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Autore: MC_Outlaw    05/03/2013    1 recensioni
Mare aperto, per la ciurma di Cappello di Paglia non c'è alcun pensiero se non quello di raggiungere la prossima isola. Però, un incidente magico accaduto in un'altra dimensione presto li porterà fuori rotta...vi siete mai chiesti cosa accadrebbe se il mondo di My Little Pony si andasse ad incontrare con quello di One Piece? No? Beh, qui c'è in ogni caso. Godetevlo (e recensite)!
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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L’INIZIO DI TUTTO

Piacere a tutti il mio nome è Francy Sunglass, sono uno dei 10 generali dell’esercito di Equestria e faccio parte del trio dei Generali Pony di terra. Ho il pelo di un colore castano e crine e coda di un marrone molto scuro.
Ma non faccio solo parte delle forze militari di Equestria. Tempo fa, quando la mia amica Twilight Sparkle arrivò dove vivevo scoprii che io rappresentavo uno dei sette elementi dell'armonia, quello dell' Unità, cioè del sentimento che ci tiene legati incondizionatamente.
Prima che iniziasse tutto abitavo in un piccolo villaggio ai piedi di una montagna, fino a quando... un mostruoso essere attaccò è distrusse il mio intero villaggio lasciando solo un superstite. Allora non conoscevo il nome della creatura che distrusse ogni cosa che conoscevo ma ben presto il mio destino me lo avrebbe fatto ritrovare.
Mentre vagavo da solo disperato per la foresta una carovana di passaggio mi vide dolorante e stanco per la strada. Durante la medicazione gli raccontai quel che era successo con le lacrime agli occhi e decisero che mi avrebbero portato nell’orfanotrofio più vicino per essere adottato da una nuova famiglia. E così fu infatti dopo molto poco tempo.
I miei nuovi genitori, Reneè Trailcolor, una unicorno dal pelo verde e il crine azzurro che di mestiere faceva la pittrice , e Henry Joyview, un pony di terra con il pelo bianco e il crine rosso che invece faceva il venditore di armi da collezione, erano persone molto per bene e mi permisero anche di mantenere il mio cognome per non farmi comunque dimenticare la mia vera famiglia. Vivevano in un piccolo villaggio che ben presto sarebbe diventato anche il mio. Era un luogo da cui si vedeva benissimo il magnifico regno di Canterlot, Ponyville.
Tutti quelli che vi abitavano sembravano molto simpatici e anche il posto in se era bellissimo, completamente immerso nel verde. Per farmi ambientare subito decisero di mandarmi il più presto possibile nella scuola del paese. Anche li tutti con me erano molto simpatici e cordiali. Incontrai subito una bellissima puledrina per cui mi presi una cotta, Jenny Shotrable, e per mia fortuna gli piacevano i ragazzi che non usavano la violenza ( si a quel tempo ero molto calmo... anche troppo a rivedere oggi ) .
La mia vita ebbe una svolta in una tranquillo pomeriggio mentre io e Jenny stavamo giocando. La nostra palla ruzzolò all’interno della Everfree Forest e lei si offrì di andarla a riprendere. Io non ero molto d’accordo ma lei non volle sentire ragioni. Dopo pochi secondi che ne era entrata la sentii cacciare un grido che mi agghiacciò. Corsi all'interno della foresta e vidi una cosa assolutamente spaventosa: Jenny era tenuta in una strettissima morsa da un Silvantropo, un antico mostro albero in grado di muoversi. Io non sapevo cosa fare ma mentre cercavo una soluzione guardai sul terreno. Forse per istinto, o non so per che cosa, spiccai un piccolo balzo e con tutta la forza dei miei zoccoli anteriori colpii il terreno. Appena lo feci il silvantropo venne colpito da un pezzo di roccia che quasi dal nulla e per magia si staccò dal terreno finendogli come un proietti su quello che pareva essere il suo occhio. All’inizio pensai che li in giro ci fosse un unicorno che l’aveva colpito con la terra però non vidi nessuno, poi quando il Silvantropo cercò di gettarsi su di me feci nuovamente un balzo per colpire il terreno e nello stesso occhio di prima gli finì un’altra manciata di terra, quindi da quell'azione capii che ero io a causare i colpi. Mezzo accecato si diede alla fuga lasciando andare Jenny.
Andai subito a vedere se stava bene ma lei, che aveva capito che ero stato io a colpire il Silvantropo con la terra, mi raggelò con poche parole:
“Mi dispiace molto ma come ti ho già detto non mi piacciono i ragazzi violenti”
E con queste parole si allontanò lasciandomi lì impietrito quasi mi avesse pugnalato...effettivamente era così. Bella tipa, io l’avevo salvata e lei... Non ebbi il tempo di finire il mio pensiero che sentii un’altro urlo provenire dalla direzione in cui il Silvantropo si era diretto. Corsi a vedere quello che stava succedendo e vidi che stavolta teneva tra...i rami? Le braccia?...un’altro pony. Stavolta senza pensarci osservai il terreno e trovai un buon punto dove imprimere forza per colpirlo all’occhio con una manciata di terra, poi quando lo trovai lo feci girare verso di me

"HEY, bruttone! Da questa parte!”

Appena si girò feci quello che ormai mi pare una cosa naturale: colpire il terreno con le zampe anteriori. Dopo che lo feci un mucchietto di terra si scaraventò sul suo già malconcio occhio, il che lo costrinse ad andarsene lasciando libero il giovane pony.
Quando mi avvicinai notai che era una ragazza ma era molto particolare, aveva il manto striato bianco e nero. Non facendoci troppo caso mi avvicinai e mi presentai
”Ciao. Io sono Francy, Francy Sunglass. Tu invece chi sei? Non ti ho mai vista a Ponyville anche se in effetti sono qui da poco”
”Il mio nome è Zecora, e non ho mai avuto tanta paura... grazie di avermi salvato da quella creatura. Io sono qui da pochi giorni e non mi sono ancora spinta nella città e dintorni”
“Mi stai dicendo che vivi all’interno di questa foresta?” replicai io sorpreso
“I miei genitori adottivi mi hanno detto che è un luogo in cui è meglio non avventurarsi”
“È vero è un po pericoloso ma per una maga come me non hai motivo di essere ansioso”
Non seppi bene cosa dire ma poi mi tornò in mente che i Silvantropi da quanto ne sapessi sono parecchio vendicativi quindi le dissi
“Penso che presto quell’affare tornerà per finire quello che ha iniziato. Dovresti allontanarti da qui per un po di tempo”
“Non posso farlo mio nuovo amico. E non torno su quello che dico. Se me ne andassi ora, anche solo per poco, tutti miei tentativi di entrare in comunione con questo luogo si getterebbero al fuoco”
Io ero molto preoccupato, fino a che non mi ricordai di aver letto anche che i Silvantropi odiano molto la luce ed è per questo che vivono nelle ombre della Everfree Forest uscendo di rado quando c’è ancora il sole. Quando si allontanò all'interno della foresta, iniziai a pensare
\Se riesco a trovare qualcosa con cui fare luce per scacciarlo potrei aiutare Zecora... ma deve essere qualcosa che lo convinca a non mettere mai più piede qui vicino quindi non credo che una torcia andrebbe bene.\
Purtroppo non aveva molta conoscenza in materia, ma accadde una cosa strabiliante. Mentre pensavo ad un modo in cui creare una grande quantità di luce, un gigantesco arcobaleno si manifestò in alto nel cielo nelle vicinanze della città sulla nuvole, Cloudsdale. Quello mi diede un’idea che esclamai come per sentirla bene
”Ma certo! Potrei usare dei fuochi d’artificio! Se ne faccio scoppiare uno il Silvantropo ne resterà accecato e scapperà. Si ma dove ne trovo...?”
Corsi subito alla biblioteca di Ponyville che per fortuna era aperta e chiesi alla bibliotecaria di quel tempo, una pony non certo vecchia ma con qualche ruga, il pelo nero e il crine marroncino chiaro, se esisteva un libro che spiegasse come creare fuochi d'artificio e lei mi disse di cercare il libro intitolato “1000 e 1 modi per diventare Artificieri”

Una volta trovato mi diressi subito al negozio di mio padre che vendendo armi da collezione teneva della polvere da sparo sul retro del negozio. Seguii le istruzioni che c’erano sul libro e misi assieme una granata rudimentale che però sarebbe dovuta riuscire a bastare al mio scopo.
Tornai quindi dove avevo incontrato Zecora e trovai non solo il Silvantropo di prima ma un trio di esseri suoi simili che si stavano dirigendo verso l’abitazione della ragazza. Diedi comunque fuoco alla miccia della granata e gliela tirai vicino ai piedi. Questa scoppiò con un boato quasi assordante sprigionando luci verdi e rosse. I silvantropi scapparono con la coda tra le gambe andando a sbattere qua e là contro gli alberi, accecati come mi aspettavo, al che io gridai
“EVVAI! Così si fa! Scappate fifoni!”
Le mie grida ( e molto probabilmente anche lo scoppio del fuoco d’artificio ) attirarono Zecora fuori da casa sua. Vide i Silvantropi che scappavano e anche me. Cercai di nascondermi ma ormai mi aveva visto e quando mi stanò mi disse
“Sei stato molto carino a liberarmi di quelle entità e il tuo cutie mark stabilisce la tua bontà.”
“Il mio...cosa!?”.
Mi guardai sul fianco e su di esso erano apparsi tre piccoli fuochi d’artificio, segno che probabilmente sarei diventato Artificiere. La giovane zebra corse in casa e ne uscì con un paio di occhiali da sole con lenti a specchio, che mi sistemò poi sul muso

”Nel posto da cui provengo e di usanza regalare oggetti alla persona che ci piace in modo speciale, per cui tieni questo occhiale. È una montatura incantata e crescerà durante la tua età in avanzata.”
“Uh... ecco... io... grazie...uao!”
Dissi probabilmente con una faccia tra il felice e il confuso, non aspettandomi certo una tale reazione da Zecora
E così vissero tutti felici e contenti... no ok sto scherzando che storia sarebbe questa se tutto finisse così?

UN FUTURO DA SOLDATO

Erano ormai passati 6 anni da quegli avvenimenti e io avevo raggiunto i 16 anni da neanche un mese. Come Zecora aveva detto, gli occhiali che mi aveva regalato ( che portavo anche di notte e levavo solo per andare a dormire ) erano cresciuti con me e li tenevo stretti come la cosa più preziosa che avessi al mondo, anche se ovviamente erano la seconda.
Ero in giro per la Everfree Forest dove mi ero ormai abituato a girare per andare da Zecora ed aiutarla nella creazione delle pozioni. In paese non era molto apprezza e quando provava ad andare per negozio misteriosamente erano tutti chiusi.
Io ancora non sapevo molto sulle voci che qualcuno aveva messo in circolazione su di lei, e sinceramente non me ne importava ancora granché, anche perché in questo modo avevo la possibilità di girare per la foresta con lei per esplorarne ogni angolo. Ogni tanto, all’interno della foresta, trovavamo vari villaggi.
Non di pony di terra, ne di pegasi o unicorni, ma delle specie più svariate, dai Paraspiriti ai Serpenti marini. Prima di quel periodo pensavo che ogni essere che viveva nella Everfree forest era pericolosa ma non era per niente così, anzi molti di loro erano estremamente simpatici.
Un giorno, mentre andavamo in cerca per alcuni suoi ingredienti, sentii un pianto provenire da dietro una roccia. Andai andare un’occhiata e li dietro trovai una coppia di bambini, uno era uno Spettro degli alberi e l’altro una Bestia delle paludi. Mi avvicinai e gli chiesi
“Chi siete voi due? E che ci fate qui da soli?”
Lo Spettro, tra una lacrima e l’altra, mi disse
”Io mi chiamo Baker...e lui è mio fratello Muddler...sniff...il nostro villaggio è stato...è stato...”
Ma non riuscì a finire la frase che scoppiò in un pianto. L’altro mi disse
“È stato attaccato da un mostro grande e cattivo...i nostri genitori ci hanno detto di scappare e che ci avrebbero raggiunti... ma ormai sono giorni che non li vediamo...sniff...mamma...papà...”
A quelle parole un’idea mi balenò la mente e senza pensare a che reazione i due avrebbero potuto avere gli chiesi
“Avete visto l’aspetto del mostro che ha attaccato il vostro villaggio?”
“Mio fratello Baker no, era già nella foresta, ma io l’ho visto... o forse era solo la coda, ma era grandissima, più del nostro villaggio...poi mi sono girato e sono scappato per raggiungere il mio fratellino...”
Avevo ancora parecchi dubbi ma poteva essere... in quel momento arrivò Zecora, che vide i due bambini, così gli raccontai tutto quello che mi avevano detto i due e quindi mi disse
”Dovremmo portarli nel vicino villaggio, non possiamo portarli con noi nel viaggio e se li portassi con te nel luogo in cui dimori verrebbero accolti con grida ed orrori. Penso che nella foresta vivranno più felici e sicura mente si faranno molti più amici"
Zecora aveva ragione, non potevo portarli a Ponyville, avrebbero di sicuro creato il panico. Per cui tornammo indietro di qualche chilometro con i due bambini sulla groppa e li lasciammo nel villaggio delle Manticore che si trovava li vicino. Le Manticore ci assicurarono che si sarebbero presi buona cura dei cuccioli e dopo averli salutati ce ne andammo.
Non immaginavo che quell’episodio mi avrebbe potuto toccare tanto. Tornato a Ponyville feci un salto alla biblioteca, in cui andavo molto spesso per leggere storie di guerra e combattimenti, che mi appassionavano molto

La proprietaria come mi vide entrare esclamò

”Buongiorno Francy. Sei qui per il quarto capitolo di The Iron Hoof Tournament?”
“No... stavolta cerco un libro sui mostri.”
“Un racconto dell’orrore?”
“Veramente vorrei un bestiario. Una descrizione dei mostri che è possibile trovare in giro per il mondo, che magari comprenda anche quelli più grandi e sconosciuti"
La proprietaria restò un’attimo spiazzata dall’insolita richiesta, ma si ricompose subito e mi disse
”Li trovi nel terzo ripiano dopo l’entrata. Cerca il libro intitolato I racconti di Jules Verde”
Una volta trovato mi misi a leggere con attenzione. Passai ore a cercare il mostro che aveva attaccato il villaggio dei due bambini, a cercare... il mostro che aveva attaccato il MIO villaggio! Anche se vivevo a Ponyville da ormai poco più di 6 anni non avevo mai dimenticato che il mio villaggio era stato devastato da un’orribile creatura di cui ricordavo benissimo l’agghiacciante sguardo dell’unico occhio sulla fronte, il digrignare delle zanne mentre cercava delle vittime da divorare
All’inizio avevo messo da parte quel ricordo così spiacevole ma i due bambini me lo riportarono alla luce. E finalmente dopo un’altro paio d’ore di ricerca nel libro, trovai il mostro che tanto aveva terrorizzato me e molti altri come me
Mi misi a leggere a voce alta
”Tra i tanti esseri che mi sono capitati di vedere nei miei viaggi, niente è sicuramente spaventoso e terrificante come lo Jormungard: un verme delle dimensioni di un paio di città e appunto per questo in grado di distruggerle senza problemi. Vive nel sottosuolo e una volta ogni tanto esce su una città e fa piazza pulita di tutti i suoi abitante. Principalmente si muove percependo il movimento e quando sopra di lui sente il camminare frenetico della vita nella città, esce fuori e distrugge tutto, sia divorando con le fauci della dimensione di un drago sia strisciando i superficie schiacciando tutto quello che si era lasciato dietro. In più una volta sbucato fuori dal terreno manifesta un gigantesco occhio con il quale può vedere tutto nel raggio di 200 metri alzandosi in posizione eretta. Sono molto pochi i sopravvissuti ad un suo attacco ed io, Jules Verde, sono uno di quelli, ma non augurerei nemmeno al mio peggior nemico l’incontro con questo mostro”
Chiusi il libro
”Ti ho trovato maledetto...”
Il giorno dopo iniziai ad allenarmi forse perché nella mia mente durante la notte era balenata l’idea di andare in cerca di quell’essere per vendicarmi, non solo per me, ma anche per i piccoli Muddler e Baker e per tutte le vittime che negli anni quell’affare aveva causato
Andai avanti per mesi ad allenarmi senza sosta, compiendo interi giri di Ponyville senza quasi accorgermene, sollevando pesi molte volte oltre il mio e iniziando ad affinare sempre di più il mio “potere speciale”, iniziando a capire meglio cosa potevo e non potevo scagliare con la potenza dei miei zoccoli. Il mio fisico, anche se sentivo che si irrobustiva, non cambiò molto nell’aspetto lasciandomi minuto quasi simile ad una ragazza, anche se non me ne curavo granché. Migliorai la mia mira, la potenza con cui scagliavo le cose e iniziai anche ad andare in cerca di nemici nella Everfree forest, che non è comunque libera dai pericoli e a volte una buona pulizia dai pericoli non fa che bene. Imparai molto quindi sia sugli essere più pacifici che la abitavano sia su quelli più pericolosi come i Timberwolfs o le Urse Minor e Mayor, stando particolarmente attento a queste ultime
Poi un giorno, mentre uscivo per aiutare Zecora alla ricerca di erbe mediche, davanti a me si materializzò una lettera che portava il Timbro reale
Pensai che fosse per mia madre, che faceva la pittrice e spesso veniva commissionata da personaggi famosi, ma sulla lettera c’era scritto “A Francy Sunglass”. In primo luogo non capii e pensai ad un errore del mittente ma quando iniziai a leggere compresi che era proprio indirizzata a me
“ Francy Sunglass, con la presento la invito formalmente a prestare servizio presso l’esercito della Everfree forest in modo da poter diventare un soldato dell’esercito di Equestria. Ultimamente una nostra spia ci ha riferito che si è allenato duramente. Noi non ne conosciamo il motivo ma lei sarebbe un candidato ideale come soldato del nostro esercito. Domani sera verso le 11 due nostri inviati la verranno a contattare nella piazza principale di Ponyville per sapere della sua decisione. Firmato: Princess Celestia”
Princess Celestia?! L’esercito della Everfree forest?! Ma che storia è questa?

 

UN SEGRETO PER TUTTI

Ancora non avevo bene le idee chiare su quello che era successo e più volte mi passò per la mente che poteva essere uno scherzo di Pinkie Pie, quindi tenevo gli occhi aperti per tutto quello che poteva accadere. Erano appena scoccate le 11 e, anche se pensavo fosse uno scherzo del pony rosa, ero li già da 10 minuti
Da dietro una casa vidi che si avvicinò a me un pony. Era molto più alto e fisicamente più grosso di me. Aveva una cicatrice su un’occhio e i capelli a spazzola. Quando si avvicinò a me mi chiese direttamente
”Sei tu Francy Sunglass?”
“Si sono io, ma lei...?”
“Mi scusi ma questa è un’operazione segreta e devo essere sicuro di quello che faccio”
“Se è un’operazione così segreta perché me l’ha detto così schiettamente senza neanche essere sicuro che fossi io Francy Sunglass?”
“Semplicemente perché capisco quando qualcuno mi mente, per quanto possa essere bravo non mi sfugge una menzogna quando la sento”
Io allora stetti a sentire quello che aveva da dirmi
“Prima di tutto devo chiederti se hai detto a qualcuno di questa storia”
“Veramente no visto che pensavo si trattasse di uno scherzo...”
“Nessuno scherzo, lei è stato contattato perché come scritto nella lettera è da un po che seguiamo i suoi movimenti, fin da quando hai portato i due bambini nel villaggio delle Manticore”
“Intende Muddler e Baker?”
“Proprio loro. Eravamo stati incaricati del loro recupero perché una volta fuggiti potevano essere visti dai pony e la maggior parte di loro li considerano mostro spaventosi, mentre noi sappiamo bene che non è così. Quando li abbiamo ritrovati abbiamo visto che si è avvicinato a loro senza problemi e ci hai parlato come se fosse una cosa normale. Dopo che lei li lasciò in custodia alle Manticore un nostro soldato, il ratto spia Nuilde, ti ha seguito fino ad oggi ”
Poi, con un cenno dello zoccolo, ordinò
”Ora puoi uscire Nuilde!”
Da dietro la fontana della piazza sbucò come una lucertola un gigantesco ratto, grosso quasi come un orso, che si ergeva su due zampe. Il pony davanti a me disse
”Scommetto che non si era accorto di essere seguito. Nuilde è la nostra spia migliore”
“Effettivamente per me è una sorpresa”
Dissi leggermente stranito. Il pony riprese
”Io comunque le sarò sembrato scortese se non mi sono presentato subito. Il mio nome è Dagg Moyeu, sono addetto all’addestramento delle reclute nel campo di addestramento nella Everfree forest”
“Proprio questo le volevo chiedere. Io sapevo che c’erano campi di addestramento in ogni città, come a Ponyville. Non ero a conoscenza di altri”
“Ssi, e quessto vuol dire che noi sstiamo facendo un buon lavoro”
Aggiunse Nuilde che si era tenuto fuori dal discorso fino ad ora. Dagg riprese
”Vero. Vede, il campo di addestramento della Everfree forest è un campo di addestramento segreto, e lo è per un motivo: mentre nelle normali città vengono addestrati pony di terra, pegasi e unicorni, nel campo di addestramento della Everfree forest si addestra ogni genere e razza senziente presenti appunto nella foresta. Questo per lo stesso motivo per cui avremmo dovuto recuperare Muddler è Baker e lo stesso perché persino questo incontro è un segreto. Quindi?”
“Quindi...cosa?”
“Il capitano ti ssta chiedendo sse vuoi entrare a far parte del nosstro centro di addessstramento”

“Un attimo... ma non avete detto che accettano solo le razzie senzienti al di fuori dei pony?”

“Non è del tutto preciso: in realtà pochi pony, come me o lei se accetta, hanno la possibilità di allenarsi al suo interno e una volta concluso il suo periodo di addestramento potrà essere richiesto in ogni combattimento o guerra che si possa verificare. Detta così può sembrare una cosa molto dura da sostenere ma è un strada che apre molte porte”
“Io...non so proprio che dire. Sarebbe un onore...ma...”
“Io possso comprendere il tuo sstato d’animo. Ssei molto legato a tutto qui, l’ho notato in quessti messi in cui ti ho sseguito, ssoprattutto a quella Zecora. Però devi ssapere una cossa... sse vuoi comunicarlo a lei e ssoltanto a lei puoi farlo”
Dagg si girò sorpreso verso il ratto
“Nuilde sai anche tu che non è possibile”
“Capitano me ne asssumerò tutta la ressponssabilità sse sservirà, ma l’ho sseguito abbassstanza per capire che della zebra ci ssi può fidare”
Dagg non era molto convinto, ma rispose
“E sia. Mi fido di Nuilde. Puoi comunicarlo alla tua compagna se vuoi”
“Io...ci penserò”
“Va bene. Io tornerò nella Everfree forest. Nuilde resterà qui con te. Quando sarai pronto a comunicargli la tua decisione basta semplicemente che lo chiamerai e lui comparirà”
Quella sera, tornando a casa, pensai a molte cose
\Come sono finito a farmi reclutare nell’esercito?\
\Sarò in grado di affrontare il compito?\
“E poi è una cosa segreta e a parte Zecora non potrò dirlo a nessuno...come reagirà la mia famiglia? Per quanto durerà l’addestramento? Forse potrei chiedere qualcosa a Nuilde...”
Poi mi girai verso il libro che avevo preso alla biblioteca che parlava sui mostri e mi ricordai di un pensiero che ebbi qualche settimana prima
”Questi addestramenti mi sono utili, mi sto certo irrobustendo, ma se solo potessi allenarmi con altri esperti... non esperti tipo personal trainer, ma esperti nell’arte del combattimento come... come nell’esercito”
In effetti per tutto quel tempo mi ero allenato, all’inizio lo facevo per il pensiero di affrontare lo Jormungard, ma poi divenne una cosa più...più...divertente? Utile? Non so bene come definirla. Ma sta di fatto che mi piaceva. E poi, tutto considerato, come pensavo di affrontare un mostro come lo Jormungard da solo? Passai la notte in bianco, mentre pensavo a tutte quelle cose e appena il sole attraversò le finestre della mia stanza mi misi gli occhiali da sole e uscii.
Corsi subito nella Everfree forest per andare a parlare con Zecora. Non sapevo bene come esordire ma un modo l’avrei dovuto trovare. Quando entrai Zecora stava trafficando con il suo pentolone, intenta a creare rimedi e pozioni. Quando entrai, le dissi
“Ascolta Zecora, io sono venuto qui per...”
“Per dirmi che pensi di entrare nell’esercito? Beh io credo che tu sia adatto in quell’ambito”
Subito ci rimasi impietrito e per un’attimo mi sembrò di avvertire qualcuno che deglutiva... che fosse stato Nuilde? Io farfugliai:
“Ma...come...Zecora...”
Lei intanto alzò un po la voce e, quasi ridendo, disse
“Adesso puoi uscire spia, ci sento benissimo e non soffro di miopia. Ti ho vista fin dal primo giorno, da quando usciti dal villaggio delle manticore ci giravi attorno”
A quelle parole de dietro di me spuntò Nuilde, visibilmente sconvolto dalla facilità con cui Zecora lo aveva individuato. Poi si rivolse a me e mi disse
“Se vuoi entrare nell’esercito non c’è problema, che io non te lo permetta è una cosa blasfema”
“Quindi per te non ci sarebbero problemi? Insomma...”
Lei si avvicinò e mi disse
“Beh senza di te sarà come avere addosso un maleficio, per cui prima di andartene vorrei che mi dessi un’ultimo...”
Senza lasciarle finire la frase, mi avvicinai a lei e la baciai, come se quella fosse l’ultima volta che la vedevo e considerando dove stavo andando poteva essere vero. Nuilde in quel momento si girò, come in imbarazzo. Quando ci lasciammo, le dissi
“Manterrò sempre questi occhiali e li avrò quando ritornerò”
Quindi mi girai verso Nuilde, che era ancora girato per l’imbarazzo e gli dissi
“Per Zecora va bene, ma cosa dovrei dire ai miei genitori?”
Lui mi rispose in fretta
”Ehm...digli ssemplicemente che ti unirai all’essercito, almeno non gli mentirai del tutto”
Così tornai a casa e aspettai che i miei genitori fossero entrambi a casa. Una volta arrivati, gli comunicai quello che avevo da dirgli. A mia madre scese una lacrima giù per la guancia, mentre mio padre mi disse
“Ci aspettavamo da un po di tempo questa tua comunicazione. Per quale altro motivo ti saresti allenato così tanto sennò?”
“Eh...già!”
Dissi io cogliendo l’occasione per trovare una scusa anche per tutto quell’allenamento che avevo seguito negli ultimi tempi. Non volevo parlargli dello Jormungard
“Noi siamo fieri di te Francy, anche se non sei il nostro vero figlio”
“Grazie mamma. Ora partirei subito, potrei non trovare più posto”
Dissi scherzando
“Ok ma fai attenzione, ti rivoglio a casa quando sarai un fiero soldato”
“Ci sarò”
Così facendo uscii, chiamai Nuilde e gli dissi
“Sono pronto, possiamo andare”
“Ssubito. Sseguimi”


IL CAMPO DI ADDESTRAMENTO DELLA EVERFREE FOREST

Io e Nuilde entrammo nella Everfree forest e vi camminammo al suo interno per molto tempo. Fino ad un certo punto ci ero arrivato con Zecora, ma con il ratto percorremmo luoghi che non avevo ancora visto
“È davvero ben nascosto questo campo”
Dissi a Nuilde, per passare un po il tempo del viaggio
“Ssi, lo è, quessto perché i pony hanno timore di entrare nella foressta, e possono esssere capiti, sse non ssi ssa dove andare quessto possto diventa un labirinto difficile da disstricare, oltre ai mille pericoli che vivono in esssa. E vi ssono punti in cui anche chi abita la foressta non ossa avventurarssi”
“Ed immagino che noi è li che andremo”
“Ssagace”
Dopo un’altro paio d’ore di cammino i miei zoccoli iniziavano a pesare, mentre Nuilde pareva ancora fresco e riposato, ma lui doveva essere abituato a queste distanze
“Ecco, ci ssiamo”
Mi guardai attorno. Lo feci più di una volta. Attorno a noi però non vidi nulla se non alberi, alberi e forse dimenticavo alberi. Nuilde sorrise sotto i baffi
“Gli unicorni fanno un bel lavoro eh?”
“Vuoi dire che ci troviamo in un illusione?”
“Non essattamente. Tu ti ci trovi. Ragazzi dategli la vissta”
A quelle parole un flash abbagliante mi accecò per un istante e quando riaprii gli occhi vidi una cosa incredibile: attorno a me erano spuntati esseri di ogni razza: manticore, paraspiriti, silvantropi, serpenti marini, draghi e molte altre razze
Tra tutti loro riconobbi Dagg che venne a salutarmi
”Ben arrivato nel campo di addestramento della Everfree forest. Ora posso anche darti del tu e puoi darlo a me, ma ricordati: formalità a parole ma resto il tuo allenatore qui al campo.”
Come un soldato già addestrato gli risposi

”Sissignore!”

“Ah per quello c’è tempo”
Disse
”Per ora ti conviene adattarti a vivere qui, anche se non dovrebbe essere difficile per te. Ti ho assegnato alla squadra Rho, dormitorio 16. Vai li, la tua squadra ti aspetta per conoscerti”
“Vado subito, non vedo l’ora di conoscerli”
Risposi, abbastanza su di giri. Tutti i dormitori erano uguali alla vista se non per il numero che li contraddistingueva, e parevano abbastanza grandi da contenere per lo meno un drago assieme ad altri esseri senza problemi
Quando mi trovai davanti al dormitorio mi affrettai ad entrare dentro. All'interno vidi distintamente 4 creature diverse. Molto cortesemente uno di loro, un Serpente marino, si avvicino e mi disse
“Tu devi essere il nostro nuovo compagno. Molto piacere. Il mio nome è Frederich. Ti presento gli altri. Il Silvantropo si chiama Andy. La Manticora si chiama Clyde ma preferisce farsi chiamare Bloodclaw”
Le loro tre razze le riconobbi, ma il quarto mi lasciò un po perplesso. Somigliava molto ad un pony, un alicorno per la precisione, ma era completamente nero,con le zampe piene di buchi, le ali simli a quelle di un coleottero e dei canini sporgenti. Il serpente marino mi disse
”Se non sei mai andato oltre i confini della Everfree forest è difficile che tu conosca la sua razza. Lui è James, un Changeling”
“Se conosci la mia razza sappi una cosa, io non sono malvagio come il resto di loro, anzi se provassero ad attaccare Equestria proverei sicuramente a fermarli”
“È un piacere conoscervi ragazzi”
“Non ho ancora finito di presentarti tutti. Quei due sopra di te sono Marco e Jhon, i fratelli Paraspiriti”
Alzai lo sguardo ed effettivamente sopra di me si trovavano due Paraspiriti. Gli dissi leggermente in imbarazzo
“Scusate non vi avevo notati”
Loro mi risposero in coro
”Non fa niente sappiamo di essere piccoli, per questo in missione non veniamo notati”
“Poi ci sono altri due compagni ma in questo momento sono andati a prestare servizio alle pulizie, tocca a tutti prima o poi”
Nel momento stesso che lo disse si aprì la porta dietro di me
“Ah siete tornati. Vi presento il nostro nuovo compagno...ehm...”
“Oh, già non mi sono ancora presentato. Il mio nome è Francy Sunglass”
“Bene vi presento Francy”
Mi girai e quasi non credevo a quello che avevo davanti a me
”Ma...ma...ma voi...”
E loro di tutta risposta
”Ma...ma...ma tu...”
Ci squadrammo per qualche attimo e poi io dissi
”Naah non è possibile li ho lasciati che erano bambini, non possono...”
“Invece possiamo. Le Bestie delle paludi e gli Spettri degli alberi crescono molto più rapidamente dei pony e soprattutto mantengono un’aspetto adulto molto a lungo”
“Ma allora voi siete davvero...”
“Proprio così Francy! Noi siamo Muddler e Baker! Non credevo certo che ti avremmo ritrovato qui, sei una sorpresa!”
“Voi per me lo siete molto di più!”
Dopo aver discusso per qualche ora sul nostro passato con la mia nuova squadra, l’orologio appeso sopra la porta suonò le 20:00
”È ora di cenaaaaaaaaa!!”
Tuonò la manticora che scattò come un razzo fuori dal dormitorio, lasciandomi sorpreso
“Lo fa sempre...”
Mi disse James


”Ti ci abituerai”
“Ehm...Ok”
Andammo verso la costruzione dove si mangiava. All’esterno c’erano i draghi che facevano parte del campo di addestramento, molto probabilmente perché non entravano all’interno. Dentro notai che era davvero un bel posto soprattutto perché ogni razza aveva il suo cibo, nei piatti dei draghi c'erano gemme preziose, i silvantropi avevano terra con fertilizzante e per i pochi pony c’era comunque degli ottimi fiori e una buona dose di fieno, abbastanza da saziare. Mi lasciò sorpreso abbastanza il cibo di James. Non capivo bene cosa fosse, era una strana radice, ma preferii non fare domande. Nel mezzo della cena l’allenatore Dagg si alzò e disse a tutti
“Signori, oggi da noi è entrata una nuova recluta! Spero che lo trattiate come trattate già tutti qui al campo, in fondo è molto raro che un pony entri qui a meno che non abbia referenze speciali o ottime qualità! E ora riprendete pure a mangiare!”
A quelle parole chi poteva applaudì, chi non poteva sbatté i piedi, gli zoccoli o le radici per terra. Finita la cena andammo a letto presto perché da domani sarebbe iniziato il lungo periodo di allenamento

 

UN GRUPPO DI DIECI MEMBRI

Come mi aspettavo l’allenamento nel campo era molto duro, altro che i miei sessanta giri attorno a Ponyville o i miei 150kg sollevati. Li si che si faceva sul serio e quando il gioco si fa duro io mi diverto. I primi due giorni erano comunque stati poco frenetici o stancanti per farmi adattare meglio al cambio di stile di allenamento, così ebbi anche il tempo di capire che tipi di allenamento mi servivano
Gli unici pony di terra qui eravamo io e l’allenatore Dagg, di pegasi ne vidi solo 3 ma sfrecciavano talmente veloci che potevano essere anche di più, invece c’erano molti unicorni ma probabilmente il compito della maggior parte di essi era di mantenere attiva l’illusione che vedevo anche io prima del mio arrivo e per questo non potei capire che tipo di trattamento mi aspettava ma a giudicare degli essere più simili a me, come le Manticore, capii che molto del mio allenamento si sarebbe basato sulla corsa e sulla resistenza. Il terzo giorno l’allenatore Dagg volle testare quest'ultima e per tutto il giorno non fece altro che farmi correre su e giù per il campo. Impiegando tutte le energie disse lui che corsi per un totale di sette ore e ventisette minuti circa in tutto il giorno, buono per una recluta. La sera stessa ci mancò poco che fagocitassi anche il piatto tanto ero affamato
”Non mangiare così in fretta sennò starai male”
Mi disse Muddler, ma ero troppo occupato a mangiare per smettere di mangiare. Il quarto giorno mi passò sotto il controllo di Frederich per allenarmi sul nuoto. Come il giorno prima, nuotai fino allo sfinimento tanto che credevo che Frederich mi dovesse portare fuori da li trascinandomi per la coda. Invece andò bene e riuscii ad arrivare anche quel giorno all’ora di andare a dormire. Tutto sommato era un bel posto, finiti gli allenamenti potevamo fare quello che volevamo, anche uscire dal campo sempre restando nei dintorni per evitare di perderci. Li intorno c’era un bel paesaggio, completamente incontaminato da costruzioni o strade, eccetto ovviamente il campo di addestramento, che però si mimetizzava bene nel paesaggio essendo interamente costruito in legno. Dopo un paio di settimane ero riuscito a tenere il ritmo degli allenamenti, anche se come al solito il mio fisico restava minuto pur con tutta la forza fisica e la resistenza che accumulavo. Non c’erano spesso cambiamenti, a volte alcuni gruppi partivano per delle missioni e da li mi venne spontaneo chiedere una cosa all’allenatore Dagg
“Perché noi non siamo ancora partiti per nessuna missione? non ce ne sono o c’è un’altro motivo?”
L’allenatore sembrava preparato a questa domanda e non stette molto a pensare ad una risposta
”Semplicemente perché la squadra Rho possiede solo 9 Elementi. Per le missioni preferiamo mandare le squadre composte da più membri, che non superano mai il 10. È pur vero che con meno persone ci si muove più facilmente, però con più membri si hanno più piani a disposizione. La vostra squadra poi ha 8 razze diverse al suo interno e può creare una grande varietà di piani di ogni tipo. Quando la vostra squadra otterrà il suo ultimo elemento vi verranno assegnate delle missioni”
“Ho capito. Comunque sono qui da circa un mese e ho visto solo due o tre arrivi, è normale? “
“Beh sai anche tu che questo campo di addestramento è per gente dotata o referenziata e questi non crescono sugli alberi”
“Vero anche questo”
Il tempo passava e ormai ero nel campo di addestramento da quasi due mesi. In quel tempo avevo preso una decisione un po particolare, farmi fare un tatuaggio sopra il cutie mark, per far vedere che ero un soldato fiero di esserlo, e quindi sui fuochi d'artificio mi feci fare un paio di occhiali da sole simili ai miei, facendo sembrare i fuochi d'artificio delle scintille dovute alla pulizia. Quella mattina ci stavamo preparando per iniziare l’addestramento, quando la porta del dormitorio si aprì facendo entrare un foglietto. Lo guadammo un’attimo perplessi quando due vocine in coro ci dissero leggermente spazientite
”Beh la prendete o no?”
Non ci eravamo accorto che sotto il foglietto c’erano Marco e Jhon che la trasportavano, né che non erano in stanza a prepararsi
“Cavolo se sono bravi” pensai

Frederich prese la lettera ai due Paraspiriti e iniziò a leggere
“Ahem... Gentili membri della squadra Rho, siamo lieti di annunciarvi che entro domani mattina arriverà una nuova recluta che si unirà alla vostra squadra...wow!”
Bloodclaw esclamò con fragore
”Finalmente!! Così assegneranno delle missioni anche a noi! Non vedevo l’ora e voi?!”
“Sinceramente aspettavo da tempo questa notizia”
“Già, stare qui è bello ma compiere le missioni deve essere meglio!"
Risposero Muddler e James. Andy chiese
”C’è altro che riguarda la recluta?”
Frederich mi guardò e disse
”Francy è fortunato, secondo la lettera sarà un pony di terra”
“Davvero? Meglio, vedrò qualche altro pony di terra oltre all’allenatore una volta tanto”
Già ci immaginavamo chissà che su questa nuova recluta. Bloodclaw sperava che fosse grosso come lui per poter fare dei confronti di forza mentre i Paraspiriti speravano che fosse qualcuno che li notasse finalmente. Io invece mi chiedevo se magari fosse qualcuno che già conoscevo, in fondo non c’erano molte informazioni e tutto poteva essere
Il mattino i ragazzi erano nel dormitorio ad aspettare l’arrivo del nostro nuovo compagno, mentre io e Andy eravamo addetti alle pulizie. Probabilmente avevo un viso strano perché Andy mi disse
”Proprio come al tuo arrivo eh? Baker e Muddler erano addetti alle pulizie mentre tu arrivavi e solo dopo scopristi di conoscerli già”
“Veramente ho questa faccia solo perché questo posto fa schifo...come possono degli esserini come i Paraspiriti lasciare dei bagni in queste condizioni?”
Andy trattenne una risatina sotto i rami. Però quello che aveva detto non era sbagliato, poteva essere davvero così, come avevo pensato in quei giorni. Non avevamo ancora finito di pulire quando sentimmo un grido provenire dall'esterno
”AAAAAGGGGggghhh...”
Io e Andy corremmo fuori perché quella sembrava proprio la voce di Bloodclaw. Infatti lo trovammo, steso a terra, fuori dal muro sfondato del nostro dormitorio. Corremmo a vedere che era successo e oltre la porta vedemmo un nugolo di batuffoli che avvolgevano qualcosa...erano piccoli Corpi paraspiriti, l’abilità particolare che caratterizzava Marco e Jhon dagli altri paraspiriti, che invece di moltiplicarsi sputando i propri simili potevano scegliere se riprodursi o se sputare fuori un Paraspirito morto di cui restava solo il corpo da comandare a proprio piacimento.
Io e Andy chiedemmo che era successo e a risponderci fu James
”Vedete, stava andando tutto bene e noi stavamo aspettando che la nuova recluta arrivasse per salutarla, ma quando è entrato ci ha guardati tutti, ci ha squadrati e quando Bloodclaw si è avvicinato per salutarlo lui...lui lo ha scaraventato contro la parete facendo capitolare il povero Bloodclaw fuori dal dormitorio!”
A quale punto corsero altre squadre li attorno, che avevano sentito il grido e tra tutti si fece spazio Dagg che doveva vedere che era accaduto
“Maledizione, lo sapevo... chiamate i Diamond Dog infermieri e preparate una barella, Bloodclaw ha preso una brutta botta”
Io mi avvicinai a Dagg e gli chiesi con tono sospettoso
”Perché hai detto quel ”Maledizione, lo sapevo”? Ti aspettavi una cosa del genere?”
Dagg era in difficoltà con quella domanda e chiese alla squadra Rho di seguirlo portandosi dietro il prigioniero di Marco e Jhon. Arrivati nel suo ufficio, Frederich disse prima di tutti
”Adesso vorremmo una spiegazione”
“Ve la darò. Il pony di terra che ho assegnato alla squadra Rho si chiama Bow Gunner. Il suo villaggio venne attaccato tempo fa da un’orda di ratti razziatori che attaccarono e saccheggiarono il suo villaggio, lasciando in vita poca gente che era riuscita a nascondersi. Noi pensavamo che stando in un posto assieme ai ratti avrebbe potuto perdonarli per quello che avevano fatto, anche se sarebbe stato molto difficile, ma in seguito scoprii che dopo quell’esperienza non aveva iniziato ad odiare solo i ratti ma tutti gli esseri provenienti dalla Everfree forest. Per questo l’ho assegnato alla squadra Rho, perché al suo interno c’era Francy che era un pony di terra come lui e avrebbe potuto aiutarlo a non odiare tutti in modo indiscriminato, ma non è andata come speravo...”
“Già e adesso il povero Bloodclaw è finito in ospedale!”
Dissero Marco e Jhon mentre ancora tenevano assieme i Corpi paraspirito per non far scappare il pony di terra. Io dissi
“Se questa faccenda era così complicata perché non ce l’ha detto subito? Anche con la mia presenza non so se sarebbe cambiato qualcosa e comunque presto o tardi questa storia sarebbe venuta fuori”
“Lo so e ho sbagliato, me ne prendo tutta la responsabilità. Adesso vi dovrei chiedere una cosa, uscite dal mio ufficio tutti tranne Francy. Paraspiriti, quando saremo rimasti solo noi qui dentro lasciate andare Bow”
E così fecero. Il pony di terra cadde dal punto sospeso in cui i Paraspirito lo avevano mantenuto e si guardò attorno esordendo con l’esclamazione
”Bene, non ci sono quei mostri qui attorno...”
Io ero già pronto a lanciargli addosso qualcosa per quell’affermazione, ma Dagg mi fermò. Iniziò a discutere con lui
”Ascoltami bene Bow, io ti ho permesso di venire qui in questo campo di addestramento perché in te c’è un grande potenziale, ma se vuoi rimanere qui dovrai iniziare d accettare tutte le razze presenti in questo posto”
Non rispose
”Questo è Francy Sunglass. È nella tua stessa squadra e non si trova male qui”
Mi guardò e disse
”Puzza in una maniera orribile, scommetto che quegli esseri lo costringono a pulire le latrine”
“È vero Bow, io puzzo un po, ma ti ci dovrai abituare anche tu perché è un compito che spetta a tutti una volta ogni tanto”
“Se pensi che mi farò comandare da un gruppo di mostri ti sbagli di grosso”
Dopodiché si alzò, aprì la porta e prima di uscire disse
”Gli unici che si possono avvicinare a me sono unicorni, pegasi e pony di terra, altre cose viventi intorno non ne voglio. E con questo ho finito!"
E sbatté la porta dietro di se. Bell’ultimo membro che la squadra Rho si era trovata

   
 
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