Mi ricordo di aver sempre avuto una famiglia felice.Mio padre è un uomo estremamente gentile e che stranamente dimostra sempre anni in meno di quelli che veramente ha,tutti lo rispettano compresa io, per le sue maniere gentili e perché è affidabile e poi cominciando a lavorare come semplice segretario è riuscito a fare cariera e a diventare direttore di una scuola,che io Marina, frequento.
La mamma invece è una semplice e dolce cassiera di un supermercato,che fortunatamente si trova vicino casa nostra,un semplice e accogliente appartamento di un palazzo vecchio ma con buoni affittuari.
Mi ricordo che quando avevo cinque anni non facevo altro che stare con mia madre, lo preferivo invece di stare in ufficio ad annoiarmi con mio padre che per carità è bellissimo e gli voglio un bene del anima,ma il suo lavoro non gli dava il tempo di prestarmi attenzione,così preferivo stare con la mamma che ogni tanto mi guardava e mi faceva un dolce sorriso.
Ma questo non è tutto ciò che mi colpì,lo fece anche un bambino che allora come me aveva cinque anni o forse sei,era sempre serio e sembrava sempre che fosse superiore a gli altri,ma mi piaceva tantissimo, veniva feci caso più avanti, un giorno si e uno no,alla settimana e continuò anche durante le elementari e le medie, poi sparì,ci rimasi così male e cominciai a sperare di rivederlo un giorno,comunque la speranza è l’ultima a morire.