04/03/2013
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Bianca e assai provata,
scampata per un pelo per poter ritornare,
come dalle crociate, a un futile
sopravvissuto a tutto,
che ritorna più utile che vivo,
quindi innamorato ancora.
Lucio Battisti, I Ritorni
Eravamo amici, pensava.
Ma poi rideva di sé stesso, e riprendeva a spazzare con più foga. Siamo ancora amici, si ripeteva.
Tornerà?
Canticchiava una vecchia canzone.
“Certo che tornerà. Ha promesso. Sacro Romano Impero è di parola. Le sue non sono come le promesse di Romano. Lui è un principe. Non conosco principi che non siano di parola”
Principi? Quali altri principi conosci?
“Per loro l’onore è importante. Oh, e lui è proprio un principe. È il più importante dei principi, per me; è buono, generoso, d’onore, e…”
Prendeva di nascosto dei dolci, e li nascondeva. Lo sapevano tutti, ma nessuno aveva il coraggio di guardare i suoi piccoli occhi puntati sull’orizzonte e dirgli la verità.
“…e ha detto di amarmi”
Italia guardava lontano, deluso, spazzando l’uscio di casa.
Sei una persona d’onore.
Disse che sarebbe tornato.
Tornò.
Italia corse fuori, entusiasta.
E andremo sulla collina, come piaceva a te, e raccoglieremo fiori. E ti insegnerò a disegnare, è tutto ciò che posso offrirti. Mi basta che tu stia con me, perché non voglio essere solo, perché dobbiamo tenerci per mano, io sono troppo goffo, e cado spesso.
Tornò. Avvolto non in gloria, ma in un vessillo dorato.
Tornò. Amando ancora, perché era tornato.
Tornò. Come un principe. Mantenendo la parola.
Italia scosse la testa sotto la cuffietta. I suoi occhi non guardavano più lontano delle montagne.
Aspettava ancora.
Ma senza dolcetti da offrire. Senza i colori per dipingere le sue invisibili tele.
Con le mani vuote, aperte per cercarlo. E stringergli di nuovo le mani.