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Autore: Julietsheart    08/03/2013    0 recensioni
❝Le uniche due cose che mi ricordavano che ero una ragazza di appena 19 anni, rotta, spezzata da un amore troppo grande, troppo sofferto era la sensazione di perdita, di vuoto, quella che già mi era familiare, già conosciuta e la mia macchina fotografica ricoperta di polvere, posata sulla mia scrivania da troppo tempo, che conteneva quelle tante foto che ritraevano due occhi verdi sorridenti e felici e un sorriso con due fossette ai lati, quelle fossette che tanto adoravo.❞
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le uniche due cose che mi ricordavano che ero una ragazza di appena 19 anni, rotta, spezzata da un amore troppo grande, troppo sofferto era la sensazione di perdita, di vuoto, quella che già mi era familiare, già conosciuta e la mia macchina fotografica ricoperta di polvere, posata sulla mia scrivania da troppo tempo, che conteneva quelle tante foto che ritraevano due occhi verdi sorridenti e felici e un sorriso con due fossette ai lati, quelle fossette che tanto adoravo.
 

 

 NOBODY SAID IT WAS EASY.

 
Adesso che viveva tutto in prima persona capiva ciò che le altre ragazze fortunate come lei intendevano dire quando pronunciavano le fatidiche parole "ho il cuore che sta per scoppiare". Era iniziato tutto circa un mese fa, quando, dopo mesi e mesi spesi a stressare i loro genitori, Jeniffer, 18 anni appena compiuti, amante della fotografia e delle serie televisive, completamente innamorata di Londra e fissata con lo sport ma estremamente femminile tanto da seguire la moda costantemente e, Scarlett, 20 anni, potterhead da una vita, con la passione per la moda, la scrittura e il cinema, con un unico scopo nella vita: incontrare il suo idolo Emma Watson, erano riuscite a convincerli a portarle a Venezia per un meet dei One Direction, la loro band preferita.

In questo momento erano entrambe in fila con altre 150, o forse più, ragazze sotto il caldo afoso di Venezia, riparate solo da un po' d'ombra. Mentre aspettavano, i loro genitori e il fratello di 16 anni giravano per quella città che ormai conoscevano a memoria.
Non erano una famiglia ricca, ma  non gli avevano mai fatto mancare niente. Viaggiavano molto, la madre aveva la stessa passione delle due figlie, Jennifer aveva una macchina fotografica professionale, Scarlett indossava abiti firmati ma tutto questo era stato fatto sempre con sacrificio. Lavoravano, entrambe, e studiavano. La più piccola aveva appena finito la maturità con un bel 95 e due anni prima Scarlett l'aveva passata con un pieno 100.

Uno spintone dietro Jennifer la riscosse dai suoi pensieri. Una ragazza alta e grossa le dava continue spinte accompagnate da epiteti poco carini e femminili. Okay, lei non era mai stata 'carina e coccolosa' come quasi tutte le ragazze, che tra l'altro lei trovava molto noiose, ma non aveva certo lo stesso comportamento della ragazza dietro di lei! L'educazione gliel'avevano insegnata i suoi genitori! Era gentile con tutti tranne con le persone che le stavano antipatiche e quando era arrabbiata, magari anche sotto ciclo. In quei periodi era intrattabile. Sua sorella invece era l'opposto. Anche mestruata o sotto tortura, rimaneva la stessa ragazza gentile e dolce che tutti conoscevano ed erano abituati a vedere. Insomma, Jennifer aveva decisamente preso da sua madre e Scarlett dal padre.

Mentre andava avanti nella fila, stava su Twitter e riguardava le fotografie sulla sua Canon. Molte la ritraevano con la sua migliore amica, Kristen. Avevano un rapporto strano, le due. Non si sentivano tutti i giorni, non si vedevano tutte le ore ma entrambe erano consapevoli del bene che si volevano reciprocamente. Si conoscevano da quando erano bambine e non si erano mai lasciate. Quando erano piccole, abitavano sullo stesso pianerottolo e passavano tutti i pomeriggi a giocare. La cosa che Jennifer più amava del suo rapporto con Kristen era che tra loro non c'era bisogno di smancerie continue, si capivano a vista d'occhio e il più delle volte scoppiavano a ridere. Era una risata ogni minuto, un abbraccio continuo nonostante non si sfiorassero, era un "collegamento mentale" - così lo chiamano loro - che avevano da quando si erano conosciute. Era la sua ragione di vita e l'amava più di ogni altra cosa al mondo. Avevano un caratteraccio entrambe, litigavano, erano testarde, orgogliose e  pignole ma per non si sa quale santo, riuscivano a sopportarsi.

Era quasi arrivata alla porta d'entrata quando si accorse che al suo fianco non c'era più Scarlett. «Maledizione sorella, dove ti sei andata a cacciare?» strillò come una camionista la piccola. Ed ecco la sua femminilità e pazienza. Sorrise e pensò a quanto erano uguali in questo lei e Kristen.
Uno strattone abbastanza forte la fece girare e pronta a dirne quattro alla ragazza di prima, Jennifer aprì la bocca e in mezzo secondo si ritrovò con un pezzo di pizza dentro. «Mastica, mastica» disse Scarlett, sorridendo furba. «Pizza? PIZZA? Lo sai che ti amo?» cercò di rispondere la sorella, azione resa difficile dal cibo in bocca. Jennifer e il suo grande amore, la pizza. «Chiudi la bocca e mangia, mi ringrazierai dopo», continuò la grande.

Dopo cinque minuti circa, le due varcarono la soglia. Riuscirono ad intravedere il primo del tavolo, era Harry. La fortuna è dalla mia parte, pensò Jennifer. Tutti erano a conoscenza dell'amore della ragazza per il riccio. Erano bastati pochi secondi e si era innamorata di lui attraverso uno schermo di un pc.
«Allora, ti ricordi  tutto bene?».

«Si Jen, tutto nella mia testolina».

«Non è che mi fido molto della tua testolina, la tua memoria fa schifo. Lo abbraccio e tu fai la foto - disse passandole la Canon -, e poi gli do la collana, okay?»

«Sono mesi che me lo ripeti dannata sorella, lo so a memoria!», rispose esausta Scarlett.

A mano a mano che andavano avanti Scarlett manovrava, o almeno ci provava, la macchina fotografica cercando di capire come accenderla e scattare quella maledetta foto.
«Oh, dammi qua!», esclamò esasperata la piccola, dopo vari minuti in cui la sorella aveva rischiato di far cadere la Canon almeno 20 volte. Mentre sbraitava contro Scar, sembrando più una psicopatica che una ragazza diciottenne un po' vivace, una ragazza dietro di lei le rifilò una gomitata tra le costole per farla andare avanti.
Jennifer, stanca, nervosa e irritata, si girò e si accorse che era la stessa tipa di prima. «Fly down, babe. Non sei nessuno». Sempre teatrale, pensò Scarlett, mentre la strattonava per farla girare.
«Ma la smettete di tirarmi di là e di quà, non sono....», la frase rimase sospesa a metà quando si accorse di uno sguardo insistente e sfacciato che la stava fissando da fin troppo tempo.

«Oh, ciao Harry!».

Pessimo inizio, Jen, proprio un pessimo inizio.

  
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