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Autore: ilovejace    05/03/2013    0 recensioni
" i ricordi sono l'unico paradiso da cui non potremo mai essere cacciati via... perchè sono nostri e solamente nostri"
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cara Genevieve, sono passati trent'anni da quando ti ho vista l'ultima volta. Ricordo che eri una ragazza molto sensibile e quando litigavi con qualcuno stavi malissimo,soprattutto quando litigavi con il tuo ragazzo Federico. Mi ricordo che l'ultima volta che avete litigato stavo venendo a casa tua e quando sono arrivata tua madre mi disse che eri in bagno a piangere da un bel po',così preoccupata ero corsa da te e aprendo la porta mi ricordo ancora la scena che mi era apparsa. Eri in piedi davanti al lavandino con in mano delle forbici dalle cui lame affilate scendevano delle goccioline rosse. Ti sono venuta vicino e ti ho tolto le forbici di mano,fasciandoti il polso tutto sporco di sangue. Dopo ti ho portato in camera e tu,vedendomi preoccupata, mi hai detto che non lo avresti fatto mai più,ma io non ti credetti perchè sapevo che quando me ne sarei andata tu lo avresti fatto ancora e questa volta saresti riuscita nel tuo intento. Infatti è stato così,il giorno dopo mi chiamò tua madre e quando mi disse che eri morta per infarto volevo quasi mettermi a riderle in faccia. Veramente volevano prendersi in giro raccontandosi queste storie? Che facessero pure,ma io ti conoscevo più di tutta la tua famiglia messa insieme. Andai da Federico e sai cosa mi disse? Mi disse che quando io me ne ero andata il giorno prima lui ti aveva lasciata. Sai dopo trent'anni lo vedo ancora e ti devo dire che sta bene con sua moglie e le sue due figlie. Quindi ti sei suicidata per niente perchè lui comunque non sarebbe stato tuo in ogni caso,ma logicamente non hai pensato a nessun'altro tranne che a te e a lui. Non ti sei mai accorta che la gente che ti circondava ti amava e che forse potevi,per quel momento, accontentarti di loro finchè io e te non avessimo trovato una soluzione, come l'abbiamo sempre trovata a tutto. Sai ai miei figli ho sempre parlato molto di te ma non gli ho mai detto tutta la verità. Non gli ho mai detto che ti sei uccisa,non gli ho mai detto che nel farlo sei stata una bastarda ed egoista che non ha pensato a nessun'altro tranne che a se stessa. Tua madre e tuo padre? Morti l'anno dopo dal dolore a causa del tuo capriccio. Sai non oso mentirti,mi sono rifatta una vita, ma purtroppo non si può chiamarla vita perchè non lo è affatto. Non lo è perchè non riesco a smettere di pensare a te, tu eri la mia ragione di vita. Il tuo sorriso mi faceva stare in paradiso e quando piangevi sentivo l'inferno che mi chiamava. Mio marito l'ha capito, ma non mi dice mai niente perchè sa quello che provo. A questo punto te lo devo confessare... Ti amavo allora e ti amo ancora adesso. Ma è possibile amare una come te? Una persona che con il suo egoismo ha rovinato tantissime vite? Non ho risposta a queste domande, se non la mia, e cioè che io ci sono riuscita e non ho ancora smesso di amarti. Questa lettera te l'ho scritta solo per farti capire che in alcune occasioni non si può pensare solo a se stessi. Addio... O arrivederci, vedremo cosa mi riserverà il mio futuro... La tua migliore amica,Francesca...
  
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