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Autore: Billie_Jean    06/03/2013    2 recensioni
Louis ha un solo modo per conquistare il cuore della sua amata Eleanor: deve oltrepassare il muro che separa il suo villaggio da un mondo incantato e mettersi in viaggio per recuperare la stella caduta che la giovane desidera per il suo compleanno. Louis sapeva che sarebbe stata una prova dura; non immaginava però, che le stelle si lamentassero tanto.
Scritta per la AU!Fest indetta da THEGAYS, prompt: Stardust!Au
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Brevissima, scritta per il prompt Stardust!Au durante la AU!Fest del TheGays. Questa è l'ultima, giuro!
Spero vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate! :)



L’ennesimo gemito lamentoso risuonò alle orecchie di Louis, che si voltò esasperato.

-Ti dispiacerebbe smetterla di fare tutto questo rumore?- sbottò all’indirizzo del ragazzo che arrancava dietro di lui, legato alla sottile catenella di fiato di gatto e chiaro di luna, che si stringeva attorno al suo polso e correva fino al pugno di Louis, che la teneva ben stretta.

-E a te dispiacerebbe fermarti un secondo? Mi fa male la gamba!- ribattè il ragazzo, con tono supplichevole ed espressione sofferente. Louis sospirò, scuotendo il capo.


-Senti Eddy…-

-Harry!- strillò quello, irritato.

-Harry- si corresse Louis -Devo arrivare a Wall in tempo per il compleanno di Eleanor, e manca meno di una settimana. Come pensi che ce la farò, se continuo a fermarmi?-

Riprese a camminare senza attendere una risposta, il passo baldanzoso e lo sguardo fiero; dopo pochi secondi però, Harry parlò di nuovo.

-Non mi importa un fico secco di Eleanor!- esclamò con stizza, fermandosi di nuovo; Louis strattonò la catenella, ma l’altro oppose resistenza ed il ragazzo fu costretto a fermarsi -Non ho mai detto di voler diventare il regalo di compleanno di una sadica squinternata solo perchè tu possa conquistarla!- proseguì Harry, lo sguardo deciso ed offeso.

-Non hai molta scelta- gli rispose Louis, facendo tintinnare la catenella -Ti ho preso-.

Il volto di Harry si fece paonazzo dalla rabbia, e la stella caduta incrociò le braccia, sedendosi a terra immediatamente, salvo poi gemere di dolore quando la sua gamba mandò una fitta.

-Sai cosa ti dico?- esclamò, prossimo alle lacrime -Io non ci voglio andare, da Eleanor. Sono una stella! Lo sai cosa fanno, le stelle?-

Louis sospirò, arresosi al rifiuto di Harry di muovere un altro passo.

-Si lamentano un sacco, questo è certo- fece, sedendosi accanto a lui. Harry arrossì e borbottò qualcosa di incomprensibile, mentre Louis si diede da fare ad arrotolare la gamba dei pantaloni di seta, scoprendo la pelle nivea del ragazzo stella. Tastò delicatamente un lembo di pelle, ed Harry sibilò immediatamente, ritraendosi al tocco.

-Fa male!- esclamò, con voce strozzata.

-Ci credo, sei caduto dal cielo- replicò leggermente Louis, che aveva preso a rovistare nella sua borsa di tela. Ne estrasse delle bende e, procuratosi una stecca da un ramo spezzato, iniziò a fasciare la gamba rotta, con gesti esperti e delicati. Harry rimase un po’ in silenzio, osservandolo lavorare.

Poi, incapace di trattenersi, chiese:

-Perchè hai fatto tutta questa strada, solo per fare a Eleanor un regalo di compleanno?-

-Perchè la amo- rispose subito Louis, senza neppure pensarci -L’ho fatto come pegno del mio amore, per dimostrarle che sarei disposto a morire per lei- annunciò fieramente, gonfiando il petto -E anche perchè Zayn è andato fino a Bradford per comprarle un anello, e io devo fare di meglio se voglio che lei mi ricambi- aggiunse pensieroso, lo sguardo più scuro.

Gli occhi luminosi di Harry si sgranarono a quelle parole, e la stella lo guardò incredulo.

-Stai cercando di comprare il suo amore?- parafrasò, le parole cariche di puro disgusto, e Louis arrossì -Ma non è così che funziona! L’amore dovrebbe essere reciproco, gratuito, sincero! Che razza di persona è una che chiede in dono la vita, e valuta l’amore in base al valore di un regalo?-

Louis lo fissò senza rispondere, a corto di parole. Ci aveva pensato, nei momenti di debolezza, quando credeva non sarebbe riuscito a compiere la prova che gli era stata chiesta; perchè mai avrebbe dovuto sforzarsi così tanto per piacere ad Eleanor, se lei aveva così poca considerazione di lui?

Guardò Harry, che scuoteva il capo e sbuffava di fronte alla sua idiozia; e si sentì improvvisamente molto affranto, e molto solo.

-Io non so niente sull’amore- mugolò -Non ho mai imparato come conquistare una persona, non ho nessuna esperienza in questo campo- ammise, le guance tinte di un lieve rossore. Harry si fece più vicino, e improvvisamente lo stomaco di Louis si riempì di farfalle che non lo avevano mai abitato, prima.

-Nemmeno io ho esperienza- confidò -Dopotutto, sono una stella. Ma ho passato secoli a guardare la Terra da lassù, e l’unica cosa che la rendeva sopportabile, in mezzo a tutte quelle guerre, era vedere le persone incontrarsi ed innamorarsi, e vivere felici insieme. E quello che ho imparato, Louis, è che l’amore non si può comprare con un bel regalo; dev’essere spontaneo e naturale-.

Il ragazzo abbassò lo sguardo e sbuffò piano, giocherellando con un filo tirato della sua camicia.

-Quindi è questo che fate, voi stelle- borbottò -Spiate gli umani?-

Harry rise e scosse il capo, poi posò la mano sulla gamba del ragazzo, che ebbe un brivido che non aveva nulla a che vedere con il freddo.

-Posso aiutarti, Louis- gli disse, avvicinandosi; il suo profumo di sole invase le narici del ragazzo, che lo guardò negli occhi -Posso insegnarti tutto quello che devi sapere sull’amore, se vuoi-.

Harry era vicinissimo, tanto che Louis poteva vedere la polvere di stella che era rimasta sulle sue ciglia e sui suoi capelli; con il cuore che galoppava in petto deglutì, poi annuì, il compleanno di Eleanor dimenticato in un angolo del suo cervello.

Sorridendo Harry si fece ancora più vicino, e Louis dovette incrociare gli occhi per non staccare lo sguardo da lui neppure un momento. Quando chiuse gli occhi, il ragazzo lo imitò; e subito dopo, il tocco umido e delicato delle labbra della stella furono sulle sue, in un bacio leggero ma così intenso che concentrò in pochi secondi tutte le emozioni che Louis avesse mai provato nei suoi diciotto anni di vita.

Harry si allontanò e Louis si limitò a guardarlo, incapace di formulare un pensiero coerente; era letteralmente raggiante: la sua pelle chiara risplendeva di luce propria e il ragazzo rimase incantato a guardarlo mentre si faceva sempre più luminoso ad ogni bacio che si scambiavano. Louis strinse le palpebre e si disse che non poteva che essere un buon segno; dopotutto era quello che facevano le stelle, no? Brillavano.
   
 
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