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Autore: larrysaveme    02/03/2013    0 recensioni
-Beh, di cosa hai bisogno, Jawi?- gli chiesi, respirando a pieni polmoni l’aria freschissima del giugno londinese.
-Io? Niente!-
-Avanti spara!-
-Questa sera vengono i ragazzi …-
-E tu vuoi che me ne vada- continuai per lui, con aria ovvia.
-Sì …-
-Sono 100 sterline, prendere o lasciare-
-100?! Dai Clod, 100 sterline proprio non le ho-
-Allora non si fa niente, Jawi caro-
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Non sempre le cose vanno come vorremmo, vero? Questo è il mio caso.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il destino volle che la mia bisnonna fosse un’amante sfegatata dei viaggi, dedicò tutta la sua giovinezza a visitare il mondo e scrivere libri sui meravigliosi posti in cui, in un modo o nell’altro, si trovava. In un posto particolare si era trovata molto a suo agio, un posto non molto lontano dalla nostra soleggiata Italia, Londra. E a trent’anni, insieme al mio bisnonno Peppe, si stabilì proprio lì. Si rimboccarono le maniche e si trovarono un lavoro e, in pochi anni, si trasferirono in una casetta a due piani a Castellain Road, precisamente il numero 14, la cui fermata della metro più vicina era (ed è) Warwick Avenue o, che si voglia, anche Maida Vale. Lì diede alla luce mia nonna Matilde, meglio conosciuta come Tilde, che a diciotto anni tornò in Italia, si fidanzò e tornò con il suo neo maritino a Londra. Vissero gran parte della loro giovinezza a fare avanti e indietro tra Londra e Roma, fin quando si accorsero che qualcosa bolliva in pentola. O meglio, qualcuno. Era mia mamma, Vanessa, e poi anche mia zia, Tricia o Trisha (sinceramente non l’ho mai capito come va scritto!). Mia zia si è sposata con un uomo di origini pakistane, Yaser Malik, e hanno avuto quattro figli: Doniya, Waliyha, Safaa e Zayn. Mia mamma, Vanessa, ebbe me a 32 anni e  mia sorella tre anni dopo. Mio padre, sinceramente, mica lo so dov’è. Io e Zayn siamo cresciuti insieme, così quando lui decise di andare a vivere nella casa della bisnonna, scongiurai mia madre di poterci andare anch’io. E, dopo tre mesi di preghiere e dopo averla assillata ogni giorno, mi lasciò andare. Ora vivo con mio cugino ed è la cosa più divertente che abbia mai fatto in vita mia. Zayn ha quattro migliori amici, sono sempre a casa nostra, e sono pure belli, ma quando vengono da noi (praticamente sempre)  Jawino mi caccia fuori casa. Secondo me pensa che abbia un debole per uno dei suoi amici, Harry, il riccio. Non ho un debole per lui, sono proprio fottutamente innamorata. Se lo dicessi a Zayn lui mi direbbe “ma stupida, nemmeno lo conosci” e dovrei starmene zitta, perché in verità sono due settimane che usciamo insieme, non siamo fidanzati, solo amici. E poi Jawi dice che i suoi amici sono troppo vecchi per me, hanno solo tre o quattro anni in più, cavolo! Ah giusto, io sono Clod Brannan, ho 16 anni e adoro mio cugino.
 
Spero solo che mio cugino abbia alzato quelle chiappone e mi sia venuto a prendere.
-Clod …- era la mia migliore amica, Annette.
-Dimmi Né- le risposi, allungando lo sguardo oltre i cancelli della scuola, cercando lo sguardo di Jawi.
-Hai presente Tomlinson?- la guardai e ridacchiai.
-Quello a cui vai dietro?- Né sgranò gli occhi, diventando tutta rossa e coprendosi il viso con le mani.
-Clod, sssst … ma che … che ne sai tu, eh?-
-Ehi brutta stronza- e questo era mio cugino, Zayn, che impazientemente mi aspettava con il giubbetto in mano.
-Ciao Jawino- lo abbracciai.
-Ci sentiamo sta sera, eh Clod, chiamami. Ciao Zayn!- ci salutò Nette, mentre si allontanava verso la sua bici. Zayn le sorrise dolcemente, si vedeva lontano un miglio che le sbavava dietro.
-Le sbavi poco dietro eh, Jawino-
-Non chiamarmi così, Claudia. E non le sbavo dietro-
-Io non mi chiamo Claudia. Mi chiamo Clod, scemo-
-Come ti pare, ci andiamo a prendere un gelato, Clod?- incominciammo ad incamminarci verso la gelateria in Regent’s Park.
-Beh, di cosa hai bisogno, Jawi?- gli chiesi, respirando a pieni polmoni l’aria freschissima del giugno londinese.
-Io? Niente!-
-Avanti spara!-
-Questa sera vengono i ragazzi …-
-E tu vuoi che me ne vada- continuai per lui, con aria ovvia.
-Sì …-
-Sono 100 sterline, prendere o lasciare-
-100?! Dai Clod, 100 sterline proprio non le ho-
-Allora non si fa niente, Jawi caro-
-Dai Clod, non puoi andare dalla Nette?-
-No, ma io ho un’idea niente male … posso invitare Nette a dormire da noi- Zayn sorrise, arrossendo un po’ e alzando gli occhi al cielo stranamente sereno.
-Solo se fate poco casino, ok?-
-Affare fatto, cugino- gli strinsi la mano e ci incamminammo nuovamente verso casa, con i gelati in mano.
 
 
-ZAAAAYN! Muoviti, scendi!- urlai, strisciando verso la porta di casa, il cui campanello aveva appena suonato.
-Apri tu, io sono in bagno!- e ti pareva, stava sempre in bagno lui quando c’era bisogno di qualcosa. Aprii la porta, mostrando la mia faccia addormentata e la gonna della divisa scolastica leggermente (si fa per dire) incasinata, i primi quattro bottoni della camicia slacciati e la cravatta allentata.
-Ciao ragazzi, Zayn sta cagando- tornai in sala mentre, uno ad uno, entravano in casa e mi salutavano con un cenno della mano. Solo Harry, quello riccio, si avvicinò e mi abbracciò.
-Ciao Clod- sussurrò contro il mio orecchio, facendo partire una serie di brividi che si allontanarono lungo tutta la mia schiena. Mi schioccò un morbido bacio su una guancia e raggiunse di corsa di suoi amici. Impugnai il mio cellulare e digitai velocemente il numero di Nette, che mi rispose dopo nemmeno due squilli.
-Ti stavo per chiamare-
-Ah, buono a sapersi. Senti Né, vieni a dormire da me? Sai c’è anche Louis …-
-Sto arrivando, mi cambio e arrivo!- buttò giù senza nemmeno darmi il tempo di rispondere. Era maglio che mi cambiassi anch’io, la divisa la potevo archiviare, la scuola era finalmente finita. Solo per due mesi ma … sempre meglio che andarci! Salii le scale ed entrai in camera mia. Spalancai il mio armadio e mi ci tuffai dentro, tirando fuori i pantaloni color panna e il maglioncino rosso acceso. Mi vestii e passai davanti allo specchio. Avevo proprio bisogno di una bella dormita. Mi intrecciai i capelli in una treccia e cercai di slisciare i ciuffi color cioccolato che mi cadevano sugli occhi. M’infilai le scarpe e tornai su, avevo sentito Nette suonare il campanello della sua bici.
 
-Ehi Clod!- mi salutò Nette, entrando in casa con il suo zaino in spalla, pronta per il nostro pigiama party. L’abbracciai e le presi lo zaino, lanciandolo in mezzo alla sala. Nette mi guardava sorridente, voleva incontrare subito Tomlinson. Le feci cenno di seguirmi in cucina, mentre aprivo il frigo.
-Gli portiamo fuori un paio di birre, ok?- le chiesi tirando fuori un paio di Beck’s e delle bottigliette di vetro di Coca Cola. Uscimmo dalla porta sul retro, raggiungendo la piscina dove i ragazzi stavano giocando, come dei bambini di 5 anni.
-Ma non è troppo freddo per fare il bagno?- mi chiese Nette, passandosi una mano tra i capelli biondi. Feci spallucce e poggiai le birre sul tavolinetto lì accanto.
-Ragazzi, vi abbiamo portato le birre- urlai, si girarono tutti e ci sorrisero.
-Ciao Nette!- salutò mio cugino, sorridendole dolcemente. La mia migliore amica lo salutò con un sorriso, mentre Harry usciva dalla piscina scompigliandosi i capelli bagnati.
-Sai che noi dobbiamo parlare?- mi chiese il riccio, prendendo una birra.
-Ah davvero? E da quando?-
 
 
 
 
 
-Oh, vaffanculo!- spensi la sveglia del cellulare, scalciando le coperte giù dal letto –vaffanculo Zayn!- sbottai, alzandomi e inciampando sul copertone, finendo con la faccia a terra –vaffanculo di nuovo-. Quel tesoro di mio cugino aveva trovato subito un modo per buttarmi fuori casa, ed era solo il primo giorno delle vacanze estive. Un lavoro, uno stupido lavoro.














Fatemi sapere com'è :)
  
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