Dopo un mese a stretto contatto, Molly poteva dire di conoscere Sherlock a memoria.
Avrebbe potuto disegnare il contorno della sua figura ad occhi chiusi, dire il colore delle sue labbra al mattino, nel pomeriggio, alla sera; avrebbe potuto azzardare il numero di riccioli sulla sua testa, distinguendo quelli che facevano un giro completo su se stessi e quelli che si limitavano a rimanere morbide onde. Nonostante questo, si sorprendeva ancora ad osservarlo e ad arrossire di fronte alle sue grandi e curate mani dalle dita affusolate o alla vista del labbro inferiore morsicato da un incisivo.
Sherlock non sa dove andare dopo la sua finta morte; Molly si offre di ospitarlo finché non si sentirà pronto a partire.