Certe volte mi definivo come un forziere, uno di quelli importantissimi che per trovare il modo e il coraggio di aprirlo devi prima farlo girare dappertutto finchè non trova la presona che lo aprirà.. E chissà se mai qualcuno riuscirà a trovare la combinazione per aprirmi..
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Mi teneva tra le sue braccia e m'accarezzava la testa spingendola dolcemente nel cavo della sua spalla ad offrirmi riparo. Ma nel buio caldo di quel riparo, il pianto riprendeva con la stessa violenza di prima e di nuovo rimanevo senza forze..