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Autore: A disciple of L    06/03/2013    2 recensioni
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                                                                                                                                                              SAREMO PER SEMPRE AMICHE

Giulia era in piedi davanti allo specchio:
-Perché questa maledetta pancia non scende?
-Ma se sei magrissima!?
Serena si alzò dal letto e le andò vicino.
-Dai! Ma guardami! Sono una cicciona!
Serena sapeva che non doveva affrontare l’argomento. La madre di Giulia glielo aveva vietato:
“Con l’anoressia non si scherza,” le aveva detto “lascia che ci lavori uno psicologo”
E così Serena cambiò discorso ancora una volta.
Si affacciò alla finestra e approfittò del fatto che ci fosse un cagnolino giù in strada per far sì che l’amica si staccasse dallo specchio.
-Guarda! Giulia! Guarda che carino quel cane! Vieni!
Giulia non se lo fece ripetere due volte e corse alla finestra.
-Che bello! Vorrei adottarlo!
L’amica rise:
-Lo sai che sei allergica al pelo degli animali!
-Sì, ma…
Era magrissima. Alta e trasparente. E in quei giorni era peggiorata. Più esile e più debole, più lenta, più pallida. Dove era finita la Giulia di un tempo? La carismatica e colorata Giulia? La dolce grassottella che tutti adoravano? Era scomparsa dietro a uno specchio. Dietro a un foglio di dieta per adolescenti.
 
                                            @ricordo@
“-Ciao!
-Ciao.
-Mi fa piacere che tu abbia scelto la nostra scuola!
-Già…
Era appena arrivata e già Giulia le stava riservando un’accoglienza unica.
-Mi siedo vicino a te? Così ti spiego il programma!
-Okay.”
                                             @///////////@
 
-Serena?
La voce era la stessa, ma questa volta era più lenta, lontana.
-Sì?
-Hai fame?
-Un po’. Vogliamo mangiare qualcosa?
-Ok, ma giusto qualcosina..
-Sì, Giulia, sì.
Serena era consapevole del fatto che dopo questo “spuntino” Giulia sarebbe corsa in bagno.
 
                                               @ricordo@
“-Mi prendono in giro.
-Chi ti prende in giro?
-Quelli là. Dicono che sono grassa.
-Oh, ma tu non lo sei.
-Ma dico, ma mi hai vista?! Secondo te, sotto questa maglietta cosa c’è? La tua pancia perfetta? Guardiamo in faccia alla realtà, per una volta, Serena: sotto questa maglia c’è ciccia a volontà!
-Giulia…
-Cosa? Cosa mi vuoi dire? Che sono bella anche così? Peccato deluderti, ma io non mi piaccio!
-Giulia…
-Non sono affatto come dici tu! Non sono bella! Io voglio essere magra!
-Perché te la prendi con me!? Torniamo a casa.”
                                               @/////////////////@
 
Appoggiata allo stipite della porta del bagno, Serena aspettava che l’amica finisse di vomitare. E intanto pensava che così non la si aiutava affatto, che assecondandola si peggiorava la situazione. Poi un tonfo sordo. Giulia a terra. Panico.
 
                                                  @ricordo@
“-Cosa fai?
-Mangio.
Serena si sporse verso il piatto dell’amica.
- -Quelli…-le rispose Giulia con aria da sapientona- quelli sono cavolini di Bruxelles.
-Ma stiamo parlando di cibo, vero?
-Sono buonissimi.
-Aha, certo!
-Mangiali anche tu!
-Vorresti farmi morire, per caso?”
                                                  @//////////@
 
L’ambulanza si allontanò dal portone di casa. Poi il nero della faccia di Serena affondata tra le mani. Lacrime.
 
                                                 @ricordo@
“-Perché mi stai fissando?
-Sto solo osservando le tue facce schifate davanti a questa robaccia.
-È cibo, ed è buonissimo.
-Certo, e io sono il Presidente della Repubblica! Dai, ammettilo: stai solo cercando di convincere te stessa che questa roba è buona.”
                                                 @//////////@
 
-Serena?
La voce flebile dell’amica la fece sobbalzare.
In ospedale tutto puzzava di disinfettante, quell’odore orribile e pungente che Serena detestava.
Era in stanza con Giulia. Da sola: la madre era all’estero e sarebbe tornata la mattina seguente. Che ingiustizia. La stanza, poi, era tra le più tristi che si possano immaginare:buia, stretta, vuota, fredda…
-Giulia!
-Serena…i-io non ce…la faccio…
-Giulia…
-Perché piangi? Non piangere…
Ora lacrime d’argento solcavano le guance di entrambe.
-Serena… T-ti ricordi qu-quando abbiamo fa…tto qu-quello scherzo alla pro…professoressa di greco?
Serena sorrise, tra le lacrime.
 
                                               @ricordo@
“-Guarda questa.
-Cos’è?
-Una gomma, idiota!
-Che schifo. E che te ne fai?
-Serena, usa un po’ di cervello: chi viene ora?
-Quella di greco. La Bianchini.
-L’arpia, sì. E cosa posso mai fare con questa?
-Gliela attacchi sulla sedia?
-Esattmente…”
                                               @///////////@
 
-Serena…ti pr-prego…no…non mi l-l-la-sciare…
-No. Non ti lascio.
-Qu…quella volta. Ra-raccontami di qu-quel-la volta che mi…mi hai c-conosciuta.
Serena si soffiò il naso e guardò l’amica, sempre più debole e pallida.
-Non mi volevo trasferire…ma mia madre non poteva rimanere in città. E così fui costretta ad andare anche io. Era il primo giorno di scuola e mi trovai davanti una ragazza bellissima: bruna, occhi azzurri, un sorriso dolce, rassicurante…ma, soprattutto, era sempre felice e divertente, era bellissima soprattutto dentro. Non era quel chiletto di troppo a renderla meno bella di chiunque altra ragazza. Era perfetta.
Giulia la guardò triste. I suoi occhi avevano perso lucentezza e vivacità. Sembravano quasi grigi. Serena tirò su col naso mentre le scappava un sorriso:-Questa ragazza cominciò a parlare continuamente, non mi lasciava nemmeno il tempo di respirare. Si ricordò solo molto dopo di presentarsi.
Giulia sorrise debolmente e chiuse gli occhi.
Sembrava stanca:
-Voglio dormire…
Serena si mise a piangere più forte, ma finì di raccontare:
-Capii subito che avremmo stresso subito un forte legame perché era unica.- Serena strinse forte la mano leggera e minuscola dell’amica.-saremmo state per sempre amiche…
Un sospiro:-Ti…vorrò…bene…sempre…
E la luce di Giulia si spense.
  
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