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Autore: lunanera_    06/03/2013    1 recensioni
Perfino l'Inferno sarebbe più accogliente di un Paradiso senza il suo principe.
"Spezzato un nobil cuore! Dolce principe,
benevola ti sia l'eterna notte,
e possa un volo d'angeli cantando
accompagnarti all'ultimo riposo!
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Spezzato un nobil cuore! Dolce principe,
benevola ti sia l'eterna notte,
e possa un volo d'angeli cantando
accompagnarti all'ultimo riposo!"

Il resto è silenzio.

Il resto è silenzio, queste le ultime parole del bel principe dai capelli d'oro e dallo sciagurato destino. Il resto è silenzio, dice, e Orazio non potrebbe essere più d'accordo. Perché tutto il resto non ha più senso, il mondo non emette alcun suono o forse sono le sue orecchie a non essere più in grado di udirne.
Il gallo, che un tempo riusciva a scacciare l'oscurità e le creature demoniache che popolano la notte, non canta più, lasciando che il buon Orazio sia divorato dalle tenebre, mentre il dolore consuma la sua povera anima. Senza dargli tregua.
Notte, giorno, vita, morte, non c'è più alcuna differenza per lui. Che senso ha preservare la propria anima se non avrà mai più qualcuno a cui donarla?
Perfino l'Inferno sarebbe più accogliente di un Paradiso senza il suo principe.
Io sono, più che un Danese, un Romano, gli aveva detto. Sarebbe bastato così poco, un solo sorso da quella coppa maledetta. Ma come poteva permettere che il suo nome venisse infangato, quando non era riuscito a salvarlo da quella fine atroce che certamente non meritava?
Non poteva, non poteva.
Ma adesso, ora che tutti erano a conoscenza della tragica storia di Amleto, principe di Danimarca, prolungarsi l'esistenza non aveva alcun significato. Non per Orazio, per lui nulla aveva più significato. Come poteva bere del vino, sapendo che il suo amato non avrebbe mai più potuto farlo? Come poteva mangiare, camminare, sorridere? Come?
Non poteva, non poteva.
Non ci sarebbe più riuscito, no, il suo principe era morto. Nulla avrebbe potuto riportarlo in vita.
Orazio non si era impegnato a sufficienza, non l'aveva protetto abbastanza, e ora lui era morto.
Perché, perché Amleto era morto e lui era ancora in vita? Si sentiva un codardo, era un vero codardo. Altroché se era un Danese, marcio fino al midollo.
"La mia notte perenne, costellata da incubi, volge al termine. Ancora una volta un atto di pura pavidità." esclama Orazio nel buio, dirigendo lo sguardo verso la spada del principe, oggetto solenne e simbolico, donatogli da Fortebraccio come ricordo tangibile d'un'esistenza nobile e sofferta.
"Mio caro Orazio, cosa fai tutto solo in questo luogo oscuro? Guarda, Orazio. Apri le pesanti tende. C'è la luna questa sera, la luna piena. Guarda come il suo bianco bagliore rischiara entrambi, il vivo e il morto. Sarà sempre così, mio fedele amico. La luna continuerà a rischiararci entrambi. Distaccati dalla morte, non è bene sognarla troppo a lungo. Impara da me Orazio, idealizzarla non farà che portati alla rovina. Sei l'unica persona di cui io mi sia mai realmente fidato, credimi. L'unica che abbia amato con tutto me stesso. Non devi incolparti della mia morte, al contrario, gloriati d'aver reso la mia breve vita tanto più degna di tale nome."
Pronunciate queste parole, lo spirito si dissolve e Orazio, in lacrime, riapre finalmente le porte di quella stanza che da ormai troppo tempo lo imprigionava tra le sue mura.










NdA
Beh, che dire. Spero solo che il povero Zio Will non si scoperchi la tomba con violenza per venire a prendermi a pedate. Anyway, non so se qualcuno leggerà questa specie di delirio scritto in classe in un momento di vuoto mentale assoluto, ma se avrete questo coraggio, fatemi sapere cosa ne pensate >-< Ringrazio la mia fedele compagna di fangirlaggio senza limiti per avermi dato dei consigli durante la stesura (?) . Ok, ora basta perché insomma, scrivere questa flash-fic mi ha fatto sprofondare nell'angst più totale dovuto anche allo sconforto da ultimo episodio di Sherlock. Spero abbiate colto i miei riferimenti al testo originale (credo sia scontato perché, voglio dire, tu che mi stai leggendo di certo conosci Hamlet a menadito o non staresti qui a leggere fanfiction angst su questi due, no?) Ma spezzati, mio cuore, ch'io debbo ora frenar la lingua! Basta sul serio, dai.
  
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