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Autore: _weirdo    07/03/2013    1 recensioni
"se dovessi scegliere tra il vivere per sempre e vedere tutti i miei cari morire o il morire giovane, magari ora, con questo momento impresso nella memoria, credo che sceglierei quest’ultima."
Genere: Song-fic, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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A Ester, che probabilmente
non leggerà mai questa OS.
Ti voglio bene!

“Perché ci esco ancora insieme?”
“Con quelle non ci parlo più!”
Pensieri di questo genere continuavano ad affiorare nella mente della ragazza mentre, svogliata, saliva una delle tre rampe di scale che l’avrebbe portata nell’aula 303, quella di francese.
Le sue migliori amiche l’avevano “abbandonata” alle grinfie di Madame Diore.
Nessuna delle quattro ragazze voleva passare un altro anno ad ascoltare dialoghi incomprensibili e fare riassunti, a parer loro, inutili.
Anche lei avrebbe preferito non dover frequentare quel corso extra quest’anno, ma sua madre non era della stessa idea.
“Staranno sicuramente mangiando croissant al bar e sbavando dietro a quello strafigo di cameriere!”
Questa storia alla ragazza proprio non andava giù.
Si avvicinò all’aula e notò che la professoressa era già dentro e stava facendo l’appello.
Appena mise piede in classe, la donna seguita a ruota dagli studenti, la squadrò.
«Le sembra l’ora di presentarsi a lezione signorina… ?»
“Sono solo in ritardo di cinque minuti!” pensò.
«Bennet.» Sussurrò la ragazza.
Sussurro che la professoressa udì perfettamente grazie al silenzio tombale calato nell’aula.
Madame Dior sfogliò attentamente il registro a ritroso fino ad arrivare alla lettera “B” per modificare l’assenza con un ritardo.
«Coraggio, si sieda. E la prossima volta mi porti la giustificazione.»
Margaret sbuffò e la professoressa se ne accorse.
«Ha qualcosa da ridire?»
«No, nulla.» Rispose la ragazza allontanandosi dalla porta.
«Si sieda e la smetta di fare l’impertinente. Cominciamo male signorina!»
L’ora era decisamente noiosa e il suo compagno di banco non era d’aiuto; in più continuava a fissarla. Se non fosse stato per l’aspetto angelico del ragazzo si sarebbe messa ad urlargli in faccia di smetterla già da un po’. Anche se quegli occhi blu e il ciuffo biondo tinto potevano benissimo appartenere ad un maniaco.
Alle fine della lezione, appena la campanella suonò, la ragazza raccolse le sue cose velocemente e, senza badare al fatto che la professoressa stesse ancora dettando i compiti, si fiondò fuori dall’aula.

 

 

Niall era appoggiato alla stipite della porta e stava aspettando Margaret per entrare in classe. Era ormai passato un mese dal loro primo incontro e, dopo l’ostilità iniziale nei suoi confronti da parte della ragazza, erano diventati ottimi compagni di banco.
Anche se il suo intento non era quello di diventarle amico.
I due si sedettero ai loro soliti posti, in prima fila. Madame Dior ignorava i primi banchi e quelli, di conseguenza, erano i migliori per perdere tempo in chiacchiere.
«Ti va di uscire con me sabato sera?»
La mora sbarrò gli occhi. Nel bel mezzo di un discorso insensato il ragazzo se ne uscì così.
«Ehm… ok...»
«Non sembri molto convinta.»
«No, scusa, è che… non me lo aspettavo, ma va bene!» esclamò sorridendogli.
«È stata una serata fantastica Niall!» Si era divertita molto a stare in sua compagnia, anche se non capiva il motivo di tutte quelle domande fatte poco prima dal ragazzo.
Per essere il primo appuntamento, erano state eccesive.
I due giovani si diressero verso la macchina di lui, parcheggiata fuori dalla pizzeria.
«Non c’è di che! -le sorrise lui.- senti… prima di riaccompagnarti a casa posso portarti in un posto?» Chiese titubante.
Margaret era stanca ma non voleva che la serata finisse così in fretta.
«Certamente.»
Dopo pochi minuti di guida si ritrovarono sulla cima di una collina, da cui si poteva benissimo ammirare la città.
«È bellissimo qui!» Esclamò la ragazza uscendo dalla vettura.
«È il mio posto preferito.» Le spiegò.
Niall si avvicinò al cruscotto della Volkswagen e fece partire un lento alla radio per poi avvicinarsi alla ragazza e circondarle la vita con le braccia.
Iniziarono a ballare sotto il cielo stellato di una sera d’autunno.

 

 

 

Let's dance in style, let's dance for a while
Heaven can wait we're only watching the skies

Hoping for the best but expecting the worst
Are you gonna drop the bomb or not?

 

«Margaret… hai mai pensato alla possibilità di vivere per sempre?» Le soffiò dolcemente all’orecchio.
La ragazza si staccò dall’abbraccio e spostò lo sguardo dal torace agli occhi di lui.«Scusa non avrei dovuto. È una domanda inappropriata per queste circostanze.» Scosse la testa e la riavvicinò a sé.
«Si lo è, ma penso che se dovessi scegliere tra il vivere per sempre e vedere tutti i miei cari morire o il morire giovane, magari ora, con questo momento impresso nella memoria, credo che sceglierei quest’ultima.»

 

 

 

 

Let us die young or let us live forever
We don't have the power but we never say never
Sitting in a sandpit, life is a short trip
Music's for the sad men

 

 

 « Quindi se potessi vivere per sempre al mio fianco lo faresti?» azzardò.
« Penso di si.»
Si imbarazzò molto nel pronunciare quelle parole, ma era la verità.
Aveva preso una bella cotta e ora finalmente l’aveva ammesso anche se stessa.

 

 

 

Forever young, I want to be forever young
Do you really wanna live forever, forever, forever?
Forever young, I want to be forever young
Do you really want to live forever, forever, forever?

 

 

«C’è una cosa che vorrei fare dalla prima volta che ti ho vista, ma voglio che tu mi dia il consenso.» Spiegò.
«Fallo.» rispose ancor prima che il biondo finisse la frase.
Niall si staccò leggermente dal corpo della ragazza per guardarla bene, poi con una lentezza quasi snervante iniziò ad avvicinare il suo volto a quello della mora.
Posò le sue labbra su quelle di Margaret molto delicatamente per poi spostarsi verso il suo collo lasciandosi dietro una scia di piccoli baci.
Mentre il suo cuore continuava a fare capriole, la ragazza si lasciò completamente andare e quando lui lo avvertì, con una velocità disumana, affondò i suoi canini nella giugulare della sua povera vittima succhiando con voracità il suo sangue caldo.
Lei si accorse di ciò che stava succedendo toppo tardi, le forze l’avevano ormai abbandonata.
Quando capì di averla completamente prosciugata lasciò il cadavere in fin di vita sulla cima di quella collina, così come era solito fare con le ragazze con cui usciva.
«Scusa, ma nemmeno tu sei quella giusta.»

 

 

 

 

 

Hey pretty, what’s your hurry?
Ed eccomi! Come vi avevo detto sto ri-postando piano piano le altre storie.
Nel caso non l’aveste letta prima, mi farebbe piacere sapere cose ne pensate. Un bacio B. : )

 P.S. ieri sera ho postato una nuova OS, inedita (?) se vi va di passare, eccola:
 


 

  
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