02/03/2013
4 recensioni
Questa storia prende in considerazione gli avvenimenti del manga e sarebbe ambientata dopo la scena finale in cui Ed prende il treno. (dopo la "dichiarazione" a Winry, per intenderci)
Buona lettura
Homecoming
« Allora?» proferì Pinako, rompendo il silenzio e lanciando a sua nipote sguardi complici, non ricambiati. « Non vai a salutarlo come si deve?»
In piedi al centro della stanza, Winry avvampò, indignata dalle parole di sua nonna.
« Ma che diavolo…? »
L’anziana donna si lasciò sfuggire una risatina compiaciuta. « Andiamo Winry, non trattarmi da stupida.»le disse, tornando a prestare attenzione al suo lavoro.
« Non so davvero di cosa tu stia parlando.» ribatté la ragazza, le guance ancora arrossate. « E non ho intenzione di stare a sentire i tuoi deliri, nonna!»
Pinako scosse leggermente il capo, trattenendo l’ennesima risata. Winry sospirò, guardandosi intorno , confusa. C’era qualcosa che stava dimenticando.
« Cosa dovevo fare?» sussurrò più a sé stessa che altro. Nonostante ciò, ricevette una risposta.
« Oh, io lo so cosa devi fare.»mormorò Pinako, sorridendo maliziosamente.
« Per l’amor del cielo, nonna!» esclamò Winry, particolarmente esasperata e imbarazzata. Sbuffò sonoramente, prima che il suo sguardo si posasse su dei fogli sparsi sul tavolo. I suoi progetti di auto-mail.
Ecco cosa doveva fare: rimetterli a posto.
Li raggruppò in fretta, quasi felice di avere una scusa per non parlare più con sua nonna, e li portò in camera sua, al piano superiore. Li posò sulla sua scrivania in legno e poi si guardò un attimo allo specchio, notando di essere ancora leggermente rossa in viso. Sbuffò, seccata.
Una volta uscita dalla stanza, si ritrovò davanti a un Ed particolarmente assonnato, diretto verso le scale. Quando la vide si fermò e le sorrise e lei non riuscì a non ricambiare.
« Finalmente sei tornato, eh?» gli disse. Il fatto che soli cinque minuti prima lui fosse rientrato finalmente a casa, dopo mesi di viaggio, le aveva improvvisamente cambiato in meglio la giornata.
« Già.» borbottò in risposta. « Finalmente.»
Winry pensò che non lo vedeva da mesi. Mesi. Quando era stata l’ultima volta che si erano visti?
“Ti darò metà della mia vita! Tu mi darai metà della tua!”
Avvampò e chinò immediatamente il capo per impedire a Edward di accorgersene. Si schiarì la gola con finta non curanza e iniziò a parlare balbettante.
« Quindi… per quanto rimarrai, questa volta?»
Immediatamente si pentì di averlo chiesto. Voleva davvero sapere quando sarebbe partito? Di nuovo.
Edward si lasciò sfuggire un ghigno. « Sono appena arrivato e stai già cercando di mandarmi via?»
Winry alzò il capo in uno scatto. « Non ho detto quello, scemo!»
Lui rise, e lei rimase un attimo incantata dal suo viso sorridente.
« In realtà non sono abituato a stare per troppo tempo in un solo posto. » iniziò, spostandosi i capelli dal viso. « Però, ammetto che allo stesso tempo mi manca stare a casa e poi sono davvero stanco, quindi per tua disgrazia rimarrò qui per un bel po’.»
Winry si sciolse lentamente in un sorriso. Avrebbe voluto abbracciarlo.
La realtà era che si erano salutati con una promessa e poi non si erano più visti per mesi. Ora lei non sapeva come comportarsi, si sentiva in imbarazzo (cosa che non era mai successa, non con Ed!). Si chiese se anche lui si trovasse nella stessa situazione.
« Winry.» la chiamò improvvisamente, serio.
Lei lo osservò: in quel momento le sembrò in difficoltà e lei si sentì così rincuorata che parlò quasi senza accorgersene.
« Mi sei mancato, Ed.» mormorò abbassando subito lo sguardo, guardava le vecchie tavole di legno del pavimento, ora.
« O ti è mancato il mio automail?» la voce di Edward si era fatta più vicina.
Le sfuggì un piccolo sorriso, gli occhi sempre puntati sul pavimento. Le scarpe del ragazzo entrarono nella sua visuale.
« Non l’hai rotto vero?» non sapeva nemmeno lei come fossero arrivati a quel discorso, così fuori luogo in quella situazione.
« Non avrei mai potuto.» le rispose. Era così vicino che poteva sentire il suo fiato sul proprio viso. « Non dopo averti promesso che sarei stato attento.»
Era stato proprio lui a parlare? Una persona rozza e indelicata come il suo Ed le aveva davvero detto una cosa del genere? Non era sempre stato lui il più imbranato in quel tipo di situazioni? Non era forse lui che si era dichiarato tirando in ballo la sua amata alchimia con tanto di scambio equivalente?
Winry alzò la testa e i suoi occhi incontrarono quelli dorati del biondo. Lui sorrideva appena.
« Ma non devi farci l’abitudine, sia chiaro.» farfugliò a un centimetro dal suo viso.
E un attimo dopo, senza che lei avesse il tempo di ribattere, le labbra di Edward erano su quelle di Winry. Chiuse gli occhi, lasciandosi andare e godendosi il suo primo vero bacio.
Non si chiese come Ed avesse trovato tutto all’improvviso il coraggio di fare una cosa simile, né se la prese per ciò che aveva detto un attimo prima. Per qualche secondo mandò l’intero mondo circostante al diavolo e si concentro solo su di lui. Sulle sue labbra.
Quando Edward si scostò la guardò per un attimo negli occhi.
« Mi sei mancata anche tu, Winry.»
Da dietro un angolo Pinako si toglieva i suoi guanti da lavoro e sorrideva soddisfatta.
*
Cosa porta a fare la noia.
Ho sempre cercato di immaginare come sarebbe stato questo momento. Non è niente di che, ma spero che piaccia comunque. C:
Detto questo posso anche lasciarvi in pace.
Bye!
Black Drop