Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |      
Autore: drewsharibo    01/03/2013    0 recensioni
Alla bambina dai capelli rossi cadde la bambola. Un bambino dai ricci castano chiaro e gli occhi verde smeraldo, si avvicinò con fare amichevole. Doveva avere non più di sei anni. Raccolse la bambola e la porse alla bambina dai capelli rossi.
"Grazie" disse la bambina, esibendo un sorriso che metteva in mostra tutti e trentatrè i denti. "Come ti chiami?"
"Sono Harry, e tu?"
"Io sono Holly, e adesso tu sei il mio migliore amico.”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Alla bambina dai capelli rossi cadde la bambola. Un bambino dai ricci castano chiaro e gli occhi verde smeraldo si avvicinò con fare amichevole. Non doveva avere più di sei anni. Raccolse la bambola e la prose alla bambina.
“Grazie”. Disse la bambina, esibendo un sorriso che mostrava tutti e trentatrè i denti. “Come ti chiami?”
“Sono Harry, e tu?”
“Io sono Holly, e adesso sei il mio migliore amico.”
-
Io ed Emily corremmo a perdifiato in mezzo alla numerosa folla di studenti.
“Se siamo in ritardo, il professor McKenzie ci ucciderà.” Constatai, con il fiato corto.
“Non abbiamo il professor McKenzie la prima ora.” Osservò Emily, mentre svoltavamo l’angolo del corridoio. Poi si battè una mano sulla fronte. “Corri, Holly! Non abbiamo neppure preso l’orario!”
“Dannazione!” Imprecai tra i denti, mentre mi fiondavo verso il bancone dove venivano, come d’abitudine, assegnati gli orari.
La ragazza bionda dietro il bancone ci rivolse un sorriso raggiante, al quale rispondemmo con ben poco entusiasmo.
“Vorremmo l’orario settimanale, perfavore.” Incalzai.
La ragazza ci rivolse un cenno d’assenso prima di sparire dietro il bancone, ritornando qualche secondo dopo con due fogli plastificati, che ci porse garbatamente. Dopo aver borbottato un ‘grazie’ privo di entusiasmo, io ed Emily consultammo gli orari.
“Abbiamo ben poche lezioni in comune.” Osservò Emily. In effetti avevamo una sola lezione insieme a settimana, ovvero quella di algebra. Imprecai mentalmente contro chiunque avesse organizzato gli orari, decidendo di separarmi dalla mia migliore amica.
“Che lezione hai adesso?” Chiesi ad Emily, mordicchiandomi il labbro inferiore.
“Chimica.” Sospirò Emily. “E tu?”
“Letteratura.” Bofonchiai, infilando l’orario nella tasca posteriore dei jeans.
“Allora sarà meglio andare”. Concluse Emily. “Ci vediamo dopo, okay? Buona giornata Holls.”
“Buona giornata anche a te.” Risposi, sebbene non ci fosse nulla di buono in quella giornata. La Preston era una scuola estremamente severa, con regole estremamente da romanzo, e studenti altrettanto da romanzo. Alle dieci in punto, come confermava il regolamento, ciascuno degli studenti doveva essere a letto, preferibilmente nella propria camera. Inoltre non si poteva uscire senza un permesso specifico, firmato da un professore o da i genitori. Non esattamente l’ideale per una ragazza di sedici anni, specialmente se orfana, come me.
I miei genitori erano morti quando avevo cinque anni. Da allora vivevo con mio fratello Ben. Lui si era preso cura di me quando nessuno l’aveva fatto.  Scossi la testa, riscuotendomi da quei pensieri malinconici. Mi diressi a passo spedito verso l’aula della professoressa Stevenson.
“Buongiorno.” Borbottai, entrando nell’aula e gettando i libri sul primo banco che mi trovai di fronte.
“Vedo che abbiamo avuto l’onore di averla finalmente con noi, signorina Blood.” Disse la professoressa Stevenson con un evidente nota di sarcasmo pungente nella voce.
“Sinceramente” Replicai freddamente. “Avrei preferito di gran lunga non esserci.”
Un misto di stupore e compiacimento percorse il resto dell’aula.
“Immagino che lei non abbia intenzione di inziare l’anno con una convocazione in presidenza.” Disse la professoressa Stevenson, inarcando un sopracciglio.
“Oh no, non vorrei mai perdere la sua estremamente interessante lezione su Dante Alighieri.” Ironizzai.
“Questo è troppo. Rivolgersi ad un professore in questo modo è vergognoso.” S’indignò la professoressa Stevenson. “Signorina Blood, in presidenza. Ora.”
“Non aspettavo altro.” Sbottai, alzandomi e raggiungendo l’ingresso dell’aula. Uscii e attraversai il corridoio fino a trovare la tanto familiare porta di legno battuto.
Entrai senza preoccuparmi minimamente di bussare.
“Hey, Holls.” Mi sentii chiamare. Non ebbi bisogno di voltarmi per capire di chi si trattasse.
“Harry. Che hai fatto?” Domandai, sedendomi accanto a lui, di fronte alla scrivania color  miele.
“Ci provavo con la Stewart, quella del corso di biologia.” Rispose lui, scrollando le spalle.
Inarcai severamente un sopracciglio.
“Non è colpa mia se ha un bel culo.” Si giustificò Harry, alzando le mani in segno di difesa. “Tu che hai fatto?”
“La Stevenson.” Risposi in tono vago.
Qualcuno entrò nella stanza interrompendo la discussione. Mi voltai, constatando che si trattava del preside, che ci guardò esasperato.
“Cos’è, una tradizione?” Sbottò. “Che voi finiate in presidenza il primo il giorno?”
Io ed Harry ci scambiammo un sorriso d’intesa. Quello era solo l’inizio.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: drewsharibo