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Autore: PeppaPigandNow    03/03/2013    0 recensioni
Questa FanFicition è un po' tutto ciò che è successo dopo la fine della quinta stagione dal punto di vista di Eva,infatti a torno al suo pensiero ruotano eventi fatti...Sono descritti sia gli eventi per come si presentano che il pensiero di Eva,è come una serie alternativa presentata dalla maggiore delle Cudicini.
Ps: I fatti narrati seguono gli eventi della mia FanFiction precedentemente esposta su questo sito,anche se con lievi sfumature.
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eva Cudicini
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incest
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Ormai niente a più senso,non ti nascondo che vorrei correre,vorrei correre forse è l'unica cose importante,l'unica cosa che potrebbe far si che gli eventi non si succedino in questa maniera,correre verso di te,forse,ma per dirti che cosa,le cose che gia sai e che non vuoi affrontare,le cose che forse ti fanno più male di tutte,si perchè in questi anni,so cosa ti fa più paura ,la verità.Non avrebbe senso correre verso di te,e allora cosa? Correre all'indietro,per impedirmi di conoscere Jean? Forse,ma non si può fare,ma forse la cosa più importante è che io non so più correre,io semplicemente aspetto che le cose arrivino perchè devono arrivare,ma se oggi sono a Roma,se oggi sono qui a piangere è perchè le cose quando le vuoi troppo e cominci a correre per cambiarle,non cambiano.Se io avessi corso prima,forse sarebbe andato diversamente,se io non avessi corso sarei ancora con il dubbio,forse il dubbio è meglio di un no,detto in faccia,ma non si può vivere con il rimpianto,forse sei stato fin troppo gentile con me,sono venuta imponendoti tutto,come se tu non avessi scelta,ma non è cosi,e infatti l'hai anche dimostrato,è stata come una sfida,come quando un bambino si rivolta alle regole dei genitori e scappa,per andare verso il paese dei balocchi,ma tu ne hai piena scelta.
Guardo la stanza,approfitto del fatto che mia madre è scesa per prepararmi qualcosa che mi possa consolare,lei forse non ha capito che quello che più di tutti mi poteva consolare era il pensiero di averla vicina,era il pensiero che lei ci sarebbe stata in qualsiasi decisione,anche in quella di riconquistarti,lei troppo previdente,aveva gia previsto tutto per non farmi soffrire,ma anche se adesso so come sono andati gli eventi,avrei rifatto tutto questo mille volte,solo per l'illusione che per una volta lei potesse aiutarmi,e tu potessi cambiare idea.
Guardo le foto ancora appese in mansarda,la prima sembra che tu sorridi appena,la seconda il tuo sorriso comincia a fiorire sempre di più,sembra quasi un puzzle perfettamente appeso,per farti ricordare quella ragazza che ha permesso che il tuo sorriso inesistente diventasse un vero sorriso,ma in nessuna di queste foto ti ho visto sorridere come in quella foto,perfettamente isolata dalle altre,tu insieme a Marta,qualche anno fa,forse l'hai tenuta per farti ricordare il tuo obbiettivo,quel sorriso.
Mentre mi perdo nei miei pensieri mia madre è gia li appena entrata con un vassoio,una camomilla e dei biscotti,mi dice delle parole rincuoaranti,io non so che risponderle delusa da te e da lei,che sembrate esservi messi d'accordo,per lasciarmi nel modo più aggraziato possibile,la guardo, è come se gia sapesse tutto,lei mi guarda sento il suo dolore per le mie risposte mancate,ma è un dolore a cui io non posso sottrarmi,nella mia mente sto cercando una frase,ma nessuna di esse va bene.
Finalmente dico qualcosa,un grazie detto appena,lei mi risponde con un sorriso,comincio a sorseggiare la camomilla,in quel momento entra Marta,che corre verso il mio letto,e mi abbraccia,mi chiede perchè piango,mia madre la rassicura,mi chiede dove sia suo padre,ma non posso rispondere a tutti i suoi perchè,lei non c'entra nulla,in questa storia centrano tutti eccetto che Marta,perchè lei non si è mai schierata,non ha preferito suo padre o sua madre,non ha cercato vincitori ne vinti,lei pensa e penserà sempre al bene del suo piccolo nucleo famigliare,lei non prevede ma sente con il cuore.
Cerco di farmi forza,è finito il tempo per le lacrime,congedo mia madre e scendo di sotto insieme a Marta,vado nel corridoio sento piangere,mi avvicino alla fonte del rumore,e vedo una cosa inaspettata,che forse mai mi sarei immaginata,Rudi Cesaroni piangere disteso sul suo letto,lui che sembrava cosi forte,io che sembravo cosi forte ma tutti due perdenti.
Non voglio disturbarlo,so già perchè piange,e farebbe male rivivere tutto per una seconda volta,cosi decido di scendere trovo Giulio,seduto con il viso fermo a guardare un punto nullo,cersul volto,qualche parolco di svegliarlo salutandolo,lui che sa gia tutto,che quasi sembra dispiaciuto del fatto che il figlio sia corso via si avvicina a me guardando la piccola Marta,in quel momento una piccola lacrima gli scende a dolce a Marta,per poi guardarmi non sa che dire,le parole non gli escono,lo vedo respirare per poi dirmi tutto d'un fiato ciò che aveva dentro:"avevi ragione",mi disse,io non capi lui mi guardo ancora una volta e poi affermo:"ricordi quello che c'eravamo detti quando tu ti innamorasti di Marco? Avevi ragione tu,il vostro non era una cotta passeggiera era amore,e sono contento anche se adesso è andata a finire cosi,che voi non siate fermati al nostro pensiero,che abbiate persistito e se adesso abbiamo Marta e grazie a voi".Io resto stupita dalle sue parole,era quello che volevo sentire,era quello che mia madre non è riuscita a capire,che questo fardello non è stato inutile,in quel momento anche sul mio volto cade una lacrima e io non so che fare,se no abbracciare quel gigante buono,che io non ho mai chiamato papà,ma che forse è riuscito a capirmi più che un vero padre. Mentre Giulio mi abbracciava,vedevo Mimmo,seduto su una sedia del tavolo in cucina lui con lo sguardo abbassato,consapevole anche lui di tutto,mentre lo guardavo lui alza il viso,e vendendo che anch'io lo guardavo mi concede uno sguardo malinconico,finito l'abbraccio con Giulio lui va di sopra,emotivamente colpito,i lacrimoni agli occhi che cerca di nascondere correndo verso la sua camera,cosi mi avvicino verso Mimmo,gli passo una mano sui capelli velocemente,lui alza lo sguardo in un sorriso malinconico e dicendomi:"A scuola volevo fa,francesce" In quel momento mi scappa un sorriso,vedo cosi la materia in cui Mimmo è intento a studiare, i compiti di inglese di Mimmo,perfettamente svolti e mi limito a dire:"Maya ha fatto un buon lavoro con te,sei bravissimo Mimmo" Lui mi guarda perplesso poi aggiunge:"Avrei preferito un quattro in inglese,a questo punto" Io lo guardo triste mi allontano dicendogli:"Mimmo,te lo meriti quell'otto",lentamente mi siedo sul divano,la casa quel giorno era terribilmente silenziosa,Rudi a piangere nella sua stanza,Giulio provabilmente toccato anche lui cosi tanto da essere andato nella camera da letto,per non farmi vedere le sue lacrime,mia madre silenziosa,a ripiegare i vestiti di Maya e a disfarsi di quel maledetto borsone,Mimmo a guardarmi dalla cucina e maledicendosi del fatto che in inglese sia una frana,e Marta seduta accando a me,come se anche lei sapesse la situazione,e forse era cosi guardandomi con quegli occhi che ricordavano me e Marco insieme.
  
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