Martedì 2 Novembre, 7 a.m., Doncaster

Sara si stringeva nel suo leggero giacchetto, quella mattina faceva decisamente molto freddo, eppure era solo Novembre, i primi di Novembre. Già Novembre, e tra dieci giorni era il suo compleanno.. sedici anni, quasi non ci credeva.
Avvolta nella sciarpa si incamminava verso la scuola, mentre canticchiava.. la musica la faceva stare meglio, le faceva dimenticare tutto, la famiglia, la scuola, gli amici, tutto. Alcuni non capivano come ci si potesse innamorare di persone che neanche conoscevi, che neanche sapessero della tua esistenza.. ma, appunto, non capivano, era quello il problema: non capivano e non sapevano cosa si stessero perdendo..
Ma l'amore per un cantante è un'altra storia, che non si può raccontare, per quanto è immenso.
Un pensiero tormentava la mente di Sara: Martedì, Martedì, Martedì. Il Martedì era un inferno, matematica, inglese, scienze... un inferno appunto. Due ore di matematica, una di scienze.. ma la materia che odiava di più era inglese, o meglio, lei non odiava l'inglese, lo amava, il problema era la professoressa. La peggiore della scuola, una pazza, una strega e chi piu ne ha piu ne metta. Odiata da tutta la scuola, persino dagli altri professori era capitata proprio nella sua classe.
Ma c'era qualcos'altro che tormentava Sara, forse anche più spaventoso del Martedi d'inferno. Oggi sarebbero arrivati quattro ragazzi, nuovi, nella classe.
Sara dapprima, come aveva saputo la notizia, aveva gioito per un giorno intero.. figuratevi, nuovi ragazzi significa nuovi amici, nuovi gossip, nuove risate, novità, e chissà magari sarebbe potuto significare anche nuovi amori, non si può mai dire!
Era tanto che Sara non si innamorava.. forse un anno.. o forse anche due. Aveva deciso di non innamorarsi, di rimanere giovane per sempre, di rimanere una bambina, non voleva crescere. Innamorarsi significa crescere e crescere significa nuovi problemi, e lei sicuramente non voleva nuovi problemi.
Ma la gioia di Sara finì presto: la preside un giorno entrò nella loro classe e annunciò che quei quattro ragazzi venivano da una scuola... dai cui erano stati sospesi, tutti e quattro. A lei non piacevano i ragazzi che venivano sospesi e presto tutte le nuove fantasie che si era fatta erano state rimosse e trasformate in: nuovi problemi, nuove urla, nuove risse...
Immaginate come si sentì quando, poi, venne a sapere che i ragazzi erano stati cacciati dalla scuola perchè avevano picchiato un ragazzo, rompendogli una costola.
Aveva paura, paura che potessero picchiare anche lei, aveva paura e basta.
Era ancora immersa nei suoi pensieri, quando qualcuno la chiamò, spaventandola...
'Sara, Sara, Sara, cazzo Saraaaa'
aah tirò un sospiro di sollievo, era Louis, il suo migliore amico, una faccia buona tra tutte quelle persone nella scuola. Solo una parola poteva descrivere Lou: 'pazzo' si... lui era un pazzo.