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Autore: louis_starbucks    03/03/2013    1 recensioni
C’era il solito puzzo di muffa. Era la prima cosa di cui mi ero accorta entrando i quella stanza, e ora gli stavo per dire addio. Era quasi strano dirlo: chi non sarebbe stato felice di lasciare quell'orfanotrofio grigio e spento? Con quelle dannate suore che ti stavano sempre col fiato sul collo, pronte ad alzare il bastone? Eppure la mia voglia di andare a vivere con delle persone mai viste in vita mia, era nulla.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C’era il solito puzzo di muffa. Era la prima cosa di cui mi ero accorta entrando i quella stanza, e ora gli stavo per dire addio. Era quasi strano dirlo: chi non sarebbe stato felice di lasciare quell’orfanotrofio grigio e spento? Con quelle dannate suore che ti stavano sempre col fiato sul collo, pronte ad alzare il bastone? Eppure la mia voglia di andare a vivere con delle persone mai viste in vita mia, era nulla. Patetico… Speravo almeno che non pretendessero che mi sarei rivolta loro con garbo e che avrei sorriso ai loro inutili tentativi di integrarmi nella mia “nuova famiglia”, perché le mie intenzioni non erano certo quelle. Al massimo avrei stretto loro la mano.

Perché me? Non potevano portare in quella casa Amy? Lei sì, che si meritava una famiglia che le volesse bene. Ma purtroppo quella era toccata a me, ed ero io che quella che stava racimolando le sue poche cose per metterle in una valigia vecchia e sudicia.
-Io proprio non ti capisco…- disse Amy, consapevole della mia opinione –Che diavolo, hai la possibilità di lasciare questo posto per sempre, di mandare Suor Clarisse  a fanculo, e tu fai il muso?-. La ignorai, consapevole che le mie idee erano incomprensibili per lei, anche se l’idea di mandare a quel paese Suor Clarisse era allettante. Mi aveva preso di mira da quando avevo tirato uno schiaffo a quell’oca che aveva tagliato le trecce ad una bambina appena arrivata all’orfanotrofio. Da allora, uno starnuto e mi ritrovavo in ginocchio sui ceci. Incredibile che quelle vecchiacce adoprassero ancora quei metodi medievali…
-Angel, sbrigati!- la voce di Suor Clarisse arrivo alle mie orecchie come il suono che provocano le unghie sulla lavagna.
Mi voltai verso Amy. Non mi sorpresi quando vidi che delle lacrime rigavano il suo viso. Non ero fatta per le parole, quindi l’abbracciai più forte che potei.
-Mi mancherai…- sussurrò con voce tremante.
-Anche tu, e ti prometto che verrò a trovarti tute le volte che potrò- le risposi io.
-Angel!-. Sì, credo che poco prima di salire su quell’auto avrei mandato a fanculo quella vecchiaccia.
Amy sciolse l’abbraccio, per poi prendere la mia valigia e mettermela fra le mani.
-Ci vediamo. Mi disse infine. Le rivolsi un sorriso privo di gioia, poi mi diressi verso la porta, che aprii lentamente. Mi girai ancora una volta verso Amy, che però si guardava i piedi, incapace di sostenere il mio sguardo. Oltrepassai la porta e la richiusi alle mie spalle. Delle lacrime minacciarono di uscire dai miei occhi, ma le ricacciai tirando su col naso.
Scesi velocemente le scale, trovando la vecchia in fondo ad esse, con un’espressione sadica sul viso. Dietro di lei notai due signori. Eccoli. I miei nuovi genitori.
-Finalmente! Quanto ci hai messo?- esclamò Suor Clarisse con una voce smielata che proprio non le si addiceva.
-Angel, questi sono i tuoi nuovo genitori- disse prendendomi per un polso e alzando la mano in direzione dei due.
-Ciao Angel. Io sono Jade, e lui è mio marito Jared- mi sorrise lei. Sembrava carina: la sua voce era molto dolce e il suo sorriso era rassicurante. Tuttavia, rimasi impassibile.
-Bene! Direi che potete andare!- esclamò la suora, spingendomi verso Jade e Jared. Ci guidò all’uscita.
-Arrivederci! Ci mancherai Angel, ma siamo infinitamente felici per te!-. Brutta stronza bugiarda, vai a cagare… Suor Clarisse chiuse il portone e mi ritrovai sprofondata in un silenzio imbarazzante con quei due perfetti sconosciuti.
-Ehm… La macchina è proprio qui davanti- disse Jared, anche lui abbozzando un piccolo sorriso. Annuii e seguii i due verso una macchina scura, sicuramente molto costosa. Entrai, accomodandomi sui sedili foderati in pelle, ma notai quello sguardo che si scambiarono Jade e Jared. Ecco, lo sapevo. Si erano già pentiti. Era da record: riportata all’orfanotrofio dopo un giorno. Almeno avrei vissuto con Amy ancora un po’.
Jared mise in moto la macchina e partì. Mi voltai a guardare la finestra della camera mia e di Amy dal finestrino. Continuai a fissarla, finché l’auto non girò l’angolo, facendola sparire dalla mia vista.


#MySpace: 'sera c: Ok, ecco il primo capitolo della mia prima ff, quindi abbiate pietà e chiedo perdono se fa un po' cagare... Bene, se volete recensite c: Ciauu
Babs
  
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