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Autore: sweetypayne    02/03/2013    2 recensioni
"Dimostragli che gli vuoi bene" urlava il cuore.
"Non farlo" ribatteva il cervello.
Ma è risaputo che gli umani hanno tutti una debolezza in comune: hanno bisogno di qualcuno a cui voler bene, qualcuno a cui dedicare i propri pensieri. Ed Harry pensa di aver trovato quel qualcuno.
Chi avrà la meglio in questa logorante guerra?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ricordo benissimo quell'intervista.

 


Era un umido pomeriggio di ottobre, eravamo appena arrivati davanti allo studio. Fuori c'era il solito gruppetto di fans, erano sempre molto gentili ed affettuose con noi ragazzi.

Mi domandavo come facessero ad amare così tanto qualcuno che è così lontano da loro, quando a volte non si riesce neanche a volere bene a chi ci è vicino. Firmai qualche autografo e feci qualche foto con loro, poi Paul ci richiamò all'attenzione e ci disse che dovevamo entrare per prepararci. Ricordo che Louis mi sussurrò all'orecchio: "Ehi Haz, te lo saresti mai immaginato tutto questo? Le fans, i dischi, le interviste... Stento ancora a credere che tutto questo sia capitato a noi" 

-Già Lou, è fantastico, ma la parte migliore è stata sicuramente aver stretto un legame fraterno tra noi ragazzi, intendo... beh, si, esserci trovati l'un l'altro..-

"Ben detto, Panda!"

Mi chiamava spesso così, da quella volta che lo accompagnai a fare compere e indossai un cappello a forma di panda. Mi prese in giro dal primo momento: "Ehi Panda, come va la vita? Hai mangiato le canne di bamboo?". Misi su un'espressione imbronciata, ma lui mi chiese subito scusa: "Dai Harry, scherzavo, non te la sarai mica presa?".

Fu allora che capii davvero quanto tenessi a Louis. Fu allora che capii che lui era il mio migliore amico.

Certo, con gli altri ragazzi avevo un rapporto indissolubile, ma...lui era speciale. 

Lui mi completava: io ero riflessivo, lui era eloquente, impulsivo.

Io dicevo le cose chiaramente, lui si esprimeva con giochi di parole e un po' di sarcasmo.

A me non dispiaceva passare inosservato, mentre lui DOVEVA essere notato.

Era la sua natura che mi induceva ad avvicinarmi a lui.

Lou mi distolse dai miei ricordi dandomi una pacca sulla spalla. Ero talmente assorto nei miei pensieri che avevo iniziato a seguire gli altri, a camminare per inerzia. 

Quando arrivammo dentro allo studio, lo staff cominciò a pettinarmi, a vestirmi, a truccarmi, ma io ero completamente assente. 

Ero stanco, stanco di non avere un attimo per riflettere che mi trovavo già catapultato in un nuovo tour o sul set di un nuovo photoshoot. Non rimpiangevo nulla sulla mia carriera, ma quello era il risvolto della medaglia. C'era la parte "tutta rose e fiori", quella che ti portava in cima alle classifiche e che ti faceva diventare l'idolo di migliaia di ragazze; ma c'era anche un lato negativo: eri lontano dalla tua famiglia e non avevi tempo da dedicare a te stesso. 

Zayn mi avvisò che mancava un minuto all'inizio dello show. Quando ci annunciarono, misi su una maschera sorridente e mi affrettai ad entrare in scena insieme ai ragazzi. Mi sedetti alla destra di Louis. Il presentatore ci fece le solite domande di routine, "Come va con la famiglia?", "Cosa ne pensate di tutto questo successo?" e cose simili, ma poi rivolse a Louis una domanda che catturò la mia attenzione:

- Chi sono le persone di cui non potresti fare a meno nella tua vita?-

"Beh, ovviamente Harry, Liam, Niall, Zayn e la mia famiglia..." rispose Louis prontamente.

Non potei fare a meno di notare che mi aveva nominato per primo. Avrei voluto stringerlo in un abbraccio, uno di quelli che ti fanno mancare il fiato.

"AVANTI, DIMOSTRAGLI CHE ANCHE LUI È INDISPENSABILE PER TE", gridava il cuore.

-NON ALIMENTARE LA STORIA "LARRY"-, rispondeva il cervello.

"MA LOUIS PER LUI È COME L'ARIA!" cercava di controbattere il cuore..

-LUI NON PUÒ DISOBBEDIRE AL MANAGEMENT- concluse il cervello.

Già, il management. A volte mi sentivo come un burattino nelle loro mani, incapace di muovermi da solo, dipendente da quei maledetti fili. Alla fine ascoltai il cervello. Rinunciai a quell'abbraccio, ritrassi la mia mano. Mi limitai a dirgli "Anche tu per me sei importante". 

Fare ciò che il management proibiva, dimostrare che quelle voci che giravano su di noi erano quasi vere, sarebbe significato perdita di fans, meno dischi e di conseguenza meno incassi per la casa discografica. 

Tutto ruotava intorno ai soldi, non importava ciò a cui noi eravamo costretti a rinunciare. 

Ma dovevo accettarlo. Non mi sarei mai preso la responsabilità di distruggere la carriera degli altri ragazzi, tenevo troppo a loro per fargli questo.

Dovevo solo far finta che questo mi andasse bene, continuare a sorridere.

Ancora.



 



Saaaaalve gente!
Questa è la mia prima one shot in assoluto!
"L'hanno notato, è penosa."
Ehm.. si,  credo che si è capito che sono abbastanza arrabbiata con il management dei ragazzi per le costrizioni che gli impongono, quindi ho voluto scriverci qualcosa sopra.
Riguardo i personaggi, non sono proprio una Larry Shipper, ma sono troppo carini insieme çwç skst.
Se vi va, lascereste una recensione per farmi sapere se vi è piaciuta o se avete qualche consiglio? Graaaazie
"Già è tanto se l'hanno letta"
si, ok, stupida vocina rompiscatole.

ALLA PROSSIMA <3
believe_in_them xxxxx

  
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