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Autore: heiaccola    02/03/2013    1 recensioni
Dal primo capitolo:
-Justin!- Silenzio.
-Oddio Cammie!-
Urla. Pianti.
Una ragazza stesa sul corpo apparentemente inanimato del ragazzo, poi il nulla.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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-Justin!- Silenzio.
-Oddio Cammie!-
Urla. Pianti.            
Una ragazza stesa sul corpo apparentemente inanimato del ragazzo, poi il nulla.

 
5 mesi prima.

Il tramonto stava ormai finendo su una New York settembrina.
Una ragazza magra, resa più alta del dovuto da un paio di decoltè blu, con capelli biondo cenere che le arrivavano alle spalle, stava uscendo trafelata dallo studio avvocati Pope&Associati.
-Si, Cammie, ho fatto tardi al colloquio ma sto tornando. Devo solo prendere la metr.. Ma stia attento!-
- Tutto aposto?- chese una voce al dilà del telefono.
- Si, uno mi è appena venuto addosso. Bah, sto arrivando tranquille.-
Emma ripose il suo iPhone nella borsetta e si avviò alla fermata della metropolitana cercando di non cadere sui tacchi troppo alti  per una ragazza abituata alle scarpe da ginnastica.
Emma Watson era arrivata nella ‘grande mela’ soltanto da poche settimane insieme alle sue amiche. Avevano trovato con molta fortuna un appartamentino di modeste dimensioni al confine di Manhattan. 
Mancavano pochi minuti all’arrivo del treno quindi si decise and andare ad un passo più spedito. Ma quando arrivò alla fermata, la metro era appena partita.
-Grandioso. – sussurrò a se sessa.
Nel vedere tra quanto sarebbe passato il prossimo treno, fece un movimento brusco andando così a sbattere addosso ad un ragazzo.
-Oh scusami!- disse portando le mani alla bocca.
-Nah, tranquilla.-
Emma osservò attentamente il ragazzo. Era piuttosto alto, di corporatura normale, capelli biondissimi e occhi azzurro grigio. Era sicura di aver già visto quella faccia, ma purtroppo non si ricordava dove.
-Tu mi sei venuto addosso!- disse in un lampo di comprensione.
-Mh, a me pare proprio che sia stata tu a venirmi addosso- disse quello con un ghigno divertito stampato sulla faccia.
-Io non intendo adesso- rispose sventolando le mani in aria -ma prima! Mentre parlavo al telefono con Cammie tu mi sei venuto addosso!-
-Mh, può essere. Se devo essere sincero non mi ricordo a quante persone sono andato addosso oggi- replicò con la stessa aria divertita.
Quella ragazza, doveva proprio dirlo, lo affascinava e lo incuriosiva allo stesso tempo. Era così buffa su quei tacchi non adatti a lei e in quel tailleur che le dava un aria un po’ troppo da donna vissuta ma che allo stesso tempo la rendevano molto bella.
-Umpf- disse lei voltando la testa e incrociando le braccia al petto per controllare il tempo mancante all’arrivo della metropolitana.
Passarono un paio di minuti e poi il biondo parlò ancora. –Come mai sei vestita in questo modo?- chiese.
Emma si voltò. –Non mi sembrano affari tuoi, amico- rispose sostenuta.
-Scusa, era solo per chiedere- disse facendo spallucce e mettendosi le mani nelle tasche dei jeans.
Emma sembrò pensarci un po’ su e poi disse –Ero ad un colloquio per lavoro, sai io e le mie amiche abbiamo bisogono di pagarci l’appartamento..-
-Ah, si capisco.-
-Comunque sono Emma, piacere- disse nuovamente lei con un sorriso e porgendogli la mano.
-Piacere Thomas, ma chiamami Tom- rispose lui ammiccando.
Emma lo guardò divertita.
-Che hai da ridere?- chiese subito lui un po’ perplesso.
-Nulla, è buffo- disse lei alzando le spalle.
-Se lo dici tu-
Si guardarono negli occhi e poi scoppiarono a ridere, una di quelle risate limpide che si fanno con gli amici di vecchia data.
-Allora Emma, che lavoro sarebbe? Se posso chiedere ovviamente-
-Mh, farò il tirocinio in uno studio di avvocati mentre finisco gli studi. Legge ovviamente. Tu cosa fai?- domandò la bionda.
-Legge ovviamente-
Altro sguardo, altra risata.
-Non ti ho mai visto alle lezioni.. – disse subito lui, con una strana aria sul triste andante.
-Già, sono qui da tre settimane, abbiamo dovuto sistemare casa e fare l’iscrizione all’università. Credo cominceremo tutte domani- rispose
-Oh capisco-
Nel frattempo la metro stava arrivando, e una porta si aprì proprio davanti ai due ragazzi.
-Quindi tu dove hai detto che scendi?- domandò Tom aggrappandosi ad un palo per evitare di cadere.
-Non l'ho detto- rispose la bionda con un risolino.
-Oh, giusto- 
-Comunque sono nel quartiere della Lower Manhattan, in una trasversale di Church street-
-Anche io abito nella Lower Manhattan!- disse il ragazzo con enfasi.
-Oddio seriamente?-
Scoppiarono a ridere. 
-Che curiosa coincidenza- disse lei sempre con il sorriso sul viso.
Passarono dici minuti buoni senza che si dicessero nulla, poi, prima di scendere Tom domandò ad Emma quanti anni avesse.
-Oh, io diciannove, tu?- 
-Venti-
Scesero insieme dalla carrozza e sbucarono all'aria fresca della sera. 
Incima alle scale si salutarono e presero entrambi due direzioni differenti.
Mentre si avviava verso casa ripesò a quella mezz'oretta passata in compagnia del biondo ragazo.
Appena prima di varcare la soglia era decisamente arrivata ad una conclusione: non sarebbe assolutamente riuscita a togliersi dalla mente gli occhi di quel ragazzo tanto facilmente.

-Em!- 
Cinque voci gridarono all'unisono il nome della ragazza che era appena entrata in casa.
-Allora? Ti hanno presa?- domandò una voce
-Cosa ti hanno chiesto?- fece un'altra voce.
-Hai i requisiti sufficienti?- chiese un'altra voce ancora.
-Dai Em, dicci!- urlò una quarta.
Emma rimase stordita dalla quantità di domande che le venivano poste tutte insieme, infatti Cammie, la sua migliore amica, decise di aiutarla.
-Ehi ragazze, lasciatela almeno entrare- disse ridendo.
Alex, Macy, Olivia e Ginny taquero all'istante.
Subito dopo, la bionda appena entrata si lanciò sul divano facendo altrettando con le scarpe.
Prese un gran respiro e poi disse -.. Allora.. MI HANNO PRESA!- 
Ci fu un boato generale e poi le sei ragazze cominciarono a ballare scatenate per un dieci minuti buoni.
-Wo dobbiamo festeggiare!- urlò una ragazza magra, alta con dei capelli neri mossi lunghissimi.
-Concordo con te Mes!- rispose l'altra ragazza dai capelli neri lanciandosi poi in un altro ballo scatenato.
-Io e Ginny ci stiamo!- disse la bionda dall'altro capo della stanza. La rossa affianco a lei annuì felicemente.
-E va bene!- urlarono di gioia Cammie ed  Emma all'unisono.
Altre grida, altri balli.
-Allora su! Tutte a prepararci!- disse Emma.
-Oh Em, parli come mia madre- rispose in una risata Alex. 
Poi le sei ragazze si diressero a coppie verso le rispettive stanze.



Spazio autore
Saaalve gente :) Immagino che tutti vi sarete aspettati Justin in questo primo capitolo ma non è cosi muahaha. no comuque arriverà sicuramente nel prossimo.
spero vi sia piaciuto, magari lasciate qualche recensione :)
grazie mille Irene :)
  
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