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Autore: Judeau_LaTuM    16/09/2007    4 recensioni
Erano quasi le 8 di mattina dell'8 settembre.
Davanti ad un edificio, abbastanza malandato ma per lo meno ancora in piedi, si era radunata una folla di ragazzi di un'età compresa fra i quindici e diciannove anni. Stava per iniziare la scuola e alcuni, o meglio, la maggior parte di loro non vedeva già l'ora che finisse.
-Ma non potevano eliminarlo questo maledetto esame?- domandò un ragazzo buttando fuori il fumo della sigaretta.
-Piantala di lamentarti!! Tu almeno a scuola vai bene!!- lo rimproverò l'amico.
***
8 Settembre 2031. Primo giorno di scuola. Qualcosa cambia.
Una nuova generazione riunirà delle amicizie perse, mentre cercherà di vivere la propria vita intervallandosi tra la routine dell'ultimo anno di scuola, la musica e dei segreti celati per troppo tempo.
Cosa c'entrano gli HIM in tutto questo?
Essi non sono stati altro che un spiraglio. Uno spiraglio che ha dato origine a un finalndese per caso.
Genere: Generale, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Ville Valo
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Sattumalta Suomalainen1

Sattumalta Suomalainen

 

Importante: Tutto quello che leggerete è inventato. Frontman e band non ci appartengono e tutti i riferimenti a storie o persone (nomi compresi) realmente esistite è puramente casuale.

 

Note dell'autore :   Questa FF nasce dalla collaborazione di Judeau e LaTuM. Tutti e due fan degli HIM e tutti e due con una morbosa passione per due paesi europei [lei la Finlandia e per me... Non ve lo dico neanche!!]. L'idea generale della trama appartiene a LaTuM [così come il titolo ^^] e a lei si deve l'inserimento di parole finniche... Diciamo che tutta la FF era, e forse sarà, principalmente incentrata sulla Finlandia [i personaggi, una volta tanto, sono gli HIM], ma non ho potuto fare a meno d'inserire l'elemento crucco [il cognome Felsen e le origini miste di Abigail sono di mia proprietà XD]. Per adesso abbiamo solamente pronto il primo capitolo [della stesura e impaginazione mi occupo io... Amo troppo scrivere queste note introduttive e simili, a differenza di lei, che mi ha molto gentilmente lasciato questo amato compito XD]

Al momento siamo entrambi in una fase di stallo, alias siamo tutte e due in attesa dell'inizo dell'università [il 26 si avvicina per entrambi inesorabilmente... ] e, per un motivo o per l'altro, non possiamo garantire un costante aggiornamento. Abbiamo anche paura che la FF possa bloccarsi, ma per adesso preferiamo non pensarci e scrivere quel che ci viene [anche se bisognerebbe dire, QUANDO ci viene]...

Speriamo che la FF possa essere di vostro gradimento ^^  

Kapitel 1

The New Generation
#
Erano quasi le 8 di mattina dell'8 settembre 2031.
Davanti ad un edificio, abbastanza malandato ma per lo meno ancora in piedi, si era radunata una folla di ragazzi di un'età compresa fra i quindici e diciannove anni. Stava per iniziare la scuola e alcuni, o meglio, la maggior parte di loro non vedeva già l'ora che finisse.
-Ma non potevano eliminarlo questo maledetto esame?- domandò un ragazzo buttando fuori il fumo della sigaretta.
-Piantala di lamentarti!! Tu almeno a scuola vai bene!!- lo rimproverò l'amico.
La cosa strana che ci poteva constatare, se si guardava attentamente il gruppo di studenti, era che quei due ragazzi erano considerati un po’ "la merce pregiata" della scuola. I licei linguistici sono da sempre quasi dei ginecei e la media prevede circa due, o al massimo tre, ragazzi per classe.
-Tra quanto arriva la tua donna uomo nero?-
-Non lo so Fla, lo sai che è sempre in ritardo...-
-Ma non vedi l'ora di vederla...- 
-Sono tre settimane che non la vedo... Sai com'è... Lei è andata a fare le vacanze con i suoi in Sicilia, mentre io ero in Germania con mia madre... Mi sembra ovvio che mi sia mancata...- disse il ragazzo accendendosi un'altra sigaretta.
Uno dei due ragazzi era alto, biondo e occhi castani, un fisico ben costruito e lineamenti abbastanza marcati. Indossava un paio di jeans molto larghi a vita bassa, una maglietta rossa con la faccia di Che Guevara, un po' di bracciali neri ai polsi, una collana di corda e legno e una fascia nera che teneva fermi dei dreads che gli arrivavano sotto le spalle.
L'altro era vestito completamente di nero, pantaloni, scarpe, maglietta e una giacca leggera... Come riuscisse a non morire di caldo era ancora un mistero. Anche i suoi capelli erano neri e, insieme al pallore del suo viso, facevano risaltare due intesi occhi verdi. Era anche lui abbastanza alto, anche se meno del rasta, piuttosto magro e con una voce molto profonda. Immancabili, smalto e matita nera.
Bob e Jim, com'erano soliti essere chiamati, le punte di diamante della neo 5B. Si erano trovati molto bene fin dall'inizio della prima superiore e la loro amicizia poteva definirsi ben più che solida. Non mancavano gli insulti reciproci ("checcaggine" l'uomo nero ed "encefalo marcito" il rasta).
-Non ci posso credere che non sono ancora riuscito a farti fumare erba...-
-Io quella merda non la fumo, mi basta quella delle sigarette!!-
All'improvviso l'uomo nero venne fatto cadere dalla transenna di metallo su cui era seduto.
-Poc...LILY!!- esclamò appena vide chi aveva attentato alla sua vita.
-Ciao amore!- disse lei abbracciandolo dopo che si fu rialzato. Il ragazzo non si fecce troppi scrupoli e la baciò con trasporto.
-Dio, quanto mi sei mancata!-
Così, dopo aver ricompattato il gruppo, i tre entrarono nell'edificio e salirono le scale che li avrebbero condotti sino alla loro nuova classe.. O sgabuzzino per le scope, fu il loro commento appena videro l'aula. Era fredda, piccola, spoglia e sporca.
-Ma in che merdaio siamo finiti??!- domandò Jim.
-Lascia perdere.. Andiamo a sederci ai soliti posti...-
La ragazza si chiamava Lilith Kithiara Iside Risso... Un nome breve e facile da ricordare. Era abbastanza bassa e in carne, con i capelli castani e gli occhi azzurri. Era una ragazza semplice, non indossava nulla di particolarmente stravagante, a differenza dei due amici, ma la cosa veramente invidiabile di Lilith era l'intelligenza. A quanto ne diceva lei, era tutto merito di sua madre. A vederla, nessuno avrebbe mai immaginato che sarebbe potuta essere la ragazza giusta per Jim, e invece, il giugno scorso, quei due si erano messi insieme con grande stupore di tutti.
La campanella suonò, e questo segnò l'inizio delle lezioni del loro ultimo anno scolastico, sempre che tutto sarebbe andato per il verso giusto. Durante la prima ora venne consegnato l'orario delle lezioni, operazione che aveva interrotto un' "amena" ora di lezione con la loro "amata" professoressa di francese. Subito dopo avrebbero avuto un'ora d'inglese, una di tedesco e una di storia/filosofia.
-Beh... Un orario leggero, non c'è che dire...- commentò Bob con evidente sarcasmo.
Dopo le ore di lingue, in cui i ragazzi sentirono prediche su prediche rispetto la maturità, l'impegno che avrebbero dovuto metterci in quell'anno e chi più ne ha più ne metta, arrivò la tanto agognata ultima ora di storia/filosofia. Sapevano che avrebbero avuto un/a nuovo/a professore/ssa, ma non avevano idea di chi avrebbe potuto essere.
Con dieci minuti di ritardo, entrò in classe un uomo abbastanza alto, biondo con gli occhi verde, vestito con un paio di jeans, una camicia bianca e una giacca nera leggera.
-Buongiorno a tutti!- disse e fu subito possibile notare un leggero difetto di pronuncia nella "r"
-Tutto bene?- domandò poi.
Gli rispose un coro di "Oh" che lo fece sorridere.
-Non so quanto vi possa consolare, ma diversi anni fa ero seduto proprio dove ci sei tu- disse indicando la compagna di banco di Lilith, Antonella - a sentire prediche sulla maturità, ergo, io non ve ne farò.-
Gli studenti ringraziarono il professore.
-Voglio fare l'appello, almeno così potrò cercare d'imparare i vostri nomi... Ditemi qualcosa di voi, che musica ascoltate, cosa vi piace leggere, cosa avete mangiato ieri sera... Quello che volete!! Non ho  mai amato le ultime ore... Uhm.. sedici femmine e due maschi... Nella mia ex classe c'era una ragazza in più, comunque. Il mio nome è Oscar Canetti, ho quarantatre anni. Ho studiato lingue in questa scuola per cinque anni per poi dedicarmi alla filosofia e questo è il primo anno che sono insegnate di ruolo. Ascolto molta musica, metal più che altro, ma non rinnego neanche quella truzza... Ora smetto di annoiarvi - disse sedendosi sulla cattedra con registro in mano - Balbini Alessandra, chi è?-
Una ragazza alzò la mano e si presentò, così fecero tutti sino a "Risso Lilith Kithiara Iside", dopo "Paglieri Flavio" che il professore aveva già iniziato a chiamare Bob.
-Anche qui ti ritrovo??!- domandò l'uomo.
-Non è colpa mia!- gli rispose la ragazza.
-Ma chi te l'ha fatto fare di seguire le impronte mie e di tua madre??!-
-Sono andata sul sicuro...-
-La vostra compagna e la figlia di una mia ex compagna di scuola e di un mio amico. State tranquilli che non ci saranno preferenze nei suoi confronti. Avrà il vostro stesso destino, se non peggiore!! - tutti risero - Tu comunque salti la presentazione!!-
Vennero chiamate altre due ragazze e poi "Felsen Ville Lauri".
-Che nome curioso...- osservò il professore.
-Me lo dicono tutti...-
-Da dove vengono?-
-Sono nomi di origini finlandese, mentre il cognome è tedesco...-
-Felsen... Ah, già... Ma come mai?-
-Sono nato ad Helsinki. Mia madre è per metà italiana e per metà tedesca, mio padre, invece, per metà ungherese e per metà finlandese... E basta...-
-Ma dai? E parli qualche lingua?-
-Un po' il tedesco quando vedo mio nonno e lievemente il finlandese.-
-Veramente? Sapresti dire qualcosa?-
-Uhm, so presentarmi... Ho lasciato la Finlandia che avevo quattro anni, quindi più di tanto non ho imparato.-
-E come ti presenteresti?-
-Hyvää huomenta! Minun nimeni on Ville. Olen suomalainen ja italiainen. Olen Melkein  seitsemäntoista (*) ... Fin la piccolo sono cresciuto a pane e Iron Maiden, suono il basso con Flavio nel nostro gruppo, i PIT OF DARKNESS e...basta.-
-Farò finta di aver capito quello che hai detto... Ma come mai sei nato ad Helsinki?-
-Mia madre studiava là, ci ha vissuto per nove anni, quattro dei quali con me. Ha conosciuto mio padre, io sono nato per errore e così, dopo che lui l'aveva tradita, lei ha deciso di tornare a vivere in Italia.-
Ville era stato molto schietto e, pur senza aver detto nulla, si capiva che provava un odio profondo nei confronti di un padre che, effettivamente, non aveva mai avuto e non poteva ricordare.
Il professore non lo diede a vedere, ma per un istante gli era sembrato di rivedere qualcuno in quel ragazzo...
*
Per quel giorno la scuola finì e Lilith propose a Ville di andare a casa sua, ma lui fu costretto a rifiutare.
-Oggi torna mia madre dalla Finlandia e la casa fa veramente schifo... Devo ancora mettere a posto tutto!!-
-Alla ti va di venire sabato da me?Così ti faccio conoscere i miei e il prof. Oscar.. E' davvero simpaticissimo!!-
-Va bene, tanto mia madre non avrà nulla da obiettare...-
-Perfetto allora..- disse andandosene con un piccolo broncio.
Capendo cosa voleva, Ville l'avvicinò a se e, dopo averle dato un dolce bacio, le sussurrò all'orecchio "Mina rakastan sinua"(+)
La ragazza sorrise.
-Ti amo anch'io Ville...-
Si salutarono e si diressero verso casa.
-Com'è Lilith?- gli chiese Flavio durante il tragitto in autobus.
-Non male, certe volte un po' pesante, ma effettivamente.. L'adoro!!-
-E lei adora te... Si è innamorata del tuo fascino finnico!!-
-Fottiti Fla!-
-Ma lo sai che tutte le donne ti adorano... E nonostante tutto non ti dispiace essere principalmente finnico!!-
-Già... Anche perchè, da quello che so, sono la fotocopia di mio padre da giovane. In fin dei conti poteva andarmi peggio... Come è successo a te!-
-Fottiti Jim!-
Flavio scese qualche fermata prima di Ville che, per il resto del tragitto, accese il suo lettore mp3 per fagli compagnia. Dopo cinque minuti scese dall'autobus e si diresse verso casa. Era l'ex casa dei suoi nonni, dove sua madre aveva sempre vissuto prima di partire per la Finlandia. I suoi genitori, una volta andati in pensione, avevano deciso di tornare a vivere in Germania. Ville era andato a trovarli molte volte e non poteva dargli torto. Avevano una bella villa in poco distante da una cittadina bavarese. Vivevano circondati da montagne, boschi e natura... In confronto a Milano, quello era un paradiso!!
Quando il ragazzo entrò in casa non trovò nessuno, se non un biglietto in cucina con su scritto:
"Sono andata a fare la spesa. Spero tu abbia il buon senso di mettere a posto il porcile che hai lasciato...
Mutti"
Ville si sentì in colpa.
C'erano tutti i piatti di una settimana da lavare, pentole sporche, briciole, polvere e macchie sul pavimento... Avrebbe potuto fare un po' ordine, almeno il giorno prima...
Mangiò velocemente una scatoletta di tonno ed iniziò a pulire immancabilmente con la musica a tutto volume nello stereo.
Dopo due ore aveva finito tutto, più o meno, ma di sua madre neanche l'ombra.
All'alba delle 19.15 sentì il campanello suonare.
-Buona sera!! Come va?- disse il ragazzo.
-Ma ciao cucciolo!! Dammi una mano con la spesa!!-
Il ragazzo obbedì immediatamente e, appena tutti i sacchetti furono in casa la madre lo abbracciò.
-Quanto mi sei mancati PikkuNalle!!- (@)
-Anche tu Mutti!- rispose il ragazzo -Che si mangia per cena?-
La donna rise e si fece aiutare a mettere in ordine quello che aveva comprato.
-Ti prego, dimmi che li hai comprati per cucinarli questa sera!!- implorò il ragazzo mostrando una confezione di crauti già pronti per essere scaldati in micro-onde.
-Si, sono per questa sera... Ci penso io a cucinare, tu vai a mettere in ordine la stanza perchè so che fa schifo e che non l'hai ancora riordinata...-
-Ma anche la tua stanza è un casino...-
La madre gli lanciò uno sguardo.
-Si, mamma. Vado..- disse lui lasciando la cucina.
In camera sua accese lo stereo e iniziò a portare in bagno i vestiti sporchi e mettere i libri, sparsi sul pavimento, negli armadi. Non è che trovasse molto giusto che lui dovesse essere ordinato quando, nella camera di sua madre, era impossibile camminare per colpa di libri, scatoloni e vestiti, sparsi per tutto il pavimento.
Dai racconti dei suoi nonni aveva capito che la donna non era cambiata molto da quando era una ragazza. Era rimasta disordinata, un po' infantile per certi punti di vista e molto simile a quando era giovane. Questo scarso cambiamento lo aveva attributo sia al fatto che la generazione di sua madre aveva assistito alla rivoluzione culturale del XXI secolo sia al fatto che lei aveva cresciuto, da sola, un figlio nato da una strana relazione.
Ville non aveva mai saputo molto rispetto suo padre... Sua madre, tranne quando doveva dirgli che gli assomigliava, non ne parlava mai. Gli aveva raccontato che suo padre era ungro-finnico, che avevano avuto una relazione abbastanza lunga, che successivamente alla sua nascita erano rimasti ancora insieme ma, quando lui, dopo essere tornato da un viaggio di lavoro durato un anno [Ville non aveva idea di che lavoro facesse suo padre], le aveva detto che aveva trovato un altra donna, sua madre aveva preferito lasciare la Finlandia. Probabilmente quell'uomo era stato il grande amore della sua vita, ma dopo il tradimento lei non aveva più voluto avere a che fare con lui, così aveva deciso di ritornare in Italia, dov'era cresciuta.
-Ville!! La cena è pronta!!- disse la donna entrando in camera.
-Eccomi...- disse lui spegnendo lo stereo e seguendo la donna.
Una volta in cucina il ragazzo prese due birre dal frigorifero e, dopo averle aperte, le mise sul tavolo.
-Crauti... Currywurst.... Sto sognando vero? E per dolce?- domandò sedendosi al suo solito posto.
-Quello che desideri sempre...-
-Studel di mele con panna montata...- disse il ragazzo pregustandosi il dolce e riempiendosi la bocca di crauti.
-Com'è andata a scuola?- domandò la donna.
-Bene... No, non è vero. Ci stanno facendo non so quante prediche rispetto la maturità, i professori sono allucinante e ne abbiamo uno nuovo di storia e filosofia che è amico dei genitori di Lilith e, pensa un po', a frequentato anche lui quella scuola!!-
-Ma dai!! I casi della vita!!-
-Era compagno della madre di Lilith... Tu sei sicura di non averli mai conosciuti?-
-C'erano milleseicento studenti della mia scuola... E poi sono passati così tanti che anni non ricordo molti visi...-
Ville, finito di cenare, si accese una sigaretta e ne offrì una alla madre.
-Che onore! E' la prima volta che mi offri di tua sponte una sigaretta...-
-Devo farmi perdonare per il caos che ti ho fatto trovare...-
-Perdonato...- disse lei guardandolo attentamente.
Il ragazzo, accortosi di quello sguardo, si coprì velocemente l'orecchio sinistro con una mano.
-Li ho già visti gli orecchini, ti stanno bene...-
-Ah... Non sei arrabbiata?-
-No, anch'io ne ho fatti diversi di nascosto...-
Rimasero in silenzio per qualche minuto. Ville si era reso più volte conto di essere un ragazzo veramente fortunato, sua madre era una delle persone più dolci ma severe allo stesso tempo che avesse mai conosciuto. In casa vigevano pochissime regole, ma queste andavo assolutamente rispettate.
La madre lavorava al dipartimento storico della sua università e, ogni tanto, doveva fare alcuni viaggi all'estero per assistere alle conferenze dei "professoroni" (com'era solito chiamarli lui) o semplicemente andava in Finlandia a trovare vecchi amici.
-Com'è andata da Leena?- domandò Ville.
-Direi benissimo. Ti manda tanti saluti e un regalino...- disse lei sventolandogli davanti al naso un sacchetto.
Ville lo aprì incuriosito e all'interno trovò... Una scatola di preservativi!!-
-Le hai detto di Lilith, vero?-
-Ovvio. Quello è solo uno scherzo, il vero regalo è sotto....-
-NO!!- esclamò lui estrando alcuni cd.
Abigail non aveva capito come Leena ci fosse riuscita, ma la finnica era riuscita a trovare tuti i cd originale dei Nightwish autografati con dedica a un finnico "Ville". Essendo i Nightwish la band preferita del figlio di Abigail, e visto che la dedica portava il nome del ragazzo, aveva pensato che sarebbe stato bello farglieli avere.
-Mi piace... Kiitos!!- (¤)
-Non devi ringraziare me, pikku suomalainen, ma Leena...- (†)
-Ringrazia la zia da parte mia quando la senti...-
-Potresti chiamarla tu...-
-Ma io non so il finnico!!-
-Sai perfettamente che Leena parla benissimo l'inglese...-
Ville ignorò le parole della madre.
-Sabato Lilith mi ha invitato a casa sua per farmi conoscere i suoi genitori.. Posso andare vero?-
-Certo, ma ti pare che ti impedisca di andare a casa della tua ragazza??!-
-Te l’ho mai detto che sei la madre migliore del mondo?- disse Ville prendendo l’accendino dalle mani della madre per accendersi una seconda sigaretta.
Abigal spense la sua nel posacenere e rimase a fissare il ragazzo.
-Perché mi guardi così?-
-Stavo solo constatando quanto sei bello… E Lilith sia fortunata…-
-Beh, quello fortunato sono io… A volte lei è un po’ stressante, ma è… Fantastica…-
-Con i Pit come va?-
-Bene! Flavio ha fatto un sacco di progressi con la chitarra, soprattutto ora che suo padre gliene ha regalata una nuova per il compleanno…- disse in tono accusatorio.
-Si lo so. Ho capito… Andremo a cercarti un basso nuovo, nero magari, e non di seconda mano…- disse la donna alzando gli occhi al cielo.
-Non è che non vada bene perché è di seconda mano… Ma è fucsia!!-
Abigail nel frattempo si era alzata e aveva iniziato a sparecchiare per mettere in ordine la cucina.
-Con te tutto nero fa molto Razorblade!!-
Ville aveva rinunciato a capire perché, secondo sua madre, nero e fucsia facessero tanto “lametta”
 

#######

 

 

NdA:

(#) Finlandese per caso

(*) Buon giorno, il mio nome è Ville. Sono italiano e finlandese. Ho diciassette anni.

(+) Ti amo

(@) Orasacchiotto, pikku = piccolo / nalle = orso

(¤) Grazie

(†) Piccolo Finalndese

 

PS: Il nome del gruppo di Bob e Jim, aka Flavio e Ville, è Pit of Darkness ma, non dimenticate, che i Pit of Sorrow sono il gruppo di Davo, aka Judeau!!

 

La scelta del liceo linguistico non è stata casuale, dato che tutti e due siamo reduci dello stesso indirizzo, anche se di due scuole differenti.

Mentre l'inizio FF ambientato il primo giorno di scuola era già stato programmato da tempo, ma direi che al momento è anche un'argomento di grande attualità.... Speriamo solo non sia una sofferenza per voi e per tutti quelli che leggeranno e che quest'anno dovranno affrontare la maturità XD [Ad ogni modo ne approfittiamo per augurarvi in bocca al lupo!!]

Noi, da parte nostra, non possiamo fare altro che augurarci che il primo capitolo sia stato di vostro gradimento e che, in qualche modo, la storia possa suscitare il vostro interesse.

Fateci sapere cosa ne pensate!!

Questo è un capitolo che altro non fa che mettere pulci nell'orecchio. Le idee per il continuo ci sono, basterà solo mettersi sotto e darsi da fare con la stesura... Se ne varrà la pena ^^

 

Kuss und/ja Suukko

Judeau und/ja LaTuM

[Ad ognuno la sua lingua... A me il crucco, a lei il finnico ^^]

  
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