Fanfic su artisti musicali > Big Bang
Ricorda la storia  |      
Autore: _Nekochan_94    07/03/2013    3 recensioni
Perché spesso i sogni sono le peggiori armi a doppio taglio esistenti. E Ji lo sa bene.
Piccola Nyongtory dal sapore di lacrime amare.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: G-Dragon, Seungri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Respira JiYong, su.
Non è difficile, l'hai sempre fatto sin da quando sei nato, no? Inspira, espira. Inspira, espira. Insp- no, non posso farcela, non ce la faccio. Non ho mai tremato tanto, non ho mai avuto una paura così folle, irrazionale, profonda. Nemmeno il giorno del nostro debutto e lì di motivi per far tremare le mie gambe ce n'erano a bizzeffe. Eppure ora che sono solo nella mia camera d'albergo davanti a questo specchio enorme, vacillo. Non mi riconosco fasciato in quest'elegante tight grigio di fattura italiana, il mio viso senza un filo di trucco né accessori ad esaltarne i lineamenti. Mi sento nudo ed indifeso senza la maschera da GD. Eppure so che è così che devo presentarmi, debolezze comprese, lasciando che mi prenda per quello che sono. Ma il nervosismo, quello non riesco a farlo sparire nemmeno con le mie solite due sigarette. Nulla. Rimane lì, arpionato alla bocca del mio povero stomaco dolorante. Mi fa da paggio mentre, immerso in un silenzio tombale, sfilo per le vie di New York seduto in questa splendida limousine che ho noleggiato giusto per l'occasione. Mi tiene per mano mentre, una volta sceso e raccolto tutto il mio coraggio, incomincio a camminare in quello che sarà la location di una giornata unica, meravigliosa. Ed è ancora lì quando, lanciata un'ultima occhiata all'anello che mi brilla al dito, mi sistemo davanti alla scrivania su cui, mollemente appoggiati, svettano quei documenti che ci cambieranno l'esistenza. Sento Daesung e Youngbae parlottare di chissà che mentre io, a gambe accavallate, continuo a fissare l'immensa finestra davanti a me, perso nel pensiero del primo istante in cui ci siamo appartenuti senza nemmeno esserne consapevoli. Quel momento in cui sì, abbiamo capito di essere l'uno dell'altro.


E preso come sono dai ricordi, da quel fiume di pensieri accavallati nella mia povera testa, non mi rendo nemmeno conto del fatto che sì, finalmente è lì, meraviglioso come un angelo sceso dal cielo. Quello smoking nero fascia alla perfezione il suo corpo snello, donandogli un'aria quasi regale. Le mani che, nervose come le mie, non smettono di torturarsi l'un l'altra, quasi fossero l'unico antistress, l'unica maniera per sfogare la tensione, la paura. E poi, infine i suoi occhi. Quelle pozze d'ossidiana che ho amato sin da subito, quei fiumi neri in cui, spesso e volentieri mi sono rifugiato a sua insaputa, lasciandovi frammenti di me ad ogni nuova immersione...arrivando a donargli la mia intera anima.

Il mio Seunghyun. Il mio piccolo Ri. Il mio compagno di vita, la mia luce, la mia aria. L'essenza stessa della mia esistenza ora è lì, davanti a me, con una mano stretta nella mia e sul punto di piangere. E so di essere nel suo stesso stato, di avere gli occhi strapieni di lacrime copiose e violente, di stille salate che non vedono l'ora di venir fuori; ma sorrido. Sorrido come se non ci fosse un domani. Sorrido a lui, a lui che mi permette di essere quello che sono, di tirar fuori il me stesso ormai nascosto dietro l'immagine di Idol. Perché io con lui sono semplicemente Ji Yong. Il suo Ji Yong.



“Lo voglio”


Mio dio, potrei morire in questo istante. Il mio cuore batte all'impazzata mentre sento un qualcosa di freddo scivolarmi all'anulare, legandomi a lui esattamente come pochi istanti prima ho fatto anch'io, sancendo davanti al mondo intero che ci apparteniamo, che siamo l'uno dell'altro e di nessun altro al mondo...
Ma perché sento queste campane? Perché la tua figura diviene sempre più sfocata? Ri, Ri non andartene. Cosa succede? Perché lasci la mia mano? Ti prego, torna qui!




Mi svegliai di scatto, ritrovandomi immerso nel buio di quella che, sino a qualche settimana prima, era stata la nostra camera da letto, il viso inondato di lacrime. Ancora una volta. Avevo sognato quel giorno ancora un'ennesima notte, forse desideroso di farmi del male, forse bisognoso di autopunirmi. L'avevo perso, e forse perché l'amavo troppo. Incapace com'ero di accettare di non essere il solo avevo finito col farmi sfuggire l'unico mio motivo per vivere, la ragione dei miei sorrisi, della mia forza. La mia ancora di salvezza. E mi punivo sognando quel giorno che mai sarebbe avvenuto, che mai avremmo condiviso insieme.

Abbassai lo sguardo, coprendomi il volto con le mani mentre davo sfogo a quelle ennesime lacrime, a quel nuovo dolore, l'anello ancora attorno al mio collo. La parte migliore di me era morta, rimasta ancorata a lui. E io non sapevo più che fare.


-Prenditi cura della mia anima, fammi capire che mi ami-
-Lo farò.-
-Per sempre?-
-Per sempre-


Ma, purtroppo, non avevo tenuto conto che i migliori “per sempre” durano giusto un istante.






Angolino autrice:

Altra mia mezza schifezza dalle solite tematiche maledettamente tristi. Anche questa è una storia autoconclusiva senza troppe pretese. Fatemi sapere cosa ne pensate, un bacio a tutte c:

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Big Bang / Vai alla pagina dell'autore: _Nekochan_94