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Autore: Sam Lackheart    07/03/2013    2 recensioni
Innaturale che si piegasse in quel modo, che ne fosse capace, che fosse così sensibile e, quindi, irrimediabilmente debole.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Sembrava un riccio, un grottesco ammasso disordinato che però non suscitava il divertimento che ci si sarebbe aspettato.
Innaturale che si piegasse in quel modo, che ne fosse capace, che fosse così sensibile e, quindi, irrimediabilmente debole.
La pioggia attutiva tutto, lasciando un discreto ma sufficiente spazio al rimbombo provocato dai battiti cardiaci, che si ripercuotevano in tutto il resto del corpo, scuotendolo.
Debole, era l' unico aggettivo con cui si sarebbe potuto descrivere in quel momento. Ma la sua mente era troppo occupata, troppo concentrata a cercare qualcosa al di fuori di sè, un indistinto punto blu, sfocato, che si allontanava piano, al pari di una lenta tortura della quale si ha paura di vedere la fine.
Perchè dopo la fine, c'è solo il ricordo. 
Non si ricordò esattamente come fosse arrivato lì, di chi l' avesse asciugato dalla pioggia e cambiato, e neanche di quando fossero passati quei secoli. Si ritrovò semplicemente catapultato nella sua uniforme verde militare, in una calda stanza, davanti ad un televisore spento, con un bicchiere vuoto in mano, destinato a rimanere tale.
Come era arrivato a quell' oblio? Che cosa era successo, esattamente? Perchè sentiva, oh sì, che qualcosa - anzi, molte cose - erano accadute. Ma allora perchè non le sentiva, se le lasciava scivolare addosso, come gocce di pioggia? 
Ma passava tutto in secondo piano, se paragoanto a quel giorno, a quel momento.
Che stupido che era, possibile ancora non riuscisse a separarsi dal suo fastidioso passato ingombrante? Certo, il fatto che il suddetto passato fosse raccontato ogni giorno in ogni parte del mondo, ricordato costantemente da monumenti e feste varie, non aiutava a dimenticare.
E perchè avrebbe dovuto, poi? Aveva senso dimenticare, se non si poteva concellare? 
Ridicolo solo pensarlo.
Ma sarebbe stato tutto infinitamente più semplice, se solo avesse potuto essere qualcuno diverso da quello che in effetti era. E cosa rappresentava, poi! avrebbe dato di tutto per vedere al di fuori di se stesso. Ma cosa potrebbe mai donare, che non appartenga già a chi di dovere?
La pioggia non accennava a calmarsi. La sentiva violenta sulla finestra, battere come tanti piccoli promemoria dellì ininfluente scorrere del tempo. 
Chiuse gli occhi, Inghilterra, per non sentire.
Assurdo quanto bene funzionò.
Ma adesso, chi l' avrebbe salvato dai sogni? Chi, quando si sarebbe trovato faccia a faccia con se stesso? Chi l' avrebbe difeso da ciò che temeva di più?
Domanda retorica.
Era ovvio che non avesse nessuno, non più.
 
 
*** Saaaaaadness ***
Non lo so, ascoltare i Depeche Mode dopo tre ore di filosofia non deve farmi tutto questo grande effetto.
Se poi ci vogliamo mettere anche una carenza da caffeina, non si può davvero pretendere che riesca a produrre qualcosa che abbia senso, no?
Sam.
  
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