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Autore: Sienna03    17/09/2007    7 recensioni
Qualunque fosse il modo in cui lui la baciava, lei riusciva sempre a sentire il sapore della fioraia sulle sue labbra.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cloud Strife, Tifa Lockheart
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: FFVII
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Hardscrabble

aggettivo: si riferisce al ricevere poco in cambio di un grande sforzo.

000

Tifa non riusciva a sopportare che lui stesse affacciato alla finestra ogni giorno, con lo sguardo bramoso perso nel sole che sorge.

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Una mattina, dopo due anni vissuti insieme, lui le chiese di sposarlo al tavolo della cucina, con in mano una scatola di cioccolattini e delle rose rosso scuro. Lei amava i gigli e amava Cloud, così accettò. Lui le disse che l’avrebbe portata fuori a cena quella sera e lei comprò delle scarpe di un rosso intenso perché il rosso era il suo colore.

Cloud concordò e comprò dei nastri di un rosso intenso per pareggiare, cancellando il lavoro in programma mentre la costringeva sensualmente alla colonna.

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Il loro matrimonio fu bellissimo e Tifa aveva attraversato la navata in un vestito a balze bianco sporco. Aveva i capelli raccolti ed appuntati al capo in modo da farli ricadere in dei riccioli ai lati della testa, e il suo seno curvava raffinatamente l'esperta sartoria dell'abito. Impugnava un bouquet di rose e di gigli bianchi: le rose per lei e i gigli per la sua migliore amica caduta.

Sorrideva radiosamente al suo futuro marito mentre percorreva i pochi passi che la allontanavano da lui, gli occhi color rubino sfavillavano alla luce solare non filtrata da nulla nella chiesa dell'ultima Cetra, ma si accorse che Cloud era troppo occupato a fissare qualcosa che si trovava fuori dalla finestra per notarlo.

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Lui gridò il suo nome smaniosamente nel buio, aggrappandosi a Tifa come se fosse un'ancora nel mare in burrasca dei suoi sogni.

Tifa decise di tingersi i capelli di una tonalità più chiara di marrone.

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Camminavano mano nella mano al mercato, discutendo del colore della nuova stanza del bambino. Tifa era contenta che lui fosse così entusiasta, ma non poté fare a meno di corrugare la fronte quando lui scelse una tutina tutta rosa, completa di una giacchetta rossa e di un fiocco per capelli.

Gli disse che era un maschietto.

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Cloud lasciò la finestra per andare a prendere la colazione alla futura madre di suo figlio e Tifa strisciò silenziosamente nella stanza del bambino. Strappò le tendine che lui stringeva tra le mani ogni mattina, e sgranocchiò le sue ciambelle soddisfatta, ignorando gli sguardi irati di lui.

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Yuffie li era andata a trovare con della cioccolata e un film, e aveva cacciato di casa Cloud e il suo ragazzo Reno, urlando loro dietro di andare in un bar. Tifa ridacchiò felice delle buffonate della ragazza e quasi desiderò che-

-disse a Yuffie di non sentirsi bene e salì le scale per andare a dormire.

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Si svegliò con la sua immagine indistinta, la luce della luna rivestiva i suoi lineamenti mentre armeggiava goffamente con la cinghia della cintura. Sentì l'alcol nel suo respiro e le sue mani vagare in luoghi familiari, persuadendola ad emettere gemiti monotoni. Il suo respiro andava a scatti mentre lui la stimolava, spingeva e la faceva sprofondare nel letto, schiacciata dal suo bisogno e ferita dalla sua durezza.

Tifa fremette, ansimò e gemette, ma sentiva ancora il sapore della fioraia sulle sue labbra, riusciva a sentirla tra le sue braccia mentre crollava, esausto, tra le sue, di braccia, cullandola e soffocandola allo stesso tempo.

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Il bambino nacque con dei brillanti occhi verdi e Cloud lo abbracciò teneramente alla sua finestra. Insistette per una stanza tutta rosa dato che alla fine si era rivelata una femmina e seminò dei baci delicati sul viso della neonata.

Tifa osservava il tutto con gelosia dallo stipite della porta, le braccia debolmente incrociate.

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Il dottore la richiamò per un checkup da post-ricovero e le chiese come si sentisse.

Tifa sbatté le sopracciglia colta alla sprovvista dalla domanda e scosse flebilmente la testa.

“Sto bene”, si ostinò a rispondere tra le lacrime celate dalle ciglia lunghe, e aggiunse che Cloud e la bimba si stavano trovando bene.

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Barret mandò loro dei fiori: margherite, rose, tulipani; un segno di congratulazioni per la nuova arrivata. Mandò una cartolina di battute colorite, ma ad attirare la principale attenzione dei neo-genitori furono i fiori.

Cloud si chiese ad alta voce perché Barret avesse omesso i gigli, e Tifa trasalì quando indicò una rosa con disgusto.

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Lui doveva andarsene per una consegna da due giorni, e posò un bacio senza emozione sulla guancia di sua moglie. Strinse la bimba tra le braccia, gli occhi quasi velati al pensiero di doverla lasciare. Occhi verde brillante lo guardarono innocentemente senza capire, e la sua moto ruggì nella vita e sparì nella strada un minuto dopo.

Tifa fissò la piccola mentre lui partiva prima di metterla risolutamente sul divano.

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Entrò nella nuova cameretta, scrutandola tristemente. Si avvicinò con decisione alla finestra e strappò le tendine rosa brillante, ficcandosele in bocca prima di urlare.




Nota della traduttrice: fanfiction veloce veloce tradotta per l'ultima frase che la prima volta che la lessi mi fece venire i brividi*_* L'aggettivo che dà il nome alla fic è intraducibile e non ho trovato niente che potesse andare. Grazie a caith_rikku per aver beta-letto anche questa:D Se avete un attimo di tempo recensite, spedirò i commenti all'autrice.
Ah, nel caso ci fossero dubbi: no, questa fanfiction non tiene conto di AC e tutta quella roba lì.

Youffie
   
 
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