Ringrazio anche solo chi legge.
http://www.youtube.com/watch?v=NzLnAar8vqQ&playnext=1&list=PLBAADA2A9572E0CD1&feature=results_video
Ispirata a questo video, tanto per sapere che ‘dimensione’ è.
Dedicata a signorino__
Tum tum Yuri al liceo
Rin si portò le mani alla testa, avvampò e sorrise, socchiudendo gli occhi. Si appoggiò alla grata alle sue spalle, la maglietta bianca le aderiva alla pelle. Chiuse gli occhi sentendo l’ultima campanella.
-C’è rischio che rimaniamo chiuse qui al liceo- pensò. Si mordicchiò il labbro e incrociò le gambe, appoggiando le mani per terra.
“Che razza di posto
orribile è questo liceo?” sussurrò la bionda. Fece un paio di passi avanti, la
pila di fogli davanti al suo viso ondeggiò. Deglutì e un rivolo di sudore le
colò lungo la guancia. Sentì rimbombare nel corridoio il rumore dei suoi passi.
“Insomma, è il mio
primo anno, pietà”. Aggiunse, alzando la voce. Udì degli altri passi e si
fermò.
-Sarà meglio far
passare- pensò. Delle mani calde sfiorarono le sue e la ragazza rabbrividì.
Avvampò e guardò la pila sollevarsi. Sgranò gli occhi vedendo una giovane alta
il doppio di lei sollevarli oltre la testa.
“Posso aiutarti?”
domandò la maggiore. I lunghi codini ai lati del capo vibrarono. Tenne i fogli
con una sola mano e utilizzò l’altra per abbracciare Rin. Le passò la mano tra
i capelli biondi e socchiuse gli occhi, sorridendo.
“Che piccola e
adorabile primina, la proteggerò io!”. Le guance le si arrossarono e riaprì gli
occhi, le iridi le brillavano.
“Il suo immenso fiocco
bianco è così carino!” trillò.
La bionda riaprì gli occhi e sospirò. Il battito cardiaco era accelerato e lo sentiva risuonare nelle sue orecchie.
-Mi chiedo se sto cercando di superare un limite invalicabile. Insomma, siamo entrambe ragazze, magari dovrei dirle che era uno scherzo e non bruciarmi la possibilità di essere sua amica -. Sentì le gambe formicolare, le allungò e incrociò le braccia dietro il capo.
“Speriamo che la letterina con i cuoricini non le sia sembrata una cosa da asilo” sussurrò con voce roca. Sentì la porta del terrazzino scattare. Piegò le gambe, tolse le mani da dietro la testa e le usò per darsi la spinta per alzarsi in piedi.
“Oneesama!” gridò. Si mise a correre verso la più grande, tenendo le braccia allungate davanti a sé. Il nastrino blu che indossava sotto il colletto le sbatté ripetutamente contro il petto. Raggiunse la più grande e si fermò, gli occhi le si invasero di lacrime. La luce del tramonto alle sue spalle le arrossò la camicia, rendendole i capelli aranciati ai contorni.
“Mi piaci” rispose Miku. Rin chiuse gli occhi e sorrise, sentì il battito cardiaco decelerare e avvampò ancor di più.
“Sapevo che avresti capito” sussurrò. L’altra si sporse e le afferrò la mano.
“Nessun ragazzo potrebbe capirmi meglio della ragazza bellissima e coraggiosa che ho di fronte” disse.