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Autore: aki_penn    28/02/2013    5 recensioni
Solo poche persone possono vantarsi di aver assistito all'infanzia del corvo, con tanto di Eiji Niizuma, di lilla vestito, in versione bonsai.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Eiji Niizuma
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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L’infanzia del corvo – Versione illustrata

 
Quando la signora Niizuma fu convocata a scuola era un po’ preoccupata. Eiji non aveva mai dato problemi, andava bene a scuola, era bravo in matematica, studiava storia e geografia, eccelleva nel disegno e portava a scuola sempre due o tre versioni di quello che la maestra aveva prescritto per casa. Quando andava fuori tema non riuscivano comunque a dargli un brutto voto, “È così bravo per essere solo un bambino delle elementari!” dicevano, e tutto era sempre passato in sordina.
La signora Niizuma si sedette titubante davanti alla scrivania dell’insegnate di suo figlio, mentre Eiji disegnava tranquillo in ginocchio per terra, tenendo il foglio appoggiato alla sedia, come se fosse un tavolo. Sua madre cercò di tirarlo su, senza farsi vedere dalla maestra, ma lui ripiombò subito a terra a colorare e la donna che stava loro di fronte li ignorò completamente, lambiccando tra i fogli. La verifica di storia di quella biondina della terza sezione era stata un vero disastro!
Si schiarì la voce, mentre la signora Niizuma la guardava con gli occhi sgranati, sembrava un gufo ansioso.
“Oh, sì…signora…l’ho chiamata per via dell’ultimo compito che ho assegnato ai bambini…” cominciò, e la signora annuì. Eiji, da dietro alla scrivania, completamente celato alla vista dell’insegnante, continuava a colorare il suo disegno, indisturbato,  sussurrando ogni tanto cra, cra senza che nessuno facesse caso a lui.
“Ho dato un compito a casa, dicevo…” continuò la donna “E lui non l’ha fatto?” chiese subito sua madre, ansiosa, sporgendosi in avanti, sulla scrivania dell’insegnante, che fece un salto indietro, dato l’entusiasmo della signora. Scosse la testa “No, no, l’ha fatto, certo…li fa sempre…”
La donna tirò un sospiro di sollievo, mentre la maestra continuava “Il compito consisteva nell’illustrare la leggenda Il signore del sacco di riso e il dragone. Abbiamo letto la storia in classe, anche se molti bambini la conoscevano già - Eiji la conosceva – e beh, questo è quello che mi ha portato” disse poi, a bassa voce, come se avesse paura di svegliare qualcuno, e tirò fuori dal cassetto un pacchettino di fogli un po’ spiegazzati sulle punte. Nessuno notò Eiji che si impadroniva di alcuni post-it arancioni, con l’intenzione di farne un libro-film.
“L’inizio è a posto” cominciò l’insegnate sfogliando le pagine. Gli altri bambini si erano limitati a fare qualche illustrazione, quello di Eiji sembrava un manga fanciullesco, se così si poteva dire. Sua madre era sempre molto fiera di poter dire che il suo bambino sapeva colorare benissimo dentro ai contorni. “Ci sono il serpente e il drago, vede?”
“E che bel drago” fece la signora Niizuma, sinceramente orgogliosa. La signorina, che le stava davanti, annuì, sudando freddo “Sì. Molto bello, ma aspetti, guardi qui. Si vede la festa, Hidesato che uccide il millepiedi, il Re Dragone che regala il sacco di riso a Hidesato e…” voltò l’ultima pagina “Questo!” disse semplicemente.
“Un…non so, uccello, che ruba il sacco di riso a Hidesato e…scappa…Non so bene come interpretare questa cosa…lei conosce la leggenda e…”
“Quello è il corvo!! CRA CRA” sbraitò Eiji, con la sua tutina lilla addosso, sbracciandosi e urlando ancora Cra Cra! “E’ un super eroe, mi piacciono i supereroi! Lui  sa cosa fare di tutto quel riso magico!” spiegò, saltando in piedi sulla sedia e fingendo di planare sulla cattedra. L’insegnante  fece un salto sulla sedia e per poco non cadde all’indietro, mentre la signora Niizuma afferrava al volo il proprio pargolo e lo faceva scendere dalla sedia.
“Non succederà più, signora maestra” disse la donna, mentre Eiji si dimenava tra le sue braccia. “Cra Cra Cra!”
“Le giuro che non vedrà mai più quel corvo” promise sua madre. E l’insegnate annuì.
Anni dopo, quando Crow faceva stampare centinaia di copie,  la donna andava in giro vantandosi di aver visto l’infanzia del corvo, quando era ancora solo un pulcino e rubava il riso agli eroi delle leggende del folclore giapponese, in versione illustrata!
 
Aki_Penn parla a vanvera: Se vi state chiedendo perché, la risposta è “non lo so”, oppure potrebbe essere “Amo Eiji”. Non è divertente come avrei voluto, ma spero comunque che abbiate apprezzato il modo in cui è nato Crow, mi piace tanto immaginare che sia andata così. Grazie per aver letto fino a qui!

   
 
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