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Autore: Teqvjla    02/03/2013    8 recensioni
-Liam, perché vedo tutto nero?- chiedo spaventata. Sento Liam venirmi ancora più vicino.
-Cosa?- chiede, e dal suo tono di voce capisco che è confuso. Non lo sarà mai quanto me in questo momento.
-Non vedo niente, vedo tutto nero! Liam, dove sei? Perché non ci vedo?- comincio a chiedere disperata. Il NERO, questo è tutto ciò che vedo. Nient’altro, solo NERO.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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Let me remember  colors

 

 

 
 
-Ti prego Liam, ha bisogno del tuo aiuto, non so davvero cosa fare..-
 
Liam correva come un pazzo, diretto verso casa Smith. Era appena uscito da scuola, non aveva nemmeno pranzato. Aveva ricevuto una telefonata urgente da parte di Giselle, la madre di Cherice, nonché sua migliore amica, ed era corso verso casa sua. Nella fretta di uscire aveva dimenticato a Zayn di chiedergli un passaggio, perché la casa di Cherice non era proprio vicina alla sua scuola. In più quei nuvoloni grigi che si stendevano sopra di lui, facevano intendere che avrebbe cominciato a piovere da lì a poco.

Le gambe cominciavano a fargli male, ma non avrebbe mollato. Dopotutto non era ancora molto distante, e in più, la sua migliore amica aveva bisogno di lui.
Mmh, okay, forse non vi ho detto tutto.. Prima erano fidanzati. Stavano davvero bene insieme, si amavano ed erano felici, poi si sono lasciati. O meglio, Cherice ha lasciato Liam. Era stata una scelta difficile per lei, ma non voleva far soffrire Liam e nemmeno se stessa. Aveva dovuto rinunciare alla sua felicità per darla a lui. La vita l’aveva punita. La faceva soffrire ogni giorno. Per colpa di quell’incidente successo sette mesi prima. Quell’incidente che le aveva portato via ogni cosa. La sua vita era cambiata e non sarebbe mai più stata uguale a prima.
 
Finalmente dopo quasi un’ora di corsa, Liam arrivò a casa Smith. Suonò al campanello e si piegò col busto in avanti, appoggiando le mani sulle ginocchia, cominciando a respirare affannosamente, come se avesse corso la maratona. La fronte era imperlata di sudore, e il cuore batteva a mille. Avrebbe fatto qualunque cosa per Cherice, qualsiasi cosa. La porta di fronte a lui venne spalancata.

-Liam!- esclamò Giselle, facendo entrare il ragazzo che era ancora all’entrata. Lo abbracciò per salutarlo. Voleva molto bene quel ragazzo, era sempre così premuroso con sua figlia. Era l’unico vero amico che le fosse rimasto senza abbandonarla, come avevano invece fatto molti altri, e lei, gliene era molto grata.

-Grazie al cielo sei arrivato..- farfugliò stringendo il ragazzo, come si stringe un figlio. Lui la strinse a sua volta, come stringeva sua madre, perché Giselle per lui era  una seconda mamma.

-Ciao Giselle.- la salutò non sapendo che cos’altro dire.

-Che cosa è successo?- chiese lui quando si staccarono. Lei deglutì.

-Hai mangiato?- gli domandò Giselle ignorando la sua domanda.

-No, sono venuto qui appena sono uscito da scuola, quando mi hai telefonato sembravi molto..- si fermò un attimo, in cerca della parola giusta -angosciata, ecco..- terminò poi guardandola dritta negli occhi.

-Dovresti mangiare qualcosa, guarda come sei magro..- lo rimproverò lei, cercando di essere convincente, e cercando di mascherare la sua preoccupazione verso la figlia in quel momento.

-Giselle, mangerò dopo, te lo prometto. Ora, per favore, dimmi che è successo a Cherice.- le disse con tono pacato, cercando di non essere sgarbato. Non gliene fregava niente del cibo, né della sete che provava, né di qualunque altra cosa. Lui era lì solo per un motivo: Cherice. Il resto non aveva importanza. Non in quel momento.

-Vieni, sediamoci.- gli fece segno Giselle, andando a sedersi sul divano di casa sua. Liam la seguì a ruota.

-Liam, io non so cosa fare. Non so come comportarmi, non so mai cosa dirle. Lei ha bisogno di aiuto, ed io non sono la persona giusta. Tu sì. Ti prego, cerca di capire che cosa le succede, aiutala ad andare avanti. Io non ci riesco, so che dovrei essere forte per entrambe, ma davvero, non ce la faccio.- spiegò la donna, con le lacrime che le rigavano le guancie.
Era stanca, si vedeva. Stanca emotivamente.

Giselle era una donna giovane, di appena quarant’anni. Aveva due figlie, Cherice di diciassette anni e Corinne, di dieci. Era una donna sola, ma con grandi capacità. Era a capo dell’azienda che il padre gli aveva lasciato in eredità, quindi aveva delle responsabilità enormi. Lavorava molto, ma non per questo trascurava le sue figlie.
Ogni volta che aveva del tempo libero, lo dedicava a loro, andando a fare shopping insieme o restando a casa a vedere qualche film oppure facendo cose divertenti per passare il tempo.
Era una madre fantastica, e le sue figlie erano davvero fortunate. Lei c’era per qualunque cosa di queste avevano bisogno. Era molto affettuosa con loro ed aveva un bellissimo rapporto con Cherice. Non c’erano segreti fra di loro: si raccontavano tutto, sempre, come delle migliori amiche. Si consigliavano a vicenda, parlavano di uomini e si divertivano un mondo. Giselle sapeva che Cherice aveva perso la verginità con Liam, e Cherice sapeva quando sua madre riceveva appuntamenti da uomini per uscire con loro. Erano inseparabili.
Ma le cose cambiano. E da sette mesi a quella parte, le cose erano cambiate, e non in meglio. Tutto questo, sempre per colpa dell’incidente che Cherice aveva avuto. Quell’incidente era stato la rovina dei suoi sogni. Li aveva distrutti tutti, in un secondo.

-Lo farò Giselle, lo farò. Sai quanto amo tua figlia, farei qualsiasi cosa per lei.- affermò Liam convinto delle sue parole, guardando la donna di fronte a lui con sincerità. Lei gli sorrise riconoscente, era davvero fortunata ad avere Liam. Sapeva che di lui si poteva fidare, e ci poteva contare, per qualunque cosa.

-Grazie Liam. Sei un ragazzo d’oro.-  gli disse, asciugandosi le lacrime.

-Dov’è adesso?- chiese riferito alla ragazza. Lei fece un cenno con la testa.

-Di sopra, in camera sua.- lo informò prima di sorridergli ancora. Lui deglutì.

-Posso andare da lei?- chiese titubante. Giselle rise, scaricandosi di dosso la tensione che aveva addosso in quel momento. Era proprio identica a sua madre, pensò Liam, vedendo la donna ridere.

-Non dovevi nemmeno chiedermelo. Vai.- le disse alzandosi dal divano insieme a lui. Lui si avvicinò alle scale, cominciando a salire.

-Oh, Liam- disse Giselle fermandolo –io devo andare in ufficio un attimo, e poi devo andare a prendere Corinne a scuola, quindi non ci sarò per un po’. Ti prego, non lasciarla mai da sola. Grazie infinite.- concluse mentre prendeva la sua borsa, preparandosi ad uscire.

-D’accordo. Buon lavoro.- le augurò prima di cominciare a salire di nuovo le scale. Arrivato in cima, sentì la porta dell’ingresso sbattere. Giselle era uscita.

“Avanti Liam, smettila di pensare. Forza, non stai andando in guerra!” Continuava a ripetersi come un mantra. Si avvicinò a passo felpato alla camera da letto di Cherice, prese un respiro profondo, appoggiò la mano sulla maniglia, l’abbassò ed aprì la porta lentamente. La ragazza era seduta sul letto, con un pezzo di carta in mano. Continuava a tastarlo, con lo sguardo rivolto al vuoto. Il suo sguardo era vuoto. Liam rimase a fissarla in silenzio.
Vedeva i lunghi capelli castani raccolti tutti su una spalla. Vedeva le sue dita sfiorare il pezzo di carta cercando di capirci qualcosa. Sorrise tristemente.

-Ciao Cher.- disse facendo alzare la testa della mora.

-Liam..- sorrise leggermente lei, dopo aver riconosciuto la voce dell’amico. Non se ne sarebbe mai dimenticata, almeno non di quella. Del resto però stava dimenticando il suo sorriso, quello speciale che rivolgeva solo a lei. I suoi occhi, quei pozzi color caramello che le piacevano tanto. Si stava dimenticando del viso di Liam. Lui si mosse, andandole di fronte ed inginocchiandosi di fronte a lei. Le lasciò un tenero bacio sulla guancia e le scrutò il volto.

-Come stai?- chiese accarezzandole una guancia. Lei sospirò, continuando a fissare il nulla, nonostante avesse Liam davanti. Le sarebbe piaciuto tanto rivedere il suo viso in quel momento, le sarebbe piaciuto baciarlo e stare ancora insieme a lui, essere la sua ragazza, essere felice.Dio, quanto le sarebbe piaciuto. Ma sapeva che non era possibile, nonostante Liam insistesse sempre sul fatto di voler tornare con lei, lei non voleva. Non voleva farlo soffrire. Ma lui stava già soffrendo. Soffriva ogni giorno.

-Male..- rispose lei tristemente, con sincerità.

-Come mai?- chiese lui curioso, toccandole i capelli.

-Liam, non chiedermi perché.- rispose lei, angosciandosi. Liam le prese subito le mani fra le sue, cercando di infonderle coraggio per parlare.

-Ma io non lo so. Se non me lo dici non potrò aiutarti. Dai, dimmi che ti succede.- le rispose semplicemente. Lei si morse il labbro inferiore e chiuse gli occhi, inutilmente. Non serviva a niente chiuderli, il buio si era già impossessato di loro.

-Non vedrò mai più Liam. I medici hanno detto a mia madre che il mio caso, è inguaribile. Rimarrò nell’oscurità per sempre.- sospirò affranta. Liam aveva le lacrime agli occhi. Era dispiaciuto da morire. Cherice sarebbe rimasta cieca, per sempre. Non sapeva cosa dire, la fissava in silenzio, senza spicciare parole. Alla fine si decise a parlare.

-Ehi, no. Non puoi fare così.. che fine ha fatto la Cher forte che tutti conosciamo? Non puoi arrenderti così!- esclamò lui, cercando di fare la cosa giusta. Perché la verità era che nemmeno lui sapeva cosa fare.

-Sto dimenticando ogni cosa, Liam!- sbottò lei esasperata -Non ti rendi conto che sto dimenticando il viso di mia madre? Non so nemmeno cos’è l’alba, non ricordo nemmeno le pareti di questo posto! Sto dimenticando tutto.. non mi ricordo del viso di mia sorella, non ricordo nemmeno il tuo..-

Era quello il suo problema. Lei stava cominciando a dimenticare le cose e le persone con le quali aveva vissuto per tutta la sua vita. E non era per niente giusto.

-Non mi ricordo del tuo sorriso, nemmeno della faccia dei miei vecchi amici.. io non ricordo Liam, non vedrò mai più!- sussurrò infine. Era disperata. Stava piangendo, ma senza lacrime. Avrebbe voluto sentirle le sue lacrime rigarle le guance, ma di lacrime non c’era nemmeno l’ombra. Avrebbe voluto rivedere il viso di Liam mentre le diceva che tutto si sarebbe sistemato. Avrebbe voluto rivedere il suo sorriso, quello di sua madre, quella della sua sorellina. Avrebbe voluto rivedere.
Se solo quell’incidente non fosse mai accaduto. Se solo fosse stata attenta mentre attraversava la strada, quel giorno. Se solo si fosse tolta le cuffie dalle orecchie, o avesse abbassato la musica, come le aveva sempre raccomandato sua madre. Se solo lei l’avesse ascoltata.. ora vedrebbe ogni cosa. Ma come sempre, lei doveva fare di testa sua.”Volevi la bicicletta? Adesso pedala!” si diceva tutti i giorni. Era stato un incidente, sì, un incidente che lei avrebbe volentieri evitato. Ricordava il giorno in cui si era risvegliata dal coma come se fosse stato ieri.




*FLASHBACK
 


-Oh Cher, cosa aspetti ad alzarti? Fuori c’è una bellissima giornata, ci sono gli uccellini che cantano, vogliono che tu venga fuori a giocare con loro, che aspetti? Siamo tutti qui ad aspettare il tuo risveglio, per favore apri gli occhi e dicci che stai bene!- sento la voce della mia sorellina sussurrata all’orecchio. Sento la sua manina stringere la mia, cercando di darmi forza.

Non posso deluderla, sono sua sorella maggiore, come tale devo darle il buon esempio, perciò con tutta la forza che ho, cerco di stringere la sua mano. Tutto quello che riesco a fare è muovere le dita, sperando che si renda conto che le sto dando dei segnali.

-Oddio! Cher! Sei sveglia?- sento la sua euforia, e sorrido leggermente. La sento lasciare la mia mano, poi i suoi passi veloci, sento lo scatto di una porta che si apre, e sento la sua voce gridare. “È sveglia, è sveglia!!” continua a ripetere. Sento altri passi, qualcuno si sta avvicinando al lettino dell’ospedale sul quale sono sdraiata. Cerco di mettermi seduta sul letto, ho ancora gli occhi chiusi.

-Cherice!- questo è Liam, ne sono convinta. Riconoscerei la sua voce fra mille.

Quando sento di avere abbastanza forze, apro gli occhi. È strano però, vedo tutto..nero. Li richiudo velocemente e poi li strofino con le mani. Li riapro ancora e niente, continuo a vedere nero. Comincio ad agitarmi.

-Liam, perché vedo tutto nero?- chiedo spaventata. Sento Liam venirmi ancora più vicino.

-Cosa?- chiede, e dal suo tono di voce capisco che è confuso. Non lo sarà mai quanto me in questo momento.

-Non vedo niente, vedo tutto nero! Liam, dove sei? Perché non ci vedo?- comincio a chiedere disperata. Il NERO, questo è tutto ciò che vedo. Nient’altro, solo NERO.

                                                                                                                      
FINE FLASHBACK*



 
-Sì, ma.. ma, ci deve essere una soluzione!- proferì Liam continuando a fissare il suo viso, continuando e vedere i suoi occhi grigi, un tempo brillanti e pieni di vita, ora spenti. Senza luce, senza colore, senza niente.

-Magari se ci proviamo, magari se ti descrivo delle cose, riesci a..- cominciò a dire Liam, prima che Cherice lo interrompesse.

-Non ci sono immagini nei miei sogni, sento solo rumori, sento gli odori, ma nient’altro..Tu non capisci Liam, è solo oscurità, nient’altro..- sussurrò singhiozzando. A lui scese una lacrima, che asciugò prontamente. Doveva essere forte per lei, lo aveva promesso a Giselle, e lo aveva promesso anche a se stesso. Doveva essere forte, e non mostrarsi debole, per lei.

-Cher, adesso ascoltami bene, perché quello che sto per dirti, non ho intenzione di ripetertelo un’altra volta.- cominciò lui prendendo il suo viso fra le mani -Non ti permetterò di arrenderti così facilmente, chiaro? Tu devi lottare, devi farti forza. Non puoi permetterti di non combattere per questo. Ci sono molte persone col tuo stesso problema al mondo, persone che addirittura ci sono nate così, che hanno vissuto nel buio per tutta la vita, ma che ciò nonostante riescono ad alzarsi ogni giorno e sorridere. So che stai pensando che non capisco perché non è successo a me, ma non voglio vederti così. Tu non ti rendi conto. Tua madre soffre ogni giorno nel vederti così, la tua sorellina di dieci anni scoppia a piangere ogni volta che ti vede in questo modo. Non puoi far loro questo, se non vuoi lottare per te allora fallo per loro, che ti stanno sempre vicine, che sono la tua famiglia. Fallo per me, perché odio vederti stare male. Io voglio vederti sorridere. Dio ti ha tolto la vista, non la vita, dovresti ringraziarlo per questo. Ti ha dato una seconda occasione, è vero, ti ha anche penalizzata, ma pensa che sei qui adesso, pensa che stai bene. Perciò ti prego, non sprecare questa possibilità.- esordì lui continuando ad accarezzarle le guancie con i pollici.

Lei sospirò, pensando alle parole che il ragazzo le aveva appena detto. Aveva ragione, non poteva lasciarsi andare così. Doveva farsi forza, almeno per le persone che le stavano sempre vicine, vale a dire sua madre, sua sorella e Liam. Loro erano la sua famiglia.

-D’accordo.- proferì sospirando. Lui sorrise a quell’affermazione.

-Promettilo, giurami che non ti arrenderai.- le chiese lui insistentemente. Lei sorrise leggermente.

-Te lo giuro.- sussurrò infine. Il sorriso sul viso di Liam si allargò maggiormente. Si alzò velocemente da terra e fissò Cherice dall’alto.

-Bene, adesso stai qui buona un attimo, vado a fare una cosa. Torno subito, e mi raccomando non muoverti!- spiegò frettolosamente cominciando ad uscire dalla stanza della mora.
“Dove vuoi che vada??” pensò Cher. Rimase seduta sul letto in attesa che Liam tornasse in fretta. Odiava rimanere sola per troppo tempo, quel buio nella sua testa era inquietante. Non le piaceva per niente. Aveva sempre paura. Lei, che non aveva mai avuto paura del buio, che era un’amante dei film horror, ora aveva paura dell’oscurità. Pazzesco.

Si alzò dal letto leggermente, volendosi sgranchire le gambe.
Era tutto così strano. Non ricordava nemmeno le pareti della sua stanza, non ricordava di che colore fossero... in realtà non ricordava nessun colore, e la cosa la rattristiva, perché lei amava tutti i colori. Dal bianco al marrone, ogni tonalità era vitale.
Peccato che ora, l’unico colore che riuscisse a vedere fosse il nero.

-Eccomi, che fai in piedi?- chiese Liam rientrando nella stanza.

-Volevo sgranchirmi le gambe!- si giustificò lei, facendo una faccia confusa. Lui si avvicinò e le prese la mano, che lei strinse saldamente.

-Dai vieni, andiamo giù.- le disse, cominciando a trascinarla in cucina. La guidò per le scale, dicendole di stare attenta ogni volta che c’era un gradino. La guidò sul corridoio e la fece entrare in cucina, per poi farla accomodare su uno sgabello della penisola. Lui fece la stessa cosa, accomodandosi esattamente di fronte a lei.

-Allora piccola, ora ci divertiamo un pochino. Vedi Cher, la memoria, è come un muscolo, come il cuore. Più l’alleniamo, più questo diventa grande. Il mio cuore, per esempio, sta per esplodere, per quanto ti amo.- disse Liam, sempre col sorriso stampato sul volto. Gli angoli delle labbra di Cherice si sollevarono impercettibilmente, non riuscendo a trattenere un sorriso. Liam lo notò e ridacchiò leggermente. “Almeno la faccio sorridere..” pensò. Era un passo avanti.

-Ti ricordi di com’è fatta una mela?- chiese poi guardandola intensamente. Lei scosse la testa.

-Non mi ricordo com’è fatta una mela.- sospirò passandosi le dita fra i capelli. Liam sorrise tristemente.

-Ok, va bene.- prese una delle mele che c’era nella fruttiera e la mise nelle mani di Cherice. -Ora toccala, senti com’è fatta, annusala, senti il suo profumo.- continuò guidandola nei movimenti. -Poi se vuoi possiamo fare la stessa cosa con me, così ti ricordi. Mi tocchi, mi annusi…- scherzò, facendo ridacchiare Cherice.

-Liam!- lo rimproverò lei con finto tono arrabbiato. Lui sorrise.

-È rossa.- disse poi riferendosi alla mela. Lei sbuffò.

-Non so com’è il rosso. Non me lo ricordo.- disse esasperata da quella situazione. Era ridicolo, totalmente ridicolo. Non ricordava le cose con cui aveva vissuto per diciassette anni. Era riuscita a dimenticare tutto in sette mesi.

-Ok, restituiscimi la mela.- le disse, tendendo la mano perché gliele desse indietro. Lei gliela mise in mano, e lui la rimise al suo posto.

-Apri la bocca.- disse Liam prendendo una cosa in mano. Cher aggrottò le sopracciglia, assumendo un’aria confusa.

-Apri la bocca, dai!- ordinò Liam con tono leggermente più alto.

-Va bene, stai calmino però!- sbuffò lei aprendo la bocca. Lui ci infilò dentro un pezzetto di peperoncino rosso, sì uno di quelli piccanti.
-Ora mastica.- le disse compiaciuto, aspettando la sua reazione. Lei cominciò a masticare e poi sputacchiò il peperoncino, facendo una faccia disgustata.

-Ah, Liam!! Che diavolo è? Brucia!!- si lamentò lei sventolandosi una mano sulla lingua, e strizzando gli occhi. Lui rise vedendola.

-Sì, brucia. È rosso, ed il rosso brucia. Come il fuoco, come l’amore, come la passione. Brucia.- spiegò, prendendo poi un cubetto di ghiaccio, appoggiandolo poi sulle labbra di Cherice. Lei avvolse le labbra intorno al cubetto, sentendo alleviare il bruciore di poco prima, sentendo le labbra a contatto col freddo.

-Questo invece è blu. Come il ghiaccio, come l’acqua, come il freddo.- spiegò, mentre Cher continuava a succhiare dal cubetto come se fosse un ghiacciolo. Prese poi una piantina di menta, che era sul davanzale, e l’avvicinò al viso di Cherice, facendogliela annusare, per sentire il suo profumo. Lei sentì quell’odore invaderle le narici. Era buono e freschissimo. Liam stacco una piccola foglia, e la mise in bocca a Cherice.

-Questo è verde. Verde, come la menta. Fresco, come un bosco.- le spiegò solleticandole il naso con un'altra foglia di menta. Lei rise leggermente.

In quel momento si sentiva bene. Le immagini nella sua mente erano ancora scure, ma Liam la stava aiutando, per lei era molto importante. Sapere che lui era lì, per qualunque cosa di cui lei avesse bisogno. Non poteva chiedere di meglio.
Liam prese poi un barattolo di miele, le fece immergere l’indice e glielo portò alle labbra.

-Senti invece il sapore del color caramello. È dolce, è buono.- disse mentre lei si succhiava il dito, sentendo quel sapore dolce sul palato.

-Come te.- proferì Char, facendo un sorriso a Liam, che prontamente ricambiò, nonostante lei non potesse vederlo.
Andarono avanti così per molto, con Liam che le mostrava oggetti, spiegandole di che colore fossero, facendoglieli annusare per sentire il loro profumo, facendoglieli assaggiare per sentire il loro sapore.
Tutto questo l’aveva fatto con amore e pazienza, che lo stavano ripagando visto il sorriso sereno che c’era sulle labbra di Cherice. Era davvero felice di vederla così in pace con se stessa.
Prese poi una ciotola, riempiendola di farina, e facendo immergere le dita a Cherice. Aspettò in silenzio qualche secondo, finché lei non parlò.

-È bianca..- sussurrò incerta, facendo scivolare la farina fra le dita. Liam sorrise euforico.

-Sì!- esclamò facendo sorridere Cherice di gioia.

-Sì? È bianca, è bianca!- cominciò a gridare felice. Liam le sporcò il naso con un po’ di farina, continuando a festeggiare con lei. Quello era un grande passo avanti. E Liam lo sapeva bene. La stava aiutando a ricordare. Poteva essere più felice?

-Questo è liscio, invece.- disse Liam, porgendole un foglio di carta. -Come i miei capelli, più o meno.- concluse infine. Lei toccò il foglio, poi lo lasciò cadere.

-Fammi sentire i tuoi capelli.- chiese lei, con un sorriso stampato sul volto. Lui si avvicinò in silenzio senza dire niente, le prese la mano e se la portò sulla testa.  Lei fece scorrere le dita fra i capelli castani di lui, poi la fece scorrere sul suo profilo, accarezzandogli una guancia.

-Hai la pelle morbida.- constatò, sentendo la morbidezza della pelle di Liam. Avvicinò il viso a quello di Liam, lentamente, chiudendo gli occhi. Lui li chiuse a sua volta, aspettando le mosse di Cherice in silenzio. Lei strofinò il naso col suo, inspirando.

-Hai un profumo di limoni.- soffiò sulle sue labbra, facendo fremere Liam. Desiderava tanto riassaggiare le sue labbra, non lo faceva da molto.

-Giallo.- sussurro sorridendo, prima di appoggiare le sue labbra su quelle di Liam. Lui sorrise, godendosi quel momento. Le labbra di Cherice sapevano di miele, quello che le aveva fatto provare pochi istanti prima.  Era da tanto che desiderava succedesse, aveva sperato che Cherice fosse di nuovo sua.

Da quando l’aveva lasciato, aveva pianto tutte le notti, aveva sofferto ogni giorno. Mangiava poco, il minimo indispensabile. Nessuno lo sapeva. E se doveva essere forte, doveva prendersi cura di se. A lui non importava se lei ci vedesse o meno, certo, sarebbe stato felice se lei avesse rivisto, ma lui l’amava, così com’era. Per lui non aveva importanza il suo aspetto fisico, ma quello che c’era dentro, nel suo cuore.
Lui aveva trovato in Cherice una persona meravigliosa, un’amica fantastica che lo sapeva ascoltare e dare dei consigli, una ragazza divertente che riusciva sempre a strappargli un sorriso, una ragazza bellissima che gli facesse chiedere ogni giorno se lui la meritasse sul serio.

E per Cherice era lo stesso, perché Liam aveva saputo tirare fuori il lato migliore di lei, gli aveva aperto il suo cuore, come non aveva fatto con nessuno. C’era una grande sintonia fra quei due, sapevano intendersi e capirsi grazie ai gesti. Sapevano completarsi a vicenda. E Cherice in quel momento si disse che non avrebbe mai più lasciato andare Liam, perché non avrebbe ritrovato nessuno così al mondo.
 


 
 

********* 

 
 


 
-Questo è alla nocciola!- disse Liam mentre metteva in bocca a Cherice un pezzetto di cioccolato. Lei gli stampò un bacio sulle labbra, sapendo che ce l’aveva di fronte.

-Si, ma potrebbe essere bianco, oppure fondente!- esclamò continuando a stampare teneri baci sulle labbra di Liam.
-È buono, vero?- chiese Liam, sorridente.

-Sì, ma le tue labbra sono più buone!- commentò lei senza smettere di baciarlo.

-Me ne sono accorto!- ridacchiò lui, facendosi baciare. Lei scoppiò a ridere, trascinandolo con sé. 

-Voglio imparare a leggere in braille.- esclamò Cherice con un sorriso sornione.

-Mi sembra un'ottima idea, ed io ti aiuterò! Super Leeyum alla riscossa!- enunciò Liam con entusiasmo, facendo di nuovo ridere Cherice. Amava sentirla ridere, era il suono più bello che avesse mai sentito in vita sua. E anche a Cherice piaceva ridere, soprattuto se la causa era Liam. Le erano mancati quei momenti, le era mancato Liam, le erano mancati i loro pomeriggi insieme. Ora era tutto migliore. Non voleva più smettere di condividere quei momenti con lui.

-Sai Liam, mi sei mancato tanto..- sussurrò lei, quando smise di ridere. Lui le diede un bacio sulla guancia, sorridendo.

-Anche tu.- sussurrò al suo orecchio. Lei sorrise a sua volta, scuotendo la testa.

-Non è facile per me, in questo momento, e lo sai. Ma con te, è diverso. È come se dimenticassi che non riesco a vedere, ma non m’importa, perché so che tu sei qui, accanto a me, e so che non mi abbandonerai. È importante per me, sapere che ci sei. Sono davvero una persona fortunata ad averti. E sapere che mi ami, nonostante tutto. E sai una cosa?- chiese, mentre Liam sentiva gli occhi riempirsi di lacrime, dopo aver sentito quello che lei aveva da dirgli.

-Cosa?- chiese curioso, voleva sapere.

-Voglio fare l’amore con te. Voglio sposarti, sapere che la mattina quando mi alzerò tu sarai lì, al mio fianco. Voglio avere dei figli con te, voglio passare il resto della mia vita con te. Perché solo tu sei in grado di capirmi davvero, perché ti amo. Non hai idea di quanto ti amo.- concluse il suo discorso lei. Avrebbe voluto ancora dire tante cose, ma quelle erano le più importanti. Lei amava Liam, e non avrebbe smesso.

-Ti amo anche io.- le disse prima di baciarla, con dolcezza, con amore, con passione. Con quel bacio voleva trasmetterle tutte le emozioni che sentisse in quel momento. L’amava, l’amava come non avrebbe mai amato nessuno.

-E ti prometto che non smetterò mai di lottare, e lotterò sempre. Per mia madre, per mia sorella, per me, ma anche per te. E lo sai perché?- disse Cher dopo che si staccarono dal bacio. Lui la guardò con un mezzo sorriso.

-Perché?- chiese ingenuamente, con gli occhi che brillavano.

-Perché tu sei i miei occhi.- proferì lei sorridendo radiosa. E il cuore di Liam fece i salti mortali, perché l’amava, e lei lo amava.
Si amavano nonostante i difetti, e le imperfezioni. Ma a nessuno dei due importava. Perché l’amore è così, quando stai con qualcuno non ti importa come sia fatto, ti importa che ti ami e che ti stia accanto. Per il resto, l’amore è cieco..




 
  
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