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Autore: euphrasie    07/03/2013    2 recensioni
La barricata cade, Marius perde coscienza.
[Flashfic/Bookverse- rating Arancione per descrizione di morte]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Marius Pontmercy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A/N: Questo è il mio primo passo nel mondo della fanfiction come autrice. Ho pensato di iniziare con Les Misérables, che ho scoperto da poco e su cui ho già pianto fin troppo. Premetto che non sono particolarmente soddisfatta di questa one-shot, ma ho pensato di postalra comunque, se non altro per mettermi alla prova. Vi prego di sopportarmi. Accoglierò a braccia aperte ogni feedback e critica. Ora, avanti con la storia. :)


Marius odia se stesso.

Non pensa a Courfeyrac, il cui corpo slanciato era saltato in aria con una sola cannonata. Non pensa a Joly e Bousset, bastonati a morte l’uno di fronte all’altro. Rinnega l’immagine di Combeferre, sorpreso da quattro colpi di baionetta mentre tendeva ad un compagno ferito. Ancora più frettolosamente scaccia il ricordo Feuilly,  il suo corpo esanime che rantola giù per il tetto del Corinthe per poi schiantarsi sulla barricata già a pezzi. Non ricorda nemmeno più il dolce Prouvaire, giustiziato durante la notte, né Bahorel, che trovò la sua fine nel primo attacco.

Non riesce ad immaginare cosa sia accaduto ad Enjolras e Grantaire, il primo che ancora combatteva con determinazione spaventosa sostenendo quelli rimasti seppure il soffio leggero della Morte ormai sfiorasse i suoi riccioli biondi, e l’altro perso in un sonno incoerente, ignaro del mondo che presto sarebbe crollato intorno a lui.

Pensa invece a Cosette e a come non rivedrà mai più il suo angelo. Si detesta scoprendosi in certi pensieri mentre i suoi amici giacciono morti o agonizzati vicino a lui.  

Marius sa bene che troppa tristezza può uccidere un uomo. Pensa a Cosette e a come lei sia felice in questo momento. Il suo sorriso luminoso, il profumo dei suoi capelli sciolti, la malinconica dolcezza del suo sguardo. Sono lì, afferrabili; crede di sentire, toccare, vedere.

Con una certa rabbia pensa al Domani che lui non vedrà; ed improvvisamente capisce.

Gli è dato di vedere la gioia prima dell’eterno oblio.
E spera che, prima di andarsene, anche gli altri abbiano potuto vedere di sfuggita i propri sogni. Assaporare per un istante quel trionfo dell'umanità per cui tutti loro avevano dato la vita combattendo, prima che il signore richiamasse ciascuno di  loro a casa.

Prega confusamente per loro e per se stesso e si scopre a gridare con quanta voce ha in gola, disperato, perché ora i suoi occhi sono annebbiati dal sangue e non si accorge di un paio di armi robuste che lo sollevano e lo trascinano via.

Nel suo delirio, immagina siano quelle di Dio.



  
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