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Autore: Melpomene Black    05/03/2013    5 recensioni
Qual è il rumore di un sogno infranto?
John lo sa. L’ha ascoltato una, cento, mille volte. Sogni propri e sogni altrui, sogni scivolati dalle mani e finiti contro il duro pavimento della crudele realtà.
Qual è il rumore di un sogno infranto?
John lo sa, ma non lo vuole dire. Certi ricordi fanno soffrire. E lui non vuole soffrire ancora.

Quarta classificata e Premio Pensiero al contest "Datemi un sogno in cui vivere perchè la realtà mi sta uccidendo" indetto da Edelvais Verdefoglia sul forum di EFP
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Lennon , Quasi tutti, Stuart Sutcliffe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IL RUMORE DEI SOGNI INFRANTI

 

 

 

 

Qual è il rumore di un sogno infranto? È una nota acuta e penetrante, fastidiosa e insistente? Oppure un tonfo sordo e grave? È variabile o sempre identico a sé stesso? Magari varia a seconda del numero di persone che credevano in quel sogno, all’intensità di quest’ultimo, al tempo che esso trascorrerà sepolto e dimenticato.

Qual è il rumore di un sogno infranto?

John lo sa. L’ha ascoltato una, cento, mille volte. Sogni propri e sogni altrui, sogni scivolati dalle mani e finiti contro il duro pavimento della crudele realtà.

Qual è il rumore di un sogno infranto?

John lo sa, ma non lo vuole dire. Certi ricordi fanno soffrire. E lui non vuole soffrire ancora.

 

*****

 

La domenica mattina i sobborghi di Amburgo erano sempre deserti, specialmente i quartieri a luci rosse.

La domenica mattina anche le puttane vanno in Chiesa alla ricerca di redenzione.

Quelle mattine per noi erano sacre; non dovevamo esibirci su un maledetto palco costruito alla buona e potevamo bighellonare in giro per la città. Relax era la parola d’ordine.

Una volta Astrid venne a trovarci. Eravamo in un bar a fare colazione, imbronciati e nervosi. Tutta colpa dei litigi del sabato sera e di quell’inno demoniaco noto sotto il nome si “Hully Gully”.

Non appena vide la nostra amica, Stu inforcò gli occhiali da sole e si calò nella parte del bel tenebroso. Noialtri sbuffammo, io affondai il viso tra le braccia posate sul tavolo, in parte a causa del sonno perso e mai recuperato. E poi perché fuori il cielo nuvoloso prometteva pioggia.

« Buongiorno, ragazzi! »

Mugugnammo una sorta di saluto, i mi limitai a scartare i cetriolini dal mio piatto.

« Siete la personificazione della voglia di vivere. »

Paul si sporse appena oltre Astrid. « Che cosa nascondi? »

Tutti lo imitammo. Dietro la schiena reggeva una scatolina nera.

« Cos’è? Cos’è? »

« Una sorpresa! » Ci mostrò l’obiettivo di una macchina fotografica.

« A che ti serve? Vuoi immortalare la bellezza di un bar decadente? » ironizzai.

« Ho bisogno di cinque modelli. »

« Sei venuta nel posto sbagliato. »

La ragazza tirò Pete per un braccio, ma fu presto scoraggiata dalla sua espressione truce. Tuttavia non si perse d’animo e tentò con George.

« Dai, Klaus e  Jürgen ci aspettano! »

« Lasciali aspettare. »

« Un giorno, quando sarete famosi, queste foto varranno milioni. E la gente pagherà miliardi per averle. »

Sapevamo bene che era una bugia –come poter credere a una cosa del genere?– ma erano incoraggiamenti come questo che riuscivano a tirarci su di morale.

Arrivammo in ritardo allo spettacolo serale, e  ci minacciò di licenziarci. Non l’avrebbe mai fatto, perdendo noi avrebbe perso clienti. E comunque a noi non importava; avevamo un mucchio di sogni nascosti nelle foto di Astrid.

 

*****

 

Qual è il rumore di un sogno infranto? È una linea melodica di basso, un rullante di batteria o tre accordi di chitarra? È musica classica o blues? È jazz o rock ‘n’ roll? Magari varia in base all’umore della band di turno. Bach, Elvis, Rolling Stones. Alla fine non c’è poi tanta differenza.

Qual è il rumore di un sogno infranto?

Forse per John è Strawberry Fields Forever, o In My Life, o Nowhere Man. O forse una di quelle canzoni suonate ad Amburgo, prima di diventare un Beatle.

Qual è il rumore di un sogno infranto?

John lo sa, ma non lo vuole dire. Ricordare fa male.

 

*****

 

Arrivammo ad Amburgo l’11 aprile, lo ricordo bene; era la nostra terza volta. Scendemmo dalla nave con lo stomaco in subbuglio a causa della tempesta in cui ci eravamo imbattuti. Quel giorno pensai che sarebbe stato meglio arrivare qualche giorno prima. A posteriori, sarebbe stato meglio se non fossimo mai partiti.

La nostra prima tappa fu l’appartamento di Astrid e Stu, il fiero amico che ci voltò le spalle per una ragazza. Ma non lo biasimo, capisco cosa si prova.

Non l’avrei mai ammesso, ma mi mancava. Non era la stessa cosa al Cavern senza la sua presenza un po’ presuntuosa ed egocentrica. E, dal sonoro sbuffò che emise, capii che mancava anche a Paul. Sono sempre stati come cane e gatto, ma si volevano bene. Poi dicono che sono io colui che nasconde i sentimenti.

Ad aprirci la porta di casa fu una ragazza dall’aria sciatta e depressa. I capelli erano scarmigliati, gli occhi lucidi e vestiva di nero. Ci lasciò di stucco.

« Astrid!? »

« I Beatles!? » Dietro le lacrime era più stupita di noi.

Si spostò di lato per lasciarci entrare. La casa era illuminata soltanto da una fessura tra le persiane abbassate.

« Astrid, che sta succedendo? Dov’è Stu? » La mia domanda rimase sospesa nell’oscurità.

Lei si gettò tra le braccia della persona più vicina –George– e cominciò a singhiozzare. « Lui… lui… lui non c’è… »

Ci scambiammo un’occhiata interrogativa. Non riuscivamo proprio a capire.

Pete andò a curiosare nella stanza accanto, senza un minimo di discrezione, mentre Astrid tentava di formulare una frase di senso compiuto.

« Non credevo sareste arrivati oggi… La lettera… Vi ho inviato la lettera, arriverà a Liverpool oggi… Ancora non lo sapete… »

« Sapere cosa? »

Pete tornò da noi con una tela in mano. « Un dipinto di Stuart. –spiegò. –La casa ne è piena. »

« Che significa? »

« Lui non c’è…  Lui è… è morto… »

Cosa fai quando una persona muore? Cosa fai quando uno dei tuoi migliori amici muore? Resti impassibile e incassi il colpo, incredulo. Mi mancava l’aria, non riuscivo quasi a respirare.

« È uno scherzo. » mormorai, sebbene sapessi di star mentendo a me stesso.

Aneurisma cerebrale.

Fu Klaus a spiegarci tutto.

Aneurisma cerebrale. È una specie di emorragia nel cervello in seguito a un grave trauma. Ecco perché diceva di avere sempre mal di testa.

Ci diede una breve spiegazione più o meno scientifica, o almeno suppongo lo fosse. Non mi sono soffermato molto sui dettagli.

Voi per caso sapete cosa può essere successo? Una rissa, una caduta… Qualsiasi cosa.

E poi… Poi c’era quell’episodio. Quell’episodio che mi tormenta ancora…

È una specie di emorragia nel cervello.

Aveva sempre mal di testa.

In seguito a un trauma.

Una rissa, una caduta…

Ciò che mi tormenta è che, se non fosse stato per me, lui sarebbe ancora vivo.

Aneurisma cerebrale.

Saremmo diventati famosi insieme, forse. Oppure saremmo rimasti ad Amburgo, insieme.

Sarebbe diventato un grande pittore. Era talentuoso, ne avrebbe fatta di strada.

Sapete cosa può essere successo?

È tutta colpa mia. Stava difendendo me in quella rissa. È tutta colpa mia.

Lui non c’è… lui è… è morto.

E ciò che più mi da fastidio, è che Paul cercò di consolarmi. Beh, tutti cercavano di consolare tutti, ma Paul era veramente preoccupato per me.

Tornerà, vedrai che tornerà. Ti ricordi quella promessa?

Una stupida promessa. Solo un’illusione.

Tornerà indietro per dirci se c’è qualcosa oltre.

Ho sempre saputo che sarebbe potuto succedere.

Smettila di dire stronzate. I rumori nella notte sono ladri, non fantasmi.

Mi nascondevo dietro frasi fatte. Fingevo che fosse tutto ok, quando invece non lo era.

Aneurisma cerebrale.

Avrei dovuto crederci prima in quella promessa, avrei dovuto.

Tornerà, John, tornerà. Fidati di me.

Lui è morto. Non è ancora tornato. I rumori nella notte non erano i passi di Stu; erano solo rimorsi.

 

*****

 

Qual è il rumore di un sogno infranto?

Forse un sogno infranto non è rumoroso. Forse un sogno infranto è solo vuoto.

Qual è il rumore di un sogno infranto?

John lo sa. John lo sa perché non ha distrutto solo i propri sogni, ma anche i sogni altrui.

Qual è il rumore di un sogno infranto?

I sogni infranti sono schegge di vetro dolorose e silenziose. John lo sa. Ha visto andare in pezzi il sogno del suo migliore amico.

 

 

 

 

 

You told me about strawberry Fields! -Mene's Corner

Sono tornata. Non ci posso credere, sono tornata! Condoglianze a tutti coloro che bazzicano il fandom! XD

Scherzi a parte, sono secoli che non pubblico in questa sezione. E ora me ne vengo con questa storiella da quattro soldi. Come sono stata crudele... Ho fatto la conoscenza di Mr. Angst.

Solo una piccola nota tecnica: so benissimo che l'aneurisma non è una specie di emorragia (anche se in alcuni casi vi sfocia). Ho scritto proprio quella frase perché spiegare con termini medici sarebbe stato pesante per la lettura e pesante per il povero John che non penso si intendesse di medicina.

Per il momento è tutto. Ora non vi lascerò più, contenti? *si leva un coro di pianti disperati*

Alla prossima!

 

Mene Black

  
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