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Autore: Jelsa    05/03/2013    2 recensioni
Lo guardai un’ultima volta, prima di chiudere gli occhi, proprio mentre lui riapriva i suoi.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Credo fosse il 21 Dicembre quando me ne accorsi.
Successe così, forse perché passavo davvero troppo tempo con il mio migliore amico.
 
Era da più o meno l’inizio di Settembre che tutti i pomeriggi dopo la scuola andavo a casa sua. Ci divertivamo, tantissimo, facevamo cose talmente assurde da sembrare inverosimili. Un giorno per caso mi disse “Ti voglio bene Hazza” e io gli feci “Hazza? Ma che nome è?” e lui senza pensarci troppo “Da ora sarà il tuo soprannome”. Mi divertiva l’idea di avere dei soprannomi che solo noi sapevamo così senza pensarci troppo su dissi “Allora tu sarai il mio Boobear”. Quel giorno continuammo a scherzare senza sapere di preciso che stava succedendo nelle nostre menti – e nei nostri cuori.
 
Ottobre.
“Allora Haz? Dai dimmi chi ti piace!”
Non era una domanda, Louis voleva sapere chiaramente chi mi piaceva e io in quel periodo ero nella confusione più totale. Louis, con i suoi occhi color ghiaccio ma così caldi, Louis col suo sorriso mozzafiato, Louis coi suoi capelli così morbidi, Louis con il suo corpo perfetto. Non sapevo che fare, avevo diciott’anni  e il mondo davanti a me. Personalmente non mi importava dell’amore né tanto meno chi mi piaceva. Al liceo c’era una ragazza con cui me la spassavo, si chiama Sarah (credo).
“Dai Lou! Ancora questa storia?! Quante altre volte dovrò ripeterti che non ho nessuno in mente in questo periodo?!”
Senza neanche pensarci, col suo sguardo, il più puro possibile e chiaro, mi fece una domanda piuttosto insolita e inaspettata.
“E nel cuore? C’è qualcuno?” Mi si fermò il cuore per dei attimi che mi parvero infiniti. C’era? Non lo sapevo, non sapevo nulla a quel tempo. Non sapevo cosa sarebbe successo l’attimo dopo, o il mese successivo. Non sapevo lo sbaglio che stavo facendo.
“Louis! La vuoi smettere di fare l’amico geloso! Piuttosto, tu chi hai nel cuoricino??” Gli lascia un buffetto sulla guancia con appena un filo di barba.
“Tu non me l’hai detto così non te lo dico neanche io!” Poi mise il muso e per il resto della giornata rimase sempre sulle sue.
Aspettavamo Halloween con tutta l’ansia dei bambini di sette anni che si vestono da fantasmi e zombie. Ovviamente non per le caramelle: c’aspettava una festa strepitosa.
Eravamo stupendi, lo ammetto. Ci presentammo alla festa che si teneva a casa di Liam. Era in maschera e non si riconosceva quasi nessuno, io e Louis potevamo benissimo essere Zayn o il tipo del distributore di benzina. Ricordo ancora quella sera come fosse ieri. C’era la musica a palla, tutti che ballavano, cantavano, si strusciavano, si abbracciavano, baciavano. E poi c’eravamo noi due, al centro della pista da ballo, ma senza divertirci davvero come volevamo. Mi resi conto che sarei stato molto meglio sul divano con Lou a guardare REC per la miliardesima volta.
“Ti va di andarcene su? C’è troppo casino qui!” La sua voce decisamente troppo acuta per un ragazzo di ancora ventun’anni mi risvegliò dai miei pensieri.
“Ok…” A dire il vero l’idea di passare dei momenti da solo con Louis ogni tanto mi mettevano paura, voglio dire quei momenti li avrei dovuti passare con una ragazza non con il mio migliore amico.
“Seguimi!” Mi prese la mano senza neanche pensarci, quel contatto mi fece salire un brivido per tutta la schiena e l’immagine di me e lui che facevamo cose poco caste mi venne in mente. Cercai di cancellare quell’idea dalla mia testa mentre entravamo nella camera di Liam. Ci mettemmo seduti sul suo letto. La stanza sapeva di pulito ed era troppo in ordine per entrambi. Louis si sedette a gambe incrociate davanti a me. Aspettava, non so cosa, credo fosse il modo giusto per dirlo.
“Harry…” Non mi chiamava quasi mai Harry, solo quando era una cosa davvero seria. Gli feci un cenno come per dirgli di continuare.
“Io… Ecco… Volevo spiegarti insomma…” Sì fermò. Aspettò ancora un po’ prima di riprendere il discorso.
“Ehm tu devi sapere che io…”
Improvvisamente la porta si aprì. Era Liam, era venuto a cercarci perché c’erano gli scherzi della serata. Con malavoglia scendemmo e per quella sera restai con una curiosità così immensa che ero perennemente distratto. Tanto è vero che quando andai contro a Zayn quasi non me ne accorsi. Da quando eravamo scesi non avevo visto più Louis, pensavo fosse tornato a casa, a questo punto me ne sarei accorto.
Stavamo guardando Niall fare un gioco di magia quando intravidi Louis attaccato a una ragazza. Sentii il fuoco nelle dita, qualcosa punzecchiare agli occhi e il vuoto nello stomaco. Gelosia. Era davvero gelosia? Negli attimi che seguirono non ero in me, un po’ per l’alcool, un po’ per quella visione. Andai verso di loro e li staccai senza tanto ritegno.
“Haz che cazzo ti prende?!”
“Dobbiamo andare, ORA”
“Ma sei fuori di testa?”
“Vieni!”
Ma non venne, si piantò a terra e quello fu l’inizio dei nostri litigi.
Fui costretto ad andarmene da solo per non fare ancora di più la figura dell’idiota.
 
Novembre.
I giorni che seguirono quella festa furono silenziosi e per la prima parte di Novembre il rapporto tra me e Louis sembrava spezzato. Non era possibile: anni di amicizia andati in fumo per un niente! Ma io ero troppo orgoglioso per chiedere cosa era successo veramente perché sì, sapevo che non poteva essere stato solo per il mio comportamento.
Il secondo Giovedì gli mandai un messaggio
-Ehi usciamo oggi?
Aspettai qualche minuto dove mi torturavo il labbro inferiore. Lo schermo si illuminò e comparse il suo nome, anzi comparse la scritta Boobear.
--Ok, dove andiamo?
-In pizzeria? :D
--No c’è troppa gente… ù.ù
-Allora scegli tu! ;)
--Vieni a casa mia… ^^
-Tra 3 minuti sono da te! :P
Ed esattamente 2 minuti, 47 secondi e 38 decimi ero a suonare il suo campanello col fiatone e le gambe che facevano male per quanto avevo corso veloce. Mi aprì un Louis smagliante e fiero di sé. Mi fece entrare e mi disse di accomodarmi in salotto mentre lui portava qualcosa da bere. Presi il computer portatile e accesi la tv. Era il nostro modo per iniziare il pomeriggio. Si sedette vicino a me e incavallò la gamba destra sulla sinistra. Ero imbarazzato e non sapevo di preciso che fare.
“Come va con Sarah?”
“Cosa? Chi?” Mi ero davvero dimenticato di quella tizia.
“La tipa con cui ti vedi”
“Ah bhè non ci sentiamo più… Tu invece?”
“Io cosa? Lo sai che non ho una ragazza!”
“Allora chi era quella con cui ti stavi accoppiando alla festa??” Lo dissi con una tale normalità che mi feci paura.
“Che? Ma ero del tutto ubriaco!”
“Quindi eri anche ubriaco quando mi hai portato in camera di Liam e stavi per dirmi qualcosa?” L’avevo lasciato di sasso. Non si aspettava che ricordassi. Non si aspettava che lo volessi davvero sapere. Non sapeva che quel che provavo io non era comparabile né all’amicizia né all’amore.
“Hazza è acqua passata ok? E’ successo due settimane fa che vuoi che sia?!” era piuttosto infastidito dalle sue parole, forse perché anche lui odiava dirlo.
“A volte sei insopportabile!” sputai dritto dritto.
“Se sono così insopportabile vattene, la porta la conosci!”
“Sai che non posso farlo…”
“E perché?” i ruoli si erano ribaltati, lui aveva la situazione in mano.
“Perché evidentemente se sono venuto qui, se ho bisogno di stare con te c’è un motivo”
“E quale?”
I secondi che seguirono finii sulle sue labbra sottili. Fu un bacio che ricordai per sempre. Lui non lo rifiutò e io continuai a baciarlo. Non volevo che quel momento finisse. Dall’eccitazione mi misi su di lui. Mi accarezzava i capelli. Avremmo continuato per tutto il resto del tempo se non avesse suonato il campanello. Dovetti togliermi da lui. Andò a vedere chi era e io stavo riflettendo su quello che era appena successo, su quello che avevo appena fatto. Louis tornò qualche attimo dopo era di nuovo in salotto con una lettera. Non sapeva da chi potesse essere così la leggemmo insieme.
‘Ti aspetto a Londra tra cinque giorni!
Papà’
L’ultima frase non l’avrei mai voluta leggere: Louis se ne sarebbe andato da me fino al 21 Dicembre. A quel tempo ricorreva la “leggenda” che il 21 Dicembre sarebbe finito il mondo. Devo ammettere che il quel periodo ero piuttosto gasato all’idea di sapere quando la mia vita avrebbe avuto una fine, anche se troppo presto. Diamine, davvero non volevo che Louis se ne andasse per così tanto tempo, già erano state lunghissime le due settimane appena passate, l’idea di passare altro tempo senza di lui mi lacerava.
“C-ci andrai?”
“Non lo so, credo di sì…” Nella sua voce c’era un tremolio, quasi come una scusa, come sapesse quello che stava accadendo nel mio cuore.
“Ma…” e qui aggiunsi una dolce risata, per non far sembrare tutto troppo serio “Ma il 21 c’è la fine del mondo… pensavo l’avessimo passata insieme…”
“Haz non mi dire che ci credi davvero!”
Con un filo di pentimento per la sua risposta, facendomi sembrare un vero idiota, mentre il mio tentativo di essere dolce e premuroso svaniva, ammisi “No, non ci credo davvero”
 
Dicembre.
I giorni passavano e io segnavo sul calendario i giorni che passavano aspettando che quel 21 venisse il più veloce possibile. Non uscivo di casa, non potevo senza Louis. Il mondo fuori ora mi faceva paura, avevo visto quanto fosse meschino e orribile: gente che mente, chi ti illude, promesse infrante, dolori inutili. Nella mia mente i ricordi passavano lentamente come un richiamo alla realtà: la festa, quella cosa che Louis doveva dirmi, il bacio. Stavo lentamente morendo dentro senza poterlo vedere, senza poterlo toccare. Pensavo non sarei mai riuscito ad arrivare a quella fottuta fine del mondo.
Il 20 midecisi a chiamarlo. Digitai il suo numero – che tanto ormai sapevo a memoria per tutte le volte che avevo provato a chiamarlo senza riuscirci – con le dita che mi tremavano senza sapere bene che gli potevo chiedere.
“Segreteria telefonica, le informia..” chiusi prima che la voce registrata continuasse a parlarle. Ero indeciso se richiamare. Ma no, tanto avrebbe visto la mia chiamata, giusto? Sì sì, non era necessario…
Mi sveglia il giorno dopo con una nausea incredibile. Fuori faceva un freddo cane e il tanto atteso 21 era finalmente arrivato, ma ero solo. Era la fine del mondo e io ero fottutamente solo davanti casa del mio migliore amico. Ero nella noia totale e non sapevo proprio che fare anche se in mente avevo tante cose, tipo andare a Londra da Louis. Quell’idea si stava insinuando nella mia testa così velocemente che 5 minuti dopo ero sulla strada in direzione della casa di suo padre.
Ecco fu in quel momento che me ne accorsi. Fu quell’atto così imprevisto, così fuori di testa. Fu quella canzone nel mio MP3 che si ripeteva in continuazione. Fu quando per la troppa fretta quasi non l’avevo investito. Inchiodai in mezzo alla strada, certo che quello che stavo facendo era davvero qualcosa di folle. Lascia tutto lì senza curarmi dei clacson, degli insulti o le imprecazioni: avevo la mia vita lì davanti e questa volta non me lo sarei fatto scappare. Feci tutto così velocemente che neanche lui si accorse che gli ero fiondato addosso. Quando dico fiondato è perché davvero mi ero buttato su di lui, finendo a terra a cavalcioni sulle strisce pedonali mentre due vecchiette incuriosite ci fissavano.
 “Ma che ci fai qui? Sarei tornato questa sera!”
“L-louis, non potevo aspettare ancora…”
“Aspettare per cosa?”
“Aspettare per dirti… per dirti…”
“Dirmi?”
“Oh Louis!”
E non so perché ma poi non mi uscirono più le parole di bocca o meglio, non mi uscirono le giuste parole perché finii per dire “Niente… volevo solo stare con te…”
“Harry ti sei reso conto che stiamo intasando il traffico?”
“Oh si ehm… Vieni con me?”
“Tanto sarei dovuto tornare quindi…”
Così lo portai finalmente con me in macchina e credo proprio che quei automobilisti mi abbiano odiato quel giorno.
A un certo punto l’aria intorno a noi si distese e mi sembrò che Louis fosse ritornato all’età di quattordici’anni. Iniziammo a parlare del più e del meno, sembrava si fosse tutto chiarito.
“Sai Haz…”
“Sì?” gli sorrisi come meglio sapevo fare,  il sorriso su cui lui si scioglieva, il sorriso su cui ora si stava incantando.
“Ho conosciuto una ragazza…”
“Una ragazza? Ah sì, e chi è?” mi stavo fingendo contento, perché infondo era il mio migliore amico.
“Ehm.. si chiama Elenor”
“So cosa vorresti sentirti dire Boo. So che vorresti che io mostrassi felicità per te, so quanto sia importante per te. So quanto vuoi che io ti lasci i tuoi spazi, so benissimo che vorresti che non complicassi tutto, ma… io non ce la faccio più…”
“Haz… scusami ma… non ti seguo, che vuoi dire?”
“Voglio dire, insomma, guardami! Pensa a tutte le volte che ti ho detto che sei bello, pensa a tutte le volte che stavo lì a casa tua, pensa a quando facevo il geloso, pensa a quando ero perdutamente innamorato di te…”
“Ero? Non lo sei più?”
“No… Non sono più innamorato di te semplicemente perché ora tu sei la mia vita”
“H-Harry io… scusami ma… Non credo dovremmo parlare di questo in auto”
“Cosa, tu ti preoccupi dell’auto?!”
“No, intendevo magari a casa, non credi sia meglio?”
“Louis, sono anni che non so che caspita mi succede, ora mi sono chiarito, in questo preciso istante, mentre ti sto parlando, finalmente sto capendo che io, Harry Styles, non posso fare a meno di te, Louis Tomlinson. Non posso fare a meno di te, della tua voce che tu dici che non è bella..” A quel punto iniziai a piangere e mi si offuscò un po’ la vista. “Non posso fare a meno di sentire che sei qui vicino a me, che ci sarai sempre anche quando non me lo merito. Non posso fare a meno delle tue battute, non posso fare a meno della tua risata. Non posso fare a meno delle tue mani, del tuo viso e dei tuoi capelli. Non posso fare a meno di pensare a quanto sia stato stupido tutti questi anni per non essermi accorto che vicino a me avevo l’angelo più bello che si possa desiderare…”
Aspettavo una risposta, qualsiasi risposta, mi andava bene a tutto. Certo non ero mentalmente preparato ma avevo bisogno di sentire la sua voce. Intanto stavo singhiozzando e rischiavo di andare fuori strada: le lacrime mi impedivano di vedere.
Preso dall’adrenalina schiacciai sull’acceleratore. Ero completamente fuso.
“H-Harry, fermati.” La sua voce era ferma ma con un pizzico di terrore.
“Harry sul serio, ora fermati, finirai per andare a sbattere!”
Louis cercava di togliermi le mani dal volante ovviamente senza successo. E io continuavo la corsa. Ero sfrenato e l’idea che Louis non provasse le stesse cose che provavo io mi uccideva ogni millisecondo di più. Nella mia mente vagavano immagini del mio Boobear con qualcuno che non fossi io e tutto questo mi stava facendo impazzire.
Poi successe, senza pensare dissi piano, pianissimo, girandomi verso di lui facendo bene in modo che mi guardasse negli occhi – non mi importava di quello che sarebbe successo.
“Ti amo Boobear… Tu sei la fine del mio mondo!”
 
Quello che successo dopo lo ricordo vagamente. Mi sembra che ci sia stato un gran rumore di freni, un impatto gigantesco e fiamme. Eravamo ribaltati e vedevo i ciuffi di capelli di Louis penzolare come corpi morti. Aveva un rivolo di sangue sulla tempia sinistra che gli andava poi a scorrere sull’occhio. I suoi occhi, erano così spaventati. Sentivo nella testa rimbombare e le ultime parole girare nell’aria. In lontananza si udiva la sirena di un’ambulanza. Non avrei mai pensato che mi sarei spinto così tanto in là. Con le poche forze che avevo – forse le ultime – cercai di muovermi per portarlo fuori da quell’inferno di auto, ma non riuscivo. Sentivo il mio corpo come una massa informe e molle, non avevo il coraggio di vedere come era messo, sapevo solo che la mia spalla era decisamente messa male. Lo guardai un’ultima volta, prima di chiudere gli occhi, proprio mentre lui riapriva i suoi.









 

Salve bella gente! Uhm... come dire... avevo detto alla mia pagina su facebook che questa sarebbe stata una One Shot e invece mi sa che va a finira in una mini-long con al massimo quattro capitoli se non di meno!
Comunque bhè questa è metà parte, raccontata (a parer mio) forse troppo frettolosamente e poco dettagliata. Sì sì lo so, sono una merdaccia... 
Vabbè qui abbiamo un Harry e un Louis molto amici da molto tempo, ma che nell'ultimo periodo le cose si stanno complicando perchè... udite udite, Harry si è reso conto di quello che prova per lui. Ci sono stati vari momenti per dirglielo ma lui lo fa proprio nel momento meno opportuno e così... così fniscono in un incidende il 21 dicembre.
Vabene, non mi dilungo troppo che se no poi annoio! Se ci sono errori, perdonatemi! D:
Quindi bho... se piace la storia continuo altrimenti... No! Ahahah
Recensite e consigliate! ;)

  
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