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Autore: Owen    03/03/2013    4 recensioni
[Jedward]
John passa molto tempo con la sua nuova ragazza ed Edward si sente trascurato e messo da parte. Come finirà questa storia? I gemelli non si parleranno più o tutto si risolverà?
Per favore recensite, vorrei davvero sapere cosa ne pensate di questa OS.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dove era John?
Bella domanda.
Edward era sdraiato sul letto di camera sua, che condivideva anche con John.
Fissava il poster di Britney Spears che aveva attaccato sul soffito sopra il suo letto, cuffie nelle orecchie e mente altrove.
Lo faceva solo quando era solo, e ultimamente questo succedeva spesso.
Da quando John ha trovato la ragazza, non è più lo stesso.

Ormai era tardi ed Edward era seriamente preoccupato per il fratello gemello che non rispondeva alle sue chiamate, così esausto, spense la luce e si infilò sotto le coperte.
Ma non aveva mollato, avrebbe continuato a chiamarlo finchè non gli avrebbe risposto.
La porta si aprì e Susannah, la madre, si avvicinò al suo letto e gli sussurrò.
"John ha appena chiamato, ha detto che tornerà tardi questa sera e ha anche detto di smetterla di chiamarlo."
Edward ci rimase male a quelle parole.
Abbassò gli occhi e sussurrò un leggero "Ok."
Susannah gli accarezzò una guancia e gli disse.
"Stai tranquillo Eddi, John stà bene e ha detto quelle parole solo perchè era nervoso."
Edward si alzò con la schiena dal materasso e diede un leggero bacio sulla guancia alla madre.
Quest'ultima sorrise e se ne andò, socchiudendo la porta.
Ma appena Susannah si allontanò dalla stanza, Edward si sdraiò sul letto e si coprì con la coperta fino al naso, cercando di smettere di singhiozzare prima di piangere.
Si addormentò, con il viso bagnato dalle sue lacrime e con le guance arrossate.

Erano le due di notte quando Edward si svegliò a causa del rumore della porta di ingresso.
Aprì gli occhi ma non si mosse, sentì qualcuno salire le scale, arrivare di fronte alla camera ma prima di aprire la porta fù interrotto dal padre.
"Secondo te è questa l'ora di tornare a casa?"
Aveva sussurrato, sembrava arrabbiato.
"Scusami, non avevo visto l'ora..."
Si era giustificato John.
"Ora vai subito a dormire."
Aveva detto questa volta più calmo.
"E scusati con Edward domani mattina, ci è rimasto male della tua risposta al telefono."
Disse prima di tornare a letto.
John si girò ed entrò in camera, cercando di non fare rumore.
Edward era girato verso la parete opposta, rannicchiato su se stesso, con le ginocchia contro il petto e la coperta ai piedi del letto.
John si avvicinò e gliela sistemò, notando il viso del fratello più pallido del solito e delle occhiaie più evidenti.
Il gesto di accarezzargli una guancia gli venne spontaneo, ma appena sfiorò la sua pelle, l'altro sussultò appena, facendo capire a John che era sveglio.
Ma non disse niente e andò a letto come se niente fosse.

La mattina dopo, John venne svegliato dai raggi del sole che penetravano dalle tende della finestra.
Guardò nel letto vicino, ma vide solo un mucchio di coperte, segno che Edward si era già svegliato, come al solito, prima di lui.
Quando andò in cucina e non lo trovò nemmeno seduto a tavola incominciò a preoccuparsi.
"Dove è Edward?" chiese alla madre che stava preparando la colazione.
"E' già andato a scuola, ha detto che voleva arrivare prima per ripassare qualche materia." rispose senza distogliere lo sguardo.
"Ah..." si limitò a dire John.
Non era abituato a stare senza Edward, soprattuto durante il tragitto tra casa e scuola, parlavano e scherzavano sempre insieme.
Quando arrivò a scuola, vide il gemello vicino all'entrata e sorrise, erano vestiti uguali anche senza essersi messi d'accordo.
Ma questo cambiò quando vicino a lui vide due ragazzi.
Mark e Robbie, i soliti bulletti.
Edward teneva tra le braccia alcuni libri, ma uno dei due ragazzi glieli fece cadere e subito dopo glieli pestò.
"Allora Ed'ard, o mi fai copiare al compito in classe, oppure farai amicizia con due miei cari amici." disse alzando entrambi i pugni.
Robbie, il più grosso dei due.
Edward era spaventato.
"Allora? Rispondi! Non c'è più il fratello che ti difende ora? Dove è? E' dalla mammina a piangere perchè l'altro giorno gli abbiamo strappato il poster di Britney Spears?" e questo fece ridere la maggior parte degli studenti che stavano osservando la scena.
John corse subito in soccorso del fratello.
"Ecco che arriva il tuo eroe a salvarti, come sempre." disse Mark acido.
"Lasciate stare Edward." disse serio John fissando negli occhi entrambi i ragazzi.
"Sò cavarmela anche da solo." ma questa frase arrivò proprio dalle sue spalle, da Edward.
Tutti i ragazzi iniziarono a ridere di gusto mentre Edward entrava nell'edificio.
Per tutta la mattinata passata a scuola, Edward non rivolse la parola al gemello.

Durante la pausa pranzo, mentre Edward se ne stava in disparte in una angolo nascosto del cortile, John lo cercava, voleva scusarsi con lui, voleva ritornare a scherzare ed a parlare con suo fratello.
Ma proprio mentre correva per i corridoi in cerca del gemello, una voce stridula lo fece voltare.
"Amore mio! Finalmente ti ho trovato, ti ho cercato ovunque!"
Quando riconobbe Tara, la sua fidanzata, cercò di ignorarla ma questa lo prese per il polso.
"Cosa c'è?" chiese John seccato.
"Dovevamo pranzare insieme, ricordi?" disse, avvicinandosi pericolosamente al suo viso.
"Scusami ma non posso, devo trovare Edward." disse, cercando di scappare dalla ragazza.
"Sempre Edward! Perchè nelle nostre conversazioni ci deve sempre essere lui?! Sono stufa!" urlò infuriata la ragazza.
"Tara, ti ho già spiegato che Edward è la persona più importante per me." spiegò John esausto del comportamento immaturo della sua fidanzata.
"Invece dovrei essere io, sono la tua ragazza!" strillò ancora.
"Edward è il mio fratello gemello!" urlò John.
Passarono qualche secondo in silenzio, il tempo per John di calmarsi, poi parlò.
"Finiamola qui, ok? Se mi ami davvero, devi accettare che Edward viene prima di chiunque altra persona per me."
"Mi stai lasciando?" domandò la ragazza incredula.
"Si, è finita." disse tranquillo.
La ragazza rimase in silenzio, girò i tacchi e se ne andò.
La campanella suonò, segno che la scuola era finita, così si avviò verso l'uscita pensando che avrebbe chiarito con Edward una volta a casa.

John entrò correndo in casa, non c'era nessuno visto che sia sua mamma che suo papà erano al lavoro mentre Kevin, il fratello maggiore, era al college.
Cercò Edward ovunque ma non lo trovò.
Quando si affacciò alla finestra della loro stanza che dava al giardino sul retro, notò che non aveva controllato nella casa sull'albero che il padre aveva costruito ai figli per giocare quando erano più piccoli.
Salì la scala e si ritrovò in questa piccola casa, dove aveva passato i momenti più divertenti con il fratello.
Come immaginava, Edward era seduto in un angolo, cuffie nelle orecchie e un blocco da disegno sulle ginocchia.
Era così occupato a disegnare che non si accorse nemmeno di John.
Solo quando quest'ultimo si avvicinò a lui, sussultò appena per lo spavento, abbassando immediatamente lo sguardo.
"Edward." lo chiamò John.
"Edward?" disse più forte.
Lo chiamò una terza volta ma esausto, gli strappò le cuffie dalle orecchie.
"Ehy, non vedi che sono occupato?!" rispose infastidito Edward.
"Ti devo parlare." disse il più grande.
"Io non ho niente da dirti quindi ridammi le cuffie." disse prepotente Edward cercando di riprendersi le cuffie dalle mani del gemello.
"Senti, io ti devo delle scuse, ok? Sono stato cattivo nei tuoi confronti, ti ho messo da parte senza pensare alle conseguenze, ti ho risposto male al telefono solo perchè stavo litigando con Tara quando mi chiamavi e me la sono presa con te. Sai che odio vederti soffrire, odio quando non mi parli e odio quando pensi che tu non significhi niente per me. Tu sei tutto, senza di te sarei solo un normale ragazzo, un noioso e stupido ragazzo perchè senza di te Edward io... non sono niente."
Fece una piccola pausa per poi ricominciare a parlare, guardando negli occhi il fratello.
"Grazie a te prendo voti decenti a scuola, grazie a te mi diverto sempre e ovunque perchè ci sei sempre tu al mio fianco, grazie a te ho imparato cosa vuol dire credere nei propri sogni, grazie a te non mi sono mai arreso! Edward tu sei fondamentale per la mia vita e voglio scusarmi per tutte le cose orribili che ti ho fatto, non te lo meriti, davvero... Io... ti voglio un mondo di bene fratellino."
Quando finì, notò una piccola lacrime scendere lungo il viso di Edward, fino ad arrivare al grande sorriso che brillava come non mai sul suo volto.
Non fece in tempo a dire altro perchè il fratello era tra le sue braccia, la testa nell'incavo del suo collo e i capelli che gli solleticavano il viso.
"Grazie." sussurrò appena.
"Quindi mi hai perdonato?" chiese John.
"Solo se mi prometti che non mi lascerai più solo per colpa della tua ragazza." disse Edward ritornando a guardare negli occhi il fratello.
"Tranquillo, non devi temere per questo. Io e Tara ci siamo... lasciati." disse John accennando un piccolo sorriso.
Il volto di Edward si illuminò, ritornò ad abbracciare il fratello più forte di prima e gli diede un piccolo bacio sulla tempia.
Mentre lo abbracciava, John notò il blocco da disegno del gemello per terra, c'erano raffigurati due ragazzi identici, abbracciati e sorridenti proprio come erano loro in quel momento.
 

 


Note Autrice: Eccomi! Non vedevo l'ora di pubblicare questa nuova OS su i gemelli più teneri del mondo *--* Spero davvero che vi piaccia, mi aspetto molte recensioni perchè voglio sapere cosa ne pensate sul serio. Baci xxx
Owen. 


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