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Autore: Myluna    18/08/2004    0 recensioni
"Al mondo ci sono persone che soffocano i propri sentimenti. Persone la cui esistenza è costellata da dubbi e paure..."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Janie sapeva che stava per commettere un grave errore ma dopo tutti quegli anni non poteva più tornare indietro, forse se tutto quello che era avvenuto nel corso di quell’anno appena trascorso fosse accaduto otto o sei anni fa, avrebbe anche potuto cambiare strada ma ora era troppo tardi, ora che per lei si stava per avverare forse il sogno di ogni bambina, quello di sposarsi; presto lei sarebbe divenuta la moglie dell’uomo che le era stato accanto per dodici anni, Todd Martin. Aveva conosciuto Todd all’età di 14 anni, il primo giorno delle superiori, Janie si era trasferita in quel paese da un’altra città e non conosceva nessuno per questo in quell’ambito scolastico si sentiva alquanto a disagio non vedendo tra tanti studenti nemmeno un volto familiare, si sentiva sola e sarebbe voluta fuggire da quel luogo e ritornare nella sua vecchia città quando Todd le si avvicinò e si presentò a lei. Aveva un sorriso meraviglioso Todd Martin, sicuramente non era un uomo affascinante ma se era per quello neanche lei era una ragazza attraente, ma aveva un’eleganza di modi e una favella che la conquistarono dal primo momento. Lui era di un anno più grande, le chiese perché era così triste e quando Janie gli spiegò il motivo lui le raccontò di quando si trovò nella sua stessa situazione dopo essersi trasferito lì da un’altra città ma aggiunse anche di non essere triste che presto avrebbe avuto dei nuovi amici come era successo anche a lui e che poteva già iniziare a contarne uno nella sua persona. Da quel giorno non si erano più separati andavano a scuola insieme, studiavano insieme, uscivano insieme in breve tempo erano divenuti una coppia a tutti gli effetti e quando lui si diplomò e si iscrisse all’università Janie ebbe paura che la loro storia avrebbe potuto risentirne di quella separazione ma al contrario quell’anno riuscì a saldare ancora di più il loro legame finché anche lei non si iscrisse all’università e pur frequentando una facoltà diversa i loro obiettivi rimasero sempre gli stessi, sempre con uguali ambizioni di riuscita, sempre in completa sintonia su tutto. Dodici lunghi anni trascorsi accanto ad una persona e poi un’unione che era sempre stata considerata da tutti indistruttibile iniziò a vacillare quando un giorno Janie uscendo di casa per andare a lavoro incrociò per la prima volta lo sguardo intenso e sfuggente di David Scoth. Era già più di un anno che quell’uomo viveva a pochi metri dalla loro abitazione, conosceva il suo nome perché tutti né parlavano ma quella era la prima volta che lo notava, che i suoi occhi si perdevano in quelli scuri ed ipnotici di lui. Dopo quel breve incontro di sguardi, qualcosa nel cuore di Janie iniziò a cambiare, desiderava conoscere meglio David Scoth e così prese tutte le sue forze e bussò alla sua porta per presentarsi. Da quel momento si verificarono una serie di situazioni talmente lontane dal suo carattere timido e riservato, situazioni che la condussero ad accettare quei brevi incontri con quell’uomo, quei brevi momenti durante i quali il suo cuore era stato invaso da sensazioni nuove e sconosciute. David Scoth l’aveva stregata come mai nessuno era riuscito a fare nella sua vita, l’aveva trasportata in un vortice di passione e sentimenti che mai per nessuno e tanto meno che per Todd aveva mai provato ma tutto ciò le sembrò così assurdo, così dannatamente sbagliato che non si lasciò mai trasportare lontano da quell’irrefrenabile desiderio. Fu così che assalita dai sensi di colpa per i sentimenti che inspiegabilmente provava per David cercò in tutti i modi di evitarlo, di stargli il più lontano possibile sforzandosi di trascorrere la maggior parte del suo tempo con Todd. Credeva che quella fosse l’unica soluzione che aveva, l’unico modo per dimenticare David, per non pensare più a lui ma il tempo che trascorreva era esasperante e ancora peggio era doverlo vedere ogni giorno quando usciva da casa o quando vi rientrava, passargli accanto, guardarlo negli occhi e fingere di non conoscersi, fingere di non provare più nulla per lui se non quell’assurda e dolorosa indifferenza, fingere che tra di loro non c’era stato mai nulla nemmeno quel breve ed intenso bacio al chiaro di luna. Tutto questo era la conseguenza di ciò che lei gli aveva detto quel giorno di settembre, quando senza ascoltare il suo cuore e senza neanche avere il coraggio di guardarlo negli occhi gli chiese di non cercarla mai più. “Non ti cercherò mai più…” questa fu la sua risposta, parole fredde come la lama di un pugnale, parole dure e pesanti come un macigno, ma era stata lei a volerle, era stata lei a chiedergli di allontanarsi; probabilmente se solo fosse stata più sincera fin dal principio forse lui avrebbe continuato al meno a rivolgerle un saluto, mentre adesso non era rimasto più nemmeno quello, come se non si fossero mai incontrati, come se non fossero mai stati innamorati. Ironia parlare d’amore, non si ama una persona che non si conosce sono solo i nostri istinti a farci credere che quell’inspiegabile attrazione reciproca possa essere amore ma in realtà si tratta solo di una piccola fiamma che la lontananza e la freddezza spengono inevitabilmente così come il sole del mattino si spegne ogni giorno al tramonto. Perché allora se quella che provava era solo attrazione non riusciva comunque a levarsi il pensiero di quell’uomo dalla testa, perché neanche la sua freddezza e la sua indifferenza la facevano stare meglio invece di farla soffrire in quel modo? I giorni trascorrevano veloci come se anche il tempo cercasse di fuggire come lei stava cercando di fare con David, sapeva che finché non lo incontrava, finché lui non le rivolgeva la parola e finché i loro occhi non si incrociavano sarebbe riuscita ad andare avanti e forse col tempo anche a dimenticarlo. Janie soffriva, la paura la distruggeva nel profondo e poi quell’odiosa vocina che le diceva di non lasciare Todd, di non abbandonarlo per uno sconosciuto che si sarebbe potuto benissimo stancare di lei dopo neanche un mese e poi scaricarla, di non fidarsi di un sentimento che non riusciva bene a definire neanche lei stessa. Era davvero innamorata di David? Amava davvero quell’uomo o era solo un’attrazione pericolosa che l’avrebbe condotta sull’orlo di un burrone e probabilmente ci sarebbe anche caduta dentro? Una domanda alla quale Janie poteva rispondere solo in un modo, mettendo fine alla sua storia con Todd e iniziandone un’altra con David ma questo era proprio ciò che lei non voleva, la paura di uno sbaglio, la paura di rimettersi in gioco e di rimanere scottata frenava i suoi istinti ed i suoi desideri. Trasportata da quella paura pensò che la proposta di matrimonio di Todd fosse la risposta ai suoi interrogativi e accettò, non sarebbe mai riuscita a dirgli di no, a dire all’uomo col quale aveva condiviso dodici anni della sua vita, col quale aveva pianto, riso, litigato e fatto la pace, la persona che la conosceva forse meglio di chiunque altro dopo i suoi genitori, una persona che oramai era divenuta parte della sua famiglia come lei della sua, della cui presenza in certi momenti non sarebbe più riuscita a fare a meno. Se la sarebbe cavata senza Todd Martin se eventualmente David Scoth si sarebbe dimostrato solo un amore passionale, una cotta passeggera? No, si rispose Janie, Todd era parte della sua vita mentre David Scoth, lui era solo uno sconosciuto che le aveva fatto perdere la testa e che sicuramente si sarebbe presto scordato di lei sempre se non l’aveva già fatto, sempre se quella sua freddezza non dipendesse proprio dal fatto che lui non aveva mai provato nulla per lei e che per lui era stata solo un flirt estivo che il giorno dopo ti sei già dimenticato. In fondo chi poteva mai assicurarle che quell’intrigante sconosciuto una volta appresa la sua vera personalità, una volta conosciuta la vera Janie e non solo la facciata che lei gli aveva permesso di conoscere non avrebbe più avuto alcun interesse per lei. C’era poi da aggiungere anche che quella forte attrazione che provavano l’uno per l’altra sicuramente sarebbe presto venuta meno e allora cosa avrebbero avuto in comune loro due che persino nel carattere erano così diversi, lui così freddo e calcolatore, vendicativo e crudele e allo stesso tempo dolce e passionale mentre lei così fragile e indifesa, bisognosa di affetto e di calore umano, no una storia tra di loro non sarebbe mai potuta funzionare, si sarebbero stancati ben presto l’uno dell’altra. Ed ora ad un anno dalla sua decisione ed a pochi mesi dal matrimonio si era accorta di non aver mai dimenticato David di non essere riuscita a toglierselo dalla mente e soprattutto dal cuore nemmeno quando lui si era trasferito e lei aveva perso le sue tracce. Era davanti allo specchio a fissare la sua immagine riflessa con addosso l’abito bianco mentre venivano apportati gli ultimi ritocchi, arrivò una telefonata dal suo datore di lavoro. Janie aveva da pochi mesi iniziato a lavorare in uno studio grafico come assistente e molto spesso da quando lei stava lì il suo titolare aveva effettuato degli spostamenti, ma quel giorno qualcosa era andato storto. Il suo datore aveva avuto un incidente d’auto e stava all’ospedale con la gamba ingessata e purtroppo non potendo rimandare l’appuntamento con una ditta di cosmetici che aveva richiesto loro una grafica per la nuova campagna pubblicitaria aveva chiesto a Janie di sostituirlo. Janie sentì come se le sue preghiere in un certo modo fossero state ascoltate, aveva bisogno di fuggire per un po’ dal trambusto per i preparativi del matrimonio e ancora di più voleva fuggire dal suo futuro marito, dall’uomo col quale da lì a cinque mesi avrebbe trascorso il resto della sua vita e solo in quel momento si pose quella maledetta domanda che si sarebbe dovuta porre l’anno prima. Io amo Todd Martin? No, Janie si rese conto che forse all’inizio il loro era stato amore o forse in realtà era stato solo un bisogno reciproco di affetto che gli aveva uniti, lei voleva bene a Todd ma non lo amava adesso lo sapeva, adesso che purtroppo non poteva ritornare più indietro adesso che per la sua indecisione e le sue futili paure aveva perso anche David. Ad un tratto nella sua mente tutto fu più lucido e chiaro, nessun dubbio sui suoi sentimenti assalivano più il suo cuore ma se n’era accorta troppo tardi, si era resa conto troppo tardi che a causa della sua maledetta incertezza era finita per cadere veramente in quel baratro nel quale aveva timore di cadere seguendo la via che le indicava il cuore. Poteva adesso riuscire a risalire le scoscese pareti di quel baratro, avrebbe trovato il coraggio di non andare più avanti col matrimonio, di abbandonare Todd e di ricominciare nuovamente anche se oramai da sola? Janie pregò che quel breve viaggio potesse in qualche modo aiutarla allontanando la vigliaccheria che albergava in lei sostituendola al coraggio di mettere fine ad un legame che avrebbe dovuto spezzare molto tempo prima e mentre i suoi pensieri volavano come le nuvole sospinte dal vento il suo treno arrivò a destinazione. In breve Janie prese un taxi e si fece accompagnare alla ditta, aveva appuntamento alle dieci ed era in ritardo di quindici minuti abbondanti, fortunatamente quando arrivò non era l’unica ad essere in ritardo, difatti l’uomo che la stava aspettando e col quale aveva appuntamento non era ancora arrivato. Janie era impaziente, era già più di un’ora che era nell’ufficio del responsabile grafico ma ancora non si era visto nessuno, continuava a passeggiare avanti ed indietro giocherellando con la borsetta ma dell’uomo col quale si doveva incontrare nemmeno l’ombra. E proprio nel momento in cui esausta si era seduta alla sedia, una voce familiare le risuonò nella testa. “Scusi per il ritardo ma sono stato trattenuto.” Disse l’uomo nel momento in cui Janie si voltava ed i loro occhi si incrociavano, fissi gli uni negli altri mentre un silenzio ovattato gli avvolgeva tutto intorno. David Scoth, l’uomo che Janie non aveva mai dimenticato era di fronte a lei e la guardava fissa negli occhi con la stessa passione e la stessa dolcezza dell’anno prima come se neanche lui in tutto quel tempo l’avesse mai dimenticata. Che lei si fosse sbagliata? Che i realtà per David Scoth lei non era stata poi così poco importante? In quel momento e nel suo sguardo aveva letto tristezza e dolcezza, odio e rabbia gli stessi sentimenti che leggeva ogni giorno nei suoi occhi da quando le loro strade si erano inevitabilmente separate. Dopo un anno, il caso gli aveva fatti rincontrare nuovamente e come se nulla fosse mai accaduto avevano ricominciato a parlare, per Janie era una sensazione meravigliosa poter finalmente risentire il suono calmo e tranquillo della sua voce che per tanto tempo le era mancata, poter rivedere da vicino il suo volto che non aveva mai scordato ma che era ancora vivo nella sua mente. Quel giorno di settembre, stranamente lo stesso giorno che si erano divisi, il destino gli ricongiunse proprio nel momento in cui Janie era sicura dei suoi sentimenti proprio quando era disposta ad affrontare le sue paure ed a sconfiggerle una volta per tutte. Un semplice “Come stai?” aveva rotto il silenzio di un anno e poi le parole erano emerse da sole, come se Janie le avesse sempre tenute custodite nel suo cuore in occasione di quel momento, come se sapesse già cosa dire e cosa fare, come non era mai riuscita con lui. Non era mai riuscita ad esprimere i suoi sentimenti, le parole le rimanevano in gola e a volte stava zitta anche delle ore senza riuscire ad emettere parola. Quel giorno Janie come mai nella sua vita fu sincera e gli chiese perdono, gli chiese scusa del suo comportamento, certa che mai lui l’avrebbe perdonata, ma qualcosa di più forte dell’orgoglio agiva in quel momento ed erano i sentimenti. I sentimenti che non si possono piegare all’orgoglio, né alla ragione e ancora di meno alla convenienza, aveva sbagliato era profondamente pentita del suo stupido ed infantile comportamento e lui lo aveva capito dalle sue parole, lui che gli era sempre bastato così poco per capirla come se già la conoscesse, sapeva leggerle dentro come mai nessuno era riuscito a fare ed era per questo che sapeva bene anche come ferirla. Janie si sentì rincuorata, quando lui leggendo nei suoi occhi quanto aveva sofferto in quegli anni le confessò che mai aveva smesso di pensarla che smettere di telefonarle, di poter ascoltare la sua voce era stato per lui un inferno ma sapeva che era l’unico modo per dimenticala o almeno credeva perché non essendoci riuscito in quel modo decise di cambiare città e lavoro e si trasferì. Furono le sue parole prima che la stringesse forte tra le sue braccia, stretta per non farla più fuggire da lui e poi la baciò appassionatamente come se entrambi desiderassero da sempre quel breve contatto che per tutto quel tempo era stato negato loro. Avevano perso un anno a causa di Janie e delle sue stupide paure ma ora lei aveva intenzione di recuperare tutto il tempo perduto e con una fermezza e un coraggio che non le appartenevano parlò con Todd e gli confessò tutto annullando infine il loro matrimonio. Janie sapeva che con quella sua decisione aveva fatto soffrire Todd come mai nella sua vita, lo conosceva troppo bene quell’uomo da capire ogni sua minima espressione, ma doveva farlo, sicuramente al mondo ci sarebbe stata un’altra donna che l’avrebbe amato così come lui si meritava, perché Todd Martin era davvero una persona che si meritava l’amore di chi lo circondava e lei avrebbe solo continuato a prenderlo in giro. Cinque anni sono trascorsi da quel giorno, Janie non ha mai rimpianto di aver abbandonato Todd perché in quel momento sapeva di aver preso la decisione giusta sia per lei che per lui, ora Todd si è sposato con una donna che ha conosciuto durante un viaggio a Londra e si è lì trasferito mentre Janie si è sposata con David lo stesso uomo che ancora oggi riesce a scatenare in lei emozioni sempre intense e mai flebili e razionali, lo stesso uomo che è anche il padre dei suoi figli. “Al mondo ci sono persone che soffocano i propri sentimenti. Persone la cui esistenza è costellata da dubbi e paure. Dubbi nati dalla loro insicurezza. Paure che gli paralizzano e generano ansia. Al mondo ci sono persone che per paura non sono in grado di agire con spontaneità. Persone talmente insicure da far nascere nel loro animo dubbi a volontà. E’ spesso per eccesso di scrupolosità queste persone commettono l’errore di cercare una certezza a tutti i costi, quando è solo percorrendo quella strada che si arriva a conoscere se stessi ed a scoprire se quella direzione era giusta o meno. Si può sempre tornare indietro, al di là di ogni errore o colpa commessa. NESSUNO E’ PERFETTO!”
  
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