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Autore: Frizzifrazzi    07/03/2013    1 recensioni
Eccomi qua con la mia nuova storia! O meglio... il continuo dell'altra storia: "una storia a modo mio 1" / ecco qua, Diletta e Star saranno di nuovo con noi nella saga di Cell, ad arrivare fino a quella di Majin Bu insieme a Goku e Vegeta. Mi raccomando leggete e rimarrete stupiti dai tantissimi colpi di scena! :D per chi non avesse mai letto le mie storie... ripeto di non giudicare dall'apparenza e se volete capire meglio su "star e diletta" andate a leggere la prima :) bacio Frizzi.
Genere: Azione, Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Goku, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Eravamo nella stanza dello spirito e del tempo, io ero sdraiata sul mio letto per un meritato riposo, nel frattempo sentivo gli strilli di Goku e Gohan che si stavano allenando per la battaglia contro Cell.
 
“Continua così figliolo! Colpiscimi forza!”
queste erano le uniche parole che Goku stava ripetendo, e Gohan fino allo sfinimento rispondeva sempre:
“ Non ce la faccio più papà!”
finché, avendo visto l’andazzo della situazione, non sono intervenuta anche io:
“Ehi voi due! Tregua! Fallo riposare Goku!”
però lui non voleva darmela vinta e ha iniziato a colpire Gohan sempre più forte. Finché non accadde ciò che oramai immaginavo: lottando troppo forte, Gohan era caduto a terra sfinito.
“Avanti Goku non pensi di avere esagerato?”
ma non feci in tempo ad alzarmi, che l’aura di Gohan aumentava sempre di più, fino a raggiungere un livello elevatissimo che arrivava sulla soglia della potenza di mio marito Goku. Coincidenza? Non credo… d’altronde è sempre il figlio, è normale, da un giorno all’altro, Gohan avrebbe superato suo padre, ne ero certa. Dopo quell’ondata di energia, sfinito dal duro allenamento era caduto a terra privo di sensi.
 
“Forse non dovresti sfinirlo così tanto... insomma, d’altra parte è ancora piccolo per combattere a livelli elevati come i tuoi.”
“Amore hai sentito la sua aura? È quasi più forte della mia, come puoi dire che non può combattere?” “Ma io non dico questo, è solo...”
e come sempre, quando dicevo qualcosa che per Goku non era reale, mi sono ritrovata una mano che stringeva la mia bocca:
“Lui diventerà più forte di me in breve tempo, ne sono certo al cento per cento. Devi fidarti di me. C’è solo un piccolo particolare...”
aggiunse dandomi le spalle, e finalmente con la bocca libera potei rispondere:
“Quale particolare Goku?”
vedevo che non era molto intenzionato a dirmelo; così mi avvicinai cominciando a spingerlo su una spalla:
“Goku rispondimi! Quale particolare potrebbe farlo diventare più forte?”
“Ma… ma tesoro… non c’è bisogno che tu lo sappia, tanto accadrà lo stesso!”
la mia faccia era un incrocio tra un espressione che stava per trasalire ed una che voleva a tutti i costi sapere:
“Ooook... visto che non ti si può nascondere niente… dovrebbe arrabbiarsi.”
“Arrabbiarsi? In che senso arrabbiarsi? Goku spero che tu stia scherzando!”
“No tesoro… purtroppo credo che l’unico modo per far trasformare Gohan sia quello di farlo arrabbiare tanto, la sua forza si scatenerebbe e finalmente riuscirebbe ad attivarsi definitivamente.” “Oh mio Dio, il mio bambino…”
“Tranquilla tesoro… non gli succederà niente, dopo un duro allenamento supererà ogni cosa. E sai che non ti sto mentendo.”
In cuor mio lo sapevo. Goku non era capace a dirmi bugie, anche perché, sapeva che con me duravano ben poco. Dopo ciò, era andato a farsi la doccia, mentre io mi avvicinai verso il letto di Gohan... come era bello vederlo dormire… aveva il viso con le stesse angolazioni del mio, lo stesso naso, la stessa bocca; le orecchie invece erano di suo padre. Eh già. Però c’era una cosa che non apparteneva a nessuno dei due: gli occhi di Gohan non erano come i miei, o quelli di Goku… erano buoni. Più li guardavo, più mi rendevo conto che persona più buona di lui non poteva esserci, e se c’era, non potevano essere molti al mondo. Mio figlio, un ragazzo così dolce, così buono, per essere forte doveva arrabbiarsi e perdere la lucidità mentale? Un ragazzo che da piccolo cercava sempre di trovare un rimedio a qualsiasi situazione brutta, o un riparo a chi non aveva né casa né cibo. Non potevo crederci… Goku mi aveva già spiegato che con un buon addestramento sarebbe riuscito anche ad essere lucido durante una battaglia. Ma quante erano le probabilità? Molte? Poche? Pochissime… ma nonostante questo, lui continuava a ripeterlo e ad essere sicuro di quanto mi aveva detto.
 
“Sei stanca?”
ero talmente immersa nei miei pensieri che anche un solo tocco sulla mia pelle mi avrebbe messo paura. Ma Goku non sembrava spaventato o turbato come me, al contrario, lui era sereno; aveva gli occhi pieni di luce e speranza, gli stessi che mi fecero innamorare tempo fa quando ci conoscemmo. Era sempre lì ogni volta che ne avevo bisogno. Un amico, un fratello, il marito che ogni persona avrebbe mai desiderato.
“Vuoi una tazza di latte? Ti vedo molto preoccupata, dovresti rilassarti un po’, anche perché ti ricordo che dopo dovrai batterti con me…”
è vero, me ne ero scordata! Gli avevo promesso che avremmo avuto un bello scontro prima di uscire da questa stanza, ma l’avevo messo da parte pensando a tutte le altre cose.
“Già… ma, dimmi, questo riposo comprende anche la presenza di mio marito, oppure dovrò stare da sola?”
ogni volta che volevo provocarlo iniziavo a lanciare sfide o proposte di qualsiasi genere… volevo stare con lui, avevo bisogno di lui adesso più che mai. E per concludere la mia provocazione, le mie mani si diressero verso i suoi capelli e la mia bocca sulle sue morbide calde labbra.
“Mmm... non saprei, non so se mia moglie vuole riposarsi e essere in forze, oppure perdere due intere ore di sonno. Dopo la mia vittoria sarebbe troppo scontata.”
“Tu non pensare a me.”
ero del tutto cosciente che avrei dovuto risposarmi ben bene prima di uno scontro del genere, ma non ne avevo voglia, assolutamente respingevo ogni mia particella stanca. E poi mi ero già riposata mentre loro facevano l’allenamento. Ad un tratto vidi Gohan agitarsi sul letto:
“Goku.”
Lui aveva la sua testa sul mio collo:
“Che è successo?”
di colpo iniziò a urlare “mamma” e “Junior” di seguito:
“Gohan, Gohan stai calmo è solo un sogno!”
Goku si era precipitato a svegliare il bambino per evitare che potesse distruggere il letto.
“Papà! Ma che è successo?”
“Niente figliolo, hai fatto soltanto un brutto sogno... torna a dormire poi continueremo ad allenarci.” “Sì papà, voglio allenarmi, devo difendere la mamma e Junior, non potrei mai accettare che quel mostro li faccia fuori.”
Tornò a dormire in pochi secondi; ma che dolce il mio figliolo, mi avrebbe difesa anche a costo di morire; amava sia me che suo padre.
“Allora... Dove eravamo rimasti?”
Non credevo di aver mai desiderato mio marito così tanto prima d’ora, o forse era solo l’impressione, d’altronde, ogni volta passata con lui era sempre più speciale e diversa:
“Non lo so. Potresti ricordarmelo...”
Facendo molta cura a non svegliare il bambino, Goku, prendendomi in braccio iniziò a baciarmi e a portarmi verso il letto dove “in teoria” avrebbe dovuto dormire una sola persona. Ma in quel momento non ci importava. Eravamo l’uno dell’altra. Era questo che davvero contava. Durante quei momenti di passione trascorsi con mio marito, non pensavo molto a ciò che sarebbe successo dopo… anzi a dire la verità, spariva tutto ciò che era accanto a me. Rimanevano solo due persone: io e lui.
Lui non voleva che io entrassi in questa stanza, né tantomeno che mi allenassi. Era tanto, certe volte anche troppo, possessivo e protettivo nei miei confronti. Se mi sarebbe successo qualcosa per mano sua non se lo sarebbe mai perdonato; se invece fosse stata colpa di qualcun altro, chiunque fosse, lo avrebbe cercato fino alla morte. Credo che questo sia un difetto… anche Gohan ha preso da suo padre, mi difendeva e mi proteggeva, come un angelo custode. Ma alla fine, grazie ai miei ricatti e i miei piani strategici, sono riuscita ad entrare senza esitazioni.. anzi sì, forse una c’era. Prima di sorpassare la soglia della stanza mi prese per una mano e mi disse:
“Guai a te se farai qualcosa di stupido o insensato mentre saremo là dentro.”
La sua voce non era mai stata più forte e seria se non in quel momento. Tuttavia, la mia risposta fu un sorriso che finì per essere ricambiato. Come al solito.
“Che brutta testarda che sei.”
Così mi diceva ogni volta, e non si è mai sbagliato. Io ammettevo i miei difetti. Su ciò ero molto sincera e pulita. Che senso aveva non ammettere di essere testarda, se poi alla fine era proprio così che mi comportavo? Nessuno.








































Ecccooooomiiii :D con il mio primo capitolo della seconda "saga" di storia ^^ che ne dite? :) adesso Diletta dovrà sudare per raggiungere il livello del super Saiyan... ma lo raggiungerà? Seguitemi e grazie ancora! Frizzi ;)
  
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