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Autore: BlackKay97    08/03/2013    3 recensioni
Non riesco ancora a definire “io”. [...] Noi spezziamo le promesse, ma i ricordi collegati ad esse spezzano noi.
Sto provando a non farmi spezzare da loro.
[Scritta da Black. Dedicata a Kay]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cloud Strife, Zack Fair
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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È passato un anno quando ho riavuto i miei ricordi.
Un anno fa ho scoperto che la persona che credevo di essere non esisteva. Che era irreale.
Un anno scarso da quando lei è morta. Trafitta alle spalle, a tradimento. Sotto i miei occhi.
Due anni da quando sei morto tu. Per colpa mia. Sempre sotto i miei occhi.
Il colpevole sono solo io.

Eppure... Non riesco ancora a definire “io”. Insomma, che ne so di chi sono? Di chi sono realmente?
Chi è Cloud Strife?
A volte penso che sia una persona profondamente triste. E in effetti potrebbe anche essere vero.
Cloud non è allegro, Cloud non sorride. Cloud vive nel ricordo, anche se quello stesso ricordo sembra spezzarlo ogni giorno di più.
A volte penso che sia una persona che cerca di mantenere le promesse che ha fatto. Ma non ci riesce mai...
Altre ancora penso che stia cercando di ricostruire la sua vita, anche se non ha la minima idea di come fare.

Ma non è stato sempre così.
C’è stato un periodo dove anche io sorridevo. Dove riuscivo a vedere la vita con ottimismo. Persino io avevo dei sogni... E mi impegnavo anima e corpo per realizzarli, anche se sembrava impossibile.
Avevo un modello a cui ispirarmi. Eri tu... Volevo diventare come te, essere al tuo livello, lo desideravo tantissimo. Tornare poi a casa e dire a Tifa “ho mantenuto la mia promessa, alla fine sono diventato un Soldier”.
Ora me lo ricordo.
Mi ricordo dell’ammirazione che provavo per te, che mi spingeva ogni giorno a impegnarmi di più, con la speranza che, prima o poi, sarei passato dal ruolo di fante alla prima classe.
Ricordo come coordinavi le operazioni, distribuendo i ruoli. Ogni volta che passavi davanti a me sorridevi e mi facevi l’occhiolino, come a dire “Puoi farcela, questa missione è un passo in più verso la tua promozione.”.

Perché è crollato tutto? Perché quei momenti non esistono più?
Perché un attimo prima mi dai il cinque, augurandomi buona fortuna, e quello dopo sei immobile a terra, al Reattore di Nibelheim? Perché quello dopo ancora la spada di Sephiroth mi passa il petto da parte a parte?
Perché, poi, quel dannato giorno è arrivato? Perché allora tu sei dovuto morire? Perché hai voluto proteggere tutti e due? PERCHÉ?!

Sta iniziando a piovere, Zack, come quella volta. Io non ce la faccio più. Torno qui ogni volta che posso. Sulla rupe dove sei morto ora c’è un monito. La tua spada rimane qui, piantata a terra, a eterna memoria di un eroe che non meritava una fine così precoce. Anche se tu riposi alla chiesa del settore 5, la sua chiesa, una parte di te rimane qui.
Torno in questo luogo ogni volta che mi sento crollare. Come adesso, che i ricordi sono troppi e troppo dolorosi. Crollo in ginocchio qui davanti, appoggiandomi alla tua spada con la fronte. Sperando che nessuno passi di qui, perché non voglio nessuno vicino, voglio essere solo.
La pioggia ora cade più forte, mi incolla i capelli al viso e mi bagna completamente gli abiti ma non importa.
Anche quel giorno il cielo piangeva la tua morte.
Ora piango anch’io. Aspetto la pioggia. Perché anche se voglio essere solo non voglio piangere in solitudine. Così l’aspetto, per non piangere da solo.

Quel giorno parte della mia vita si è spezzata con la tua, Zack.
Non avere la forza di parlare, di alzarsi in piedi e agire... è stato terribile. Perché se avessi potuto l’avrei fatto, sai? Mi sarei alzato, ti avrei preso per un braccio e ti avrei fermato. O mi sarei schierato accanto a te, per combattere insieme. Non eravamo forse fratelli d’armi?
Invece no, ti ho visto allontanarti ed è diventato tutto buio. Quando ho riaperto gli occhi era troppo tardi. Non ci credevo... Non poteva essere vero. Ti vedevo lì immobile, e pensavo “Rialzati!”. E tu niente. Mi sono reso conto di quello che succedeva troppo tardi. Solo quando ho avuto tra le mani la tua spada e ho sentito le tue ultime parole. Tu non puoi saperlo, ma quando hai chiuso gli occhi per sempre ho urlato al cielo tutta la mia rabbia, la mia disperazione.

Io dovrei essere il tuo lascito vivente. Per un po’ lo sono stato, ma credo di aver frainteso le tue parole. Per mantenere quella promessa ho sacrificato me stesso, i miei ricordi, la mia identità. Ripensandoci ora, con il senno di poi, non credo che tu abbia mai voluto una cosa del genere.

Ho detto che avrei vissuto entrambe le nostre vite. È stato facile fare quella promessa.
Mi dispiace di non avervi adempito del tutto. Puoi perdonarmi?

Noi spezziamo le promesse, ma i ricordi collegati ad esse spezzano noi.
Sto provando a non farmi spezzare da loro.
Ti giuro che ce la sto mettendo tutta, e so di non essere solo, anche se per ora mi è difficile accettare il sostegno degli altri.
Anche se è a volte è così maledettamente difficile... In quei momenti posso solo venire qui, o alla chiesa di Aerith. Mi sfogo, così poi quando torno a casa il sorriso per i bambini esce più vero, anche se si vede che è triste.
Io e Tifa ci occupiamo di Marlene Wallace e di un ragazzino orfano, Denzel. Tifa ha riaperto il suo bar, il 7th Heaven, in centro a Edge. Ora Midgar si chiama così, sai?
Sono anche loro a farmi andare avanti, giorno dopo giorno. Il sorriso di lei riesce in qualche modo a illuminare le cose anche quando mi sembrano troppo buie.

Ora non piove più. La tempesta è stata violenta quanto passeggera, un temporale estivo, forte ma effimero.
Mi rialzo, appoggiandomi alla tua spada. Il vento soffia come quando me ne sono andato. Mi scuote i capelli come quando ho pronunciato per te la parola “Buonanotte.”.
Faccio qualche passo indietro, togliendo la mano dall’elsa dell’arma.
Volevi diventare un eroe Zack? Per me lo sei sempre stato, e lo sarai ancora.
Spero che con te ora ci sia Aerith. Spero che siate insieme, che siate felici... Tu più di tutti ti meriti un po’ di felicità, almeno ora.

Ora devo andare, i bambini e Tifa mi aspettano.
Sono passati due anni esatti, ma il tuo ricordo resta dentro di me. E vi resterà per sempre.
In un certo senso ho mantenuto la promessa... Se resterà il tuo ricordo resterà anche una parte di te.
E quella parte di te vivrà in me.
Nel tuo lascito vivente.
 

“I am your living legacy...”
 


 

 


*ANGOLO AUTRICE*

Salve, sono Black.
Sono una delle due persone che compongono le BlackKay97, e questa è la mia prima storia da sola.
Ho deciso di scrivere su Cloud, il mio preferito tra tutti i personaggi di Final Fantasy. Mi piace la sua psicologia, spero di non averlo reso emo in questa shot perché non lo considero affatto così XD
Per me è solo una persona molto triste per gli amici che ha perso. Zack primo tra tutti. La loro era un'amicizia di quelle che si trovano una volta nella vita, credo che se non fosse morto ora Cloud non sarebbe così depresso XD

Anyway ci sono un po' di precisazioni da fare.
1) la storia è ambientata un anno dopo la fine di FF7 (Cloud ha quandi riacquistato i suoi ricordi, che erano legati a Zack e alla promessa fatta); è quindi ambientata un anno prima di Advent Children e, se ho fatto i conti bene, due dopo la morte di Zack.
2)Cloud non ha ancora il Geostigma.

Vorrei anche ringraziare un po' di persone:
- Kay: socia, sappi che l'intera storia è dedicata a te. :) perché se non ci fossi tu le BlackKay non esisterebbero e io non sarei qui adesso. Quindi un immenso e sentitissimo GRAZIE alla mia personale Zack, che mi ha spinto e consigliato a scrivere da sola. <3
- Chiunque recensirà, anche per lasciare consigli. Spero che mi aiutino a migliorare e sarei felicissima di sentire i vostri pareri sulla mia storia.
- Chiunque abbia letto la storia e a cui sia piaciuta.


Un abbraccio,
- Black97 -
   
 
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