Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: __aris__    04/03/2013    6 recensioni
Una sera Masumi Hayami, al termine di una lunga giornata di lavoro, decide di fare una passeggiata per la città. Mentre si trova nel paro vede Maya che medita sotto un albero. Dopo pochi istanti la ragazza sviene e Masumi decide di portarla a casa sua... -- questa è la mia prima fanfiction, spero che possa interessare a qualcuno e che venga recensita. buona lettura.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Masumi Hayami, Maya Kitajima
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Masumi era rimasto a concordare una strategia per sciogliere il fidanzamento senza perdere la società con il reparto legale per tutto il pomeriggio. La sua decisione improvvisa aveva sconvolto tutti gli strapagati avvocati della Daito che, dopo aver chiesto al giovane Presidente se fosse davvero sicuro, avevano accuratamente spulciato il contratto prematrimoniale, le leggi ed i precedenti (nota dell’autrice: in linguaggio giuridico i precedenti sono le sentenze riguardo a casi simili) per trovare uno di quei cavilli che trasformano la forma in sostanza tanto amati dagli avvocati! Masumi aveva visto per quattro ore gli occhi dei suoi dipendenti brillare come piccoli diamanti mentre gli spiegavano minuziosamente il “piano”, gli erano sembrati quindici sporchi topi complottatori, ed ora aveva davvero bisogno della sua ragazzina!
Prima di uscire Mizuki gli aveva dato un cartoncino che profumava di cioccolato sul quale era segnato l’indirizzo di un nuovo ristorante. Masumi la guardò dubbioso per un attimo e la segretaria prontamente gli rispose: “Non faccia così, lo so che ha un appuntamento con Maya. Glielo si legge in faccia! Ho già sistemato tutto.” E senza che lui avesse il tempo di replicare lo “accompagnò” all’ascensore. Dopo aver premuto il bottone gli chiese: “Non le ha ancora detto che lei è il suo Ammiratore, vero?”
L’insubordinazione della segretaria stava superando ogni limite e Masumi decise che era il momento di ricordare alla donna qual’era il suo posto in quell’ufficio: “Miz…” iniziò con tono autoritario, lasciando trasparire tutto la sua irritazione.
Oh bene! Proprio come pensavo! Vada e si diverta!” disse la donna sorridente mentre lo buttava, letteralmente, nell’ascensore che era appena arrivato.
Masumi sospirò rassegnato, come riuscisse quella donna ad essere così informata era uno dei tanti misteri che non avrebbe mai capito. Si consolò pensando che, almeno, nessuno aveva assistito a quella scena imbarazzante e si diresse al suo appuntamento con Maya.
Quando arrivò agli Studi le prove erano terminate da poco più di mezz’ora e gli attori erano quasi tutti andati via. Chiese alla portineria se Maya fosse già andata via ed il portinaio gli rispose di attendere fuori perché l’attrice si stava ancora cambiando. Mentre aspettava, con la solita sigaretta tra le dita, incontrò Kuronuma e si informò su come fossero andate le prove ed il regista gli raccontò degli enormi progressi della ragazza, della brutta giornata di Sakurakosji e del litigio con l’attrice. Masumi ascoltò tutto molto attentamente e non poté fare a meno di pensare che continuava ad essere causa d’infelicità di Maya. Bravo! Complimenti! Ora per marchiare il territorio ha compromesso anni di duro lavoro, impegno e sacrifici! Sei un animale Hayami! ripeteva una la solita vocina nella testa annientando la nicotina. Nemmeno quando Maya gli corse incontro sorridente la razionalità smise di tormentarlo. Kuronuma si allontanò senza dire una parola ed i due si diressero in auto verso il ristorante.
Durante il tragitto in auto non si parlarono: Maya era ancora visibilmente scossa dal litigio con Yuu e si limitava a fissare pensierosa le luci della città che passavano lungo il finestrino mentre teneva una mano delicatamente appoggiata su quella che l’uomo usava per cambiare le marce. Masumi avrebbe voluto chiedere spiegazioni all’attrice ma non voleva turbarla troppo; quella era stata una giornata già abbastanza emotivamente pesante e qualcosa gli diceva che Mizuki gli stava riservando un possibile colpo di grazia, quindi non disse nulla.
Giunsero al ristorante e furono accolti da un cameriere che aiutò Maya a scendere e poi portò la macchina di Masumi nel parcheggio sotterraneo. L’attrice, che ormai si era calmata un po’, guardava l’uomo in cerca di rassicurazione, completamente ignara del fatto che fosse spaesato quanto lei.
Avete già mangiato in questo posto?” chiese la ragazza mentre si avvicinavano alla porta di ingresso.
A quelle parole Masumi si arrestò di colpo: altro che spiegarle che lui era il suo ammiratore, c’erano questioni ben più urgenti e fastidiose da risolvere! “Maya!” anche l’attrice si fermò e si voltò verso l’uomo con sguardo interrogativo; aveva capito di aver sbagliato qualcosa ma non cosa. “Non pensi che ora sia il caso di darci del tu?” disse lui con tono serio e sguardo penetrante.
Le avvampò per l’imbarazzo e portò una mano davanti alla bocca “Oh, hai ragione …” Maumi sorrise e riprese a camminare “Vogliamo andare … ragazzina?” aveva provato a trattenersi ma quel “ragazzina” era così dannatamente allettante!
Anche se l’epiteto era suonato in modo completamente differente rispetto al solito, dolce e carezzevole, Maya non era riuscita a trattenere uno sguardo leggermente torvo al suo accompagnatore e gli aveva chiesto “Non pensi che ora sia il caso di smettere di chiamarmi ragazzina?
No.” Sentenziò lui immediatamente prima di vedere un muto perché delinearsi sul volto dell’attrice. “Perché mi piace chiamarti ragazzina!” le sussurrò ad un orecchio mentre la invitava ad accomodarsi nel lussuoso ristorante.
Maya guardò allibita l’uomo sorridente per una frazione di secondo ma fu distratta dall’arrivo del cameriere che dava il benvenuto ai clienti. “Presidente Hayami! Buona sera! La stavamo aspettando! Le abbiamo preparato un tavolo molto tranquillo ed è tutto come ha disposto!” si affrettò a dire mentre faceva strada.
Bene.” Rispose lui dissimulando di sapere perfettamente a cosa si riferisse l’uomo mentre si chiedeva cos’avesse escogitato Mizuki. Pensava anche che la sua segretaria non era mai stata più vicina al licenziamento come in quel momento!
Il cameriere li condusse in una sala privata con un tavolo per due ed una grande vetrata da cui si aveva una magnifica vista della città. La sala era sui toni del crema, ma non risultava affatto scialba; invece era molto elegante: il lampadario a tre braccia sorreggeva piccoli tulipani in finissimo vetro, le pareti erano decorate con foto in color seppia raffiguranti soggetti di vario tipo, le porte ai lati opposti della sala erano fatte con un unico pezzo di legno e non lasciavano trapelare alcun rumore dall’esterno.  Il cameriere si congedò con un veloce inchino non prima di aver consegnato i menù agli ospiti.
Quando Masumi lesse le pietanze si ricordò che Shiori gli aveva detto di voler assolutamente cenare in quel ristorante, visto che stava diventando il posto più in della città. La ragione della popolarità del locale, che aveva aperto solo da pochi mesi, stava nel fatto che tutti i piatti, dagli antipasti ai dessert, avevano come ingrediente base il cacao. Osservò Maya intenta a leggere i vari piatti: ogni pietanza la stupiva più della precedente! Adorava il cioccolato, ma non avrebbe mai pensato che ci si potessero fare tante atre cose oltre ai dolci!
Il cameriere tornò per prendere le ordinazioni ed avvisò che in cucina avevano già preparato un dessert speciale per loro. Segnate le ordinazioni sparì silenziosamente, ricomparendo solo ogni tanto per portare i piatti e le vivande.
La cena trascorse amenamente: Masumi e Maya parlarono di un infinità di cose: le prove, la casa ad Izu, la Valle e tanti altri piccoli argomenti apparentemente irrilevanti ma che permisero ai due di abbattere quel che restava dei muri costruiti negli anni. Entrambi rimasero sorpresi di come quella conversazione fosse naturale, spontanea e vivace; era come se in quelle poche ore si fossero recuperati gli anni persi. C’era solo una cosa che tormentava Masumi: il dolce! In quel momento il complotto della segretaria si sarebbe concretizzato! Ad ogni comparsa del cameriere si sentiva come un uomo che sale un altro gradino verso il patibolo!
Ed alla fine il momento tanto atteso arrivò ed il cameriere servì quelle che sembravano due banalissime mousse al cioccolato. Mentre osservava l’espressione estasiata di Maya decise di tranquillizzarsi; in fondo, si disse, cosa ci può essere di tanto tremendo dentro una deliziosa e spumosa mousse al cioccolato fondente?
Proprio mentre Hayami decideva di godersi l’ultima pietanza il cucchiaino di Maya urtò contro qualcosa di solido: scavò meglio e trovò un delizioso ciondolo a forma di rosa. Estrasse con cautela il gioiello per osservalo con più attenzione: era in oro rosa ed aveva la corolla smaltata; ogni dettaglio, dalle arricciature dei petali alle due piccole foglie sullo stelo, era raffigurato con grande cura. Maya rimase a contemplare quel piccolo oggetto sbattendo ripetutamente le palpebre per lo stupore. Durante gli anni in cui l’Ammiratore l’aveva sostenuta aveva immaginato diverse ipotesi su come quell’uomo, prima o poi, le avrebbe rivelato la sua identità; quando poi aveva scoperto che lui altri non era che Masumi le possibili varianti al copione erano aumentate a dismisura. Ma mai aveva immaginato la scena che stava vivendo in quel momento! La cura e l’attenzione con cui era stato forgiato l’oggetto rappresentavano la cura e la premura che l’Ammiratore aveva sempre dimostrato nei suoi confronti. Rimase ferma aspettando la mossa dell’uomo seduto al lato opposto del tavolo che la guardava sorridendo. Quel momento era così perfetto che non voleva assolutamente rovinarlo, e poi lui l’aveva fatta penare per talmente tanti anni!
Masumi aveva riconosciuto subito il pendente: lo aveva fatto fare molti anni prima quando aveva messo Maya sotto contratto. Appena l’attrice fu scritturata  aveva pensato che fosse giunto il momento in cui i loro rapporti sarebbero potuti migliorare al punto da svelarle tutta la verità, quindi aveva commissionato il ciondolo al più abile orafo fiorentino. Ma le cose andarono in modo completamente diverso dalle sue aspettative ed il gioiello aveva passato gli ultimi anni ben nascosto dentro la cassaforte del suo ufficio, gli unici a sapere della sua esistenza erano lui e Mizuki. Ad essere onesti fino a quella sera lui stesso se ne era completamente dimenticato!
Alla vista dell’oggetto aveva faticato molto per mantenere un’espressione composta e rilassata, ma in realtà si era quasi soffocato con il dolce mentre si chiedeva come diamine avesse fatto Mizuki a prendere l’oggetto ed a portarlo al ristorante senza che lui se ne fosse accorto! Per una piccola frazione di secondo gli sembrò persino di vedere l‘inappuntabile segretaria fargli marameo da dietro una tenda! Si scosse dai suoi pensieri e si avvicinò all’attrice che non aveva ancora detto una sola parola.
Maya” incominciò mentre si appoggiava al tavolo vicino a lei “che idea ti sei fatta del tuo ammiratore in questi anni?” chiese con voce più penetrante del solito, quasi volesse indagare nell’animo dell’attrice.
Maya sorrise impercettibilmente: aveva atteso quel momento per anni ed ora ne avrebbe goduto ogni istante! Si prese qualche secondo per cercare le parole più appropriate e poi rispose fissando il pendente:
Penso … penso che sia una gran brava persona; che sia leale, gentile, premuroso e sincero.” Di aggettivi ne avrebbe avuti mille altri ma decise che questi erano sufficienti, si voltò verso Masumi e concluse sorridendo “penso anche che sia un uomo con un cuore grande e caldo! Ma penso che sia … timido!
L’uomo aveva ascoltato tutto con attenzione e rimase interdetto da quel “timido”. Nessuno mai aveva definito il Presidente della Daito timido! Ma in fondo c’è sempre una prima volta e lui pensò che forse che, se qualcuno lo doveva apostrofare in quel modo, era giusto che fosse Maya! Lei non poteva saperlo ma per lui ogni suo gesto, anche quello più insignificante e banale era una scoperta sorprendente! In ogni cosa riusciva a trasmettergli sensazioni inaspettate! Quindi era giusto che anche in quel momento fosse così! Ed in oltre come definire una persona che per nove anni ti ricopre di fiori e regali  costosi senza mai mostrarsi in viso? Gentile, premuroso, leale ma timido!
Ed hai mai provato a pensare alla sua identità?” le chiese con un tono allusivamente vago.
Lei annui “Oh molte volte! ma non negli ultimi tempi!”
Male, male! Molto male! Le cose non vanno secondo i piani! Disse una voce nella testa del Presidente ma la razionalità la zittì stizzita: perché noi avevamo un piano? Qui l’unica ad avere un piano è Mizuki! E Masumi la vide nuovamente intenta a fargli uno sberleffo da dietro la tenda. Si riscosse e chiese sinceramente incuriosito.
Come mai? Pensavo che ci tenessi al tuo Ammiratore?
Infatti. ma da qualche tempo ho capito che appena avesse potuto mi avrebbe rivelato la sua identità personalmente!” Maya guardava gli occhi di Masumi con un intensità tale da mozzargli il fiato, ed in quel momento Masumi capi! Non sapeva se erano state le parole dell’attrice, o il tono, o la luce abbagliante che le illuminava il viso; o tutti questi elementi assieme! Ma non importava perché ora lui sapeva! Dio com’era stato stupido e ceco!!!!
Le portò le mani sul collo e la baciò nel modo più dolce di cui fu capace. Quando il bacio finì, con un solo respiro a separarli, le chiese in un sussurro “Da quanto lo sai?
Lande Dimenticate.
Un’eternità! Scusami. Con la mia stupidità ci ho fatto perdere troppo tempo …” disse con amarezza.
Maya sorrise mentre scuoteva dolcemente la testa e gli accarezzava una guancia “non importa amore. Abbiamo tutta la vita per recuperare!”
Le pesanti nuvole che incombevano sul cuore di Masumi furono spazzate via da quelle parole. Lui attirò s sé la sua Maya, facendo cadere a terra la sedia di cui nessuno si curò, e la baciò nuovamente con passione, irruenza, romanticismo, delicatezza, con tutto quello che aveva negato, ignorato e represso per un terzo della sua vita ma che era sempre stato nel suo cuore ad aspettare la sua stella.
Cari lettori siamo giunti alla fine di questo viaggio! Quello che accade dopo questa sera lo lascio alla vostra immaginazione! Spero che la storia vi sia piaciuta e vi chiedo la cortesia di farmi sapere cosa ne pensate! Grazie a tutti per aver letto il mio racconto, di avermi sostenuta ed incoraggiata con le vostre recensioni. A presto Aris.
   
 
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