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Autore: RainPluffa24456    03/03/2013    2 recensioni
Eccomi qui, con una bella -la prima- long, per il compleanno di Ron, si un po' in ritardo però meglio che mai! :D :) Spero tanto che vi piaccia. "Una nuova minaccia o solo una preoccupazione infondata?."
Dal testo:
". Ron Weasley non aveva mai disdegnato la materializzazione, o i passaggi per i camini, per il ritorno a casa. Era la prima volta che tornava a casa a piedi, tutto solo, per le strade innevate Inglesi. Mentre si era concentrato così attentamente sui propri piedi, il rosso ad un tratto alzò lo sguardo e si voltò.
[...]
“Ron, io -.” Non potè finire la frase, poiché un affannato e preoccupato Potter si affacciò correndo al salotto, “Ron dobbiamo andare, ORA.”
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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"Ron, puoi tornare qualche ora prima dall'ufficio oggi, per favore? Devo dirti una cosa molto importante.
 
Tua Hermione"
 
 
 
 
Ecco, questo era ciò che conteneva la breve missiva consegnatogli da Leo. Ron continuava a pensare alle poche righe scritte dalla moglie, e al tono serio che lo metteva in agitazione di ognuna di esse. Fece così quello che gli era stato richiesto, tornò a casa prima, ma per quella volta, decise di andare a piedi. Ron Weasley non aveva mai disdegnato la materializzazione, o i passaggi per i camini, per il ritorno a casa. Era la prima volta che tornava a casa a piedi, tutto solo, per le strade innevate Inglesi. Mentre si era concentrato così attentamente sui propri piedi, il rosso ad un tratto alzò lo sguardo e si voltò. Due gruppi di bambini stavano giocando a palle di neve. Uno dei due gruppi era in vantaggio sul secondo, che stava perdendo luoghi sicuri dietro cui nascondersi e munizioni di cui servirsi. Ron li osservò ancora per qualche secondo,tornando poi a concentrarsi sulle proprie scarpe. Hermione si era scordata del suo compleanno. L'aveva incrociata solo per pochi minuti, quella mattina. Gli aveva detto che non poteva proprio fermarsi per la colazione, che era in grave ritardo e che doveva ancora finire di completare un sacco di pratiche riguardanti un piccolo mercato nero di elfi domestici, prima di recarsi al ministero. Ovviamente non aveva risparmiato i suoi commenti disgustati, da tali azioni. Ma non gli aveva detto nulla sul proprio compleanno. E pensare che il rosso, in un'ultima disperata speranza di un flebile ricordo, le aveva anche chiesto con finta indifferenza che giorno fosse, quella mattina. Il primo Marzo, Ron."  Aveva risposto lei disinvolta. Ron continuava a non capacitarsene, e mentre si guardava le scarpe, aveva finalmente deciso che avrebbe lasciato parlare la moglie, prima di offendersi e chiederle - probabilmente sbraitando - quanto lui contasse per lei, avendo dimenticato il suo compleanno. D'un tratto gli venne in mente che nemmeno Harry e Ginny gli avevano detto nulla. Nessun gufo, niente visite a sorpresa, nulla. E per di più Harry aveva fatto di tutto per ignorarlo, l'intera mattinata lavorativa, e buona parte del pomeriggio. Ron cominciava a pensare che ci fosse qualcosa sotto. Hermione d'altra parte non aveva pensato ad altro. Aveva organizzato una bellissima festa a sorpresa per Ron, inaspettatamente, agli occhi del giovane ragazzo dai capelli rossi.
 
 
***
 
Quando una sera, si era incontrata con Ginny ed Harry, di nascosto dal marito ovviamente, avevano organizzato il tutto. Per lei la parte più complessa era venuta nel mentire alla persona che amava. "Ma Harry, non è per principi morali o altro, è che lui lo capisce quando mento! Gli basterà guardarmi negli occhi per intuire che c'è qualcosa che non quadra, per di più se proprio io mi scordo del suo compleanno, visto che non è rimasto molto sorpreso, quando io gli ho ricordato quello di Zia Muriel, anni fa." Tentò di protestare, cercando anche di trovare una soluzione. "Lo so Herm, ti conosciamo bene, anche una puffola pigmea capirebbe che c'è qualcosa che non va, se Hermione Jean Granger dimentica qualcosa, per di più d'importante!" Ribattè il giovane ragazzo dai capelli corvini, "Però abbiamo già trovato una soluzione, almeno, si spera che abbocchi." Intervenne allora la moglie del Ragazzo-Che-E'-Sopravissuto. "Ginny non gli manderà gufi né nulla, ovviamente, mentre noi due, dovremo cercare di evitarlo per tutta la mattina, al ministero. Tu cerca di essere il più sbrigativa possibile, non guardarlo mai negli occhi e parla tanto del lavoro." "Come sei informato, Potter! Dopo facciamo una bella chiacchierata eh amore!" Disse subito Ginevra al marito, con tono canzonatorio. Il moro la guardò con un sorrisetto innocente sulla faccia, per poi ricominciare a organizzare per quella famosa sera.
 
***
 
Hermione ebbe un piccolo sussulto, sentendo la chiave nella toppa girare. Controllò che tutti gli invitati fossero ben nascosti nello studio, e poi uscì in corridoio per andare ad accogliere il coniuge nell'atrio. "Ron! Come mai ci hai messo così tanto? C'è stato qualche problema?" Chiese la riccia sinceramente preoccupata per lo Weasley, poichè nonostante il "qualche ora prima" erano comunque le sette di sera. "No, tutto bene, ho solamente fatto la strada a piedi non preoccuparti. Piuttosto devo chiedere a te cosa non va. Mi hai mandato un gufo che più palpitazioni di così non mi poteva fare perdere...E poi...Hermione io non sto accusando nessuno ma...Cioè sei stressata con il lavoro ed è comprensibile...Ma ti sei..." La Granger sapeva già a cosa alludeva il suo"mister sfera emotiva di un cucchiano da tè" , ma doveva essere lui a dirlo, e poi quella sua aria tenerissima da cucciolo spaventato, per lei era troppo dolce per non essere contemplata. "Mi sono?" Lo incitò, quindi. "Ti sei dimenticata del mio compleanno, ecco l'ho detto!" Non riuscì nemmeno a finire la frase, che le due aree fronte una all'altra della casa - una nascosta nel sottoscala e l'altra nello studio - due gruppi da circa una decina di persone l'una che gridavano "S O R P R E S A !" Facendo oltretutto prendere un colpo al rosso in questione. La riccia rise alla vista spaventata e sorpresa del suo piccolo grande marito. Per il resto della serata la festa si svolse bene, tutti si divertivano, felici. Anche Neville, sembrava non stare troppo male per la sua recente rottura con Luna. La famiglia Weasley era allegra e spensierata come un tempo, finalmente. Molly aveva portato 5 torte diverse e fatto due maglioni ed una giacca per Ron, con su scritto sopra: "Auror Weasley", mentre già aveva le lacrime agli occhi, nella vista del suo bambino ormai cresciuto. Il tempo passò veloce, e presto, divennero le dieci e mezzo. Quasi tutti gli invitati se n'erano andati e Ginny era tornata a casa con i suoi genitori, per lasciare a casa loro James, che si era divertito moltissimo con Teddy. Rimasero solo loro tre. Come all'inizio di tutto, il trio, non si era mai spento. "Grazie della festa, ragazzi, davvero. Per un po' ho  veramente creduto che vi foste dimenticati di me!" Esclamò sorridente Ron, grato a Merlino per la fortuna che aveva, con due amici come loro."Non potremmo mai!" Ribattè Harry, sorridendo. "Già. E poi non sai quant'è stato difficile mentirti, fortuna che non hai sospettato di nulla e non mi ha fermato, stamattina!" Ribadì Hermione, uscendo dalla cucina ed andando ad abbracciare Ron, stampandogli un grosso bacio sulla guancia."Ehi ragazzi, vado un secondo a spedire un gufo a Ginny, voglio sapere come sta James e se devo raggiungerli oppure no." Disse Harry sorridente. I due annuirono, rimanendo soli. "'Mione...Tu non eri strana solo stamattina. Lo sei da giorni e ti conosco. C'è qualcosa che non va bene? O fatto qualcosa di male?" Chiese Ronald, accarezzandole il dorso della mano con il pollice. "Cosa?! No! Ron, ascoltami, tu non c'entri assolutamente nulla, scusami se sono stata strana, tu non hai fatto nulla di male, anzi! Stasera dovevo dirti veramente una cosa. Non era solo per la festa."Fece Hermione, diventando improvvisamente seria e srtingendogli la mano. "Dimmi, ti ascolto. Sono qui per te, 'Mione." Rispose lui. La ragazza sorrise e allora, si fece un po' più di coraggio e finalmente parlò. "Ron, io -." Non poté finire la frase, poiché un affannato e preoccupato Potter si affacciò correndo al salotto, "Ron dobbiamo andare, ORA." Il rosso era sbigottito, cosa mai fosse successo, da dover andarsene proprio in quel momento, proprio quando stava per dirgli tutto? "Cosa? Harry ma che succede?!" "Attacco a ad un gruppo di Auror, hanno bisogno di noi. Ron, i Mangiamorte sono tornati."


***
 
Ciaooo a tutti, allora ecco a voi la mia prima long! Spero tanto che vi piaccia. Cosa dovrà dire Hermione a Ron? Come risolveranno la nuova minaccia? Tutto nel prossimo capitolo!  
-RainPluffa
  
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