Troppe, nuove emozioni, che non riuscivo a controllare.
In un attimo lui mi si era avvicinato ed aveva poggiato le sue labbra sulle mie, per un secondo tutto si era fermato e un attimo dopo tutto aveva cominciato a girare senza aver più nessun senso.
Non vedevo nient’altro se non lui, non mi interessava delle persone che ci passavano accanto o del freddo che poco prima mi stava congelando le ossa, ora c’era lui, ora c’era il calore.
Da quel momento iniziai a vedere in un altro modo gli innamorati, i film d’amore e capii tutti quei romanzi romantici che avevo sempre letto.
Ecco di cosa parlavano: del fatto di non aver bisogno di respirare, di non vedere nient’altro intorno se non lui e dei sorrisi, quei sorrisi da ebete anche solo per un suo messaggio.
Ma a cosa è servito capire tutto questo se sono comunque qui da sola, da sola a rivedere i film romantici o a leggere romanzi e non credere più a una parola di quello che dicono?
Le favole non esistono, il lieto fine non esiste.
Perché se esistesse non sarei qui a raccogliere i pezzi infranti del mio cuore.
Dovrebbe sapere quello che provo per lui, che ogni volta che mi passa davanti il battito accelera e il respiro diminuisce.
Dovrebbe sapere che quando mi parlano di lui, inizio a tremare e non capisco più nulla.
Dovrebbe saperlo, ma non lo sa e forse non lo saprà mai.
E’ stato solo un attimo.
La differenza è che per me quell’attimo durerà per sempre e per lui è stato solo quell’attimo.