di antizanzare.

Idea geniale!

“Ho trovato.” Me la stacco di dosso. “Tu stai ferma qui e non ti muovere. Torno subito!”

Gli Alberti, non so perché, hanno sempre lo zampirone sul davanzale. Ora sono in vacanza e non gli serve di certo.

Mi precipito fuori e mi appresto al furto quando sento la vocina fessa della Tenconi: “Cesira, c’è un uomo nudo sul ballatoio…”

Mi accorgo che sono proprio sotto al lampioncino. Mi fiondo in casa immediatamente, ma riesco a sentire la risposta piccata di una voce altrettanto querula: “Onorina, non sai nemmeno più come è fatto un uomo nudo… hai le traveggole”

Merda! Le vecchie in carriola mi hanno beccato con le chiappe al vento!

Torno in camera. “Allora? Qui continuano a ronzare… Lo hai trovato?”

“Non posso uscire nudo…” a tentoni, prendo la prima cosa che mi capita e me la infilo.

Scomodissima…

Esco ancora sul ballatoio, mi avvicino alla finestra degli Alberti e la solita vocina: “Cesira, hai visto? Non ho le traveggole. E’ il signorino Amedeo!”

Evidentemente, Cesira mi ha visto - ma tanto sono vestito - perché dopo un attimo c’è la laconica risposta: “Oh, hai ragione. Ma è uno di quegli svergognati che si mettono i vestiti delle donne. E poi a te piacciono coi muscoli.”

Come? Guardo in basso e vedo che indosso il perizoma leopardato con gli strass della Fede.

Me ne sbatto dello zampirone e ritorno in casa.

Vorrei morire. Vorrei sprofondare in una voragine. Mai fatta una figura di merda così.

E poi… come non ho i muscoli? E tutte quelle sere all’American Contourella a farmi un mazzo tanto?

Rientro, mestamente, e quando passo dalla cucina mi cade l’occhio sull’aspirabriciole della Black & Decker, quello con il silenziatore, preso con i punti di MediaWorld.

Maria, che idea diabolica…

Sto per avviarlo, ma mi blocco: è una vita che non lo uso e non mi ricordo se il silenziatore di cui sopra funzioni o no: i vicini accanto, i Costa, appena sentono un rumore che è uno, cominciano a bussare sul muro, a suonare al citofono. Una volta mi hanno pure telefonato… Degli sfrangiamaroni da manuale!

Sposto la levetta da OFF a 1 e sento un sbuffo appena accennato.

Molto bene.

Da 1 a 2 il rumore aumenta, ma niente di che.

Sì!

Ed in posizione 3, al massimo della potenza, la situazione non è molto diversa, grazie Black & Decker!

Impugno l’arma e mi preparo al combattimento con tutta la dignità che mi può permettere un perizoma da donna leopardato con gli strass.

Entro in camera, brandendo l’elettrodomestico come fosse un’arma di distruzione di massa e mi sento potente come Bin Laden.

Adesso vediamo se fate ancora “Zzzzz”!

La caccia incomincia… Ecco la prima. E la seconda. Wuuuuuuhhhhmmm!

Da bastardo quale sono, tengo l’aspirino alla velocità massima, anche se non ce ne sarebbe bisogno.

Che goduria vedere quelle dannate che tentano di resistere alla mia forza, ma che soccombono inesorabilmente e finiscono nella tomba – cioè, nel serbatoio. Una soddisfazione…

Veloce come il vento, riesco a risucchiare tutte le sanguisughe, ad una ad una.

Maledette! Ve lo dicevo che non potevate fregarmi così!

Ora finalmente possiamo stare tranquilli. Mi pregusto una bella notte d’amore con i controfiocchi e mi volto verso la Federica, pronto a saltarle addosso.

No! Non può essere…

Si è addormentata.

E russa pure!

* * *

Ringraziamenti doverosi:

Alla zanzara che mi ronzava attorno l’altra sera, che mi ha dato l’ispirazione per questa storia e che ora riposa felice nel Paradiso degli insetti.

A Charis Harker, alla quale ho rubato il nome di Onorina, preso da un personaggio della sua storia “Absinthe” (leggetela, ne val la pena!)

Al ragazzo di una mia amica che effettivamente usava l’aspirabriciole al posto dello zampirone. Io in ufficio adottavo i raccoglitori per tabulati. Sistema cruento, ma efficace.

Londonlylit e Bradamante che mi hanno dato l’Ok e Reader che ha fatto il beta.

Comunque, non pensate che tutti i Milanesi siano come Amedeo - anzi, l’Amedeo - mi raccomando. Perché sono infinitamente peggio. Venite a trovarmi!

   
 
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