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Autore: ineedyourvoice    06/03/2013    5 recensioni
Ci si può fidare di una persona con un passato oscuro alle spalle?
Ci si può innamorare del pericolo?
Un cacciatore può innamorarsi della sua preda?
Un leone e un'agnello.
Vi lascio alla lettura :3
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Buona lettura, ci vediamo dopo...



 Capitolo uno. 
Pov Louis. 







« Tomlinson, ti vuole in Grande capo.» mi avvisò Bruce entrando nella mia camera mentre mi vestivo dopo aver fatto una funga doccia per poi disinfettare tutte le ferite di guerra che segnavano il mio corpo.

 Chiusi la zip dei pantaloni infilando la mia pistola tra la pelle e la stoffa, sbuffai guardando il Bruce, « E ti ha detto che vuole?» gli chiesi mentre infilavo la prima maglietta che trovavo, « Un'altra missione?» domandai scocciato.

Bruce sorrise, e alzò le spalle, « Credo di si, sembravo una cosa seria, e in più ha detto che devi andare nel suo ufficio, che ti deve mostrare delle cose.» spiegò uscendo dalla porta, « Ah muoviti ad andare dal Grande Capo, sembrava abbastanza nervoso.» aggiunse chiudendo la porta dietro di se.

Sbuffai passandomi la mano tra i capelli ancora umidi, mi buttai sul letto stranamente esausto anche se quel giorno non avevo fatto nulla a parte darmi una doccia di due ore.

«Tommo non vai? Sai com’è il Grande Capo se si innervosisce? L’ultima volta ti ha quasi spaccato la faccia, ricordi? » la voce di Harry, il mio coinquilino, il mio unico e vero amico in quella topaia, mi riportò alla realtà.

Schiacciai la testa sotto il cuscino, « Credi me ne importi qualcosa?» sputai, « Quel pezzo di merda potrebbe solo morire, non asetto altro.» dichiarai acido socchiudendo gli occhi.

« Louis, non scherzare, ha tutte le carte per farci passare tutte le pene di questo mondo. Lo sai.» mormorò serio, « Ricordi cosa ha fatto alla mia famiglia? È perfettamente capace a farlo anche alla tua. Non scherzare con il fuoco.» 

Sospirai, sentendomi in colpa per aver tirato fuori quell’argomento.

« Haz?» lo richiamai piano, alzò il viso posando i suoi occhi verdi sui miei, «Non volevo farti ricordare il passato.» dichiarai con poca voce.

Harry sorrise, « Non ti preoccupare, ormai del passato ci abbiamo fatto l’abitudine. Ci dobbiamo adeguare al passato che abbiamo, no? Neanche il tuo è meglio del mio.

Il passato è passato e deve rimanere alle spalle.» dichiarò accennando un sorriso, « Ora vai imbecille.» indicò la porta, « Tieni testa al Grande Capo, okay?»

 Sorrisi e annui.
 


Raggiunsi più lentamente possibile l’ufficio di Cyrus, il Grande Capo, quello che portava avanti quella baracca del cazzo, era l’uomo più avido, più crudele che
conoscessi, non si faceva scrupoli, prendeva dei poveri ragazzi, lì strappava dalla loro famiglia e lì faceva diventare sue copie, criminali, persone senza cuore, persone che non si facevano problemi a schiacciare il grilletto mettendo fine alla vita delle persone.

Di solito il Grande Capo non revocava mai nessuno nel suo ufficio, se non per missioni davvero importanti o che dovevano rimanere segreta alla maggior parte della banda.

Nel suo ufficio c’ero stato solo una volta, era già tanto se ricordavo la strada per arrivarci fino a lì.

Bussai alla porta laccata di blu ed entrai senza neanche aspettare il concesso del Grande Capo, « Oh Tomlinson.» sputò acidamente il mio nome, « Ce ne hai messo di tempo per arrivare qui.» disse guardando l’orologio in oro che teneva sul polso, « Accomodati pure, su su.» esclamò indicando la sedia girevole davanti alla sua scrivania.

Mi sedetti sentendo la pistola che aderiva contro la mia gamba, era fredda, dura qualcosa di estremamente fastidioso, mi mossi sulla sedia cercando di trovare una posizione più comoda, storsi il naso capendo che era tutto inutile.

« Tomlinson non mi sembri di buon umore oggi, come mai?» domandò Cyrus stringendo tra le mani la sua tazza bianca piena fino all’orlo di liquido nero che si trattava molto probabilmente di caffè.

 Storsi il naso alzando lievemente le spalle, « In questo posto non si può essere di buon umore, non c’è nessun motivo per cui sorridere.» dichiarai con tono freddo, mi mossi ancora una volta sulla sedia, « Prima mi dici il motivo per cui sono qui, prima esco da questo buco.» esclamai infastidito.

La cosa che odiavo di più di qualunque cosa al mondo era parlare con il Grande Capo, odiavo temere per la missione che mi sarebbe capitato, odiavo dover stare in quella topaia, odiavo che la mia vita dipendesse da quel pezzo di merda di Cyrus, ma soprattutto odiavo quello che mi era rimasto della mia vita, odiavo non poter prendere le decisione con la mia testa, odiavo non poter essere un semplice ragazzo di vent’anni.

Cyrus posò la tazza sulla scrivania tirando fuori una foto da una pila di fogli disordinai di fianco al pc dell’Apple al bordo della scrivania, « Vedi questa ragazza?» mi chiese sventolando la foto davanti il mio naso, annui leggermente, « Devi ucciderla.» esclamò con un tono di voce freddo e duro.

Afferrai il foglio con la fotografia della ragazza tra le mani, era giovane, aveva un sorriso bellissimo stampato sul volto e i suoi occhi azzurri erano luminosi, « Avrà si e no diciassette anni, perché dovrei farla fuori? Ha il diritto di vivere, non penso che questa ragazza abbia fatto qualcosa di male, sembra così innocente.» mormorai continuando ad ammirare la bellezza della ragazza, gli occhi azzurri e i capelli biondi risaltavano subito e facevano risaltare la carnagione lattea e le guance rosate.

Cyrus scoppiò a ridere, « Ragazzo, sappi che delle tue opinioni non me ne frega un emerito cazzo, okay? Tu sei solo la mia marionetta per ottenere quello che voglio, chiaro? Quindi tappati quella fogna che hai al posto della bocca e ascoltami bene.» urlò, strinsi le mani a pugno, cercando di controllare la rabbia in quel momento, volevo solo prendere a pugni quella faccia da sberle che si ritrovava, socchiusi gli occhi cercando di calmarmi, « Devi ucciderla, informati su di lei, su dove abita, su quelle che fa abitualmente, avvicinati a lei, prepara un piano e uccidila e fa si che non risalino a me. Fai le cose per bene.» dichiarò.

 Mi alzai di scatto dalla sedia, lasciandola cadere dietro di me causando un rumore sordo « Che merda.» mormorai uscendo dall’ufficio di quel pezzo di merda.
 
 
 
 


« Cazzo Luois è mezzanotte, porca puttana segni quel cazzo di computer e dormi, io domani devo svegliarmi alle cinque, ti prego, spegni quel cazzo di pc.» borbottò Harry infilando la testa sotto la testa il cuscino.

Mi buttai sul suo letto colpendo qualcosa di morbido con il gomito, Harry si lamentò ed uscì da dove si era rifugiato, « Domani sembrerò uno zombie, me lo fai tu il caffè, capito?» dichiarò lui con tono minaccioso.

« Certo certo, te ne preparo un barile intero, però adesso ascoltami!» dichiarai accendendo la luce e afferrano il foglio che aveva stampato prima con le informazioni sulla ragazza che Cyrus mi aveva detto che dovevo uccidere.

« Promettimi che dopo mi lascerai dormire.» esclamò puntandomi il dito contro.

Annui con il capo stringendo tra le mani il foglio, lessi velocemente a bassa voce quello che c’era scritto per poi fargli il riassunto, « Il suo nome completo è Faith Crystal
Horan , è nata nel 1995 a Mullingar in Irlanda, i genitori si sono separati nel 1998, quando lei aveva solo tre anni. Fino a poco tempo fa viveva sotto la tutela di suo padre assieme ai due fratelli maggiori, Niall e Greg, mentre la madre se ne era andata subito dopo il divorzio, però attualmente Faith vive a Londra con il fratello Niall. La madre si chiama Maura Gallagher e vive negli stati uniti, il padre invece si chiama Bobby Horan, vive tutt’ora a Mulligar e lavora in una pasticceria.» dichiarai leggendo anche gli appunti al bordo del foglio.

Alzai gli occhi, incontrando lo sguardo confuso di Harry, « A me sembra solamente una semplice famiglia, certo con i suoi alti e bassi ma è una semplice famiglia come tante altre, non capisco cosa ci sia di tanto strano. Non ha senso che il Grande Capo vuole che tu uccidi una semplice ragazzina di diciassette anni.» esclamò corrugando le sopracciglia.

Annui, « Ho scoperto che il fratello della ragazza cerca dei coinquilini con cui dividere l’appartamento per risparmiare un po’ si soldi, potremmo essere noi, no?» proposi afferrando un’altro foglio tutto scritto da me, « Se dobbiamo ucciderla dobbiamo trovare un alibi, avvicinarci a loro, non possiamo sparargli e basta, dobbiamo fare le cose per bene.» dichiarai convinto.

 Harry si mosse sul letto, corrugando lo sguardo, nel suo sguardo capì che era confuso, « No, no, no. Aspetta. Perché stai parlando al plurale? È la tua missione, non la mia, io non mi ci intrometto.» annunciò scuotendo energicamente la testa per poi buttarsi sul cuscino infilando la testa sotto il cuscino blu notte.

Scossi la testa accennando un sorriso, « Tu collaborai con me. » esclamai come se fosse la cosa più ovvia del mondo, « Non credo proprio.» sentì mugugnare Harry da sotto il cuscino, « Invece si, siamo migliori amici, compagni di stanza, non puoi abbandonarmi ora, cazzo. E so che non lo faresti, tu ci tieni a me, lo so. » dichiarai
tirandogli un pugno giocoso alla bocca dello stomaco.

Lo sentì mugugnare sotto le coperte,  per poi sbucare con la testa fuori dal suo ‘nascondiglio’, « Tommo, te lo devo dire, sei proprio un coglione, usi sempre la carta dei migliori amici, non è giusto. In questo modo lo sai che non mi tiro in dietro, mi sentirei in colpa.» mugugnò lui piano, « Uff, sempre a mettermi in mezzo, eh?» sbuffò poi infilando la testa sotto le coperte.

 « Hazza prima poi ti farò una statua.» mormorai mettendo le informazioni della ragazza sotto il cuscino.

« No, ora l’unica cosa che puoi fare e lasciarmi dormire, ti stacco i coglioni se continui a parlare, cazzo ho sonno, lasciami dormire.» ringhiò schiacciando il cuscino  sulla sua testa.

Risi e spensi la luce, lasciando inondare la stanza dall’oscurità. 

Ed è finita un altro giorno in questo lurido posto. 










Leggimi o ti picchio 
(ง'̀-'́)ง 
Mmm, non so da dove cominciare.
Mmm, non so che scrivereeeeeee.
Okay *Giulia calmati, su su*
*Prende un bel respiro*
È da secoli che non pubblico qualcosa in questo sito, e quasi mi mancavano le ore ad aggiornare.
Bho, non so che dire, mmm.
Vi lascio, perché davvero non so che dire.
   
 
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