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Autore: RubyChubb    21/09/2007    13 recensioni
Sul pezzo di carta si leggeva "Victor Hugo Straße 185" semplicemente. Nient'altro, tranne il nome di quella via. Non sapavano dove stavano andando e la pioggia batteva a dirotto sul parabrezza della macchina.... Ecco la mia nuova Fiction sui Tokio Hotel! Pensavo di pubblicarla a settembre ma... è già pronta!!!!
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Life, Love and Hate by Tom and Mac' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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THE NIGHTMARE BEFORE CHRISTMAS - Pt. 2




Una volta al calduccino della sala, si sedette accanto a Faust, unendosi alla sua conversazione con quella Rebecca. I due stavano discutendo di un argomento che per Mac suonò molto stupido: parlavano dell'eventualità di poter potare le rose in primavera o e in un altra stagione. Non capendo un'acca nè una cappa di giardinaggio, Mac se ne stava lì, a ridere quando era giusto farlo, ad annuire quando i due dicevano una verità assoluta, e ad annoiarsi a morte per il resto della serata. Sembrava che Faust avesse trovato qualcuno che lo comprendesse, mentre lei continuava a pensare che fosse uno stupido. Forse era proprio per questo che lui si sentiva sempre a disagio durante il lavoro, doveva smettere di sottostimarlo.
Si guardò un attimo intorno, notando che tutti avevano formato piccoli gruppi di due o tre e chiacchieravano per i fatti loro. Raggiunse Bill, che a qualche metro da lei parlava tranquillamente con Georg e Jasmine e gli chiese dove fosse il bagno.
"In fondo a destra.", rispose lui, indicandole la direzione.
Mac, con la sua borsa in mano, andò verso la toilette, ma dopo qualche passo fu raggiunta da Bill, che la prese in disparte.
"Scusami tanto, Mac, davvero... Non pensavo che sarebbe tornato prima di domani...", le disse, mortificato.
"A cosa ti stai riferendo?", domandò lei, facendo la finta tonta.
"Dai...", fece lui, guardandola pieno di comprensione.
"Andiamo Bill, non crederai mica che la cosa mi interessi?", disse Mac, con sguardo ovvio.
"Beh... stai fingendo di stare con il tuo assistente!", la colse lui in fallo.
"E con ciò? Cosa vorresti dire?", fece Mac, stizzita.
Bill preferì non andare avanti, sapendo che avrebbe dovuto scontrarsi con un muro.
"Bill, è passato un anno, la cosa non mi interessa più.", disse Mac, scrollandosi di dosso tutte le sue preoccupazioni, "Non c'è niente di cui preoccuparsi... tu, piuttosto, perchè non vedi di trovarti una bella mora come Thea?"
"Mac! Ti dispiace se vengo con te al bagno?", disse Jasmine, che aveva raggiunto i due, interrompendo la loro discussione.
"Certo che no, le donne vanno sempre in coppia al bagno!", disse Mac, ridendo, felice di non dover più sopportare il terzo grado di Bill..
"E chissà per quale motivo.", fece il ragazzo, allontanandosi. Avrebbe voluto parlare apertamente con Mac, ma lei continuava a negare.
Le due andarono nell'ultima porta in fondo a destra del corridoio. Entrarono insieme, nessuna delle due aveva un particolare senso del pudore che non le permetteva di fare una cosa del genere. Davanti allo specchio, scambiarono qualche parola veloce.
"Così quel morettino è il tuo fidanzato?", le domandò Jasmine, con fare civettuolo.
"Ah sì, Faust. Sì, a quanto pare sì.", rispose Mac, mentre si ritoccava il trucco.
"E'... uno strano tipo. Non prenderla come un'offesa però.", disse l'altra.
"Lo penso anche io.", disse Mac, facendola ridere.
"Da quanto state insieme?"
"Beh... un po'.", fece Mac.
"Mmh... e come vanno le cose?", le domandò ancora Jasmine.
"Bene direi."
Jasmine la guardò di sbieco, mettendosi una mano sul fianco.
"Non ci conosciamo molto bene, ma non me la dai a bere!", disse, rivelando quella che secondo lei era la verità.
"Si vede così tanto?", chiese Mac, sentendosi completamente disarmata.
"Non so perchè lo stai facendo, sinceramente, ma non credo che sortirà un buon effetto... si vede lontano un miglio che non state insieme."
"Gesù, quanto sono caduta in basso!", esclamò Mac, appoggiando le mani sul lavandino, "Mai e poi mai sarei arrivata a fare una cosa del genere... ho chiesto al mio assistente di fare finta di essere il mio fidanzato."
"E per quale motivo l'avresti fatto?", le chiese Jasmine, sedendosi sul bordo del lavandino.
"Niente... pensavo di trovarvi tutti felicemente in due e di fare la figura del pesce lesso..."
"Beh... gli unici accoppiati siamo io e Georg... e Tom con quella Thea, se si può chiamare coppia..."
"Ho fatto un bel buco nell'acqua.", disse Mac, "E anche la figura dell'idiota!"
"Tranquilla, io ho fatto finta di essere fidanzata con mio cugino per far ingelosire Georg, quando ancora non stavamo insieme. La parte più scioccante è stato baciarlo... che schifo, ancora mi vengono i brividi!", fece lei, con una smorfia sulla faccia.
"A quanto pare ha centrato in pieno...", disse Mac, sedendosi sul bidet.
"Direi proprio di sì!", disse Jasmine ridendo.
Qualcuno che bussò alla porta le disturbò e Jasmine, un po' scocciata, disse che era occupato e dovevano aspettare un attimo.
"Questi uomini... ne inventiamo di cotte e di crude per farli cadere ai nostri piedi e poi, quando li abbiamo in pugno, vogliamo toglierceli di mezzo!", disse Jasmine.
"Già... proprio così..."
"Ho la netta sensazione che questa festa non sia proprio divertente per te... e non mi riferisco solo al dover fingere di stare insieme a quel ragazzo."
"Fai la detective? Sei dei servizi segreti?", chiese Mac, sorprendendosi di quando fosse perspicace quella donna.
"Ultimamente ho visto così poche persone girarmi intorno che sono felice di essere a questa festa. Poi tu sei l'unica che conosco, gli altri sono tutti colleghi o collaboratori di Georg e non fanno altro che parlare di lavoro, di canzoni e di quella roba là! Ora che sto con te mi diverto a indagare, dato che hai tutti questi piccoli segreti!"
Al di là della porta bussarono di nuovo, erano impazienti di venire al bagno.
"Dai, andiamo, altrimenti se la farà addosso!", disse Mac.
Uscirono, lasciando che il bussatore prendesso il loro posto al bagno.
"Ciao Gustav! Proprio non potevi aspettare eh?", fece Jasmine ed a Mac venne da ridere. 
Per il resto della serata se ne stette con lei, a ridere, a prendere in giro suo marito, e a fare battute a destra e a manca. Sembravano ubriache, ma erano perfettamente sobrie e spesso, con le loro risate grosse, attiravano l'attenzione degli altri, che si chiedevano cosa ci fosse di così divertente da ridere in quel modo. Mac si stupì di quanto fosse simpatica Jasmine, riusciva a cavare fuori battute anche da un bicchiere vuoto. La cosa che le riusciva meglio era parlare di Georg negli atteggiamenti più strani che aveva.
"E poi si alza dal divano, si mette a guardare un punto fisso nel vuoto... e inizia a togliersi le mutande dal culo!", disse Jasmine, cercando di imitarlo e facendo scompisciare Mac dalle risate.
Mentre Jasmine continuava a parlarle di quanto fosse poco romantico suo marito nei momenti della vita quotidiana, l'occhi di Mac cadde da un'altra parte. Per un attimo il suo sorriso si spense, diventando falso, nel vedere con quanta passione quei due si stessero baciando. Oramai, nella sua testa, non li chiamava più Tom e Thea, ma quei due. Vide Bill avvicinarsi a loro, picchiettare sulla spalla di suo fratello e dirgli qualcosa nell'orecchio. 
"Mac... Mac, è tutto a posto?", le domandò Jasmine, che avevano notato quel momento di stranezza.
"Oh, no niente. Mi è... venuto a mente che ho dimenticato una cosa importante a casa.", disse Mac, cercando di rattoppare la situazione.
Jasmine, notando che lo sguardo di Mac si spostava nervosamente da lei ad un altro punto alle sue spalle, si voltò per vedere cosa avesse catturato la sua attenzione.
"Per caso, questo momento di improvvisa consapevolezza su una dimenticanza... ha per caso a che fare con qualcuno che sta in questa stanza con noi?"
Mac, un po' stanca della continua arguzia dell'amica che la stava mettendo in imbarazzo, le chiese scusa dei suoi strani comportamenti dicendo che, negli ultimi giorni, c'erano stati degli scombussolamenti nella sua vita di cui però non voleva parlare, ed era per questo motivo che sembrava strana e discostante.
"Oh, scusami, non volevo fare l'impicciona.", disse Jasmine, mortificata.
"Non ti preoccupare... adesso ho bisogno di un po' d'aria.", disse Mac, allontanandosi dalla ragazza.
Quello che ci voleva, in situazioni del genere, era un po' di ritegno. Bisognava contenersi, fare gli educati, lasciare che tutto passasse come l'acqua del fiume, lenta e costante, senza preoccuparsi che, da un momento all'altro, poteva esserci la cascata. Ecco la filosofia che Mac fu costretta ad adottare: lasciare che tutto le defluisse addosso, tenere le spalle ben oliate per le spiacevoli sorprese, cosicchè queste potessero slittarci sopra senza problemi. In poche parole: fottersene allegramente, con un sorriso a cinquanta denti stampato perennemente sulla faccia.
Andò verso la zona bar, prese un bicchiere pulito, vi versò dentro una quantità accettabile di vino e prese a passeggiare per la stanza, ammirando i quadri che vi erano appesi. Arte moderna, disegni subliminali, surrealismo... per lei incomprensibile, ma improvvisamente era diventata una grande esperta di quelle tele. A dire il vero, poteva anche stare a guardare con quale maestria il muro della sala era stato tinteggiato di bianco, l'importante per lei era stare con lo sguardo fisso su qualcosa che non poteva causarle problemi.
Il suo tour artistico continuò nella stanza adiacente, dove un intero muro era quasi totalmente coperto da un collage di fotografie. Qualcosa di simile c'era anche in camera sua, Mac aveva selezionato le migliori fotografie e ne aveva fatto dei quadri.


Seduto sul divano, insieme a Thea, aveva pazientemente ascoltato tutto quello che lei aveva da dirgli sulla giornata appena vissuta, su come aveva fatto benissimo quel provino per il film in cui voleva recitare, di come tutte le altre che erano con lei erano assolutamente mediocri e scarse nella recitazione. Thea era brava a fare tante cose... e le faceva veramente bene, ma quello che non le riusciva assolutamente fare era stare a bocca chiusa. Se iniziava a parlare, era solo per raccontare di se stessa e l'unico modo per sopportarla era fare finta di ascoltarla, dire 'uhm uhm' ogni tanto, oppure 'hai ragione', insomma, attendere che terminasse il suo racconto.
Mentre un bla bla bla continuo ed ininterrotto gli entrava in un orecchio ed usciva dall'altro, lo sguardo di Tom vagava tra i presenti, cercando una persona in particolare. Quando l'aveva vista, alla finestra, gli era balzato il cuore in gola e mille domande gli affollarono la testa. Perchè era qui? Un anno prima gli aveva detto che non lo avrebbe mai più voluto vedere... Ma se era lì forse aveva rinunciato a quella sua volontà. Poi, parlandole, seppe che Bill le aveva detto che lui non ci sarebbe stato, e comprese. Ecco il motivo: lei c'era perchè lui era da un'altra parte. Capì anche che quel bel sorriso che gli mostrava era carico di risentimento.
In un anno, non si erano mai sentiti. Mai. I ponti erano stati completamente tagliati e, benchè nel suo telefono il suo numero era sempre memorizzato come 'Rosenbaum', non era più stato selezionato per una chiamata
Oltre al divieto imperativo che Mac aveva imposto su ogni possibilità di incontrarsi di nuovo, c'era anche un altro motivo per il quale lui non aveva più cercato di contattarla: Tom voleva proprio scordarsela, sapendo con estrema certezza che mai e poi mai sarebbe riuscito ad averla. Era diventata irraggiungibile per lui, quindi non valeva nemmeno più la pena provarci. Ma se da una parte il cervello gli imponeva di comportarsi in un certo modo...
Insomma, aveva testato che quel famoso detto 'al cuor non si comanda' poteva anche essere vero. Ma se quel detto era vero, anche un altro lo era altrettanto: 'lontano dagli occhi, lontano dal cuore'. Credendo fermamente che non l'avrebbe più rivista, Tom si era dimenticato di lei. O almeno lo pensava.
Da quando era tornata dentro la sala, dopo aver fumato una sigaretta, si era messa a chiacchierare con Rebecca e 'Manico di Scopa', come aveva gentilmente definito quel ragazzo. Eppure non sembrava tanto attratta dalla conversazione, se ne stava lì, tra i due che chiacchieravano come forsennati, con un braccio intorno alla pancia e l'altro a contrasto con quello, che teneva un bicchiere quasi vuoto di vino.
"Tom! Mi stai ascoltando?", gli disse Thea, che lo aveva colto in flagrante nella sua disattenzione.
"Certo, stavo solo guardando in giro, tutto qui.", disse lui, bastava poco per convincerla.
In quel momento la vide andare da suo fratello Bill, per dirgli qualcosa. Lei si spostò nel corridoio, lui l'aveva seguita ed erano scomparsi. Tutto quello gli fece tornare in mente quella sera, al pub... Un piccolo fremito di rabbia e gelosia gli stuzzicarono la fantasia, e per un attimo immaginò che si stessero baciando, ma era un pensiero del tutto irrazionale. Suo fratello riapparì e lui tornò ad ascoltare Thea, rimanendo comunque con l'occhio teso verso il corridoio. Dopo qualche minuto la vide tornare in compagnia di Jasmine e mettersi a chiacchierare con lei, vicino al caminetto.
Non seppe spiegarsi cosa lo fece alzare da quel divano, se era di nuovo gelosia o altro: Tom si alzò, prese per mano Thea e le disse di seguirlo, aveva bisogno di bere. Il futile monologo continuò accanto alla zona bar, a pochi metri dal caminetto. Con l'orecchio che sporgeva in direzione delle due ragazze, ascoltava tutto quello che si dicevano, sperando di raccogliere qualcosa di prezioso. Invece, le due sembravano divertirsi a prendere in giro Georg, senza dirsi niente di importante. 
"Ma cosa stai ridendo!", disse la sua ragazza, che lo aveva beccato di nuovo a distrarsi. Alcune battute di Jasmine lo avevano fatto sorridere e Thea, che gli stava raccontando di quanto fosse grave che la sua coinquilina avesse la forfora, non ci trovava niente di divertente.
"Beh... dai, vieni qua.", gli disse lui, accostandosi a lei per baciarla. Quello era un altro utile e veloce modo per farla stare zitta. Si baciarono per diversi minuti e continuarono anche dopo che Bill lo pregò di trattenersi dal disgustare gli invitanti. Fu il bisogno di Thea di andare in bagno a farli smettere.
Tom, sperando che il suo piccolo perfido gesto avesse scaturito qualche reazione, si voltò con molta non chalance verso la zona dove più o meno si aspettava di trovare la destinataria del suo messaggio. Ma nè lei nè Jasmine erano più lì: quest'ultima era tornata da suo marito, mentre dell'altra non c'era traccia. Forse aveva un po' esagerato, si disse.
Andò verso il corridoio, ma non la vide. Non era nemmeno in bagno, perchè lì c'era Thea, e neppure sul terrazzo. Tutti gli altri invitati erano nella sala, tranne lei. Poi vide la porta della stanza adiacente, forse poteva essere lì. Infatti, era con il naso per aria a guardare il collage di fotografie che aveva fatto suo fratello.
Immobile, sulla soglia della porta, la guardava, voltata di spalle. Notò quanto fossero tornati lunghi i suoi capelli, quasi le arrivavano sotto le spalle, perfettamente lisci. Mosse un passo verso di lei, poi un altro, cercando di fare meno rumore possibile. Si arrestò quando lei fece per spostarsi di lato, sicuro che se ne sarebbe accorta, ma sembrava talmente concentrata su quelle fotografie che non lo aveva proprio sentito.
Il suo stile non era cambiato, pensò, gli pareva di vedere suo fratello in versione femminile: maglioncino a righe nere e bianche, jeans, cintura borchiata e scarpe da ginnastica. Le arrivò quasi alle spalle, poteva sentire il suo profumo.
"Bill lo ha copiato da casa tua.", disse facendola sussultare. Per poco non le si versò il vino sulla maglia.
"Ah... Kaulitz, sei tu...", fece lei, mentre scuoteva la mano per togliere il vino che era uscito dal bicchiere.
"Non mi aspettavo di certo baci e abbracci, ma nemmeno un misero 'ah, sei tu'...", disse lui, sforzandosi di sembrare perfettamente normale. Mac, che non sembrava aver gradito quello che aveva detto, gli lanciò un'occhiata poco amichevole e poi tornò a guardare le fotografie.
"Quella l'abbiamo scattata quando siamo stati in Portogallo, a Lisbona.", disse Tom, cercando di recuperare con una conversazione del tutto normale. La fotografia che indicava con il dito era un primo piano di lui e di suo fratello, uguale a molti altri, ma con uno sfondo diverso.
"Interessante.", disse Mac, spostandosi di qualche passo.
"E quella invece è di tre anni fa, a Berlino.", continuò lui, riavvicinandosi.
"Ah...", disse lei, e si mosse ancora.
"Parigi.", riprese Tom, indicandole un'altra foto.
"Senti Kaulitz, non ho bisogno di una guida turistica, so riconoscere benissimo Alexander Platz e la Tour Eiffel. Ho anche una buona fantasia per riuscire a capire dove avete scattato il resto delle fotografie!", disse Mac, abbastanza scocciata della sua insistenza.
"Beh... scusami se ti ho disturbato... non volevo. Adesso me ne torno di là. Scusami ancora.", disse Tom, voltandosi.
La riprova che lei ce l'aveva sempre con lui. Mentre lui cercava di essere gentile e carino nei suoi confronti, lei lo prendeva a pesci in faccia. E questo gli fece salire la rabbia in gola.
”Ma si può sapere che cosa ti prende?", sbottò Tom, "Sto cercando di comportarmi bene nei tuoi confronti e tu... tu mi dici che non ti serve una guida turistica!"
"Comportarti bene?!? Comportarti bene nei miei confronti?", disse Mac, scandendo bene quelle parole, innervosita dall'atteggiamento di Tom, "Tu vieni a casa mia e pretendi di essere trattato come un re! Sbuffi, dici cose senza senso, fai il prezioso, ti arrabbi per niente, diventi intrattabile... e ti permetti di guardare dove non devi! Lo so che è stata tua l'idea di ficcare il naso nel mio computer!"
"Senti da che pulpito viene la predica! Ti offendi con niente, bisogna trattarti con le pinze, devo stare attento a ciò che dico perchè altrimenti succede il finimondo!"
"Ah si? AH SI?!?", fece Mac, mettendogli un dito di fronte alla faccia, "Tom Kaulitz, tu sei l'ultima persona più... più... più... ah, vai a quel paese e basta!"
Come un sassolino lanciato a tutta velocità da una fionda, Mac fece un giro su se stessa e tornò a guardare le fotografie, mordendosi la punta delle dita.
"Non era meglio dirmi vaffanculo?", fece lui.
"Sì... vaffanculo Tom!", ripetè Mac, cercando di non perdere il controllo di nuovo.
"Ti... ti senti meglio adesso?", le chiese lui, che non sembrava aver intenzione di andarsene come avrebbe dovuto.
Mac fu riluttante nel dare la risposta, ma dovette ammettere che si sentiva davvero meglio. Solo a se stessa, però, non di certo a lui.
"No, lasciami in pace, tornatene dalla tua Tia, Tie, come cavolo si chiama!"
"Si chiama Thea... volevo solo dirti che ti vedevo bene... anche insieme a quello là."
"Si chiama Faust.", disse Mac, sospirando.
"Faust, Frost, come ti pare...", disse lui.
"Anche io ti vedo bene..", fece lei, voltandosi verso di lui, dopo qualche secondo di silenzio, "Insomma, ti preferivo vestito normalmente, senza quello stupido cappellino..."
Tom fece un gesto che lei non si sarebbe mai aspettata: prese il cappellino e lo gettò via, facendolo volteggiare nell'aria. Si tolse anche la fascetta che potrava sempre sotto, rimanendo a testa nuda.
"Contenta?", le chiese, sorridendo.
"E' un buon inizio.... adesso sparisci."
"Ma non posso accontentarti con i vestiti... mi sentirei un po' in imbarazzo in mutande.", disse Tom, insistendo. Voleva riuscire a farla ridere... a farsi perdonare.
"Ah... ah... ah...", fece Mac, sarcasticamente.
Tom si gettò davanti a lei in ginocchio, sguardo verso l'alto, mani giunte in preghiera.
"Gesu, cosa posso fare per farla tornare dolce come una volta? Questa sua perenne acidità mi sta distruggendo! Devo tirare fuori la scimmietta per farla ridere?", disse lui.
Mac avrebbe voluto ridere, ma quando vide che non era stata l'unica ad assistere alla scenetta di Tom, si sentì avvampare le guance dall'imbarazzo. Jasmine, sulla soglia della porta, li osservava, cercando di comprendere cosa stesse accadendo: accortasi poi che Mac l'aveva vista, scomparve, chiudendo la porta dietro di sè.
"Alzati, deficiente! Mi stai facendo fare una figura!", disse Mac, prendendolo per un braccio e facendolo alzare.
"E cosa te ne importa! Lasciamoli pensare male! Non sarà mica geloso il tuo fidanzato Frost?"
"Piantala Kaulitz!"
"Ok! Ok... adesso ti lascio da sola... sappi comunque che lui e Rebecca stanno flirtando di brutto di là."
Mac, innervosita dall'insistenza di Tom, gli mollò un bello schiaffo.
"E due...", disse lui, massaggiandosi la guancia. Era la seconda volta che veniva preso a schiaffi da lei. Ne aveva ricevuti talmente tanti che non se li ricordava tutti, ma i suoi erano particolari: erano i più dolorosi, gli altri gli facevano il solletico.
"Se non la smetti arriverà anche il terzo!"
"Avanti, ti porgo l'altra guancia.", disse lui, voltandosi verso sinistra per permetterle di dargliene ancora. E non dovette attendere molto.
"Ora che sembro un pomodoro... mi perdoni tutto quello che ti ho fatto?", le domandò.
Lei lo guardò, sospirando.
"Ci vorrebbero altri cinquemila schiaffi.", disse lei, "Ma non ho tutto questo prurito alle mani."
"E' un sì?"
"Ok Kaulitz.", disse lei, dandogli la mano per suggellare quella tregua.
Lui gliela strinse, sentendo una piacevole scossa che non aveva mai provato prima nel toccare un'altra ragazza. Anche Mac la sentì, ma dette la colpa all'elettrostticità del suo maglioncino di misto lana.
"Sai, Rosenbaum, c'è sempre stato uno scherzo che avrei voluto farti, ma non ho mai trovato il momento giusto.", disse Tom.
"E che scherzo sarebbe?", fece lei.
Lui le strinse lievemente la mano, la tirò verso di sè con altrettanta gentilezza e, quando il corpo di Mac sfiorò il suo, le cinse la vita, per far sì che lei non fuggisse.

E la baciò.

 

I know I wasn't funny, but you laughed at all of my jokes
When I was choking on the words to say,
You showed me your finger down my throat
The first night I said I loved you, you told me to go to hell
You were giving me head, on that creeky,
Old bed at the Ol'Duvol Motel

Bitter Wine - Jon Bon Jovi

 

FINE


E nella nostra testa apparirà invece la seguente: E POI?

Come un aeroplano che sorvola lentamente la terra, seguendo la sua rotta fino a destinazione, diamo uno sguardo veloce alla vita dei ragazzi, e vedremo che…

Georg e Jasmine stanno organizzando la festa per il battesimo della piccola Lily Anne… e della gemella Zoe! Che buffo il destino! Non gli bastava l'allietante presenza di Kaulitz... erano in arrivo le gemelle Listing!

Gustav, dopo un anno di convivenza con la sua fidanzata Kim, ha deciso di svoltare pagina e di… trovarsi un’altra fidanzata. Si dice che adesso sia da qualche parte in Italia, alla ricerca dell’anima gemella.

La vita di Bill si è intrecciata inaspettatamente con quella di un altro personaggio, meglio conosciuto con il nome di Thiago! E chi se lo poteva aspettare che quei due, dall’essere semplicemente conoscenti, sarebbero diventati… no, ma cosa state pensando! Come è saltato sicuramente in testa a tutti, Bill non si è scoperto gay… per l’infelicità di Thiago, lui è tutt’ora perfettamente etero. I due sono diventati… collaboratori! Adesso producono e sceneggiano una sit come di culto, trasmessa dalla rete nazionale tedesca e presto anche nel resto d’Europa, dove Bill interpreta il cantante primadonna e Thiago il suo manager… certamente gay! Adesso è in produzione la seconda serie… chissà se nella finzione ci sarà un po’ di omosessualità anche per Bill…

Thiago non poteva essere citato solo in relazione al suo nuovo amico del cuore! Ovviamente lui, insieme a questa fortunata carriera televisiva, continua a scrivere libri di successo, soprattutto tra i lettori gay e donne. Al primo posto della classifica spagnola si trova da ben tre settimane il suo nuovo libro: ‘Don’t touch my Gay!’, piccolo manuale di prevenzione sugli imprevisti di coppia, cioè quando lui confessa a lei di essere dell’altra sponda. Ha cambiato colore dei capelli, adesso se ne va in giro tutto platinato!

Faust, l’assistente sfigato, ha preso il posto di fotografo a tempo pieno alla rivista ‘Landskapes’ e si gode il mutuo appena stipulato per l’acquisto di un appartamento al terzo piano, insieme alla signorina Rebecca, conosciuta alla festa di pre-natale a casa di Bill.

Kenzie, la piccola gattina, si trova sempre ben accudita dalla vicina di casa di Mac, che non era altro che la moglie del paffuto dottore Keller. Accudita dalla coppia come una figlia, adesso passa le sue giornate a leccarsi i baffi. E’ un po’ in soprappeso, ma non fateglielo notare…

Ed infine arrivano i due… cosa stavate pensando? Lo so, ve lo si legge in faccia, pensate che i due vivranno per sempre felici e contenti, come in tutte le storie d’amore di Harmony… e vi sbagliate! Come possono due tipi come Mac e Tom andare d’amore e d’accordo per il resto della loro vita? Posso dirvi che la storia tra i due è stata peggio dei tira e molla di Beautiful: lacrime a secchiate, drammi, ripicche, tradimenti e… insomma, ve l’avevo detto che erano peggio di Biuttifulle, come dice mia nonna... Ma ve lo posso assicurare, tra gli addii e i ritorni, i due si sono veramente amati, con tutta l’anima… e molto anche con il corpo… Adesso si sono detti addio definitivamente per la centotreesima volta. Ma Thiago, Bill, Gustav, Georg e Jasmine sanno che non sarà mai definitivo tra quei due. Non importa quando teatrale sarà il goodbye, non importa cosa si sono detti e fatti di due per arrivare ad una nuova rottura… i due saranno sempre Mac e Tom.

 


________________________________________
 
Ebbene sì, anche questa storia è giunta alla conclusione *lacrimuccia* Sto buttando giù i primi capitoli di una nuova avventura ma non credo che leggerò nelle vostre recensioni: 'cavolo! ora sì che verrà fuori una storia fichissima!' come è successo per 'Rock my life' o per 'Epiphany'..  Mi seguirete ancora? XD
Ho notato che le mie ultime tre storie hanno sempre contenuto la parola life nel titolo: 'Wanna take a day off from your life?', 'Rock my life' e 'Last night a rocker saved my life (but not my broken heart)' che si possa parlare di una trilogia?... o è l'influsso malefico della vodafone e del LAIF IS NAU? XD
Vabbè... basta con le cavolate...


Grazie al talento artistico di CowgirlSara, che ha fatto queste stupende rappresentazioni grafiche di Mackenzie e di Thiago! Sono belle, non credete? A me piacciono davvero tanto! (e grazie anche per avermi concesso di 'copiare' il suo finale di 'Feels something like summertime'... chi non l'abbia ancora letta cosa aspetta a farlo? E' bellissima!
http://i40.photobucket.com/albums/e215/SaraLab/Mackenzie.jpg?t=1190057951 --> per Mackenzie
http://i40.photobucket.com/albums/e215/SaraLab/Thiago.jpg?t=1190057976 --> per Thiago.
Copiateli e incollateli nella barra degli indirizzi... o come si chiama, insomma dove digitate gli indirizzi internet. Se non dovessero funzionare ditemelo, ve li mando per email!
E la ringrazio anche per la canzone di Jon Bon Jovi, che in poche parole riesce a riassumere il sentimento che c'è stato tra i due scemi, alias Mac e Tom.

RINGRAZIAMENTI: visto che purtroppo sono stata troppo svogliata per farli correttamente negli ultimi capitoli.... sarò svogliata ancora... ma prometto di non farlo più, è che la vita di contadina mi stanca, sempre a vendemmiare...
 VI MANDO UN BACIONE A TUTTI, BELLI E BRUTTI, RECENSITORI E NON!!! E vi ringrazio di cuore, davvero di cuore, per avermi dimostrato tutta questa fedeltà *lacrimona* perchè siete MITICI!!!!!
Mando una stretta di mano e un abbraccio fraterno... macchè! Anzi, un french kiss a tutti questi personaggioni:

Judeau
Miss Zombie
CowgirlSara
ki@rett@
Muny_4Ever
 Lidiuz93
ruka88
Gufo
 dEw94
Nana Punk
ki@rett@
starfi
Saphira 87

e spero di non aver dimenticato nessuno di quelli che hanno sempre lasciato un pensierino per ogni capitolo!!!

Un ringraziamento altrettanto speciale va a coloro che hanno messo questa stramba storia nei loro preferiti e sono, in ordine alfabetico:  

CowgirlSara
destiny16
drusilla87
Goddes of Water
Gufo
jocelynne
Ladynotorius
Lidiuz93
Mikela_Th
MissZombie
Muny_4Ever
Nana Punk
revege
Saphira87
sososisu
starfi
stel84
which_one
yuugao

 

   
 
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