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Autore: leo rugens    05/03/2013    7 recensioni
Zayn si maledice, manda a fanculo la paura, il buonsenso, gli sbagli.
Vuole solo seguire le sue gambe, loro sanno dove andare.
Gli piace amare, leggere a testa in giù e sognare Liam Payne.
Ma nessuno verrà mai a saperlo, neanche lui.

Sh, segreto.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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leo rugens' stories 2013©
Disclaimer: Questa storia è stata scritta per mero diletto personale e per quello di chi vorrà leggerla.
Non si tenta in alcun modo di stravolgere il profilo dei caratteri noti.
Nessuno degli One Direction mi appartiene, in alcun modo.
Se copiate, giuro che vi prendo a sprangate.



Salve a tutti!
Finalmente, la mia prima Ziam. Un grazie speciale, prima che mi dimentichi, alla Macca, perché ha fatto il banner.
Contiene devi ovvi accenni Larry Stylison, pardonnez-moi.
Come al solito, è il mio angst/fluff, ma vorrei sapere cosa ne pensate.  Se volete contattarmi, beh, ci sono i social nella mia bio.
Un bacio,

Sun.







Black swan.

Si era sempre chiesto se l’amore avesse un odore.
“Haz, ma l’amore di che cosa sa?”
“Di bucato, righe, sospiri, pomodori affettati ed occhi chiusi.”
Scosse la testa e si alzò dal divano. Niente.


“Lou, ma l’amore di che cosa sa?”
“Non so, cambia da persona a persona. Per me, ad esempio, sa di mele, pelle, spiaggia la mattina, vento che scompiglia i capelli e libri sul comodino. Tu cosa senti?”
Ma se n’era già andato, una sigaretta fra le labbra e l’accendino da cambiare.
Perché per lui l’amore era un panda, le corse al parco, risate soffocate, yogurt bianco e vitamine in polvere.

 

 


***


Tutto quello che Zayn Malik sa è che, nella vita, di certezze non ce ne sono.
Si sente costantemente avvolto dal buio e ha sempre un’assurda –ingiustificata- voglia di dormire, come se un branco di sirene cantasse chissà quale ninna nanna, raccontasse la sua vita, i suoi sogni, il suo non essere.
Perché si sente un passeggero senza meta, nelle orecchie il costante sferragliare del treno.
“Dove stai andando?”
“Nowhere.”



Se c’era una cosa per cui sua madre da piccolo lo aveva sempre rimbeccato, quella era la postura.
Zayn ha l’abitudine –“Maledetto viziaccio!”- di tenere le spalle curve, quasi dovesse portare un peso sulla schiena, qualcosa di gravoso, che lo costringe a piegarsi. È una bellezza spezzata, la sua, superficialmente apprezzata da tutti. Disperato, annega, cerca qualcuno che gli ami l’anima, i difetti, gli occhi rossi, le Marlbolo sul tavolo.



Nessuno si è mai preoccupato anche solo di provare a capirlo.
“Fai questo.”
“Quello, muoviti!”

Mentre il suo quasi inesistente orgoglio protesta, gli dice di pestare la cicca per terra ed andarsene lasciando l’ultima boccata di fumo vagare per aria, lui si ritrova a correre verso il burrone, ci cade dentro, le urla che muoiono in gola, le mani legate, pronto a morire.
Zayn si maledice, manda a fanculo la paura, il buonsenso, gli sbagli. Vuole solo seguire le sue gambe, loro sanno dove andare.
Gli piace amare, leggere a testa in giù e sognare Liam Payne.
Ma nessuno verrà mai a saperlo, neanche lui.



Masochista: Chi ha la tendenza a compiacersi delle propria umiliazione e/o nel subirne.



Sa di non esserlo, di aver sbagliato il termine sul vocabolario.
Zayn, però, è masochista, ogni volta.
Se Liam e Danielle si abbracciano li guarda, fingendo allegria, quando piange appena Payne chiude la porta di casa per andare da lei.
Rimane fermo sul divano, perdendosi fra un ticchettio e l’altro dell’orologio, aspettando la fine, quella che non arriva. Le sirene lo chiamano di nuovo, lo invocano quasi, vogliono abbracciare la sua oscurità, bearsene solo guardandola.
Zayn è sporco di fuliggine, sentimenti, nero, fumo, fuoco.
Vuole solo sparire, bruciare, esplodere.



Zay, sono a casa!”
Non batte ciglio, si limita a sorridere –Ahia, che male- e mette in standby la Play Station.
“Sei stato a giocare tutto il pomeriggio?”
Zayn si perde in Liam, gli basta uno sguardo.
Nel tatuaggio sull’avambraccio, nella ruga d’espressione all’angolo della bocca, sulla linea dritta del collo, vicino al suo sorrisetto insicuro.
E si immagina che gli abbia chiesto se lo ama, se gli darebbe un bacio, –anche due- invece di cosa abbia fatto il pomeriggio mentre non c’era.
Si limita a sussurrare un “Sì”, abbassando lo sguardo.
È un perdente, ha paura di rischiare, preferisce soffrire per sempre e fingere di avere tutto,  invece di provarci, essere amato e avere il minimo indispensabile.
Zay, ti va bene la pizza per cena?”
E pensa che Liam gli abbia chiesto se è vero che lo abbraccerebbe tutta la vita, strofinando il naso dell’incavo del suo collo.
“Sì.”
Forse il dizionario non ha tutti i torti. È decisamente masochista.



Egoista, tiene tutto l’amore per sé, ha quasi paura che glielo rubino. Zayn Malik è un cigno nero: incompreso, dannato per secoli.
Destinato a fallire, a ballare fino all’ultimo respiro perché è nato per dare spettacolo. E, per quanto tutto questo lo uccida, gli piace.
Perché, altrimenti, non avrebbe Liam Payne.



Masochista.

 





***


“Sai Lì, prima mi ha fatto una domanda strana.”
“Ovvero?”
“Mi ha chiesto di cosa sa l’amore.”


 Briciole sul tavolo. Bagnoschiuma aperto. Voce rauca di prima mattina.
Giacche college ripiegate ordinatamente nel cassetto.



“Non ne ho idea Harry, non lo so.”


Sh, segreto.


 

***

 

Take what is left of me now, fall deeper and deeper, the sirens are singing your song.
(Sleeping With Sirens -Don't fall asleep at the Helm)


 

  
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