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Autore: Lost on Mars    08/03/2013    8 recensioni
Quando Albus Potter, all’età di quindici anni, aveva invitato Scorpius Malfoy a casa sua per l’ennesima volta, ci sono state quattro diverse reazioni.
Ginny aveva offerto ai due amici una spremuta d’arancia e dei biscotti che avevano gentilmente rifiutato mentre salivano le scale per rinchiudersi in camera di Albus.
James pensava che suo fratello cominciasse ad essere confuso sulla propria identità sessuale.
Harry cercava di non farsi persuadere dalle idee folli di suo figlio James.
Lily, infine, aveva dato inizio al suo piano omicida che vedeva Scorpius Malfoy morto entro la fine della giornata.
Dalla storia:
Giunta la sera, Lily fece il suo baule, addirittura senza l’aiuto della magia per quanto era felice di uscire da quella scuola, da quel covo di pazzi.
Quella stessa scuola che era diventata piena di cugine che per la testa avevano solo stramberie degne di un manicomio, fratelli fin troppo protettivi, giocatori di Quidditch un po’ troppo montati e ragazzine di dodici anni con bamboline vudù alla mano.
Una settimana lontana da tutto quello non poteva che giovare alla sua salute fisica e soprattutto mentale, messa a dura prova durante l'ultimo mese.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Carpe Diem.'
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2.      Meglio soli che male accompagnati.

 
Quella notte, raggomitolata tra le calde coperte del suo letto, Lily sognò la sera del suo Smistamento.
James e Albus l’avevano spaventata tantissimo quando le dissero che per essere smistati si doveva superare una prova mortale che comprendeva una cane a tre teste capace di attorcigliare le budella, e Albus, preda di quello stesso scherzo da parte di James due anni prima, non aveva perso l’occasione di farlo anche alla sua sorellina Lily, da bravo Serpeverde qual’era.
Harry le aveva detto più volte che non c’era nessuna prova da superare, e di non credere a quello che i suoi fratelli le dicevano; Hogwarts era un bel posto e sicuramente le sarebbe piaciuto.
Sognò l’infinito viaggio in treno e la traversata sul lago nero con delle barche che ospitavano un notevole gruppetto di alunni alla volta.
Poi la Professoressa McGranitt, nonché preside,  aveva raccolto tutti gli alunni del primo anno in un’unica grande stanza e gli aveva detto che lo Smistamento si sarebbe svolto a breve, prima della cena.
Lily ascoltava attenta, con lei c’era suo cugino Hugo a darle forza.
Hugo qualche tempo prima le aveva detto che suo padre Ron e suo nonno Arthur l’avevano minacciato di non parlargli mai più se solo fosse capitato in Serpeverde.
Lily rabbrividì, lei i suoi nonni paterni non li aveva mai conosciuti, ma sapeva che i suoi genitori non le avrebbero fatto un colpa se fosse capitata in Serpeverde, con Albus non l’avevano fatto, nutriva un po’ di paura per suo nonno Arthur e suo zio Ron, anche se con Albus continuavano a parlarci normalmente.
Dopo aver appreso che sarebbero stati chiamati in ordine alfabetico, Lily osservò i primi smistamenti e sorrise: non c’era nessuna prova da superare con nessun cane a tre teste.
Quando la McGranitt chiamò il suo nome si incamminò con il cuore in gola verso lo sgabello al centro della Sala Grande, sotto gli occhi di tutti.
Le fu messo il vecchio cappello in testa e appena questo iniziò a parlare Lily sussultò.
«Un'altra giovane Potter» Disse il cappello per nulla sorpreso. «Hai un lingua tagliente e sei abbastanza scaltra, però non nascondo che sei imprevedibile, non ti tiri mai indietro, furba abbastanza, fammici pensare…» Rifletté il cappello.
Mentre il cappello prendeva la sua decisione, blaterando sulle sua doti e qualità, notò che seduto vicino a suo fratello Al c’era il ragazzino biondo che aveva visto quando era più piccola alla festa di Natale.
Suo fratello James la guardava coi pollici in su: era il segnale per dirle che tutto sarebbe andato per il verso giusto, che tra i Grifondoro si sarebbe trovata bene.
«Sei un enigma Lily Potter, davvero complicata… ho deciso: Serpeverde!» Annunciò il cappello.
Lily inizialmente era rimasta spiazzata, impaurita dalla stessa affermazione del cappello, si alzò con le gambe tremolanti, e mentre si avvicinava lentamente verso il tavolo all’estrema sinistra della sala che si era trasformato in una cascata di applausi, mentre la sua cravatta cambiava nei colori della Casa a cui ormai apparteneva, vide la mascella di James che avrebbe presto toccato terra.
Vide i grandi occhi verdi di Albus allargarsi, Lily ci si sarebbe potuta buttare dentro.
Poi vide Scorpius Malfoy, del tutto indifferente mentre la osservava avvicinarsi a lui e al suo migliore amico, un’ espressione spaesata e confusa attraversò per un attimo il viso  di Scorpius, tradendolo.
Lanciò un ultimo sguardo sconsolato al tavolo dei Grifondoro dove suo fratello e tutti i suoi cugini avevano un’espressione delusa sul viso.
Poi lanciò uno sguardo a Hugo ancora tra i ragazzi da smistare, uno sguardo che racchiudeva delle scuse, lei gli aveva promesso che ci sarebbe sempre stata come lui c’era stato per lei, ma non poteva.
A Lily piaceva sognare e rivedere il suo Smistamento, anche se inizialmente non era stato del tutto piacevole.
Era lì che era nata la sua grande intesa di amore e odio con Albus, lì che aveva cominciato a coltivare la passione per il Quiddich dato che suo fratello era un incapace, ma sua madre doveva sempre rovinare tutto.
Ginny Weasley in Potter a volte sembrava essere programmata per rovinare la vita di sua figlia.
Che senso aveva mettersi ad urlare come una iena isterica e in astinenza alle nove del mattino del ventotto Dicembre?
Lily si svegliò, e solamente il fatto di avere ancora sonno la trattenne ancorata al letto, si rigirò verso il muro, si mise il cuscino in testa, ma sua madre stava ancora urlando e non accennava a smettere.
Allora si alzò e infilate le pantofole uscì dalla stanza con i capelli arruffati e il viso che doveva sembrare quello di uno zombie, ignorando sua madre che stava ancora dando di matto poiché non riusciva a trovare uno stramaledetto oggetto a Lily ignoto nello sgabuzzino.
Si diresse in cucina sbadigliando, dove suo padre stava leggendo il giornale, godendosi l’ultimo giorno di vacanza.
«Buongiorno Lily» Le disse Harry, con un tono affettuoso ma severo allo stesso tempo.
«Buongiorno papà» Rispose la ragazza sbadigliando mentre cercava di capire dove fossero i biscotti tempestati di gocce di cioccolato che sua nonna Molly le aveva dato dopo il cenone di Natale.
«Li ho finiti io» Disse Albus mentre entrava in cucina stiracchiandosi.
Lily sbuffò e si limitò a versare nella sua tazza il caffè che era rimasto.
«Dobbiamo parlare di ieri sera ragazzi» Esordì Harry.
I due sbuffarono, ma Lily non aveva paura della molto probabile punizione che i genitori le avrebbero attribuito, anzi provava anche un po’ di felicità nel sapere che con lei l’avrebbe scontata anche Albus.
Ripensandoci, il cappello, quel primo settembre di cinque anni prima, non aveva sbagliato affatto.
«Perché hai chiamato Albus, Lily?» Le chiese calmo Harry.
«Io a quella festa non volevo venirci dal principio, mi annoiavo, e poi c’era quell’idiota di…» Lily si bloccò, stava per pronunciare Malfoy, ma avvertiva la presenza di sua madre e sapeva che avrebbe cominciato a fare battutine sul fatto che le piacesse Scorpius Malfoy.
E Lily odiava quando le persone insinuavano cose non vere, idee senza delle basi concrete.
Suo fratello Albus aveva già capito tutto, e fissava Lily con una risata tra le labbra che cercava di soffocare in tutti i modi, in fondo suo padre gli stava facendo una ramanzina, non era il caso di ridere.
«E tu Al, non saresti dovuto venire a prendere tua sorella» Disse poi Harry, rivolto al figlio.
«Ma conosci Lily, se le avessi detto di no avrebbe cominciato a rompermi fino alla fine dei miei giorni!» Disse Albus per giustificarsi.
Intanto era Lily a guardare Albus con un ghigno malefico, degno di una Serpeverde.
«Beh, una cosa è certa: fino al sei Gennaio nessuno di voi due uscirà da questa casa» Disse Ginny irrompendo in cucina.
«Che cosa?!» Urlarono i due fratelli contemporaneamente.
«Avete capito bene, se vedrete la luce del sole sarà solo accompagnati da uno di noi» Continuò la donna stizzita.
«Infondo siete abituati a stare in un luogo privo di luce, no?» Ironizzò loro padre Harry, facendo riferimento alla loro Sala Comune.
Era una battuta che avrebbe fatto ridere lo zio Ron, forse James, ma non Lily e Albus.
Il diciassettenne era dell’idea che non sarebbe sopravvissuto per dieci giorni, ventiquattro ore su ventiquattro con sua sorella, senza vedere Scorpius, d’altra parte Lily pensava che sua cugina Rose l’avrebbe uccisa prima per non essersi fatta vedere durante le vacanze di natale.
«E tutto questo solo perché me ne sono andata ad una stupida festa di Auror?» Chiese ancora Lily.
«E solo perché io l’ho portata via di lì? Dovreste ringraziarmi o vi avrebbe fatto penare l’inferno» Ribatté Albus indignato.
«Dai mamma, riduci la punizione ad una settimana» Cominciò a fare Lily.
«Per una volta assecondo mia sorella» Si aggiunse Albus.
«Filate in camera e stasera a cena ne riparleremo» Disse Ginny cacciandoli dalla cucina.
La donna tirò un sospiro di sollievo quando i suoi due figli, con l’umore sotto i piedi, se ne andarono in camera loro senza dire una parola.
Si sedette di fronte al marito che aveva osservato tutta la scena in silenzio.
«Per me un semplice rimprovero sarebbe andato bene» Disse Harry alla moglie, chiudendo la Gazzetta del Profeta e posandola sul tavolo.
«Sono stata troppo dura?» Chiese Ginny.
«Un po’»
Ginny sospirò ancora e annunciò che sarebbe andata a trovare suo fratello Ron, chiese ai ragazzi se fossero venuti con lei, magari per stare un po’ con i loro cugini, ma entrambi, come era prevedibile, le dissero di no.
 
 
Dopo cena, Albus e Lily erano rimasti stupiti dalla benevolenza della madre che aveva annullato del tutto la loro punizione, ma che in cambio aveva preteso che l’aiutassero nella faccende domestiche per almeno una settimana.
Lily non ci credeva, aveva passato la sera a ringraziare Salazar, Merlino, Circe, Morgana e chi più ne ha più ne metta.
Fatto sta che in quei dieci giorni, Lily non si era minimamente curata dei compiti che doveva ancora iniziare e si era data alla pazza gioia tra shopping sfrenato con Dominique per le vie di Londra – sotto stretta raccomandazione di suo padre Harry di non parlare agli sconosciuti –, Quiddich negli immensi campi poco distanti da casa di suo zio George con Roxanne e Fred, lunghe chiacchierate davanti ad infinite tazze di tè con Rose, era anche andata a trovare suo fratello James che aveva scoperto aver rimediato una casa grazie a Teddy, era incredibile come due scavezzacollo come loro erano perfino riusciti a trovare un posto dove vivere.
Solo il cinque Gennaio si accorse di dover finire i compiti: era giunto il momento di evocare l’aiuto di suo fratello Albus.
Il destino però – e anche la sfortuna che seguiva Lily ovunque andasse – voleva che Albus quel giorno andasse a casa dei Malfoy per finire i compiti con Scorpius, quando Lily gli aveva chiesto se poteva aiutarla con i suoi di compiti, Albus le aveva detto di no, poi un’idea migliore e senza dubbio malefica gli balzò alla mente.
«Posso aiutarti, ma devi venire con me a casa di Scorpius» Le aveva detto, suscitando una marea di insulti proveniente dalla bocca di Lily che è meglio non riportare.
Tuttavia, la rossa, si era ritrovata ad accettare, anche se secondo lei la furia dei suoi professori era niente in confronto ad un intero pomeriggio passato tra quattro mura con Scorpius e Albus, ma quest’ultimo la minacciò di dire tutto alla madre, e allora sì che sarebbe stata la fine per Lily.
Un’altra smaterializzazione improvvisa fece quasi vomitare Lily nel giardino perfettamente curato dei Malfoy, maledì mentalmente suo fratello mentre si avvicinava a lui, che aveva già suonato il campanello.
Gli venne ad aprire uno Scorpius molto sorridente, troppo sorridente a giudizio di Lily, ma il sorriso che aveva appena vide il suo migliore amico sparì non appena la ragazza si presentò al fianco di Albus.
«Al, perché hai portato tua sorella?» Gli chiese incenerendolo con lo sguardo.
«Le serve una mano con i compiti» Si limitò a rispondere Albus sorridendo innocente.
Scorpius guardò male Lily che non accennava a staccarsi da Albus mentre si guardava intorno.
Quella casa le sembrava enorme, ogni oggetto le sembrava così fragile che pensò che si potesse rompere con un singolo soffio di vento, sarà stato per quello che tutte le finestre così grandi erano chiuse?
Ovvio che no, erano in pieno inverno e fuori faceva un freddo cane, un solo spiraglio e in quella casa sarebbero congelati tutti, e a quel pensiero Lily si chiese quanto fosse difficile aprire una di quelle vetrate.
Lily seguì Albus tra i corridoi di quella casa che sicuramente lui conosceva meglio di lei, salirono due rampe di scale, fino ad arrivare davanti ad una porta che poi si rivelò essere la camera di Scorpius.
La ragazza esitò prima di entrare, poi i libri che aveva in mano cominciarono a pesare e sentì l’impulso di appoggiarli da qualche parte.
Quindi si decise ad entrare, sorprendendosi di quanto quella stanza emanasse serenità, al contrario di tutto il resto della casa.
«Potter, vuoi rimanere sotto lo stipite della porta per sempre?» Il tono brusco di Scorpius riportò Lily alla realtà, gli occhi castani della ragazza si infuocarono e per un attimo l’idea di tirare il libro di Trasfigurazione in testa al finto biondo non si rivelò così cattiva.
Si misero seduti tutti e tre intorno alla grande scrivania che occupava un angolo della stanza, si ritrovarono a fissarsi con le loro pile di libri accanto.
«Prima finiamo meglio è, quindi cominciamo» Disse Lily dopo aver passato cinque imbarazzanti minuti a fissare Albus e a concedersi solo qualche fugace occhiata verso Scorpius che – in quanto la sfortuna non abbandonava mai Lily Potter – incrociava ogni volta il suo sguardo.
«Lily Potter che non vede l’ora di studiare, questa sì che è nuova!» Esclamò Scorpius.
«Malfoy, questa è la prima e l’ultima volta che metto piede in questa casa, e ho intenzione di rimanerci i meno possibile, quindi diamoci una mossa» Disse Lily spazientita.
Il biondo sbuffò. «Cominciamo, Al»




NdA: (Oggi sono tradizionalista)
Buon pomeriggio! È venerdì, la settimana è finita e anche il capitolo numero due (in particolare è stato perfezionato ieri sera).
Dunque in cinque giorni il primo capitolo è arrivato a 144 visualizzazioni e io quasi non ci credo.
In primis, ringrazio per le 16 persone che seguono la storia - vi rendete conto? 16! - e i 2 che l'hanno messa tra i preferiti, poi in particolare ci tengo a ringraziare i 5 che hanno recensito lo scorso capitolo (cioè il primo, è un traguardo mai raggiunto per me).
Poi, dopo cinque giorni passati ad essere stalkerata in classe (ciao Bea :3) perchè continuassi, sono approdata con il secondo capitolo, e sì, la mia Lily è Serpeverde.
Voglio dire, chi non ama Serpeverde? È così aslhkjf (spero di aver reso il senso, cioè io l'adoro, non per niente sono una Serpe su Pottermore).
Forse mi sto dilungando troppo, anzi, leviamoci il forse che è meglio.
Detto ciò spero che questo capitolo sia di vostro gradimento e sinceramente non so quando posterò il terzo, ma intanto godetevi questo u_u
Baci svolazzanti,
Marianne.






 
 

   
 
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