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Autore: Kaika    02/03/2013    3 recensioni
Tutti conosciamo il Wonrei dell'anime/manga. Un mamodo sicuro delle sue scelte, forte, disposto a tutto per proteggere le persone che ama.
Ma nel Makai era così? Oppure era, diciamo, nella media?
Thilai notò che quegli occhi viola non erano affatto freddi come aveva pensato all'inizio, erano molto peggio: apatici, vuoti. Non trasmettevano nessuna emozione, era come guardare gli occhi di vetro di una bambola.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Wonrei
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Una giovane mamodo camminava per i corridoi di quell'immensa scuola (la più grande del Makai), affiancata da un altro demone che sembrava avere almeno cinque volte la sua età. Lei aveva i capelli di un azzurro molto acceso, corti e scalati: dietro le arrivavano appena alla nuca, davanti arrivavano appena a metà del collo. Le iridi erano quasi trasparenti. Indossava una maglietta bianca a maniche corte e una gonna nera che le arrivava appena sopra le ginocchia, tra le braccia stringeva un libro dall'aria pesante, mentre gli altri erano nello zainetto azzurro chiaro che portava in spalla.
Il più anziano aveva i capelli di un arancione spento, che aveva tutta l'aria di essere stato acceso un tempo, mentre gli occhi erano completamente neri. Portava una giacca e un pantalone entrambi grigi. Si girò verso la mamodo al suo fianco, che continuava a guardarsi intorno inquieta. Le sorrise incoraggiante:  < Non essere così nervosa, Thilai. I miei ragazzi possono sembrare irrequieti, ma sono buoni infondo. Sono sicuro che ti troverai bene da noi. >
Aveva una voce roca, ma rassicurante. Thilai sorrise grata a quello che sarebbe stato il suo insegnante per il prossimo quadrimestre. In base a quanto aveva capito, lui insegnava scrittura e grammatica mamodo e letteratura. Quasi tutte le ore di lezione le avrebbe passate con lui.
< Siamo arrivati, ecco la classe! >
Il professore entrò senza esitare, al contrario di Thilai. Rimase per una manciata di secondi sulla soglia, esitate. Come sarebbero stati i suoi nuovi compagni? Si sarebbe trovata bene? Avrebbe trovato nuovi amici? Scossa la testa, dicendosi che l'unico modo per avere delle risposte era seguire il professore. Prese un profondo respiro ed entrò.

Il professore la presentò rapidamente alla classe; spiegò che prima frequentava la scuola privata lì vicino, solo che poi la scuola aveva chiuso e lei ora sarebbe stata con loro per l'ultimo quadrimestre.
Thilai continuava a far saettare lo sguardo da una parte all'altra dell'aula. Poteva sentire le parole dell'insegnante, ma non ne ascoltò nemmeno una. Finito di presentarla, il professore le indicò quello che sarebbe stato il suo posto da quel momento in poi. Era l'unico libero in tutta la classe ed era nell'ultima fila. Ci mise poco a raggiungerlo, mentre guardava curiosa il suo nuovo compagno di banco. Un mamodo vestito completamente di bianco, tranne le scarpe che erano blu. Aveva gli occhi viola scuro, mentre i capelli bianchi e lunghi erano tenuti fermi da una fascia viola.
Si sedette e sistemò i propri libri, prima di voltarsi verso il demone al suo fianco. Ci rimase male quando notò che non le aveva ancora dedicato mezzo sguardo, mentre gli occhi di tutta la classe erano fissi su di lei. Era vero, essere fissata le dava fastidio, ma anche essere ignorata così bellamente!
 < Ciao! > lo salutò, sorridendogli.
< Ciao > le rispose lui poco dopo, continuando a non guardarla. Poco dopo aver parlato si decise a guardare la mamodo, per sua fortuna, aggiunse mentalmente Thilai; era probabile che lo avrebbe preso a schiaffi se avesse continuato a parlarle girato dall'altra parte.
< Come avrai capito io sono Thilai. Tu sei? > continuò, allungandogli la mano perché lui la stringesse. "No, non l'avevo capito" pensò il mamodo. In effetti era vero: sarebbe stato esagerato dire che aveva ascoltato una parola su cinque di quelle che il professore aveva detto. Le strinse comunque la mano, presentandosi a sua volta: < Wonrei >
Lei continuava a sorridergli, allegra. Si guardarono negli occhi per un lungo istante, mentre si stringevano la mano. Thilai notò che quegli occhi viola non erano affatto freddi come aveva pensato all'inizio, erano molto peggio: apatici, vuoti. Non trasmettevano nessuna emozione, era come guardare gli occhi di vetro di una bambola.
Wonrei, invece, si accorse che lei non aveva occhi trasparenti, come sembrava ad un primo sguardo. Sembrava vi si agitassero mille colori diversi, inquieti. "Inquieti come lei" pensò. Subito dopo si chiese il perché di quel pensiero.
La voce del professore lo riportò alla realtà: < Bene ragazzi, ora vi consegnerò i compiti dell'altra volta con la correzione. >
Thilai lo guardò confusa. Era il giorno in cui sarebbero state consegnate le pagelle, quindi ufficialmente erano già nel secondo quadrimestre. La pagella a lei non sarebbe stata consegnata, visto che risultava come aggiuntasi nella seconda metà dell'anno. Ma perché dare i voti dei compiti quel giorno?
Lo chiese al suo compagno di banco, che in un primo momento sembrò non volesse risponderle. Stava quasi per ripetergli la domanda, quando lui si girò verso di lei "Finalmente!" pensò Thilai. < Sono di due settimane fa. Non è venuto l'ultima settimana."
La mamodo notò che il suo tono di voce era come i suoi occhi: vuoto, neutrale. < Perché non è venuto? > Continuò a chiedere, non perché fosse realmente curiosa, più che altro per fare conversazione.
< Era malato > Perché doveva tirargli fuori le cose con le pinze? Come se non bastasse, Wonrei si era di nuovo girato dall'altra parte. Thilai stava per dirgli che doveva smetterla di non guardarla quando le parlava e che mettere più di due parole in fila non aveva mai ucciso nessuno, quando capì il motivo per cui lui si era zittito all'improvviso: il professore era pericolosamente vicino.
Si fermò davanti a Wonrei, dandogli il compito con un sospiro sconfortato < Wonrei, nella media > le ultime due parole le disse con tono quasi rassegnato < Sei e mezzo, come al solito. Il discorso è lo stesso, ormai mi sono stancato di ripetertelo e ripetertelo >  Poggiò il compito sul banco e si allontanò.
Wonrei quel discorso lo conosceva anche troppo bene. "Hai grandi potenzialità, perché non ti impegni? Potresti addirittura diventare il primo della classe, invece preferisci restare nella media" Le ultime due parole le diceva come se lo disgustassero. Lo studente non poteva che essere contento di non aver dovuto ascoltare quella storia per l'ennesima volta.
Thilai lo guardava, sperando di trovare un qualche cambiamento della sua espressione, invece niente. La mamodo sbuffò spazientita e questa volta fu lei a girarsi dall'altra parte.

La ore di lezione presero a trascinarsi lente, senza che nessuno dei due facesse almeno un minimo tentativo di conversare con l'altro. Finalmente la campanella dell'ultima ora suonò e i ragazzi poterono uscire dalla scuola. I vari mamodo si radunarono in piccoli gruppetti e iniziarono a tornare a casa insieme, chiacchierando allegramente. Thilai sospirò, non avendo ancora nessuno con cui farsi la strada del ritorno. Ricordava perfettamente quando frequentava ancora la vecchia scuola e il ritorno era il momento che preferiva della giornata.
Mesta, iniziò a camminare, quando riconobbe un mamodo che camminava poco più avanti rispetto a lei. Sorrise appena, prima di velocizzare il passo per affiancarlo.
< Ehi ciao! >
Wonrei si girò lentamente, guardandola come stupito. Si riprese poco dopo, tornando alla sua espressione indifferente < Ciao >
< Facciamo la stessa strada? Io vivo in Viale dei Re, al numero 8. Tu?> Thilai faticava a reggere il passo del mamodo, che la costringeva a farsela quasi di corsa.
< Numero 7 >
Lei ci mise un attimo a collegare domanda e risposta. Quando capì, non poté fare a meno di sorridere:  < Ma allora siamo vicini di casa! >
Wonrei questa volta si voltò verso di lei: < A quanto pare. > Scrollò le spalle, ma poi proseguì. < Com'è che hai detto che ti chiami? >
Lei rimase per un attimo spiazzata: possibile che le avesse appena fatto una domanda? < Sono Thilai, ma puoi chiamarmi Lai se preferisci. >
La demone continuava a sorridere, pensando al tono che aveva usato Wonrei quando le aveva fatto quell'unica domanda; era meno apatico, sembrava ci fosse qualche emozione non meglio definita in sottofondo. Così come Wonrei notò che i mille colori negli occhi di Thilai si erano come calmati: non si agitavano più come prima.

 

 

 

IL MIO ANGOLETTO

Ciao a tutti ^^!
Eccomi qui con la mia Long, come promesso! Sì, ho deciso di ambientarla nel Makai, prima della battaglia per il trono. Anche quella è una parte che vorrei che Makoto approfondisse, ma non sembra interessato quindi mi devo rassegnare (ç_ç).
Sarò sincera, Thilai in realtà esiste da più o meno un paio d'anni, ma questa è la prima volta che la uso come personaggio in una storia. La inventai a scuola, in un momento di noia più totale. Logicamente quella era solo una bozza, ora mi piace pensare di averla definita un pochino in più ^^!
Sono stata quasi tentata di farla in prima persona (dal punto di vista della ragazza), ma alla fine ho pensato di usare lo stesso la terza persona, alternando i due punti di vista (anche se il predominante rimarrà quello di Thilai :P)
Ho pensato di mettere lo stesso la nota OOC, anche se spero che Wonrei non lo sia troppo :S
Visto e considerato che quest'angoletto sta occupando troppo spazio, vedo di tagliarla qui. Ringrazio tutti quelli che hanno letto fino a questo punto e spero di aggiornare presto, anche perché più o meno so come farla proseguire.
Alla prossima ^^

 Kaika

 

 

   
 
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