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Autore: Thought Of You    06/03/2013    0 recensioni
Dalla storia: "Prese il bicchiere mezzo vuoto che avevo tra le mani e lo avvicinò a sé... poi lo versò nel vaso di fiori rinsecchiti che aveva affianco.
"Ehi ma che fai?? io l'ho pagato quello!" urlai e non me ne accorsi nemmeno"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Vorrei un wodka tonic" dissi sorridendo al barista del locale, non ero mai andata lì ma quella sera decisi di cambiare, non volevo frequentare il solito bar dove di solito andavo dopo il lavoro, quando ero stressata da tutti i problemi degli altri che mi assillavano dalla mattina o dovrei dire da praticamente 2 anni... sempre le solite storie, i soliti disguidi e le solite complicazioni che ci sono in quell'ufficio. Forse avrei dovuto lasciarlo per sempre, licenziarmi ma non potevo, mi serviva quel lavoro. Mi chiedo sempre se penserei le stesse cose che penso ora se avessi fatto il lavoro dei miei sogni... la fotografa!
"Con ghiaccio?" mi chiese l'uomo. Io ero sommersa dai miei pensieri e non capii del tutto la frase...
"Scusi??"
"Lo vuole con ghiaccio il drink?"
"Oh, si mi scusi" risposi arrossendo un poco. Lo osservavo mentre preparava la cosa che non mi avrebbe consolato anche dopo il terzo che avrei bevuto, ormai era tutto fisso nella mia mente e non se ne andava mai se non quando dormivo.
"Forse dovresti bere solamente dell'acqua oppure se proprio vuoi, solamente UNO di quei drink... non credi?"
E questo da dove sbucava? non l'ho visto avvicinarsi? cosa voleva da me?
"No non credo, io spero sempre che mi facciano dimenticare, almeno per un po'..."
"Beh credimi, non serve a niente, ci sono passato anch'io ma non funziona"
Prese il bicchiere mezzo vuoto che avevo tra le mani e lo avvicinò a sé... poi lo versò nel vaso di fiori rinsecchiti che aveva affianco.
"Ehi ma che fai?? io l'ho pagato quello!" urlai e non me ne accorsi nemmeno, buttandomi contro di lui per riprendermi il bicchiere e barcollai finendo tra le sue braccia.
"Stai buona, se proprio sono i soldi che vuoi te li darò... comunque piacere mi chiamo Justin!" disse rimettendomi a sedere sullo sgabello.
"Si certo che rivoglio i miei soldi"
"Te li darò ti ho detto... ma prima devi dirmi come ti chiami e darmi qualche informazione con cui posso rintracciarti per ridarteli"
"Silvia, e non ci penso nemmeno a darti il mio numero... tieniti i soldi" mi alzai seccata e uscii dal locale, fermandomi sulla panchina dietro l'angolo... la mia testa girava troppo.
Alzai lo sguardo e me lo ritrovai davanti.
"Ma allora non molli eh" dissi alzandomi di scatto e barcollando un po'...
"No io non mollo, forse perchè mi interessa davvero conoscerti e aiutarti!" rispose abbassando lo sguardo.
"Beh non mi serve il tuo aiuto!"
"Io credo di si invece, non ti reggi in piedi..."
"Ma che cavolo stai dicendo?! Io sto benissimo" lo scansai e cercai di andare dritta ma fu un fallimento, caddi a terra e mi sbucciai un ginocchio e le mani... si avvicinò allarmato e mi prese in braccio per aiutarmi a sedere su un muretto lì vicino.
"Ti fa tanto male?" Chiese preoccupato.
"No, non è grave... forse hai ragione, ho bisogno d'aiuto ma puoi portarmi solo fino a casa... poi mi lasci in pace"
"Ok come vuoi, dove abiti?"
"A due isolati da qui" dissi indicando in direzione di casa mia. C'incamminammo verso la sua auto, era un bella macchina, costosa. Mi aiutò a salire poi raggiunse il posto di guida e mise in moto. In meno di 10 minuti eravamo sutto il mio palazzo.
"Vieni, ti aiuto" mi prese il braccio e lo appoggiò alla sua spalla per poi mettere il suo attorno ai miei fianchi. Ora che lo guardavo da vicino non era neanche tanto male, anzi era davvero carino... ma forse ero solo ubbriaca e non capivo nulla.
"Grazie dell'aiuto, ci si vede" dissi quando arrivammo al portone poi presi le chiavi, controllandole più volte prima di trovare quella giusta e alla fine entrai richiudendomi la porta alle spalle. Lui non se ne andò fino a quando non salii sull'ascensore.. o almeno credo se ne sia andato ma non potevo dirlo con certezza perchè non sarei più riuscita a vederlo da lì fino a quando non avrei raggiunto appartamento, dove avrei potuto vederlo dalla finestra.
Infatti la sua auto era ancora ferma lì sotto e lui era appoggiato alla portiera del guidatore. Non so perchè aspettasse ma io non avrei retto fino a quando se ne sarebbe andato, quindi andai a dormire.




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Hola, allora questa è la prima storia che pubblico, siate buone :)) sarei felice se mi lasciaste qualche recensione per sapere cosa ne pensate :3
Ciaooo, Sil.
  
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