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Autore: onelux    06/03/2013    2 recensioni
[Django Unchained]
L'inverno fu proficuo ma proficuo non vuol dire facile.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Tentare di dormire si mostrò impossibile.

La tensione delle ore trascorse era difficile da smaltire e l’uomo che aveva tra le braccia non tranquillizzava per niente.

Il dottore alternava silenzi pesanti a momenti di agitazione. Entrava ed usciva continuamente dall’incoscienza. E la febbre sembrava bruciarlo. Ogni tanto si alzava e prendeva un po’ di neve fuori dalla tenda, l’avvolgeva in una pezzuola e gliela poneva sulla fronte nel tentativo di abbassargli la temperatura.

Per un paio d’ore sembrò calmarsi. Sembrava meno caldo. Appariva più tranquillo.

“Django….”

Gli sembrava che qualcuno lo chiamasse.

“Django…..”

No. Qualcuno lo stava chiamando.

Aprì gli occhi. King lo stava chiamando. Girò la testa e incrociò gli occhi del dottore a pochi pollici dai suoi.

“Sei sveglio? Dovresti dormire.” Disse Django guardandolo perplesso.

“Django. Se mi muoio voglio che tu prenda tutti soldi, che vai a liberare Broomhilde, e che andiate via da qui. Lontano” gli occhi di King si riempirono di lacrime. La voce tremava. “In California. È bello. In riva all’oceano si sta bene. Gli inverni non sono mai freddi. Si vive bene dicono. Voglio che andiate lontani. Ti prego. Lo farai?”

Django guardo l’uomo che aveva vicino. Sentì un’emozione crescergli dentro.

“Lo farete?!” ripeté King, con un'urgenza nella voce che sembrava che la tutta la sua esistenza avrebbe avuto un senso solo alla risposta dell'uomo.

“Lo farete!?” le lacrime cominciarono a sgorgare dagli occhi. Sentì la mano del braccio sano stringergli i vestiti.

“Si. Si certo. Lo faremo. Ma tu sarai con noi. Non ti preoccupare, non è niente questo, passerà , è solo un momento, domani mattina sarà passato tutto.”
King stava già chiudendo gli occhi continuando a piangere in silenzio.

Django lo guardò e lo strinse a se. “Domani sarà tutto passato. Adesso dormi.”

Senti il respiro di King farsi più lento e superficiale. E lentamente lo sentì rilassarsi continuò a cullarlo e a sussurrarli parole rassicuranti.

Forse più per se che per lui.

Se Schultz moriva era certo che anche un pezzo di sé moriva con lui.

Oltre alla possibilità di liberare la sua amata Broomihilde.

Sapeva che da solo non ne sarebbe mai stato capace. E sapeva che aveva ancora molto da imparare. Sapeva inoltre che sarebbe stato gravemente esposto andando in giro da solo. Essere un negro libero era più pericoloso che essere un negro schiavo in queste terre.

Aveva bisogno del suo dottore per tanti motivi.

Alcuni nobili, altri un po’ meno. Ma non per questo meno forti e validi.

Cercò di riposare un po’.

Sapeva che doveva alzarsi presto per finire il lavoro.

L’indicazione del dottore era giusta. Non poteva permettersi di lasciare liberi quei banditi.

Anche perché nel freddo della tenda si chiese se i banditi non stessero pensando anche loro di alzarsi presto. Ma con l’intento di cercarli e finirli.

Questo pensiero gli girava nella mente. Finire morti per mano delle loro prede.

Niente soldi. Finire come carne per i coyote o i lupi.

La prospettiva non lo allettava.

Mancavano poche ore all’alba. Voleva riposarsi ancora un po’ poi si sarebbe preparato.

King sembrava essersi addormentato, non pareva più agitato né parlava più. Anche la febbre sembrava scesa. Sempre alta ma non più come prima. Chiuse gli occhi sperando di rivederlo di vivo.

  
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