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Autore: Natsuko Kore Suzukima    04/03/2013    0 recensioni
E' la seconda guerra mondiale e in questa frazione di momento c'è una coppia separata che attrae lo sguardo dei due fronti...
Vi racconterò dell'Italia del nord rappresentanta da una semplice ragazza che corrispondeva al nome di Feliciana Vargas e dalla parte opposta c'era la Prussia rappresentata da un "Magnifico" ragazzo di nome Gilbert Beilschmidt.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Allied Forces/Forze Alleate, Germania/Ludwig
Note: Lemon | Avvertimenti: Incest, Triangolo
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Oramai la mattina era alle porte e i due erano rifugiati nelle loro rispettive trincee, la ragazza addormentata stringeva tra le mani una croce Prussiana che lui gli regalò al suo ventesimo compleanno, un sorriso spento spuntò sul suo volto e le lacrime continuarono a scendere,nella trincea opposta c'era il ragazzo che guardava con malinconia un braccialetto con i colori della bandiera Italiana che teneva ben salda tra le mani, il bianco il rosso e il verde risaltava sui suoi guanti di pelle nera e gli ricordavano il dolcissimo sorriso della piccola Italiana
 
 "Soldato Beilschmidt che tiene tra le mani?" 
 
la voce rauca e penetrante era quella del fratello Ludwig ignaro della sofferenza nascosta con maestria dal fratello 
 
"Capitano,tzè capitano poi,io dovevo essere il capo di questa truppa non tu,allora si che le cose andavano diversamente qui." 
 
interruppe il silenzio con la sua classica risata.
 
"Kesesese....e per la cronaca non ho niente tra le mani se non la voglia di eliminare quegli stupidi Italiani"
 
 il cuore gli dolse alle sole parole che aveva proferito al fratello 
 
"Se ci sono io come capo della truppa un motivo c'è, comunque meglio cosi,il giorno sta arrivano e noi saremo ancora un volta pronti a dare fuoco verso i nemici e allora sarà la fine dell'Italia del nord." 
 
il ragazzo alzò lo sguardo nascondendo il bracciale sotto la manica della giacca,tirò su il volto e guardò la trincea dove c'era la sua amata, nella speranza di scorgere quella coda da cavallo che legava i suoi meravigliosi capelli castani.
 
Il sole si stava alzando e Feliciana si era alzata di buonora, cosa strana per lei che amava dormire fino a tardi, era un'altro giorno dove la speranza di mettere fine a questa assurda guerra e di poter vivere in pace tutti quanti era sorta.Si stiracchiò e si sciolse i capelli, afferrò una piccola pochette dove teneva lo smalto, il pettine, la lima etc...si diresse vero una montagnetta di sabbia che aveva creato apposta la notte precedente, si sedette e si pettino i capelli con la speranza nel cuore di scorgere quel piccolo bagliore scaturita dalla sua croce che portava al collo,non amava la guerra era solamente una ragazza che viveva nella sua ingenuità e che prendeva il campo di battaglia come una recondita possibilità di poter vedere il suo amato Gilbert 
 
"Soldato Vargas non si lascia mai e poi mai il fronte scoperto ritorni al suo posto immediatamente è un ordine" 
 
la ragazza alzò lo sguardo,trattenendo le lacrime a stento e con un filo di voce rispose 
 
"stavo solamente guardando se c'erano nemici al fronte signore" 
 
le parole da lei proferite tradivano il suo pensiero e i suoi occhi "-in realtà stavo cercando di vedere se c'era lui al fronte. Perché dovevo combattere contro la persona che amavo più al mondo,era un ingiustizia bella e buona-" questo era il suo vero pensiero..si alzò dal cumolo e si incamminò verso la trincea, perchè la sorella maggiore non aveva capito che aveva nel cuore, eppure gli sembrava palese quello che provava verso il ragazzo. Fece la sua solita coda da cavallo e se li legò con un nastro blu e bianco , le lacrime scendevano a fiumi e il cuore incominciò a battere all'impazzata, nella trincea nemica c'era il suo Gilbert che si era messo in posizione brandendo tra le mani la sua amata spada. Un sorriso gli spuntò sulle labbra notando la figura della ragazza allontanarsi, avrebbe voluto urlare il suo nome e mostrargli il polso dove teneva il braccialetto ma non pote fare nulla non gli era concesso. 
Faceva freddo e la piccola Italiana era ferma dinnanzi alla sua postazione, stringeva tra le mani una mitragliatrice,  l'odore acre e disgustoso del sangue versato in campo le provocava la nausea, la vista appannata non gli permetteva di visualizzare per bene il fronte. Vide una sagoma nera, alta e possente avvicinarsi alla trincea gli altri erano già pronti a sparare mentre lei era ferma li,  con le mani tremanti e la voce della sorella nelle orecchie che la incitava a sparare perché il nemico aveva lasciato il lato destro del fronte scoperto, non gli diete ascolto socchiuse gli occhi e in un attimo si ritrovo svenuta per terra. Buio, vedeva solamente buio attorno a sé, poi un bagliore di luce, con quel poco fiato in gola sussurrò il nome del suo amato,la luce si affievoli per poi scomparire e la ragazza tornò ad immergersi nel buio più assoluto, udiva solo urla e rimbombi, la sorella e che la chiamava e lei che non riusciva a svegliarsi, voleva anzi doveva aprire gli occhi perché se avrebbe mollato adesso non avrebbe più potute vedere gli occhi rosso vermiglio di Gilbert, non avrebbe più potuto accarezzare il suo volto delicato, mai più sentire le sue dolci labbra sulle sue, mai più godere sulla sua presenza ed essere presa come solo lui poteva e aveva il diritto di fare,in poche parole mai più Gilbert.
 
Nel fronte opposto Gilbert guardava fisso il punto dove stava la sua Feliciana, il cuore incominciò a battere all'impazzata e un pensiero gli tormentava la mente; Dov'era la sua amata? dove era andata non la vedeva più non scorgeva più quel piccolo bagliore che lo rassicurava che stava bene e sopratutto viva. Rimise la spada a posto e socchiudendo gli occhi rosso sangue continuo a fissare finché non notò delle persone in cerchio, il fronte era scoperto e loro potevano attaccare Ludwig guardò con attenzione l'espressione di Gilbert e scorse quella nota che rendeva chiaro tutto 
 
"Gilbert..." 
 
il ragazzo non si senti chiamare e continuo a scrutare impertterrito la trincea nemica, voltò il capo e fissò il fratello, doveva capire che c'era qualcosa che non andava.
Ludwig alzò il braccio e fermò l'avanzamento delle truppe per poi spostare lo sguardo verso Gilbert 
 
"per oggi basta non è il momento, un soldato nemico sta male e non c'è soddisfazione nell'uccidere uno che è già in fin di vita.Riposo soldato." 
 
detto questo si voltò e se ne andò, Gilbert non poté credere che un soldato della truppa Italiana stava male, il pensiero fisso di quella mattina aveva preso forma e se quel soldato era la sua Feliciana? scosse il capo e con quel pensiero si ritirò nella trincea,ma prima come il suo solito sparò in aria tre colpi.
 
Era ancora li inerme sulla sabbia, non riusciva a svegliarsi e un solo pensiero la tormentava...Perchè la sera prima non aveva sentito i tre spari di Gilbert? che sia rimasto vittima degli spari dei suoi compagni...Attorno a lei tornò a regnare il silenzio,sentii uno sparo, due spari, apri lentamente gli occhi sperando in un terzo ma niente li spalanco sudando e stringendosi alla sorella in lacrime pronunciando senza sosta il nome dell'amato pensava realmente che era morto, pregava il signore che fosse solo un brutto sogno che si sarebbe risvegliata al suo fianco... invece era tutto vero. Chiuse nuovamente gli occhi in lacrime,urlando disperata il nome di Gilbert all'improvviso il terzo sparo, scorgeva uno spiraglio di luce tra gli sguardi disgustati e increduli dei suoi commilitoni si alzo di scatto, prese la bandiera bianca e si diresse verso la montagnetta mettendosi seduta sopra, era lui; era vivo..era... era meraviglioso, un meraviglioso sogno, prese fiato e con un grande sorriso cercò di urlare più forte il suo nome, ma la sorella  più veloce di lei gli andò dietro ad attappargli la bocca 
 
"Shhh Feliciana ci vuoi far scoprire?" 
 
socchiuse gli occhi colmi di lacrime e si tolse la sua mano dalla bocca 
 
"Beilschmidt è vivo ed è li fuori io voglio andare da lui" 
 
la sorella rimase basita da quelle parole e senza pensarci due volte gli diede uno schiaffo. L'impatto della pelle dei guanti e della pelle liscia di Feliciana rimbombò in quella zona, riecheggiando rumorosa fino alla trincea nemica, la ragazza rimase a guardarla senza parole; perché non capiva? perché non voleva capire che li fuori c'era l'uomo che amava? portò una mano sulla guancia abbassando lo sguardo incredula, si alza e si diresse verso gli altri dando una botta secca alla sorella.
 
Il suono riecheggiava ancora nelle sue orecchie,possibile che la sorella l'aveva schiaffeggiata? era sicuro di ciò,l'unica volta che lo fece gli rimase nella mente chiaro e limpido come se fosse ieri... 
 
"Beilschmidt?Beilschmidt?" 
 
era immerso nei suoi pensieri non poté fare a meno di sentire quel suono sordo che lo rendeva pazzo, alzo gli occhi e una ragazza dai capelli biondi e corti lo stava chiamando
 
 "Ludwiga che cosa vuoi? non vedi il Magnifico me sta pensado non rompermi le palle"
 
 gli disse guardandola con aria seria e voce dura 
 
"Gilbert vorrei farti notare che siamo in Guerra e non in un pensatoio!" 
 
la ragazza si innervosi e si allontano da lui. Prese tra le mani il suo pulcino e lo guardo amorevolmente 
 
"Gilbird tu sei l'unico che mi capisce, sai che sono perso di quella Piccola Italiana pasticciona." 
 
un sorriso spunto ancora una volta sulle sue labbra, era caldo e piacevole come solo con lei riusciva a fare chiuse gli occhi e portò il pulcino sulla spalla sorridendo, sentiva qualcosa di strano nell'aria non sapeva cosa ma credeva che la sua Feliciana era vicino a lui.
 
Porto le ginocchia al petto piangendo come una bambina, perché  proprio lei doveva combattere contro il suo amato? abbassò ancora di più il capo stringendo forte forte le ginocchia, sentii una presenza al suo fianco e con un filo di voce disse 
 
"chi sei?" 
 
si sentii abbracciare quelle braccia le riconosceva erano proprio quelle del fratello, chiuse gli occhi e si strinse a lui piangendo disperata 
 
"sono Feliciano,onee-chan io ti capisco" 
 
poggiò il capo su quello della sorella 
 
"io sarò sempre qui con te promesso" 
 
gli accarezzò dolcemente i capelli giocherellando con la coda 
 
"non credi che lui non voglia vederti cosi?" 
 
spalancò gli occhi come sapeva di lui? 
 
"c-chi intendi te?" "Ludwig Onee-chan" 
 
ridacchio come una scolaretta,non poteva credere alle sue orecchie lei e Ludwig ma che dicerie erano mai queste? 
 
"Ludwig?" 
 
scoppio a ridere allegramente mentre veniva guardata particolarmente interessato dal fratello 
 
"non è lui? non mi dire che è la sorella!" 
 
si bloccò un attimo per poi ricominciare 
 
"F-Feliciano dici Ludwiga? no non neanche lei lo vuoi capire"
 
 il ragazzo si avvicino al suo volto e inaspettatamente la baciò; Feliciana rimase sorpresa da quell'atto cosi avventanto ma il pensiero di Gilbert che faceva altrettanto le spunto in mente e ricambiò il bacio senza accorgesene.
 
"-il cuore mi batte cosi forte che sembra voglia uscire dal petto,Feliciana mia dove sei? perchè non ti vedo?-" 
 
si mise in ginocchio fissando la trincea nemica sospiro a malapena stringendo tra le mani una baionetta 
 
"Beilschimidt inutile che continui a guardare" 
 
il ragazzo si sedette tenendo il capo abbassato 
 
"Il Magnifico me non perde mai la speranza e continua a scrutare la trincea nemica nell'attesa dell'anello debole" 
 
la ragazza si sistemo i lunghi capelli argentati dietro all'orecchio mostrando una cicatrice
 
 "L'anello debole,quello lo tengono come esca Fratello mio" 
 
il ragazzo la guardò 
 
"Gilberta come puoi dire una cosa del genere al grande Magnifico?" 
 
abbassò nuovamente il capo "-e se avesse ragione? Feliciana non è fortissima ed è un pessimo soldato potrebbe essere colpita da un momento all'altro.-" 
 
"Gilbert io ti dico ti smettere di cercare uno spiraglio di luce,non troverai mai il punto debole se lo cerchi quando non c'è nessuno sul campo" 
 
la ragazza sospiro e si alzò mettendosi dinnanzi a lui
 
 "Il punto debole...tzè...il grande Gilbert può trovarlo sempre e ovunque e in ogni situazione Kesesesese"
 
La sorella scosse il capo e se ne andò 
 
"Sei un caso perso Gilbert caro" le sole parole pronunciate da lei.
 
La ragazza apri gli occhi guardando incredula il fratello,  perchè nel suo sorriso vedeva quello del suo Gilbert? 
 
"io ti staro sempre vicino mia dolce Feliciana" 
 
il suo tono di voce era dolce e il suo sguardo era rassicurante 
 
"G-Grazie Feliciano sei un f-fratello d'oro" 
 
lo strinse a sé rincuorandosi che prima o poi quella guerra dovesse finire 
 
"sei tu che mi rendi tale" 
 
la ragazza socchiuse gli occhi e si lascio avvolgere dal calore delle sue braccia 
 
 "io non faccio niente di particolare sono semplicemente...." 
 
non fece tempo di finire la frase che lui la fini per lei 
 
"me stesso." 
 
la ragazza annui stringendolo più forte a sé un piccolo sorriso spunto su quel volto stanco 
 
"Soldati Vargas vi sembra il momento di fare i sentimentali?" 
 
i due si guardarono e poi guardarono la sorella alzandosi e attaccandosi a lei per le braccia piagnucolando 
 
"Eddai non fare la seria una volta ogni tanto lasciati anche tu conquistare dalla dolcezza che ti dona la forza di andare avanti" 
 
la ragazza se li scrollo di dosso facendoli cadere a terra l'uno addosso all'altra
 
"Smettetela siete dei soldati non delle mammolette,adesso alzate il culo e andate sul campo di battaglia" 
 
gli lanciò due fucili di alta precisione 
 
"tu.." 
 
indico Feliciana 
 
"voglio che prenda di mira quello con occhi rossi mentre tu..." 
 
indico il fratello 
 
"quella con i capelli corti e biondi detto questo ci vediamo sul campo"
 
 la ragazza afferrò combattiva il fucile e si diresse sul campo,mentre la Piccola Italiana rimase con gli occhi sbarrati
 
 "O-Occhi R-rossi"
 
 il fratello si accosto a lei tenendola per mano 
 
"Gilbert Beilschmidt mentre io devo prendere di mira Ludwiga Beilschmidt" 
 
la ragazza lo sguardò con le lacrime agli occhi senza proferire parola 
 
"N-no lui, non voglio f-fare del male a Gilbert" 
 
strinse forte la mano del fratello tra le sue
 
"Andiamo,nostra sorella ci ha detto di andare e poi tranquilla in quel momento credo che gli abbiano detto la stessa cosa anche a lui" 
 
la abbracciò e gli diede una bandierina bianca 
 
"e questa Feliciano?" 
 
il fratello rise
 
"ce l'ho anche io quando non vorrai più combattere sventolala al cielo e la smetteremo io farò altrettanto"
 
la ragazza la prese e la mise dentro la giacca 
 
"Soldato Vargas..." 
 
alzò gli occhi guardando un giovane dai capelli castani 
 
"si dica signor capitano"
 
il ragazzo compiaciuto del sentirsi chiamare Capitano fece un accenno di sorriso 
 
"Tenga a lei l'onore di portare in campo la bandiera Italiana" 
 
gliela porse e la ragazza la prese e si alzò mettendosela sulla spalla sinistra tenendo il capo abbassato 
 
"Bene Capitano la ringrazio" 
 
porse la mano a Feliciano 
 
"Andiamo adesso tocca a noi" 
 
il ragazzo la guardò e gli prese la mano 
 
"Andiamo in scena sorellina mia"
 
"Soldato Beilschmidt tenga" 
 
un giovane alto e biondo gli porse la bandiera Prussiana
 
 "a lei l'onore di sventolare la nostra futura vincita." 
 
Gilbert afferrò la bandiera e la porto sulla spalla destra annuendo 
 
"Non gioiamo di qualcosa che ancora non c'è Capitano Beischmidt" 
 
il ragazzo si voltò, usci dalla trincea e con passo fiero si diresse sul campo di battaglia,il cuore incominciò a battere nuovamente e due figure che si tenevano per mano si avvicinavano a lui riconosceva quel modo di camminare infantile e quelle forme cosi sensuali da farlo impazzire.Alzo alta la bandiera sorridendo felice,era la sua Feliciana era ancora viva e si potevano vedere viso contro viso; la piccola italiana pasticciona la sua golosona e al suo fianco c'era il fratello,il peggior soldato visto sulla faccia della terra.La ragazza lanciò in aria la bandiera per poi riprenderla al volo e farla ruoteare con un sorriso grande come il mondo,i due si avvicinarono e Gilbert portò la sua bandiera all'altezza del petto coprendo il volto dove alloggiava un sorriso dolcissimo solamente per la ragazza che fece altrettanto  
 
"Feliciana io vado e ricorda in caso che non vuoi più combattere basta che la sventoli"
 
 il Prussiano arrossi 
 
"S-sventolare c-cosa?" 
 
la ragazza lo guardò ridacchiando come una bimbetta dell'asilo 
 
"una bandierina bianca ecco cosa,che vai a pensare?"
 
Feliciano scoppiò in una fragorosa risata che sentirono tutti,di scatto i due scoprirono i volti guardandosi male 
 
"E' la tua fine Italia del Nord" 
 
la ragazza socchiuse gli occhi continuando a sorridere 
 
"Questo è quello che credi tu Prussia" 
 
Feliciano non riusci a capire quell'improvviso cambio di comportamento e afferrando il fucile ben saldo si avviò incredulo verso la ragazza bionda.
 
La piccola Italiana guardò estasiata il suo grande Prussiano sorridendo dolcemente e sussurrando alla malapena 
 
"mi sei mancato" 
 
il ragazzo si scaglio su di lei portandogli un braccio attorno al collo "anche tu scema di un Italiana mangiona" la ragazza porto la bandiera alta nel cielo scuro e poso l'altra mano sul suo braccio 
 
"domani sera è la notte di natale Gilbert" 
 
il ragazzo si butto indietro,per dare l'impressione che stessero lottando per la gloria della propria nazione la ragazza si avvento su di lui comprendogli il capo con la bandiera 
 
"si lo so c'è la recondita possibilità che riesco ad uscire di notte fonda mentre tutti dormono" 
 
il ragazzo gli diete una leggerissima botta al petto e la ragazza cadde indietro piangendo 
 
"sei solo un vile tedesco mi fai schifo"
 
 il ragazzo la guardò spiazzato e capi immediatamente che li stavano guardando 
 
"Io?vile tedesco mai sentito dire niente di più spreggevole in vita mia,tu che dai del vile al Magnifico Gilbert? Kesesesesese!!Ragazzina datti una regolata perché non ci metto due minuti a toglierti la vita"
 
come si odiava per quelle parole,porto la bandiera da un lato e con la mano afferrò la sua amata spada puntandola al suo volto 
 
"Cos'è il gatto ti ha mangiato la lingua?" 
 
la ragazza si alzò e afferrò il fucile che aveva in mano tirando la bandiera al fratello 
 
"Feliciano tienila tu io ho un conto in sospeso con questo essere viscido e schifoso" i
 
l giovane l'afferrò e porto una mano sul petto pattandola facendo il segno di si con il capo la ragazza annui e porto il fucile all'altezza del petto 
 
"No il gatto non mi ha mangiato la lingua e tu non ti permettere di chiamarmi Ragazzina!"
 
 il Prussiano scoppio a ridere incredulo della disperazione che si intravedeva chiara e limpida negli occhi della ragazza
 
"Il Magnifico me non prende ordini da una sciocca mocciosa di si o no 20 anni" 
 
la ragazza sorrise e chiuse gli occhi abbassando la guardia,si ricordava di quanti anni aveva e di come la chiamava all'inizio Sciocca Mocciosa,quelle parole anche se crude e cattive sembravano oro e miele per lei apri gli occhi e lo guardo male 
 
"Sciocca Ragazzina...tzè.. ma sentitelo il grande Gilbert che si crede di essere chissà chi" 
 
rise cosi forte che tutti tornarono a puntare lo sguardo verso di loro. Gilbert punto la spada sul suo dolce e delicato volto,estremamente bello anche se rigato dalle lacrime la ragazza afferrò la spada nella mano incitandolo con gli occhi di ferirla 
 
"Bambina stai giocando con il fuoco attenta che ti bruci Kesesesese!" 
  
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