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Autore: Bluemask    03/03/2013    6 recensioni
- Amnesia da gravidanza?-
- Amnesia da gravidanza.-
- Ma non ricordo di averla.-
- Ecco, vedi? Amnesia da gravidanza.-
[Sì, è davvero una Larry. No, non sono così stupida da credere veramente che un ragazzo possa rimanere incinto.]
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Amnesia da gravidanza.
 

 

- Amore, sono a casa. - trillò Harry, chiudendosi la porta alle spalle e sospirando felicemente.
Non c'era niente di meglio dell'appartamento che divideva col suo ragazzo per distendersi i nervi; solo pace e tranquillità.
- Dove sei stato? Eh? Perché non rispondi? Mi tradisci, vero?- le urla isteriche di Louis, sdraiato comodamente sul divano con un cuscino sotto la testa, lo fecero sussultare.
- Ti ho comprato il gelato, come mi hai chiesto pochi minuti fa. - gli ricordò il riccio, paziente, sventolandogli la vaschetta davanti.
Louis inarcò un sopracciglio e sbuffò infastidito.
- Ma io non lo voglio il gelato.- replicò, pacatamente.
Harry chiuse gli occhi, imponendosi di contare fino a dieci prima di ucciderlo.
Arrivò al tre.
- Mi hai fatto uscire alle sei del sabato mattina, il primo gennaio, supplicandomi di portarti del gelato.- sibilò, stringendo i pugni. - E ora non lo vuoi?- concluse, dolcemente.
- Esattamente.- il castano sorrise, incrociando le mani e posandole sul grembo rigonfio del quinto mese.
- D'accordo.- concesse Harry fra i denti, mettendolo nel frigo.
- Oh, amore.- lo chiamò Louis, voltandosi verso la cucina.
Il moro deglutì.
- Dimmi.- sorrise forzatamente, guardandolo.
- Mi faresti un panino?- sbatté amabilmente le ciglia.
- Tutto quello che vuoi.- cinguettò Harry.
Non poteva ancora crederci; insomma, non capitava certo tutti i giorni di sentirsi dire dal proprio ragazzo un "tesoro, sono incinto!" mentre saltava eccitato per la camera da letto (al che, Harry non poté fare a meno di svenire).
Era divertente fantasticare sul loro futuro insieme e far venire un infarto ai loro amici quando gli dicevano che stavano per diventare papà, ma da quando erano iniziate tutte quelle voglie si sentiva impazzire, per non parlare delle nausee, degli sbalzi d’umore e tutto il resto.
- Col tonno.- precisò Louis, la voce squillante.
Harry sorrise tra sé mentre prendeva la scatoletta di latta, pensando che assecondare i suoi desidera era il minimo che lui potesse fare per fargli capire quanto lo amasse. E ovviamente amava anche il bambino (o bambina? Harry sperava fosse una femmina) che il suo Lou portava in grembo.
- Anzi, al salame.- cambiò idea il castano, quando Harry aveva finito il panino.
Il moro si strinse nelle spalle, preparandone un altro.
- Al salame.- mormorò allegramente, mettendolo su un piatto.
- In effetti il salame è così grasso, fa male alla pelle. Fallo con dei pomodori e dell'insalata, quella che hai comprato ieri.- urlò Louis dal salotto.
Harry si batté una mano sulla fronte, rifacendo tutto da capo.
- Pomodori e insalata.- annunciò poi, andando veloce da lui per paura che potesse cambiare idea.
Louis lo osservò dall’alto verso il basso, rivolgendo uno sguardo sprezzante al panino.
- Ma sei impazzito? Detesto l’insalata e sono allergico ai pomodori, Harold. E poi tu dici anche di conoscermi, certo, perché mi fai questo?- affondò il viso nelle mani, sconsolato.
Il riccio piegò la testa da un lato, basito, gli occhi fuori dalle orbite.
- Er, mi dispiace. Mi dispiace, sul serio, perdonami.- lo pregò, accarezzandogli la testa.
- Oh, niente di grave.- rise il suo fidanzato, stringendosi nelle spalle. - Me lo fai al prosciutto? – domandò subito dopo.
- Al prosciutto.- esclamò l’altro, su una crisi di nervi, tornando in cucina e preparando il panino che Louis, fortunatamente, divorò in fretta; si allungò verso Harry e gli scoccò un bacio sulle labbra, che fece tornare il buon umore al moro.
- Grazie.- gli accarezzò la guancia, sorridendo.
Harry fece per rispondere con un "di nulla, farei di tutto per te" (molto romantico, se vogliamo dirla tutta) ma l'altro lo interruppe ancor prima che incominciasse.
- Però, senti, mi faresti un favore?-
Harry annuì piano, pregando che non fosse nulla di terribile.
- Mi compreresti un cane?-
Il ragazzo aggrottò semplicemente la fronte, sicuro di aver capito male.
- Un cane?- cercò conferma, incredulo.
- Un cane. Un cucciolo di cane. - specificò Louis. - Quelli col pelo liscio e corto... Bianco... Sai no, hai capito?-
Harry era troppo sorpreso per rispondere, Louis lo prese come un sì.
- Ecco, e volevo chiamarlo Willy.- aggiunse raggiante.
- Willy.- ripeté il riccio.
- E' perfetto, non trovi?- batté le mani.
No.
Harry voleva rispondere solo no.
- Noi non possiamo prendere un cane, Loueh. Io odio i cani. - gli spiegò, mettendogli una mano sul ginocchio.
- Sono adorabili.- ribatté lui, punto sul vivo.
Harry respirò a fondo: doveva trovare un piano prima che lui si mettesse a piangere. Aveva scoperto fosse particolarmente emotivo durante la gravidanza.
Come quando si era messo a piangere per il fatto che fosse saltata la connessione internet mentre guardavano un film, oppure quando era scoppiato in lacrime perché gli era caduta la felpa sul pavimento.
Okay, doveva concentrarsi.

 

 Piano A.


- Mia sorella viene a trovarci spesso e lei è allergica ai cani. - improvvisò.
- Quando lei verrà noi daremo Willy a... a Zayn, sì, a Zayn piacciono gli animali.-
- Ma dei residui del pelo rimarranno lo stesso.-
- Laveremo prima che lei arrivi.-
- E chi darà da mangiare al cane quando noi saremo a lavoro?-
- Lo porterò con me al bar. -
- Con te?- Harry roteò gli occhi.
- Certo che sì. - Louis incrociò le braccia al petto.
Il venticinquenne sbuffò; non gli rimaneva altra scelta.


Piano B.


- In effetti hai ragione.- mentì, abbracciandolo con attenzione per non fargli male. - Solo che ora devo proprio andare ad accompagnare Liam dal dentista.- abbozzò un sorriso dispiaciuto.
- Liam?- il più grande piegò la testa da un lato, confuso.
- Te l'ho detto prima, non te lo ricordi più?- assunse una faccia sorpresa.
- Beh, in realtà..- bofonchiò Louis, imbarazzato.
- Il ginecologo aveva proprio ragione.- affermò Harry. - Amnesia da gravidanza.-
- Amnesia da gravidanza?- Louis strabuzzò gli occhi.
- Oh, sì, il ginecologo ci ha detto che l'avresti avuta: per alcune persone è normale, verso il quinto mese. -
- Ma non ricordo di averla.- si grattò la nuca.
- Ecco, vedi? Amnesia da gravidanza.- Harry sorrise, alzandosi in piedi.
- Torno fra poco, mh?- lo avvisò, infilandosi il cappotto.
- Okay, non metterci troppo.- Louis prese il telecomando, probabilmente si era già dimenticato di Willy.
- Non lo farò. - gli promise, uscendo.
Ridacchiò, prendendo il cellulare e facendo il numero di Liam. Amnesia di gravidanza, questa doveva proprio raccontarla al suo migliore amico, era davvero un genio.
Nello stesso momento in cui Liam rispose al quarto squillo, Louis rideva al telefono con Niall.
- Sì, è andato via con una scusa quando ho tirato fuori la roba del cane, un qualcosa del tipo "amnesia da gravidanza". È un'idiota, lo so. No, non sospetta nulla sulla festa di compleanno di domani a sorpresa, il piano per tenerlo occupato ha funzionato. Il mio regalo? Sì, gli chiederò di sposarmi. Non gridare in questo modo, sembri una ragazzina che ha appena visto Justin Bieber. No, non t’insulto il tuo Justin, figurati. Certo, farai da testimone al matrimonio. Ehi, Horan, ho del gelato, per caso ne vuoi un po'?-
 
 
 
 
 
 
 
 
 

















Amo l’idea di Louis incinto e di Harry stressato dalla gravidanza.
Ho chiamato Harry 'venticinquenne' -e quindi Louis ha ventisette anni- perché sì, scusate se è troppo piccolo per avere un figlio. Pft.
E non ho nient’altro da dire, tranne il fatto di aver impiegato quarantadue anni e mezzo per mettere il testo dell'os e sono nervosa come Harry mentre prepara il panino al tacchino.
PARLERO’ SOLO IN PRESENZA DEL MIO AVVOCATO.
 
 
Non sono pazza, giuro.
Okay, forse sì.
Ah, e ricordate che HE LIKES BOYS, LA LA LA LA LA LA.
Così fa più gayo.
  
  
  
  
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