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Autore: Lady Bree    28/02/2013    1 recensioni
Renesmèe cresce velocemente e così anche la sua infanzia passa senza che nessuno possa rendersi conto di quanto lei in realtà sia piccola. La famiglia Cullen decide di indire "la settimana delle favole" ma la loro versione non sarà proprio come quella originale, ne combineranno delle belle :) Tra Cappuccetto Rosso, Biancaneve ecc... Nessie scoprirà molte cose! ^^
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Bella/Edward, Jacob/Renesmee
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Cappuccetto Rosso

 

POV ALICE.

 
 Renesmèe cresceva a vista d’occhio e noi vedevamo la sua infanzia volarsene via senza che lei potesse davvero godersela.
Ci accorgevamo solo adesso che in realtà veniva trattata come una ragazzina invece che come una bambina di solo un anno.
Così decidemmo tutti insieme di istituire la “settimana delle favole”.
Renesmèe forse non sapeva nemmeno che cosa significasse quella parola, aveva un disperato bisogno di essere quello che era: un’innocente bambina.
Lo capivamo dai suoi occhi, dai suoi gesti e dalla sua irrefrenabile voglia di giocare.

Il primo a dovergli raccontare una storia era ovviamente suo padre Edward.
Erano le 15.00, Nessie era appena ritornata dalla sua passeggiata nella radura quando sentii Edward che la chiamava mentre scendeva precipitosamente le scale.
La piccola appoggiò il suo zainetto sul divano e andò incontro a suo papà.
Edward la prese in braccio, si sedette sul divano e iniziò a spiegargli: “Bene, piccola mia, tutta la famiglia insieme ha deciso che a turno ti racconteremo una storiella ciascuno”.
La riccia lo guardava esterrefatta non capendo bene di cosa parlasse: “Si, Nessie, delle favole, tutti i genitori raccontano ai bambini dei racconti per farli crescere”
Renesmèe abbozzò un sorriso , si mise in piedi e con le mani indicò il suo corpo troppo grande per un anima così piccola: “Guardami papà, sotto il vostro punto di vista direi che sono già abbastanza grande”. Rispose.

“Appunto, Ness!” Edward mise una mano sul petto della bimba “Non sei mai abbastanza grande quando sei piccola qui.”

“Tu cresci in fretta sì, ma non interiormente, devi goderti tutti i vantaggi di essere una smorfiosetta” rise.

“Ok papà, sentiamo questa storia. Spero sia interessante” risalì sulle gambe del rosso e si mise pronta per l’ascolto”

“Beh vedi Ness, in un piccolo villaggio, c’era una bambina che ogni volta che usciva metteva una mantella tutta rossa, così le avevano dato la nomina di ‘Cappuccetto Rosso’”

Gli occhi di Renesmèe erano fissi su quelli del padre, carichi di curiosità: “Continua papi”.

“Insomma quella bimba era molto speciale, infatti le piaceva moltissimo andare nel bosco nonostante ci fossero molti pericoli. Le venivano fatte sempre un sacco di raccomandazioni, il suo papà infatti le diceva sempre di non andare nel bosco perché c’erano i lupi e lei non doveva assolutissimamente stare con i lupi!” a quel punto la riccia scoppiò in una fragorosa risata:“Ma papi!” disse prolungando l’ultima vocale: “I lupi non sono cattivi e tu lo sai, noi abbiamo Jake!” Edward la guardò con fare premuroso: “Tu aspetta di sentire la fine della storia”. Così la piccola si rimise all’ascolto sempre più curiosa.

“Un giorno però la mamma incaricò la piccola Cappuccetto di andare dal nonno Char….” Si schiarì la voce “Em… Carmen, a portargli dei regali che tutta la famiglia di Cappuccetto aveva preparato, tra cui dei fiori e delle buonissime focacce. Solo una raccomandazione fu fatta alla monella, quella di non fare la scorciatoia e quindi attraversare la radura ma di fare la strada più lunga e arrivare dal nonno attraversando la città e i luoghi più sicuri.”
Nessie si sistemò meglio sulle gambe del papà e alzando in mento disse: “Beh, facile da rispettare come raccomandazione no?”

“Eh si, monella, dovrebbe essere davvero facile!” rispose Edward con un tono di sfida.

“Ma andiamo avanti, Cappuccetto che era attratta da tutti gli animali, in particolare i lupi. Uscì di casa, controllò che nessuno la stesse guardando e sgattaiolò nel bosco.  Cammina e cammina un lupo puzzolente, muscoloso e affamati, attratto dall’odore delle buonissime focacce le si avvicinò – cosa fai qui bella bambina? – le chiese con voce potente – Sto  portando tutte queste delizie dal mio nonno. “

Edward fece una breve pausa controllando se la bimba fosse ancora attenta.

“ Così il lupo ne approfittò – Ooh ma devono essere davvero pesanti, lascia che ti aiuti- e la birichina, che si fidava di tutti, lasciò tutti i suoi doni in mano al lipo che le promise di fare in un attimo e di aspettarla a casa del nonno.”

“Papà anche io mi sarei fidata del lupo sai?” disse la piccola con una vocina sommessa

“Non avevo dubbi piccola mia, non avevo dubbi” Edward era un po’ amareggiato e io che li guardavo appoggiata allo stipite della porta senza farmi notare mi divertivo sempre di più.

“Così il lupo corse a gambe levate e Cappuccetto poteva passeggiare tranquilla, raccogliere i fiori e avviarsi con molta calma a casa del suo nonnino. Ma attenzione!”

Edward fece un movimento con le gambe per far spaventare Renesmèe che sobbalzò in aria per una frazione di secondo per poi scoppiare a ridere “Attenta piccola mia perché quando Cappuccetto Rosso arrivò a casa del nonno, il nonno non c’era più! Era stato pappato dal lupo, con tanto di condimento!”

La bimba sbarrò gli occhi “Ma come papà! No non è possibile, i lupi non fanno questo”.

“E non è tutto Ness… La nostra monella non fece nemmeno in tempo a rendersi conto di quello che stava accadendo che il lupo a cui lei si era affezionata, che si chiamava Giacobbe, le saltò addosso e in un sol boccone divorò anche lei”

La piccola sempre più spaventata scese dal divano e si mise le mani sui fianchi e mentre Edward rideva lei a tutta gola esclamava “Sei un bugiardo papà! Non mi piace più ascoltare le tue storie, mai, mai più! Capito?”

Edward se la sghignazzava così entrai anche io nel salotto, presi in braccio Renesmèe e la tranquillizzai dicendole che era tutta una storia.
In quel momento aprì la porta Jacob,  appena la mia nipotina lo vide saltellando andò davanti a lui e con fare arrabbiato gli disse:
“Sai Jake? Sai cosa? Tu non mi mangerai mai!”

Il cane guardò prima Edward e poi me perplesso per cercare una risposta.

“Suo padre le ha raccontato una storia Jacob..” risposi poi tranquilla.

“Si Jacob, una storia dove i lupi mangiano i bambini e i loro nonni”.

Renesmèe era furiosa e continuava a pestare i piedi.

Jacob guardò Edward minaccioso “Non dirmi che..” gli disse ringhiando “Si Jacob l’ha fatto.” Dissi io ridendo sotto i baffi.

“LE HAI DAVVERO RACCONTATO CAPPUCCETTO ROSSO?” Jacob non la stava prendendo come un gioco a quanto pare.

“Edward hai raggiunto i tuoi limiti.” Poi prese la bimba in braccio e uscì dalla casa, probabilmente per rinnegarle tutto.

Io mi sedetti di fianco a Edward che continuava solo a ridere “L’hai fatta grossa fratellone, ma non ho mai sentito una storia di Capuccetto Rosso più avvincente di questa, ti faccio i miei complimenti”

E così passò un’altra delle nostre splendide e uniche giornate in casa Cullen.
  
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