I'll win this war.

Mi posizionai sul carro, stringendo poi la mano di Peeta.
Cinna ha detto che i nostri vestiti prenderanno fuoco, ma le fiamme non ci causeranno dolore. A questo punto non mi importa più di nulla, sono consapevole del fatto che una volta all’interno dell’Arena, avrò vita breve. Come posso sperare io di vincere, quando ci sono i Favoriti? Loro sono addestrati a fare questo, sanno usare le armi, sono più forti anche se probabilmente meno furbi.
“Sono tutto fumo e niente cervello” mi direbbe Gale. Sorrido immaginandolo, portando alla mente ogni dettaglio del suo viso, consapevole che non lo rivedrò più. Prendo un profondo respiro quando il carro comincia a muoversi. La mano di Peeta è stretta forte nella mia, e appena entriamo nell’area dove i carri vengono trainati dai cavalli, esponendo la nostra bellezza a tutta Panem, non posso non pensare a Prim.
La mia sorellina che ha avuto la sfortuna di essere pescata come tributo femmina, nonostante il suo nome fosse nell’urna solo una volta. Il suo viso spaventato, le sue gambe tremanti, non sarebbe sopravvissuta all’arena. Per questo decisi di prendere il suo posto; nostra madre aveva bisogno più di lei, che di me.
Cerco di trattenere le lacrime, devo essere forse per tutti loro, non mostrerò mai la mia debolezza ad un pubblico affamato come questo. La gente di Capitol City è strana, sono tutti rifatti dalla testa ai piedi, facendo comunque schifo, e hanno un look a dir poco orrendo. Per esempio quella donna, come le è venuto in mente di farsi colorare la pelle di verde? Mi sembra di vedere un prato che urla e sorride.
Provo un senso di ribrezzo nei confronti degli abitanti di Capitol City.
Come possono urlare, chiamarci a gran voce, adularci, se poi si divertiranno nel guardarci morire?
Come può un essere umano divertirsi mentre ventiquattro persone danno inizio ad un massacro, là fuori?
La folla urla come impazzita alla vista del fuoco che le nostre tribune sprigionano, applaudendo e acclamandoci. Li guardo, uno ad uno, e mi impongo mentalmente di odiali, non che mi risulti così difficile farlo. Se gli Hunger Games esistono da settantaquattro anni, è anche colpa del successo che riscuote fra gli abitanti di Capitol City. Perché le persone che vivono nei dodici distretti non si divertono affatto a vedere le persone morire. Noi vediamo gente morire tutti i giorni: a causa dei Pacificatori, della fame. Noi ci limitiamo a sopravvivere, mentre nella città delle apparenze puntano soltanto a godere nel vedere il nostro sangue scorrere. Il carro si ferma accanto a quello del distretto undici e mi volto appena, notando la ragazzina, Rue, in imbarazzo di fronte a tanto sfarzo. Come possono godere nel vedere una bambina morire?
Trattengo le lacrime, osservando la folla con aria di sufficienza e capisco che devo vincere, devo farlo per Prim, per Gale, per mia madre. Lo devo al mio distretto e sarà il mio modo di riscattarmi, il mio modo per non dare soddisfazione a questa gente affamata di morte.
Sono la ragazza in fiamme e vincerò questa guerra.