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Autore: Ambra2    11/07/2003    2 recensioni
La storia di una ragazza che Rufy vuole nella sua ciurma
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Charsy Island, l'isola dei timonieri.
Su quest'isola tutti gli abitanti hanno un'abilità innata: quella di saper condurre qualsiasi nave su qualsiasi rotta.
Verso quest'isola, dominata da un'alta montagna, si stava dirigendo una piccola nave.
"Allora, Nami, quando si arriva? Io ho fameee!"
"Ecco, quella è l'isola" rispose la cartografa. "Fra poco arriveremo, ti conviene svegliare Zoro"
Ma Rufy non la stava più ascoltando.
"Che bello, voglio una montagna di polli arrosto!!!"

Intanto, su un promontorio a picco sul mare, due ragazzi e una ragazza stavano discutendo.
"Andiamo, Yumi!" esclamò uno dei ragazzi. "Perché non ci ripensi?"
"Eri solo una bambina quando l'hai detto" insistette l'altro.
La ragazza scosse la testa facendo ondeggiare il corto codino di capelli viola. "Una promessa è una promessa"

***Flashback***
"Ma non è giusto!" strillò la piccola Yumi. "L'avevate promesso!!!"
"Ah ah ah!" risero Jon e Niko. "E tu ci hai creduto, Cuoretenero?"
"Basta bugie!!!" gridò Yumi correndo verso il paesello. Grosse lacrime le rigavano il viso.
La bambina attraversò correndo il paese e si fermò davanti a un cancello oltre al quale si vedeva un giardino con alberi e una casetta.
Si aggrappò alle sbarre di bambù e gridò "Kasumi! Posso entrare?"
“Ma certo, piccola" rispose una voce calma dall'interno. "Sai che sei sempre la benvenuta, qui"
Yumi spinse il cancello ed entrò nel giardino. Su una panchina c'era un'anziana signora, che si voltò a guardarla. "Perché hai pianto, piccola?"
Yumi non rispose. Abbassò lo sguardo e strinse i pugni.
"Capisco. Hai litigato ancora con Jon e Niko, vero?"
"Sono cattivi" rispose Yumi mentre gli occhi le si riempivano di lacrime. "Si divertono a prendersela con i più deboli"
"Sono solo dei bambini, Yumi. Anche tu lo sei. Perché non vai a giocare e lasci agli adulti il compito di preoccuparsi?"
"Anche se ho solo sette anni non resterò a guardare mentre quei due fanno quello che vogliono. Non mi importa se sono figli di pirati!"
"Calmati, piccola. Dai, siediti e riposati un po'. In fondo non sanno quello che fanno..."
"Continuano a minacciare Keishi per farsi dare dei soldi, dicono che altrimenti bruceranno la sua casa, e lui ha troppa paura per denunciarli!"
"Allora perché non lo fai tu, piccola?"
"Non posso..." Yumi tirò su col naso e si sedette vicino all'anziana Kasumi. "Keishi mi ha detto di non dire niente a nessuno... ha troppa paura di quei due... e neanche tu lo dirai in giro, prometti?"
"Va bene, ma ricordati che a volte quello che è facile non è anche giusto”
“Cosa vuoi dire?” chiese Yumi.
“Lo capirai da sola, piccola, e saprai decidere per il meglio. Adesso è meglio se torni a casa. Il sole sta per tramontare”

“Cos’è successo, sorellina?”
“Niente”
“Andiamo, Yumi! Ho quindici anni e sono tuo fratello. Si vede lontano un chilometro che sei nervosa” rispose Jerry.
“Non sono fatti tuoi” strillò Yumi correndo in camera sua.
“Che caratterino...” mormorò Jerry scuotendo la testa.

Tre settimane dopo...
La calma della notte viene improvvisamente squarciata da un urlo di terrore.
“Al fuoco! Al fuoco! Il villaggio sta andando a fuoco!”
“Che succede?”
“Aiuto, fate qualcosa!”
“Presto, portate dei secchi d’acqua!”
Yumi si svegliò di soprassalto e si mise a sedere.
Un ricordo di circa un mese prima...
“E hanno detto... hanno detto che se non pago... bruceranno la mia casa...”
Yumi indossò in fretta la sua salopette viola, direttamente sul pigiama, e corse fuori casa.
“Aspetta, è pericoloso!” le gridò il fratello, ma lei non l’ascoltò.
Seguì le grida fino al luogo dell’incendio. Era spaventoso. Enormi lingue di fuoco si alzavano da una casa ridotta ormai a una sagoma nera, all’interno grida di una donna e di un uomo, strilli disperati, il crepitio delle fiamme... Poi ci fu una vampata più grande delle altre e cadde il silenzio.
Yumi restò in silenzio a fissare le macerie ancora fumanti della casa di Keishi.
Un ragazzo basso e mingherlino cercava di farsi strada fra la folla accalcata.
“Scusate, potreste farmi passare? Ma... ma... che è successo? Yumi!”
“Keishi! Cosa ci fai qui?”
“Ho ricevuto un biglietto da parte di Jon e Niko. Volevano parlarmi questa sera al promontorio, ma non si sono fatti vedere...” rispose il ragazzo abbassando la voce. “Ma... perché tutta questa gente è qui?”
“Ecco, vedi...”
“È stato lui!” gridò Niko all’improvviso, facendosi strada a gomitate fra la folla. “Ha ucciso i suoi genitori!”
“U... ucciso...” balbettò Keishi, smarrito. “Io... non capisco... cosa vuoi dire?”
“Non fare il finto tonto!” esclamò Jon. “Lo sanno tutti che li odiavi, così hai appiccato fuoco alla casa e li hai soffocati nel sonno”
“Sono... morti?! No! Non può essere vero... Yumi...”
Yumi chinò la testa. “Dicono la verità... per una volta!”
“Nessuno ha chiesto il tuo parere, Cuoretenero!” disse Jon sprezzante.
“Arrestatelo!” strillò Niko. “Arrestate quest’assassino!”
Due guardie afferrarono Keishi per le braccia.
“No! Sono innocente!” strillò lui disperato.
“E allora perché eri fuori casa alle tre di notte?” chiese Niko con un ghigno.
“Ma... siete stati voi a scrivermi un biglietto... l’appuntamento al promontorio...”
Jon rise. “Bene. E ora dov’è questo biglietto che ti avremmo mandato?”
Keishi chinò la testa. “In casa... sul comodino...”
“Avete visto?” disse Niko rivolto alla folla. “Costui ha ucciso i suoi genitori e messo in pericolo il villaggio, e vuole mettere in mezzo proprio noi due!”
La folla si accalcò verso Keishi strillando “A morte!”, e le guardie dovettero sguainare le spade per evitare il linciaggio.
Strattonarono Keishi con malagrazia e lo trascinarono via.
“Aiuto! Aiutatemi! Yumi!!!...”
La ragazza non poté fare altro che guardare mentre il suo amico veniva portato in prigione circondato da una folla urlante.
In un angolo, due ragazzini ridevano alle sue spalle.

  
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