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Autore: redeagle86    05/03/2013    1 recensioni
“Hilary era sempre allegra, qualsiasi cosa le capitasse; a volte litigava con Takao e in quelle occasioni diventava una sorta di orco, ma, generalmente, il suo viso esprimeva allegria e gioia di vivere. Era proprio quel perenne sorriso ad infastidire Kei, a rendergli odiosa quella ragazzina ciarliera ed energica che tutti invece amavano.”
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hilary, Kei Hiwatari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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pinksmile

Autore: redeagle86
Titolo: Pink Smile
Fandom: Beyblade
Pillola/e di ispirazioni scelta/e: “Quando la giornata è vista con delle lenti rosa non ti resta che sorridere”
Personaggi e Pairig: KeixHilary
Genere: Romantico, Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti: Missing moment
Note ed eventuali dell'autore: ///
Introduzione: “
Hilary era sempre allegra, qualsiasi cosa le capitasse; a volte litigava con Takao e in quelle occasioni diventava una sorta di orco, ma, generalmente, il suo viso esprimeva allegria e gioia di vivere.
Era proprio quel perenne sorriso ad infastidire Kei, a rendergli odiosa quella ragazzina ciarliera ed energica che tutti invece amavano.”

Ha partecipato al contest “Pillole d'ispirazione” di DollofLotus


Pink Smile


Si dice che sia positivo non sapere quali sono i giorni che cambieranno la nostra vita.
Chiunque abbia composto questa frase, di certo non si è mai scontrato con Hilary Tachibana, altrimenti l'avrebbe sicuramente modificata. Forse avrebbe scritto qualcosa come: “
Sarebbe molto meglio sapere qual è il giorno che ti cambierà la vita... giusto per prendere delle precauzioni”.
Non che Hilary sia una persona cattiva o altro: è semplicemente incredibile sotto vari aspetti, anzi, è la ragazza più incredibile che abbia mai conosciuto. Il problema è che riesce regolarmente a sconvolgermi con le sue iniziative e, l'unico motivo per cui non mi arrabbio, è che adoro il sorriso che le incurva le labbra e non farei mai nulla che possa spegnerlo.
Anche se mi ritrovo con un assurdo ed imbarazzante paio di occhiali sul naso.
A forma di cuore.
Con le lenti rosa.
Perché una cosa che impari stando con Hilary è che ricorda tutto: anche se passano ere geologiche, lei non dimentica nulla. Nulla che ritiene importante, ovviamente.
-Ora sai perché sono così- dice serafica, costringendomi ad uno sforzo mnemonico non indifferente.
Obbligandomi a riportare alla mente un episodio avvenuto molti anni prima...

Hilary era sempre allegra, qualsiasi cosa le capitasse; a volte litigava con Takao e in quelle occasioni diventava una sorta di orco, ma, generalmente, il suo viso esprimeva allegria e gioia di vivere.
Era proprio quel perenne sorriso ad infastidire Kei, a rendergli odiosa quella ragazzina ciarliera ed energica che tutti invece amavano. La considerava frivola e sciocca: lei non sapeva cosa fossero il dolore o la sofferenza, o cosa significasse temere più gli orrori del giorno che gli incubi della notte. Aveva sempre vissuto un'esistenza tranquilla, circondata da amore ed affetto: come poteva anche solo pensare di riuscire a capirlo?
-Forse sono solo invidioso- rifletté il russo, appoggiandosi con la schiena alla ringhiera del belvedere e alzando lo sguardo sul cielo terso di Tokyo. Sì, forse la sua era solamente invidia: lui non aveva mai avuto l'opportunità di essere spensierato o semplicemente sereno, non aveva mai visto il mondo come un paradiso di occasioni positive in cui sentirsi libero.
No, la sua era stata un'infanzia di oscurità e violenza, una discesa nell'abisso del male e della corruzione in cui aveva smarrito coscienza e morale. Forse, se il fato gli avesse fornito altre possibilità di scelta (o una famiglia normale), probabilmente anche lui sarebbe cresciuto più simile ad un essere umano che a un soldatino programmato per distruggere e conquistare.
Ma il passato non era un nastro che potesse essere riavvolto a piacimento e modificato: Kei era buio, tenebre e disperazione. Lo sarebbe sempre stato.
E, inevitabilmente, l'oscurità attirava la luce e viceversa, per potersi completare a vicenda. Perchè l'uno non poteva esistere senza l'altro.
-Kei. Sapevo di trovarti qui.
Hilary.
Chi altri poteva interrompere il suo momento di solitudine con tanta naturalezza?
Era fatta così: dove Kei era oscuro, lei era luminosa; dove lui era tormento, lei era gioia. Un vivace folletto estivo che non si lasciava intimidire dal gelido inverno del giovane che ormai conosceva bene.
-Da quassù sembra la città più bella del mondo- commentò, portandosi al suo fianco e ammirando la veduta della capitale. -Non che sia stata in molti altri posti, ad essere sincera- aggiunse poi con una risata.
-Come fai ad essere così?- chiese di getto, squadrandola.
-Così come?- ribatté stupita, voltandosi nella sua direzione.
-Così... felice sempre- precisò l'altro.
Il sorriso della brunetta si colorò di una sfumatura dolce e per un istante Kei temette di cogliere la pietà nei suoi occhi. Ma non era così: Hilary non gli avrebbe mai donato pietà, perché in lui non c'era niente da compatire.
-Le cose brutte capitano a tutti, Kei, ma se lasci che ti distruggano, che si prendano la tua voglia di vivere, allora sarai sempre sconfitto. Per batterle bisogna affrontarle con un sorriso, lottare anche quando vorresti arrenderti: devi dimostrare loro che, malgrado tutto, tu vuoi continuare a credere che la vita sia bella. Non cambierà mai niente se ti lasci spegnere come una candela: come in un incontro di bey, devi resistere fino alla fine.- Lo fissò, specchiandosi nelle sue iridi ametista e donandogli la sua solita espressione sbarazzina. -Bisogna cercare di colorare la giornata di rosa anche quando è nera. E posso assicurarti che, quando guardi il giorno attraverso delle lenti rosa, non ti resta che sorridere.

Non so esattamente cosa voglia ottenere la mia ragazza con questo “stravagante” esperimento: mi guarda speranzosa, come se dovesse accadere chissà quale miracolo. È una scemenza: una persona non cambia il proprio modo di pensare soltanto perché ha addosso delle lenti di un colore improbabile.
Il mondo rimane lo stesso, di qualunque colore tu lo veda.
Anche se... bhe, devo ammettere che è strano: è come ritrovarsi catapultati a casa di Barbie. Persino le fredde diavolerie tecnologiche che Kappa ha insistito per installarci appaiono come buffi giocattoli per bambini.
E, avvertendo una risata sincera stazionare nella gola, capisco finalmente ciò che Hilary voleva dirmi quel giorno, ciò che ho conquistato in questi anni senza neppure accorgermene solo perchè lei mi era accanto. Insieme a questo ciclone bruno e a quella squadra di pazzi che ho per amici, ho ritrovato la fiducia nel domani perché, malgrado le cose orribili che contiene il mio “ieri”, posso raggiungere anch'io la felicità.
Non potrà mai capitarti niente di bello se resti con il sedere nel fango a crogiolarti nell'autocommiserazione, credendo di non poter avere un futuro diverso dal proprio passato. Bisogna sforzarsi sempre di andare avanti, anche se sarebbe più facile rinunciare e continuare a piangersi addosso: devi cercare il rosa anche in mezzo alle tenebre
Perché quando la giornata (o addirittura il mondo) è vista con delle lenti rosa, non ti resta che sorridere.


FINE

  
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